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Autore: H cinque    07/07/2013    3 recensioni
Esme è sempre stata una madre dolce e premurosa e questo Emmett lo sa bene. Quello che ancora non sa è il particolare significato che un fiore ha per lei e capirà quanto prezioso sia il legame che li unisce.
Questa storia si è classificata seconda al contest "Padre e figlia/o o madre e figlia/o!!! XD" indetto da Alice_Nekkina_Pattinson
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emmett Cullen, Esme Cullen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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Concorso: Padre e figlia/o o madre e figlia/o!!! XD (di Alice_ Nekkina_Pattinson) - 2° classificata

Titolo storia: Crysanthemum
 
Raiting: verde
 
Protagonisti: Esme, Emmett 
 
Coppia di padre e figlia/o o madre e figlia/oEsme ed Emmett  
 
Nda: Scrivo da qualche mese e questo è il mio primo contest!
Non è lunghissima e non ho incluso altri personaggi.
Ho voluto far emergere il lato da orsacchiotto di Emmett. 
Spero che la mia FF vi piaccia.  
                  

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                                                    Crysanthemum    



Emmett se ne stava seduto sui gradini delle scale con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e le mani unite. Rifletteva. Stava succedendo davvero? I vampiri potevano avere dei figli con gli umani?
Queste domande lo confondevano e lui non amava avere troppi pensieri per la testa.  
Edward e Bella, ritornati dalla luna di miele, avevano portato una grande sorpresa: una gravidanza.
Giorno dopo giorno Bella era sempre più debole a causa del feto e, anche se non dava a vederlo troppo, lui soffriva a vederla così.
Oltre che dalle preoccupazioni la sua mente era occupata anche da altre riflessioni: Edward e Bella sarebbero stati dei bravi genitori?
Pensando a ciò non poté fare a meno di immaginare lui e Rosalie con dei figli. Quello era il sogno della sua compagna. Un sogno che sarebbe stato irrealizzabile.
- Emmett, è tutto a posto? – gli chiese Esme, facendolo ritornare alla realtà.
Il grosso vampiro si alzò rapidamente; poi rispose:
- Sì, stavo solo pensando a Bella…  
- Io sono tanto in pensiero per lei. Spero che vada tutto bene sia a lei che al bambino.
Emmett sorrise teneramente a sua madre: era sempre così premurosa nei confronti di tutti e fin dall’ inizio aveva sempre trattato Bella come una figlia.
Esme si riprese subito:
- Comunque… perché non mi dai una mano a sistemare casa?
Emmett si guardò in giro e notò che effettivamente c’ era un bel po’ di disordine: asciugamani e coperte gettati per terra, bicchieri usati sul tavolino, cuscini sparpagliati sui divani e fazzoletti messi un po’ qua e là. Uno scenario davvero insolito per casa Cullen.
- D’ accordo! Una mano in più fa sempre comodo!
Detto questo si misero subito al lavoro. Esme era solita andare a ritmo umano quando puliva, perciò Emmett fece come lei.
Mentre ordinavano si scambiavano sguardi e sorrisi ed entrambi sembravano essere circondati da un alone invisibile di pace e armonia.
- Finito! – esclamò Esme dopo un po’. – Se non ti dispiace, Emm, ci sarebbe ancora un’ ultima cosa da fare.
- Cosa, mamma?
Esme sorrise come ogni volta che i ragazzi la chiamavano in quel modo.
- Sistemare il giardino. Sai, innaffiare i fiori, cose del genere… 
- Perfetto! Ti aiuto volentieri.  
Così i due uscirono sul vialetto e cominciarono dai vasi con i fiori che stavano vicino all’ ingresso; poi proseguirono con quelli che circondavano la casa ed estirparono le erbacce e infine i fiori sul retro.
- Che fiori sono quelli? – domandò Emmett indicando un vaso di fiori bianchi.
- Sono dei crisantemi. Non sono di origine americana – spiegò Esme.
Alla vista di quei fiori Esme sospirò.
- C’è qualcosa che non va, mamma?    
- Sai, in Europa è considerato simbolo di morte, mentre qui in America di allegria.
- Ah… - fece Emmett senza capire come potesse Esme rabbuiarsi per un motivo simile. 
- Quando ero umana e mio figlio morì, - cominciò a dire la vampira – Nella sua stanza di ospedale, non ricordo chi, aveva portato un mazzo di crisantemi viola…  
