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Autore: Anon__    02/07/2013    1 recensioni
E' solo una piccola One Shot su Chris Evans e un suo ipotetico appuntamento. Ma è carina dal mio punto di vista. Spero vi piaccia!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Evans, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Supernatural Boy
Tengo a precisare che la mia vita non ha niente di speciale, se non per un piccolissimo particolare. Che nessuno sa. Comincio dal principio. Mi presento. Sono Noemi e sono una ragazza normale, con una famiglia normale, amici normali, amori normali e anche normali problemi. Vivo in una piccolissima città in Italia, nel nord est più precisamente. Come tutte le mie amiche mi sono “innamorata” di un ragazzo. Un uomo, più che altro…ha 32 anni. Beh, lui non è proprio di qui. È americano e si chiama Chris Evans. Si, l’attore. La mia avventura comincia quando ho guardato per la prima volta The Avengers. Ero alla premier tedesca- mi trovavo li per una vacanza, quando ho sentito che ci sarebbe stata la premier. Allora ho convinto i miei ad andare a vederla. Fortunatamente hanno acconsentito- e avevo per giunta dei posti molto vicino al palco dove si sedevano e rispondevano alle domande. Una specie di ComiCon. Ero molto emozionata. Sentivo una marea di sentimenti, tutti uno diverso dall’altro e, credetemi, ho rischiato parecchie volte l’infarto. Probabilmente il Signore Dio stava guardando in basso perché sono ancora viva. Quando è entrato Chris Evans ho dubitato fortemente che il mio cuore reggesse. Batteva all’impazzata. Si mette seduto e butta uno sguardo sul pubblico. Da destra verso sinistra. Passando anche per il centro, dove per giunta c’ero io con una maglia verde shock. Ovvio no? Una che non vuole farsi notare, deve mettersi una maglia altamente visibile. Ma non è questo l’importante. Lui finisce il suo giro di ricognizione con gli occhi e poi torna indietro. Nel mezzo. Dove c’ero IO. E mi fissa. Almeno mi sembrava che fissasse me. Io per cortesia, feci un sorriso e lui ricambiò con un sorriso a quasi 32 denti. Quando distolse lo sguardo, penso di essere stata color rosso vermiglio. Faticavo a respirare. Mio padre mi chiese se stessi bene e io risposi titubante: “Si si, tutto bene. È solo….è solo che fa caldo qua dentro”. Notare che era Dicembre. Ma mio padre non fece altre domande, quindi pensai ci fosse cascato. Cominciano le domande. Anche io ne avevo alcune da fare, ma non avevo il coraggio di andare a farle. Ma a questo ci ha pensato mio padre, che gentilmente alzò la mano per dire che io avevo delle domande. Tutti mi hanno guardato e io avrei voluto nascondermi sotto terra. Sfortunatamente non avevo una vanga sotto mano, altrimenti l’avrei fatto.
 
 
Mi chiamarono vicino al microfono. Ero sbiancata, sembravo un vampiro e improvvisamente non ricordavo una singola parola di inglese. Della serie: “grazie è così che ci si comporta! Forza e coraggio che ce la puoi fare. Sei una delle più brave in inglese. Basta che guardi il foglio e pensi solo a tradurre”. Funzionò. Mi calmai e feci le mie due domande. La prima era per Robert Downey Jr.:” What do you feel when you play Iron Man?” ma non ricordo ora che cosa disse esattamente. La seconda, indovinate per chi era? Chris Evans…giusto per tentare il suicidio:” If you had been alone and you had had to fight against 10 villains, what would you had done?” mi sentivo morire dopo aver fatto quella domanda. Ho pensato: adesso si mette a ridere e mi faccio la figura di merda classica che faccio io di solito. Ma non lo fece, rispose tranquillamente e disse che avrebbe pregato e avrebbe pensato a me. Tutti risero, me compresa e poi me ne tornai al posto.
 
