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Autore: foschi    09/07/2013    4 recensioni
L'inquietante verso di un gufo riecheggiò nel silenzio della notte. Scure lapidi di svariate forme si stagliavano scure contro il cielo appena illuminato dal pallore argenteo della Luna. Gli alberi,con i loro rami lunghi come artigli, davano il loro contributo a quel paesaggio inquietante, spettrale avrebbe osato dire.
Si guardava in torno spaventato, come se temesse di veder sbucare qualcuno da dietro quelle lapidi. La luce della Luna piena non dava molto conforto. Non vedeva nemmeno dove camminava!
Giurò di aver sentito muoversi qualcosa. Era un suono simile a fruscio. Dovette chiudere gli occhi e fare appello a tutto il suo autocontrollo per non mettersi a gridare come una femminuccia spaventata.
- Hai paura? - sussurrò Gianni sorridendo nell'oscurità
- No, mi chiedo solo che ci facciamo in un cimitero abbandonato all'una di notte – disse con nonchalance il francese anche se di paura, doveva ammetterlo, ne aveva tanta.
L'Italiano sorrise di nuovo. Prese per mano il francese – Stammi vicino – sussurrò dolcemente
- S-sì – balbettò Olivier arrossendo.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Gianni, Oliver
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Muerte y... Amor??

 

 

Ave, popolo! v.v

* Oh e chi sei? Giulio Cesare?? ò.O nd Andrew * No! Non pronunciare quel nome invano! è__é nd autrice che lancia scarpa addosso a Andrew *

Ok, scusate questo siparietto extratemporaneo, tutta colpa di Andrew v.v
Dunque, eccomi di nuovo qui fra voi con una nuovissima storia su personaggi che avevo abbandonato sigh sigh TT^TT

Signori e signore, signorini e signorine, nonnini e nonnine, insomma tutti, ecco a voi una nuova storia su Olivier e Gianni (← siceramente preferisco la versione americana Enrique <__<)

Spero vi piaccia!! :D

Ringrazio di cuore Confettina1995 per le stupende recensioni!! *__*

Buona lettura!! :D

 

 

 

 

 

 

- Gianni, smettila di fare il cretino -

- Che c'è hai paura, forse? - mormorò l'italiano con un sorrisino strafottente

- Tutto questo è assurdo – sbuffò il tedesco – Io me ne torno a casa -

L'inglese seguì a ruota l'amico. Guardò Gianni come se gli avesse fatto una linguacia e corse dietro al tedesco che procedeva a passo felpato.

Rimanevano solo lui ed Olivier. Chissà perché il francese era rimasto lì...

- Gianni, ti prego, smettila -

- Hai paura pure tu, Olivier? - mormorò il biondo aprendo il cancello scricchiolante del cimitero. Era un vecchio cimitero abbandonato che si estendeva fuori Roma, per questo era facile entrarci.

Il francese sbuffò. Stava valutando l'idea di lasciare l'amico là da solo e raggiungere Ralph ed Andrew...

- Allora vieni? - lo invitò Gianni, già dall'altra parte del cancello, sorridendo

Olivier sbuffò di nuovo. Meglio andare con lui, in caso fosse successo qualcosa...

 

 

 

L'inquietante verso di un gufo riecheggiò nel silenzio della notte. Scure lapidi di svariate forme si stagliavano scure contro il cielo appena illuminato dal pallore argenteo della Luna. Gli alberi,con i loro rami lunghi come artigli, davano il loro contributo a quel paesaggio inquietante, spettrale avrebbe osato dire.

Si guardava in torno spaventato, come se temesse di veder sbucare qualcuno da dietro quelle lapidi. La luce della Luna piena non dava molto conforto. Non vedeva nemmeno dove camminava!

Giurò di aver sentito muoversi qualcosa. Era un suono simile a fruscio. Dovette chiudere gli occhi e fare appello a tutto il suo autocontrollo per non mettersi a gridare come una femminuccia spaventata.

- Hai paura? - sussurrò Gianni sorridendo nell'oscurità

- No, mi chiedo solo che ci facciamo in un cimitero abbandonato all'una di notte – disse con nonchalance il francese anche se di paura, doveva ammetterlo, ne aveva tanta.

