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Autore: countrygirl_90    01/07/2013    18 recensioni
"Io sola accarezzavo dolcemente i tuoi capelli di fiamma.
Di rado allettavo le tue ore più buie, ma tu sempre m'aspettavi."

A distanza di anni, affranta dallo spettacolo che le si palesa, c'è chi osa pretendere le dovute attenzioni anche dal Principe.
Genere: Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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dolori di una madre Disclaimer:
The following is a non-profit fan-based fiction. Dragonball, Dragonball Z and Dragonball GT and their characters are all owned by FUNimation, Toei Animation, Fuji TV and Akira Toriyama.
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E' vietata la citazione anche parziale di quanto segue senza un'autorizzazione scritta dell'autrice.




MALEDETTO, GUARDAMI.





E finalmente mi viene accordato il permesso di guardarti.
Quanto tempo è trascorso dacché ci vedemmo l'ultima volta?
Quanti anni sono passati dacché saltuariamente mi era concesso di spiarti in gran segreto?
Tuo padre, egli non acconsentiva a che ti rimirassi troppo a lungo.
Sosteneva che il mio sguardo avesse il potere di distoglierti dai tuoi nobili scopi.
Freddo e razionale dovevi preservarti. I miei occhi troppo languidi ti avrebbero ammattito.



Fissava distrattamente il verde sottostante. 
Rigogliosa lussuria, ora assopita, disturbata solo dal frinire dei grilli.



Figlio mio prediletto, troppe notti ho passato agognando quest'ora.
Quante lacrime ho versato dalla tua dipartita da soldato scelto del tiranno?
Quante quando i diavoli in giubilo decantarono la tua definitiva disfatta?
Quand'eri piccino, solo nottetempo riuscivo a penetrare nelle tue stanze.
Durante il giorno ero tenuta relegata dalla volontà dei nostri padri.
Bello e forte ti sei fatto. I miei affanni non rivendicano alcun merito per la fierezza che indossi.



Si lasciava accarezzare dal vento leggero.
Tiepida brezza, prima rovente, riscaldava i nidi delle coppie d'amanti.



E ora ti vedo in questa sfera azzurra, mal riproducente le tue superbe fattezze.
Perchè non mi confermi che queste tenebre sorelle hanno forgiato gli occhi tuoi?
Perchè non mi regali l'espressione gentile tanto sperata da ogni madre?
Quando ci incontravamo, pronte le tue labbra si schiudevano.
In mia sola presenza mostravi orgoglioso le sembianze della tua reale natura.
Un bambino capriccioso. I miei muti appelli non smuovono questo fiore sbocciato.
 



Un rumore secco lo fece voltare.
Segno che lei, accorta dormiente, raggiungeva curiosa l'assorto compagno.



Che tu sia dannato se concepissi mai vergogna di tua madre.
Giuda, chi ti incatena gli occhi a terra?
Giuda, a quanto hai venduto l'adorazione, il rispetto?
Le tue feste hanno lusingato le mie notti dal giorno in cui nascesti.
Sempre mi hai esibita con orgoglio innanzi ai tuoi compagni.
Nervoso e taciturno ti vedo. I miei orecchi si fanno sordi ai pensieri del tuo cuore.



Seguiva lento la sagoma mobile.
Delicata onda, chetata burrasca, si infrangeva su di lui.



E mi si palesa come tu non dorma più solo, saiyan.
Ricordi quando il sole tramontava ed io venivo a prenderti?
Ricordi quando infine ti assopivi ed io vegliavo i sogni tuoi?
Io sola accarezzavo dolcemente i tuoi capelli di fiamma.
Di rado allettavo le tue ore più buie, ma tu sempre m'aspettavi.
Un amore incestuoso ci legava. I miei soli umori bagnavano le tue membra.



Infruttuose scintille precedevano la tremula fiamma.
Tra le labbra, antico sollazzo, si inoltrava fin nei polmoni.