Tornai all’albergo da sola perché avevo voglia di stare un po’ con me stessa per meditare su cosa era appena successo. Insomma, avevo quasi parlato con Chris Evans, il che per una fan è piuttosto importante. Sulla via del ritorno, dunque, camminavo lentamente guardandomi intorno senza però vedere niente. Non ero concentrata sull’ambiente. Ma sul mio amorino che speravo diventasse mio marito. Ma andando avanti di questo passo, non ce l’avrei mai fatta. Quando…una voce che non avevo mai sentito, urlò il mio nome. Mi girai in preda al panico e lo vidi a 10 metri da me che mi diceva di fermarmi. Mi raggiunse, si presentò parlammo fino a quando non arrivai al mio albergo. Mi chiese se mi sarebbe piaciuto andare a cena con lui e io risposi di si. Più specificamente, queste furono le sue parole: “lo so che non ci conosciamo ma sento qualcosa di molto forte per te e voglio essere sicuro di cosa sia. È strano sentirselo dire così, ma devi fidarti di me. Per favore” ma certo che mi fido di te. Avrei voluto dirglielo ma la mia bocca e il mio cervello al momento non erano collegati. Lui andò avanti col discorso:” ok. Lo considero un no. Sapevo che sarebbe andata così. Scusa per il tempo che ti ho rubato. Addio” e mi diede un bacio sulla guancia. Mi diede una scarica di adrenalina che mi fece risvegliare. Si era già incamminato, ma lo chiamai:
” Chris! Chris, aspetta! Volevi uscire con me?”
 
 
“si volevo uscire con te, ma tu non sembri interessata”
“no, ti sbagli. Io sono interessatissima ad uscire con te. Solo che prima non riuscire a comandare la bocca e riuscire a risponderti. Tutto qua. Se vuoi, possiamo uscire”
Fece un sorriso enorme e mi prese in braccio.
“allora passo a prenderti stasera alle 20.30”
“certo. Ma ti avviso che metto i tacchi, quindi non farmi camminare troppo”
 
La sera arrivò e io ero più agitata che mai. Sudavo freddo e le gambe mi facevano male. Alle 19.00 avevo già finito di prepararmi. Mia mamma cercava di tranquillizzarmi, ma i tentativi erano del tutto inutili.
Alle 20.30 spaccate bussò alla porta. Tutta agitata andai ad aprire e lo vidi. Appena mi accertai che era lui, mi tranquillizzai. Non so come mai, ma aveva un effetto calmante su di me. Parlò con i miei genitori e disse che mi avrebbe portata a casa sana e salva a mezzanotte e mezza. I miei non fecero problemi, il che fu una gran fortuna.
“andiamo a mangiare giapponese” mi disse tranquillo tendendomi sotto braccio “ ti piace? Perché se non ti piace possiamo cambiare.”7
“no giapponese è perfetto” e gli strinsi il braccio. Era altissimo. Anche se avevo tacco dieci, lui riusciva a superarmi di un bel po’ di centimetri.
 
Alle undici andammo in un parco. Ci sedemmo su una panchina e parlammo di tutto e di più. Continuava a farmi ridere e io non riuscivo a smettere. Quello che mi piaceva era che mi teneva sempre il braccio intorno al collo. Era così romantico. E mi colse alla sprovvista quando mi girò la testa per baciarmi. Non so esattamente quanto durò il bacio, ma per me sembravano ore. Le sue labbra erano morbide e la sua lingua era molto delicata. La notte migliore della mia vita.
Mi riportò all’albergo e lì mi diede un altro bacio. Meno profondo, però, do quello sulla panchina.  Mi diede pure il suo numero e mi salutò.
 
4 anni dopo tutto questo, arrivò un’altra sorpresa. Non avevo avuto altri ragazzi dopo di lui. E avevo sempre pensato di chiamarlo. Ma non avevo il coraggio. Povero, devo avergli fatto un po’ male. Suonò il campanello, andai ad aprire e me lo trovai davanti. Più bello che mai.
“non mi hai più chiamato.”
“scusa, ho perso il foglietto” mentii spudoratamente “scusa, ancora”
“l’hai già detto. Sai, in questi quattro anni non ho fatto altro che pensare a te. E devo farti una proposta.”
“certo dimmi! Sono molto aperta alle nuove proposte.” Speravo fosse un: Vuoi uscire ancora con me? O roba simile.
“mi vuoi sposare?”
Rimasi a bocca aperta, sia per la proposta, sia per l’anello che doveva aver costato un sacco di soldi.
“o mio Dio! Si! Certo che ti voglio sposare!”
Mi prese in braccio, proprio come 4 anni fa e mi baciò.
Il matrimonio fu una favola e ora sono la moglie più felice del mondo.
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Salve a tutti. Questa è la mia prima fanfiction. Non fate commenti cattivi per favore. Siate buoni. J  spero che vi piaccia.
Questa fanfiction è dedicata alla mia amica Sofia che è una pazza scatenata quanto me e che mi sopporta come nessun altro. Ah si, spero che questa Sofia, legga questa storia, che faccia una recensione e che un giorno diventi la mia Migliore Amica, come ai vecchi tempi. Un bacione Sofi! Ti voglio bene! <3
  
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