L'Italiano sorrise di nuovo. Prese per mano il francese – Stammi vicino – sussurrò dolcemente

- S-sì – balbettò Olivier arrossendo.

 

Tutta quella situazione aveva dell'incredibile. Si erano ritrovati per una rimpatriata a casa dell'Italiano, il principale responsabile. A lui era venuta quell'idea che si sarebbe potuta definire normale fino alla cena in pizzeria. Ma quando Gianni aveva suggerito una “passeggiata”, all'una di notte, nel cimitero tutti l'avevano preso per pazzo.

E forse avevano ragione, pensava Olivier. Perché andare al cimitero – per giunta abbandonato! - all'una di notte? Cosa diamine aveva intenzione di fare...?

I rami si spezzavano al loro passaggio. Le foglie schricchiolavano con fare sinitro. I fruscii si era fatti sempre più densi. Aveva paura. Ed era sicuro che anche aveva iniziato ad averne.

Si sentì attratto ferso il basso, finendo addosso a Gianni.

- C-cosa è successo? - chiese allarmato

- Niente, sono solo inciampato – il biondo si grattò la testa imbarazzato

Olivier si trattenne dal picchiarlo. Ancora uno spavento del genere e sarebbe rimasto stecchito.

- Sei ferito? -

- Come? -

- Ho detto – scandì piano le parole con una nota irritata – Ti sei ferito? -

L'Italiano sorrise imbarazzato – N-no -

Olivier alzò gli occhi al cielo ed alzò i pantaloni dell'amico.
- Ehi! Cosa fai? -

Lo ignorò. Il sangue scendeva copioso lungo la sua gamba. Proveniva da una ferita appena sotto il ginocchio. Strappò un lembo della maglietta e lo strinse attorno alla ferita.

- Meno male che non eri ferito -

- Grazie -

Il francese lo guardò negli occhi. Quei bellissimi occhi azzurri che acquistavano ancora più fascino alla luce della Luna piena. Sentì il respiro di Gianni così vicino al suo. Le sue labbra così vicine alle sue... provò l'istinto di baciarlo, ma si trattenne.
- Dobbiamo andarcene prima che qualcuno si faccia male seriamente – disse autoritario alzandosi ed aiutando Gianni ad alzarsi.

 

 

 

Arrivarono presso una chiesetta. Più che una chiesetta sembrava una cappella.
Certo, anche quella dava il suo contributo al paesaggio spettrale, era semi distrutta!

Aprì piano il grande portone cigolante con i brividi alla schiena. L'interno era buio, così buio che non si vedeva niente nemmeno quel pallido raggio lunare che entrava dal portone aperto riusciva ad illuminarla.

Mettendo da parte la paura, si addentrò fino all'altare. Una luce rossastra catturò la loro attenzione. Doveva essere una cripta. Sì ma che ci faceva una cripta illuminata in una chiesa in un cimitero abbandonato? Forse qualcuno veniva a far visita alle ossa dei suoi cari lì sepolte.

- Andiamo? - mormorò Gianni

Impallidendo, Olivier annuì. Era inutile contestare, tanto avrebbe perso.

 

La luce tenue delle candele illuminava la cripta. Ovunque c'erano ossa di persone morte.

Un brivido di disgusto gli attraversò la schiena. Gianni si sedette su una panca scavata nella pietra, probabilmente usata da coloro che andavano a pregare per i defunti.
Mentre guardava quello spettacolo macabro, Olivier si sentì attratto verso il basso. Nuovamente finì addosso a Gianni solo che stavolta non era stato un caso, Gianni l'aveva fatto apposta.

- Che fai? - mormorò

- Ho paura. Resta vicino a me - ridacchiò

Olivier lo guardò truce. Però, sentire il battito del cuore di Gianni sotto le sue mani gli faceva uno strano effetto. Lo incantava. Lo rassicurava. Sentì una contrazione provenire dallo stomaco. Stavolta non sarebbe riuscito a trattenersi. E nemmeno Gianni ci sarebbe riuscito.