Dunque è costei che hai elevato a trastullo per il tuo sollazzo.
Svergognato, tanto succinta la presenti al cospetto di tua madre?
Svergognato, il tuo sputo non oltraggia la peggiore delle meretrici?
Viziosa terrestre, spegni quel veleno in presenza del prescelto!
Belva acquattata, devia la gola a pasti più sobri!
Cacciatore, non preda. Le mie imprecazioni non torcono le tue iridi.



- Tira aria stasera... farà maltempo domani. -
- Stringimi. - 



I miei lumi sciolgono l'immemore ergastolo di queste ardenti gocce salate.
La nitidezza della tua regale sagoma va dissipandosi; non percepisco più chiaro. Che accade?
Fumi di nebbia asfissianti mi si paventano innanzi; non scorgo più nulla. Che accade?
Spettri, mostri, entità che ostacolate il mio sguardo, andate via!
Dèi, spiriti, orchi che mi volete accecare, lasciatemi vedere mio figlio!
Hai scelto per casa un pianeta terribile. La mia disperazione non smuove altri che i venti.



- Sono tua. -
- Ti ripeti spesso. -



Celere questo vapore stillante saette mi restituisce la tua immagine.
Un tempo le mie sole mani carezzavano il tuo ventre. Come osa costei?
Un tempo le mie sole dita intrecciavano le tue. Come osa costei?
Maledetto, guardami. Guarda me, volgi gli occhi a tua madre, sciocco!

Mi sia consentito tutelare il mio bambino dall'agguato dell'infida vipera!
Drogato di una femmina. I miei influssi non sono antidoto al nuovo cianuro.




- Sei mia. -
- Godimi, Vegeta. -



Passi la destra intorno alla sua vita.
Stritola, saiyan! Lasciami udire le costole scrocchiare sotto la tua ferrea presa.

Lasci scivolare la lingua nella sua bocca.
Mordi, saiyan! Lasciami vedere le labbra tingersi di quel carminio non tuo.

Premi la virilità contro la sua segretezza.
Stupra, saiyan! Lasciami godere delle tue spinte animali in quell'antro lascivo.

E io ti sorrido, cucciolo mio. Tu ora mi guardi e non sorridi più.



Gemiti strozzati coloravano il silenzio.
Vinte le sponde, fiume copioso, si riversava tra i suoi argini.



Imparasti presto a ricreare copie lodevoli di chi, sola, in origine ti dava supporto.
Che sia tua la colpa se, sviato dalle cattive compagnie, non hai compiuto il tuo destino di morte?
Che sia mia la colpa se, ubriaca, quelle notti aiutai i tuoi fratelli, ora nemici giurati?
Non si conviene che una madre doni ai figli in egual misura; che essa sappia invece dare secondo le necessità del singolo.
Questo il mio peccato, questa la causa della tua dolorosa castrazione.
Hai imparato a fare a meno di me. Colei che ora abbracci, baci, soddisfi, è solo l'ennesimo mio surrogato.



- Pensi mai a lei? -
- Guardala tu stessa, Bulma. -



Io sola ti tenevo per mano quando camminavi per le strade del mondo.
Ridotta qui a luminoso palloncino, perfetta atmosfera di nauseanti poesiole. Che affronto!
Le nostre donne ti avrebbero portato in dote denaro, schiavi, pianeti. Che affronto!
Saremo distanti, non ti toccherò, non ti farò battere il cuore nel petto; per sempre, mai più.
Tu non cessare mai, cucciolo, di regalarmi i tuoi occhi quando il cielo sarà terso.
Prendi quell'umile dono che ti ha fatto la terrestre. Salpa, vieni a vedere il lato oscuro, straziato, di tua madre.




- Partirai? -
- Non è tempo. -






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FREE-TALK:
Non so se Vegeta abbia mai avuto una madre.
Molte fanfictions ne narrano le gesta, molte altre ne narrano il ricordo rimasto vivo nel saiyan.
Io credo solo questo: se il Principe ha mai goduto del supporto di una madre, questa dev'essere stata indubbiamente una donna particolare... particolarmente lunatica!
Riuscirà qualche abile recensore a scoprire l'identità della "madre" di Vegeta, leggendo fra le righe? Io qualche indizio ve l'ho dato...

W i lettori attivi! Aspetto le vostre opinioni!
Countrygirl_90
  
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