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Autore: Gio_Styles_95    06/07/2013    0 recensioni
Scarlett O’Brien sogna una vita da film. Nel vero senso della parola: perché il cinema, e in particolare le sue amate commedie romantiche, sono molto più eccitanti della banale realtà di tutti i giorni accanto a Zayn, il suo noioso fidanzato. Così, quando le si presenta l’occasione di trascorrere un mese in una villa di Notting Hill, scenario di uno dei suoi film preferiti, non ci pensa due volte: potrà capire così cosa desidera davvero e vivere le sue fantasie almeno una volta. Ma quando, a Londra, Scarlett conosce il suo nuovo vicino, l’affascinante Harry, si rende conto che il copione del suo personalissimo film sta per sfuggirle di mano.. Ma qual è, in fin dei conti, il lieto fine che Scarlett desidera per se stessa? L’importante è deciderlo in fretta, perché il giorno delle nozze con Zayn si avvicina..
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Primo capitolo

 

Mentre emergevo dalle viscere calde e affollate della metropolitana di Londra ammiravo estasiata il quartiere di Notting Hill, trascinando il mio vecchio trolley blu sul marciapiede. Risalì Portobello Road dove si affacciavano negozi di antiquariato e artigiani. C’era un mercato brulicante di attività con venditori stravaganti e i loro prodotti bizzarri. Diedi un occhiata al foglietto che avevo in mano e mi guardai intorno, in cerca di un cartello con il nome della via. Lasciai Portobello Road e proseguì su una traversa. Quasi subito si presentò davanti ai miei occhi una libreria. Ebbi un attimo di esitazione sulla soglia, e mi ripetei che dovevo cercare la casa, ma pochi minuti in più o in meno non avrebbero cambiato nulla. Mi affrettai ad entrare con la valigia e cercai di non mostrarmi troppo euforica. Mentre mi aggiravo tra gli scaffali speravo di non avere l’aria di una turista.


‘Il Nepal è un posto magnifico. C’è mai stata?’. Disse una voce accanto a me.

Non mi ero nemmeno accorta che ci fosse qualcuno. Guardai il libro sulle montagne himalayane che avevo in mano.

‘Cos.. ah, no, mai. Lei, invece?’. Chiesi, voltandomi verso un ragazzo intento a rimettere a posto un volume.

‘Si, anche se ormai è passato qualche anno.. Se pensa di andarci, le assicuro che non se ne pentirà’.

‘Grazie, lo terrò presente. Ehm.. lavora qui?’. Chiesi fiduciosa, pensando di aver già avuto un colpo di fortuna.

Era troppo bello per essere vero: mi stavano abbordando in una libreria di viaggio a Notting Hill.

‘No, come le viene in mente?’.

‘Oh, mi scusi, no, è evidente. È stato un errore davvero sciocco ‘. Dissi, odiandomi per essermi fatta trascinare in una situazione da film.

‘Già. Infatti’. Rispose, guardandomi dall’alto in basso, con aria sprezzante.

Poi, senza aggiungere altro, si voltò rapido e uscì dal negozio. Fuori, mi fermai sul marciapiede a frugare nelle tasche, poi nella borsa e poi di nuovo nelle tasche, sempre più disperata, senza riuscire a trovare il biglietto su cui era annotato l’indirizzo. Nel panico, mi girai per rientrare nella libreria e controllare se mi fosse caduto lì. Ero così in preda all’agitazione che non mi accorsi del ragazzo che si avvicinava di buon passo. La sfortuna volle che per lo spavento mi bloccassi, e per evitare di finirmi addosso anche il ragazzo dovette fermarsi di colpo, ma non poté evitare di rovesciarmi addosso un bel bicchiere di succo d’arancia fresco, che finì proprio sulla mia camicetta bianca.

‘Oh, sono davvero mortificato’.

‘No, è stata colpa mia.. non dovevo passarle davanti così. Ero sovrappensiero’.

Con un certo sgomento notai che mi stava fissando il petto.

‘Presto, si tolga la giacca prima che il succo rovini anche quella’.


Ebbi un attimo di esitazione, e mi chiesi in che razza di persona mi fossi imbattuta. Sembrava che non riuscisse a staccarmi gli occhi di dosso, e che farmi spogliare al più presto fosse per lui una priorità assoluta. Mi calmai. Aveva ragione: non volevo che il succo d’arancia si spandesse anche sulla giacca scamosciata, quindi seguì il suo consiglio e me la sfilai con attenzione, scoprendo del tutto la terribile macchia.

‘Deve mettere in ammollo la camicia al più presto. Il succo d’arancia è un disastro se si asciuga. Corra subito a casa e strofini a più non posso’. M’incalzò.


‘Non si preoccupi, sono sicura che la macchia andrà via’. Sorrisi.

Frugò nel suo borsello ed estrasse un biglietto da visita.

‘Questo è il mio numero di telefono. Se non riesce a toglierla, mi chiami e le comprerò una camicetta nuova’.

