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Autore: IoSonoSilvia    05/07/2013    2 recensioni
DNA parla di un'innocente ragazza che si ritrova in una situazione alquanto complicata.
Tratto da un capitolo...
"-Basta!- urlai. Non riuscii a mandarlo via. Eravamo ancora in quella posizione e premeva ancora il suo linguine contro di me.
La sua mano scese lentamente verso l'elastico dei miei shorts, ma la fermai appena in tempo prima che potesse andare ancora più in basso. "
Genere: Dark, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***CAPITOLO 1***

 

Quella mattina mi ero svegliata con il piede sbagliato. Ero a scuola durante la noiosissima ora di storia dell'arte, mentre la professoressa stava interrogando due miei compagni. Ero persa nei miei pensieri che non erano dei migliori. Ero una semplice ragazzina di 15 anni e dovevo fare tutto io in casa: dovevo svegliarmi mezz'ora prima di mio fratello, perché mia madre era a lavoro, per preparargli quella cazzo di colazione mentre lui tutte le mattine era spaparanzato sul letto a dormire, oppure messaggiava con Zayn, il suo migliore amico. Se avessi fatto un giro per la scuola a chiedere alle ragazze chi fosse il più figo dell'istituto avrebbero risposto sicuramente Zayn. Devo ammetterlo, era carino. Ma non le capivo: non trovavo in lui quel tocco che lo avrebbe reso speciale. Anzi la maggior parte delle volte cercavo di evitarlo, andava con qualsiasi ragazza gli chiedesse di uscire, ma lo faceva solo per divertirsi. Non era una persona con cui poter discutere: usava le maniere forti, solo con i ragazzi, o almeno spero.

Continuai a fissare il vuoto, quando Silvia, la mia migliore amica dai tempi delle elementari, che si trovava dall'altra parte della classe mi aveva lanciato un bigliettino in pieno viso. Feci un salto pressapoco alto due metri. Mi riscossi, come svegliata da un sonno profondo, vidi la mia amica che indicava la prof, così, preoccupata, mi girai verso quest'ultima. Di fianco ad essa vidi Zayn, l'amico di mio fratello. Guardai le mie compagne di classe e notai che erano in apnea con dei sorrisi ebeti stampati sul viso. Smisi subito di guardarle quando la prof mi chiamò:

-Signorina Steel, tu che sei una tra le più brave a disegnare, prendi il materiale necessario e segui Malik nell'aula di arte per concludere il progetto per il concorso della settimana prossima. Se vi occorre più di un'ora fatemelo sapere che parlo con il professore che vi farà lezione nell'ora seguente.

Guardai Silvia con espressione scioccata e lei mi rispose facendomi un cenno col capo come per incoraggiarmi.

Evidentemente Zayn colse lo sguardo lanciato alla mia amica, ne fui certa quando mi fece un occhiolino come per tranquillizzarmi. Alzandomi, notai gli sguardi pieni d'invidia delle mie compagne di classe. Mi sentii in soggezione, fissata da tutte. Zayn mi fece cenno di uscire, accompagnandomi appoggiando un braccio sulla mia schiena e accennandomi un sorriso. Ci dirigemmo verso l'aula, quel viaggio fu molto silenzioso e cercai di non incrociare il suo sguardo, imbarazzata.

 

***

 

Arrivati nell'aula d'arte mi sedetti sul primo tavolo davanti alla finestra, mentre Zayn uscì a prendere il cartellone su cui avremmo dovuto disegnare.

-Eccolo qui- disse sorridendo.

Entrò, si sedette vicino a me e mi diede le dritte su cosa dovevo disegnare, il soggetto: due innamorati che si baciano seduti su una panchina di un parco. Presi spunto per lo sfondo dal parco che frequentavo. Ogni tanto incrociavo il suo sguardo e ogni volta mi sorrideva mentre io cercavo di guardare altrove.

Durante la prima ora mi impegnai a disegnare il bozzetto insieme a lui.

-Gelose le tue amiche eh..!- disse alzandosi. Risposi alzando le spalle

-Cazzo è già passata un ora- disse guardando l'orologio appeso al muro -vado dalla prof ad avvisarla che ci metteremo più del previsto con il disegno, riuscirai a sopportarmi ancora un po'?- disse scherzando -Se no faccio venire un altra tua compagna- disse infine ridendo, con tono retorico.