Con una velocità sorprendente, Olivier sentì le labbra dell'amico sulle sue. Come era caldo quel bacio! Dischiuse leggermente le labbra e le loro lingue danzavano in armonia, si scontravano con ferocia, come se stessero combattendo.

Quel bacio mandò in estasi entrambi. Improvvisamente, si trovarono privi di vestiti. Ora non importava in che luogo si trovassero, ora c'erano solo loro.

Mpf. Come era ironico vedere le labbra di Gianni baciare avide il collo niveo di Olivier. Era ironico che in un luogo dominato dalla morte, da quei crani dalle orbite vuote, dallo squittio incessante dei topi, dalla fioca luce delle candele e dei ceri, Gianni affondasse i suoi denti nel collo del ragazzo che gli sedeva in grembo, che emetteva gemiti di dolore.

Però ad Olivier piaceva tutto quello. Dio come gli piaceva sentire Gianni leccare, mordere, tirare i suoi capezzoli scuri e turgidi. Come lo eccitava ed anche Gianni era eccitato, bastava solo vedere il suo membro che si ingradiva e gli provocava qualche smorfia di dolore.

Dai suoi capezzoli, l'attenzione di Gianni si concentrò al suo pene, che andava ingrandendosi a sua volta.

Stese il compagno a terra, in modo da avere più spazio per le loro prestazioni. Ad Olivier non interessava della polvere, dei topi, degli insetti, delle ossa. Era troppo impegnato a gemere ed urlare perché il biondo leccava, succhiava, mordeva il suo pene. Lo imboccava tutto e lo succhiava, prima piano piano, poi velocemente finchè lo sperma di Olivier non venne all' interno della sua bocca.

Gianni sorrise ad un affannato Olivier. Lo baciò, facendogli assaggiare un po' del suo sperma che Olivier trovò non di cattivo gusto.

- Piaciuto? - mormorò l'Italiano baciandolo

Olivier assentì con un cenno della testa. Gianni approfondì il bacio mentre il suo bacino spingeva il suo membro fra le natiche del Francese. Olivier si aggrappò con tutte le sue forze a Gianni. Le unghie gli si conficcarono nella carne, lasciando rivoli di sangue al loro passaggio.

Gli piaceva tutto quello. Eccome se gli piaceva!! Ed anche Gianni non sherzava date le spinte che dava con il suo bacino. Spinte forti ma allo stesso tempo delicate. Spinte forti alternate a spinte meno forti in una musica che apparteneva solo a loro.

Infine Gianni venne, improvviso, implacabile. Estrasse il suo membro dalle natiche di Olivier prima di accasciarsi affianco a lui ed abbracciarlo.

- Allora, hai ancora paura? -

Olivier scosse la testa. Adesso niente gli faceva più paura.

- Ti amo, Olivier – in un orecchio del ragazzo

- Anche io, Gianni -

 

 

 

 

 

 

 

- Disgraziati! - sbraitò il tedesco all'entrata del cimitero

- Dai Ralph calmati! -

- Calmati un corno! Hai idea di quello che ci avete fatto passare quando non vi abbiamo visti uscire? Eravamo tentati di chiamare la polizia! - Ralph si mise le mani tra i capelli, mentre Gianni sorrideva imbarazzato

- Che hai fatto al collo, Olivier? - disse Andrew notando una macchia nerastra sul suo collo niveo.

- Mmm niente – diesse vago Olivier nascondendo quel morso con una mano.

E lasciò un perplesso Andew mentre si allontanava mano nella mano con Gianni. No, niente lo spaventava più ora.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

 

Finalmente, dopo tanto tempo, tanti sacrifici, dopo tante lascrime, tanto sudore e sangue (?), questa storia è nata xD

Su, ammettiamolo, sono pazza * ma va nd Ralph * Come mi è venuta un'idea del genere? Colpa di una mia amica che è fissata con le cripte.

Gianni ce lo vedevo perfetto per un'incursione nel cimitero in piena notte e Olivier pauroso è troppo tenero :3

Spero che vi sia piaciuta l'idea del sesso in una cripta!! XD Anche se è una cosa improbabilissima!! XD
Spero vi sia piaciuta nonostante la mia pazzia!! XD
Bacioni!! =*

   
 
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