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Autore: Jawn Dorian    09/07/2013    3 recensioni
{ 2x18 - La mia B.S.C }
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Aumentano le palpitazioni.
La prima cosa che gli suggerisce quella parte di lui dedita alla sua vita di medico è la parola elettrocardiogramma. Ma la seconda, quella ce l’aveva scolpita in petto dalla nascita: aiuto.
E ora la grida a pieni polmoni sotto forma di insulti.
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“Sarò sincero: il mio unico motivo di conforto, ragazzi, quando sono a casa mia e fisso il soffitto sognando di avere vicino qualcuno con cui parlare… è sapere che nessuno di voi idioti si rende conto di quanto è fortunato!”
{...}
Vuole solo qualcuno che, nel caso dovesse davvero piangere come una femminuccia quale il Dottor Cox proclama che lui sia, gli stia vicino senza mollarlo un secondo.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John 'J.D.' Dorian
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Hello, hello
Anybody out there? Cause I don't hear a sound
Alone, alone
I don't really know where the world is but I miss it now

I'm out on the edge and I'm screaming my name
Like a fool at the top of my lungs
Sometimes when I close my eyes I pretend I'm alright

But it's never enough

{Echo - Jason walker

 

Help.

 
 



 
 
“Piantatela piantatela piantatela e piantatela, ok?!”
 
 
 
 
Una cosa strana della solitudine è che chi ne soffre riesce ad ottenere una sorta di diritto su tutti.
Tu sei solo, e quindi gli altri devono sforzarsi di capirti e compatirti almeno un po’.
Ma quella regola non scritta, non sembrava minimamente sfiorare la morale dei suoi amici.
 
 
 
“Chi vi credete di essere per darmi dei consigli, non fate altro che lamentarvi dei vostri rapporti tutto il santo giorno!”
 
 
 
La verità è che dipende dalle situazioni.
E in una situazione del genere perfino il Dottor Cox non ha nessuna voce in capitolo.
Stupido Dottor Cox, gli scappa solo quel pensiero fulmineo, prima di avventarsi verbalmente contro il suo mentore. Tutto quello che pensa esce fuori come la lava di un vulcano.
 
 
 
 
“E tu, grande cane…puoi ringhiare quanto vuoi, tanto non mi fai paura!”
 
 
 
 
 
Due occhi di un azzurro vivo lo scrutano spaesati, per la prima volta.
JD non ha mai avuto il coraggio di aggredirlo verbalmente, da quando ha messo piede il primo giorno in quell’ospedale, ma qualcosa ora gli ha tolto i freni.
Qualcosa più nero e brutto dell’ira.
 
 
 
 
“Oh, no, Jordan si preoccupa solo del bambino! Deve essere proprio dura per il Dottor Guardatemi, vero?! Guardatemi!”
 
 
 
 
 
Lo sguardo si sposta. Il cervello si spegne, e la lingua si muove da sola, rivolgendosi a Turk e Carla.
Stupidi Turk e Carla! Tuona la sua mente, e si trova ad infierire contro di loro.
 
 
 
 
 
 
“E voi due?! Che avete da litigare da quando vi siete fidanzati?! Non siete mica la prima coppia a cui capita qualcosa del genere! Non sarà che avete paura?”
 
 
 
 
Ora la sua mente si infuria. Non si è mai sentito così arrabbiato in vita sua. Stupida Elliot!
 
 
 
 
 
“E tu! Ah! Lasciamo stare per un istante che un mese fa mi dicevi che non te la sentivi di uscire con qualcuno… perché per me è un vero divertimento stare a guardare mentre cerchi di rovinare un rapporto, dico sul serio!”
 
 
 
 
 
Sente la gola bruciare. Ma ha deciso che non si fermerà, questa volta.
Aumentano le palpitazioni.
 La prima cosa che gli suggerisce quella parte di lui dedita alla sua vita di medico è la parola elettrocardiogramma. Ma la seconda, quella ce l’aveva scolpita in petto dalla nascita: aiuto.
E ora la grida a pieni polmoni sotto forma di insulti.
JD si sente solo.
 E, ecco, è meglio litigare, magari infuriarsi ma poi fare pace,  che essere soli.
 
 
 
 
 
 
“Sarò sincero: il mio unico motivo di conforto, ragazzi, quando sono a casa mia e fisso il soffitto sognando di avere vicino qualcuno con cui parlare… è sapere che nessuno di voi idioti si rende conto di quanto è fortunato!”
 
 
 
 
Quando è finalmente fuori da quella stanza, si appoggia alla parete, pregando le sue gambe di non cedere per nessun motivo e di non farlo accasciare a terra lì davanti a tutti.
Infondo, non chiede tanto.
Non gli sembra di chiedere la luna.
Vuole solo qualcuno che, nel caso dovesse davvero piangere come una femminuccia quale il Dottor Cox proclama che lui sia, gli stia vicino senza mollarlo un secondo.
Qualcuno con cui condividere davvero tutto quanto, anche le cose scomode, anche i lati peggiori del suo carattere lunatico. Qualcuno, chiunque.
Il Dottor Cox ce l’ha.
Turk e Carla ce l’hanno.
Elliot, anche Elliot ce l’ha.
Non possono continuare a biasimarlo in eterno non appena si esalta per aver filtrato anche con la più irraggiungibile delle ragazze, perché è maledettamente solo.
JD non lo ha.
Non ha quel qualcuno, non ha quel chiunque.
Aiuto, implora mentalmente la sua testa. E continua fino al momento in cui non dovrà trascinarsi fuori di lì, continua finchè quella piccola pausa dalla vita cesserà di esistere.
Altro giro, altra corsa. Da soli.
 
 
 



 
 
 
ANGOLO DI DICCHAN
Salve gente, è mezzanotte in questo momento.
E quindi, è il 9 Luglio.
In questa notte speciale, mi sento sola come un cane e non riesco a dormire.
Scherzi a parte, sarà il ciclo (e probabilmente lo è), ma questa notte mi sento davvero un pochino giù.
E rivedere questa scena di Scrubs , bhe, poco ci è mancato che non allagassi casa.
Il punto è, che ne approfitto di questa tremenda sensazione nomade di solitudine che ogni tanto mi si annida nello stomaco, per scrivere qualcosa sulla solitudine.
Spero di non essere la sola ad auto sabotarsi chiudendosi in casa senza parlarle con nessuno per paura di sembrare pazza. Per questo oggi ho saggiamente deciso di vivere di due cose: cereali e Scrubs.
Il risultato –come potrete notare- è pessimo.
Ma questa è una delle mie scene preferite, e probabilmente se fossi stata felice come una Pasqua non sarei riuscita a scriverci su qualcosina di almeno lontanamente convincente.
Che dire, spero che almeno siate clementi con me.
Siate felici, gentaglia. <3
 
 
 
  
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