Mi misi a ridere.

-Va benissimo così- dissi piuttosto seria e lui sparì velocemente dietro alla porta.

Passarono 10 minuti buoni prima che tornasse, durante i quali preparai le tempere per colorare la nostra grande opera.

-Non ho buone notizie...-
Feci una faccia perplessa e preoccupata.

-Le tue amiche stanno venendo qui per fare un altro disegno- disse indicando fuori dalla porta -ma stai tranquilla ci penso io- continuò facendomi l'occhiolino.

Annuii facendo un quasi impercettibile cenno col capo, non sicura di cosa intendesse. Avrei voluto chiedergli a cosa si riferiva ma non aprii bocca a causa della mia timidezza.

Arrivarono le mie “amiche”, meglio definibili semplicemente come le mie “compagne di classe”, se non oche, che si misero nel tavolo vicino al nostro, naturalmente per osservare il ragazzo con il quale stavo lavorando.

Zayn non le degnò neanche di uno sguardo, cosa strana da parte sua, conoscendo la sua voglia di mettersi in mostra, anzi prese il pennello pieno di colore e mi sporcò la punta del naso di azzurro, subito dopo scoppiò a ridere attirando l'attenzione delle mie compagne. Noi non ci facemmo caso.

-Come osi!?!?- dissi. Si mise a ridere e io feci lo stesso a mia volta.

Lui non diede retta alla mia lamentela continuando a sporcarmi. A questo punto mi vendicai affondando il mio indice destro nel colore e facendogli una una riga verde sulla guancia.

Si diresse verso di me evitando il tavolo e man mano che avanzava io indietreggiavo.

Era strana la situazione, non ci eravamo mai frequentati e non ci conoscevamo neanche molto bene e lui aveva già troppa confidenza nei miei confronti. Questo mi provocava un leggero fastidio.

Quando la distanza tra noi diminuì mi prese per i fianchi, mi spinse con delicatezza verso l'angolo della stanza facendo appoggiare la mia schiena contro al muro.

-Che vuoi fare?- gli sussurrai.

-Stai tranquilla, rilassati- mormorò -non ti preoccupare, facciamo solo ingelosire le tue amiche...-

In quel momento sentii un grande nodo allo stomaco, deglutii a fatica.

-Ehy non mi sta bene- risposi con voce bassa togliendo le sue mani dai miei fianchi. Cercai di sorpassarlo per andarmene. Non feci in tempo che mi bloccò appoggiando le mani sul muro non molto lontane dal mio collo. Non sapevo cosa fare. Ero bloccata. Mi rassegnai: non sarei mai riuscita a scappare da lui. Era troppo sveglio. E questo giocava a mio sfavore.

Avvicinò il suo viso al mio facendo sfiorare i nostri nasi, mentre con una mano mi pulì la guancia sporca di colore.

-Sarai una sfida per me..- disse ridendo.

Abbassai lo sguardo. Non volevo incrociare il suo. Mi sentivo in imbarazzo.

Subito dopo appoggiò le mani sulle mie spalle facendole poi scendere lungo le mie braccia. Sentii un brivido attraversare il mio corpo. Una volta afferrate le mie mani le portò dietro al suo collo. Dopo quest'azione fece come per abbracciarmi e mi tirò verso di lui, facendo premere il mio petto al suo. In quel momento capii che quello che dicevano su di lui era vero: usava le ragazze, probabilmente non sapeva cosa significasse amare qualcuno. In quel momento però stava veramente esagerando, le sue azioni erano eccessive.

Allontanai il mio volto dal suo e distolsi le mie braccia dal suo collo. Non ebbi il tempo di staccarmi da lui che subito mi costrinse nuovamente contro al muro.

Voltai la testa da un lato, subito ne approfittò per stamparmi un bacio sulla guancia. Rimasi per l'ennesima volta traumatizzata. Non potevo crederci.

Rigirai il volto verso il ragazzo che avevo davanti. Mi sorrise, sembrava divertito dalla mia precedente reazione e questo mi diede fastidio, infatti rimasi immobile, temendo un'altra sua

risposta divertita.

Mi resi conto che le mie compagne di classe non avevano mai smesso di guardare la scena con una nota di fastidio.

-Ecco Zayn con un'altra delle sue puttanelle- disse una delle cinque oche.