‘Non deve disturbarsi, davvero’.

‘Non voglio sentire ragioni! Ecco, lo prenda, insisto’.

Obbedì. C’era scritto:

MARY MARY QUITE CONTRARY
Abbigliamento e design da urlo
Niall James Horan – Proprietario

‘Il negozio è su King’s Road ma vivo dietro l’angolo, su Elgin Crescent. Anche lei è di queste parti?’.

‘Ecco.. più o meno, penso di si ’.

‘E cosa vorrebbe dire?’.

‘Sono appena arrivata, e stavo andando nella casa in cui dovrei alloggiare, ma credo di aver perso l’indirizzo e che dovrò chiamare la mia amica per farmi spiegare di nuovo la strada. Starò solo per un mese, sa’.

‘Oh, davvero? E come mai? No, scusi, ignori la mia ultima domanda. La sto assillando! A volte mi lascio trascinare.. bè, in realtà quasi sempre. Ascolti, non posso abbandonarla in strada così. Perché non viene a casa mia? Potrà chiamare da lì la sua amica e scoprire dove deve andare, e nel frattempo io farò svanire quella macchia in un battibaleno’.

‘Non è necessario, davvero. È tutto apposto ’.

Non ero abituata ad essere trattata con tanto garbo dagli sconosciuti, soprattutto a Londra.

‘Insisto. Inoltre non mi capita molto spesso di salvare ragazze in pericolo. Forse qualche vecchietta.. ma è un altro paio di maniche. Allora, che ne dice?’.

‘E va bene, perché no? Niall, lei è gentilissimo’.

Mi prese sottobraccio come un vecchio amico e partì in direzione di casa.

‘Si figuri. Oh, andiamo’.
***

Quando arrivammo a casa sua, Niall aprì in fretta la serratura e disinnescò l’antifurto.

‘Bene, bene. Che la battaglia alle macchie abbia inizio! E diamoci del tu’.

Entrammo in cucina e rimasi sorpresa, Niall fu fiero della mia evidente reazione.

‘Benvenuta nel mio gioiello!’.

‘è proprio.. favolosa!’.

‘Trovi anche tu, vero?’.

‘Oh si ’. Concordai.

‘Ora, prima di tutto.. ti prego di affidarmi la temibile macchia’.

Abbassai lo sguardo sulla camicia, esitando.

‘Oh, che terribile mancanza di tatto. Aspetta, ti do qualcosa di mio da indossare nel frattempo’.

Entrò in una zona lavanderia.

‘Ecco. Fresca di bucato. Ah, mughetto.. è perfetto per la tua meravigliosa pelle chiara’.

‘Grazie’. Risposi arrossendo un po’.

Ho sempre odiato il mio colorito pallido, che ho cercato di nascondere con creme abbronzanti o trucco. E invece all’improvviso qualcuno l’apprezzava. Cominciavo a prenderlo davvero in simpatia.

‘Torno da te in un battibaleno’. Disse Niall lasciandomi sola in cucina.

Mi infilai svelta la maglietta, prima che lui potesse tornare.

‘Siamo presentabili?’.

‘Si, tutto okay’. Mi strizzò l’occhio.

‘Vuoi fare quella telefonata? Intanto comincio a sistemare la camicia’.

Preparò una tisana per entrambi mentre io chiamavo la mia migliore amica, Eleanor. Dopo le inutili domande di rito che la gente fa sempre in questi casi, mi disse che non aveva con sé l’indirizzo, ma mi avrebbe richiamata il prima possibile.

‘Allora, raccontami come mai sei venuta a vivere a Notting Hill per un mese soltanto.. o devo indovinare?’.

‘Niente di speciale. Devo custodire una casa mentre i padroni sono via’.

‘Oh, tutto qui? Pensavo fosse una storia un po’ più movimentata’. Fece lui, un po’ deluso.

‘Be’.. In effetti c’è dell’altro. Ma ti avverto, è una storia lunga’. Dissi.

Non potei trattenermi, un po’ perché non volevo scontentarlo, e un po’ perché avevo un bisogno disperato di raccontare a qualcuno cosa avevo intenzione di fare, e non sono mai stata brava a mantenere i segreti.

‘Lo sapevo! Aspetta un attimo, però. Ho quasi finito qui: andiamo in salotto, poi potrai dirmi tutto’. Esclamò estasiato.


Ci sedemmo comodamente sul divano del salotto, che era chic quanto la cucina. Non sapevo perché non fossi riuscita a fermarmi dopo avergli rifilato la scusa ufficiale che dovevo badare a una casa per un mese. Prima di arrivare a Notting Hill, avevo deciso che avrei detto così a chiunque avessi conosciuto. Però Niall aveva un modo di fare che mi faceva venir voglia di raccontargli la storia della mia vita.


‘Allora, raccontami tutto’. Mi ordinò.


E io lo feci. Cominciai a spiegargli lo strano susseguirsi di eventi che mi avevano portata a Notting Hill quel giorno..

  
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