Esme ebbe un nodo alla gola ma continuò.   
- Anni dopo, invece, quando Carlisle trasformò Edward, in casa avevamo un vaso con dei crisantemi gialli. Mi resi conto, quindi, che entrambi i simboli erano accettabili. Infatti, man mano che la vita procedeva e che venivate trasformati, ma soprattutto man mano che diventavo come una madre per voi, ho capito che anche in questa vita c’ è il modo di perseguire la propria felicità. La mia felicità siete voi, i miei figli. Allora decisi di prendermi cura di questi fiori per non dimenticare la mia vecchia vita e rallegrarmi della nuova. Li scelsi bianchi come simbolo di speranza.    
Emmett non sapeva che rispondere.  
- Grazie per avermi fatto passare le preoccupazioni. Ora sono certo che Bella ed Edward saranno sicuramente dei genitori meravigliosi. Perché penso che prenderanno da te.
- Oh, Emm! Così mi commuovi.  
Emmett l’ abbracciò forte.    
- Non dovresti. Se io e Rose avessimo avuto dei figli, avrei fatto esattamente quello che tu fai per noi ogni giorno.
Esme cominciava a soffocare nella presa del figlio.    
- Ti ringrazio di cuore ma adesso… mi stai stringendo troppo! – disse con la guancia schiacciata contro il petto del grosso vampiro.     
Emmett rise e la lasciò libera.           
- Come sei fragile! Non ti ho nemmeno stretta al massimo!     
- Sempre il solito! E io che pensavo che fossi più sensibile di quello che sembravi dopo questo momento così profondo – rispose la donna tirandolo per un orecchio.         
Emmett si scusò scherzando e si disse che Esme era davvero la madre migliore del mondo: era una madre ma anche un’ amica e avrebbe messo i suoi figli davanti a tutto. D’ altronde anche lui sarebbe stato disposto a difenderla con tutto il suo corpo se fosse stato necessario. Le piaceva anche perché non era permalosa e con lei si poteva tranquillamente scherzare ed era più forte di quello che dava a vedere.     
- Bene, adesso che abbiamo finito io rientro in casa. Bella avrà sicuramente bisogno di un aiuto in più. – fece Esme baciando il figlio su una guancia.
Il ragazzo, invece, rimase ancora in giardino. Guardò il cielo azzurro. Pensò che in qualche modo doveva fare un regalo ad Esme solo per farla felice, dimostrarle quanto davvero tenesse a lei. Conoscendo la madre, non doveva essere niente di pretenzioso. Doveva simboleggiare il loro legame. Era un legame particolare.  
“Devo farle capire che, ad esempio, se i Volturi un giorno ci attaccassero con un enorme esercito, io combatterei in prima linea per difenderla!”   
Emmett rise pensando a una situazione del genere.       
Ridiede uno sguardo ai fiori. Ora sapeva cosa fare.   
 
 
Esme salì le scale per andare a prendere qualche altra coperta a Bella. Era diretta in camera sua e quando vi arrivò notò che la porta era aperta. 
“Che strano… io ricordo di averla chiusa”       
Appena varcò la soglia vide un vaso di fiori rossi. Crisantemi.   
Esme li prese e li osservò attentamente. Erano bellissimi.         
Tra i petali scorse un biglietto. Lo aprì e lo lesse:      
 
                                            
                                                  “Mamma, volevo farti sorridere.
                                                 Ti voglio ringraziare per avermi
                                                 reso parte della tua felicità.
                                                 Se mai avessi bisogno di aiuto, fai
                                                un fischio e io sarò al tuo fianco.                                            
 
                                                E.”                                        
                                             
 
 
La vampira sorrise e strinse quel biglietto sul cuore; poi ripose i fiori nel vaso e prese dall’ armadio le coperte per Bella. Capì che come madre aveva fatto un ottimo lavoro e doveva continuare così.
Forse un giorno, anche il suo nipotino o la sua nipotina l’ avrebbero ringraziata per l’ affetto dimostrato.
Chiuse gli occhi e assaporò la dolcezza di quel momento.
 
 
   
 
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