Non feci caso alle sue parole, non erano nella condizione di giudicarmi e poi ero troppo concentrata nella situazione in cui mi ero infilata. Mentre a quelle parole la mascella del ragazzo di fronte a me si tese. Era turbato. Chiuse le mani in due pugni lasciando scivolare le braccia verso i suoi fianchi. Chiuse gli occhi, come se stesse cercando di calmarsi e fece un respiro profondo. Gli misi le mani sul petto. Questo gesto lo tranquillizzò. Mi prese di nuovo per i fianchi, avvicinò per l'ennesima volta il suo viso al mio. Sembrava diverso rispetto a pochi minuti prima, sembrava che per lui esistessi solo io. I nostri volti erano divisi da pochi centimetri d'aria. Mi sembrava, anzi ne ero quasi del tutto sicura, che avesse intenzione di baciarmi. Cercai di oppormi senza nessun risultato.

-Vedo che si danno da fare i due piccioncini...- ci interruppe la mia compagna con fiera sfacciataggine, ma questa interruzione per me fu una fortuna. Zayn si girò lentamente verso di lei e le altre. Era come se fosse abituato a commenti del genere.

-Puttana ad Alex?!-disse indicandomi con un sorriso malizioso -a quanto pare non la conoscete- mi guardò sempre sorridendo e facendomi l'occhiolino. La prima persona che non mi conosceva in quella stanza era lui, infatti lo aveva detto semplicemente per difendermi.

Non ribatterono più. Così Zayn ripose la sua attenzione su di me. Tornò nella sua precedente posizione. Mi strinse il bacino. Mi sorrise Non ricambiai. Si avvicinò di scatto a me. Non me lo aspettavo. Appoggiò le sue labbra sulle mie, in un bacio a stampo, rimasi pietrificata.

Per fortuna la prof interruppe quel momento, la quale aveva appena fatto capolino dalla porta.

-Ehi, che succede qui!?- disse retorica la prof di arte più puntuale del secolo.

Zayn si allontanò subito da me appena sentì quella voce familiare.

-Si rilassi prof- disse scherzando.

-Farò finta di non aver visto niente- rispose severa -che non si ripeta più!

-Non ti stavo mica violentando- mi disse sottovoce, in modo da non farlo sentire all'insegnante. Però, lo sentirono quelle cinque oche delle mie compagne di classe che si misero a ridere mentre io arrossivo.

-Tornate di sopra- ordinò la prof -e pulitevi che siete pieni di tempera sui vestiti e in faccia- concluse.

Io e Zayn ci scambiammo uno sguardo.

 

***

 

Finirono le lezioni, uscimmo dalla scuola. Camminavo verso casa e tiravo calci ai piccoli sassolini che sostavano sul marciapiede, mentre la mia amica mi stressava chiedendomi continuamente cosa fosse successo nell'aula di arte, non ricevendo alcuna mia risposta in cambio. Mi sentivo strana: quel ragazzo dal ciuffo scuro non mi conosceva, non aveva confidenza con me e ora saltava fuori così e mi aveva persino baciato... Jessica si era fermata di scatto tirandomi per un braccio facendomi girare in modo da farmi trovare di fronte a lei. Non era rimasto altro che raccontarle quello che era successo, perché sennò mi avrebbe rovinato l'esistenza finché non glielo avessi raccontato. Le dissi del ragazzo e dell'accaduto. La mai amica stava cercando di capire, sembrava leggermente sconvolta. Lo era almeno quanto lo ero stata io, credo. In fondo Zayn era solo un amico di mio fratello e non mi aveva mai rivolto la parola se non per pronunciare degli indifferenti saluti quando arrivava o quando usciva da casa mia. Se rimaneva a pranzo mi faceva le solite stupide domande che si fanno quando non si è mai parlato con qualcuno, domande che si facevano, solitamente, ai bambini di cinque anni, questo succedeva se non parlava costantemente con mio fratello di videogiochi o cose di cui non mi importava niente.

My space :3
Hi everyone :3
Come ve la spassate? Ve gusta la mia creazione? E' da pervertiti Muahahah OuO"
Perfavore fatemi sapere se per voi, perlomeno l'inizio, ha un senso logico (:
Ci sentiamo quando posterò il prossimo capitolo..
#$ilvi@

 

 

   
 
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