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Autore: LilyOok_    11/07/2013    5 recensioni
Infine sognò il suo sorriso ma prima che potesse percepirne il calore l’alba era sopraggiunta, svegliandolo di soprassalto.
E con l’alba era sopraggiunta anche la Battaglia.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Thunderstorm, Desolation and the memory of a Smile.

 

 

 

 

Il sole stava tramontando a ovest, lasciando che l’ombra della Montagna si allungasse sulla Desolazione sottostante, su quella valle un tempo verde e rigogliosa che ora era solo terra rasa, bruciata dal Drago.

Il cielo era oscurato da nuvole, l’aria era pesante, una cappa gelida e allo stesso tempo afosa, da togliere il respiro. Perfino il tempo ci si metteva. Sembrava stesse preparando il paesaggio alla guerra imminente.

L’aveva causata lui e non aveva alcun rimorso per questo. Se fosse stato ucciso, almeno sarebbe stato ai piedi della Montagna Solitaria, della sua Erebor.

Ma prima... prima l’avrebbe protetta a tutti costi dall’avidità degli Elfi Silvani e dal desiderio degli Uomini. Il Tesoro era dei Nani. Esclusivamente loro.

Avrebbe ripreso l’Arkengemma a tutti i costi. Era sua di diritto. Il simbolo divino del potere della casa di Durin, a partire da Thror.

Nessuno glielo avrebbe impedito.

 

Piccole goccioline cominciarono a cadere davanti ai suoi occhi. Sarebbe rimasto lì ancora per altre tre ore. Durante il suo turno di guardia avrebbe potuto osservare il cielo scatenarsi, i fulmini scagliarsi a terra e i tuoni rombare, facendo tremare i versanti di roccia.

Sarebbe stato uno spettacolo entusiasmante, eccitante e terrorizzante insieme.

Si chiese se il rumore della pioggia avrebbe sovrastato quello dei suoi pensieri, decisamente troppo fastidioso. Ma almeno rimaneva sveglio.

Pian piano li vide arrivare; dal cielo sembrò venir giù tutta l’ira dei Valar.

Forse era Aulë: ce l’aveva con lui perché aveva scatenato questa inutile guerra e condannato a morte centinaia di Nani, dai componenti della sua Compagnia a quelli dei Colli Ferrosi, che sarebbero giunti l’indomani con suo cugino Dain.

Come dargli torto? Ma la sua guerra non era inutile! No, non lo era affatto! Ma sembrava che nessuno stesse dalla sua parte.

 

Dopo un paio d’ore il temporale svanì e il cielo rivelò le sue stelle. Ah, com’erano belle...

Ricordava perfettamente quando al tempo dello splendore del Regno, quando era poco più che un giovane Nano, la sera, se ne stava sulle balconate in pietra con Frerin e Dìs ad osservare le stelle. Gli piaceva farlo con i suoi fratelli accanto. Si divertivano trovare strane forme, ad individuare le Costellazioni importanti e a riconoscere le stelle degli Avi.

A quel tempo sorrideva sempre. Lo ricordava molto bene. Gli bastava poco per essere felice e la presenza dei suoi fratelli allietava il suo cuore.

Ma da quando la malattia aveva colpito suo nonno Thror, la felicità aveva abbandonato il suo animo  e il sorriso era svanito dalle sue labbra. Non rammentava l’ultima volta che quelle si erano increspate in un sorriso vero. Segno che era stato molti anni addietro, in un tempo che mai potrà tornare.

Poi ci fu la venuta di Smaug, la morte di Frerin, la morte di Thror e la scomparsa di suo padre, probabilmente morto anche lui. Gli rimaneva Dìs, una Nana forte e autoritaria ma rotta nell’animo, un po’ come lui, del resto.

Una mano gli toccò la spalla, destandolo con un sussulto. Era Dwalin, il suo fedele amico, che gli dava il cambio. Si scambiarono un’occhiata eloquente e Thorin sentì la presa sulla sua spalla stringersi.

 

Quando si coricò nel suo giaciglio, la stanchezza gli appesantì le palpebre e il brusio nella sua testa sembrava averlo abbandonato. Bene, poteva riposare.

Ma quella fu una notte di incubi feroci e crudeli. Oscure visioni che gli appesantivano l’anima di attimo in attimo.

Poi, fece un sogno. Sognò Dìs e Frerin e... se stesso. Erano sulla balconata a guardale stelle. Infine sognò il suo sorriso ma prima che potesse percepirne il calore l’alba era sopraggiunta, svegliandolo di soprassalto.

E con l’alba era sopraggiunta anche la Battaglia.

 

Fece una promessa, prima di varcare la grande porta principale.

Se mai avesse perso la vita, lo avrebbe fatto sorridendo.

 

 

 

 

 

 

 

-Angolino autrice-
Lo so, è una schifezza ç_ç !
Buonasera :) 
No, la comicità non è prorpio il mio forte, se non scrivo cose a sfondo triste, malinconico e 'lacrimogeno' (XD) non sonocontenta u.u
Stavolta non è un granché, cioè, la prima parte mi piace moltissimo e ne sono pienamente soddisfatta ma... la fine non mi convince per niente >3< Spero di non avervi deluso ç_ç
Mi farebbe piacere ricevere i vostri pareri, anche per avere opinioni diverse dalla mia (al quanto pessimista devo dire XD) !
Vi saluto, un abbraccio e alla prossima :3
LilyOok_ 

   
 
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