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Autore: Fiore di Luna    25/01/2008    3 recensioni
Sirio recupera la vista, proprio quando Fiore di Luna, credendolo cieco, gli chiede di accompagnarla al fiume, dove intende farsi un bagno. Lui accetta e si ritrova così a vederla nuda, senza che lei ne sia consapevole. Ma la situazione degenera quando la forte corrente la trascina via.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dragon Shiryu, Shunrei / Fiore di Luna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fiore di Luna posò dolcemente lo sguardo su Sirio che, esausto dopo l'ultima battaglia, esibiva tutti i segni e le cicatrici di chi aveva combattuto strenuamente, con coraggio. I suoi occhi non vedevano più. Durante lo scontro con Luxor, infatti, aveva perso nuovamente la vista. Il Maestro per fortuna gli aveva già insegnato a combattere, facendo affidamento sui restanti quattro sensi, poiché era ormai consuetudine per il Cavaliere del Dragone rimanere cieco. Prima di riprendere gli allenamenti, Sirio si concesse di recuperare le forze.
«Ti ho portato qualcosa di caldo. Come ti senti oggi?» domandò Fiore di Luna, porgendogli una tazza di tè fumante. Il ragazzo, con la benda sugli occhi, le accarezzò la mano.
«Sei un tesoro, lo sai? Oggi sto meglio, grazie a te» rispose pacato.
«Bene, se stai meglio vuol dire che potrai riprendere gli allenamenti» li interruppe il Maestro, spuntando come da nulla. I due si voltarono subito verso di lui, straniti.
«No, ti prego! Sirio è ancora debole, concedigli qualche giorno ancora» lo supplicò Fiore di luna, disperata.
«D’accordo, ma non più di una settimana» sentenziò il Maestro, severo.
Sirio tirò un sospiro di sollievo e sprofondò nuovamente nel cuscino, dopo aver sorseggiato la bevanda. «Ti ringrazio, riesci sempre a convincerlo» mormorò con un sorriso.
Dagli occhi di Fiore di luna scese prima una lacrima, poi due, e infine molte altre. Sirio allora le avvicinò una mano al viso, per accarezzarla.
«Perché piangi?» chiese preoccupato.
«Perché mi dispiace così tanto, vorrei che tu potessi vedere.»
«Io riesco a vederti ugualmente! La tua immagina è scolpita dentro di me, nella mia mente e nel mio cuore. Questo lo sai» rispose il Cavaliere. Lei allora si gettò al suo collo e Sirio la abbracciò dolcemente.
«Basta versare lacrime, non devi star male per me! Ora sono a casa e mi riprenderò, grazie alle tue amorevoli cure.»
Trascorsero i giorni, ma la vista di Sirio non migliorava. Fiore di Luna cominciò a temere seriamente che, questa volta, sarebbe rimasto cieco per sempre. Ma in una calda mattinata d'estate, mentre il ragazzo si toglieva la benda dagli occhi per lavarsi il viso, notò che riusciva a vedere di nuovo. Incredulo, si fissò allo specchio, come se stesse guardando il suo riflesso per la prima volta.
«Sirio, ti va di accompagnarmi alla cascata? Vorrei farmi un bel bagno e, visto che non puoi vedere, non ci saranno problemi. E poi, qualcuno deve pur proteggermi!» disse improvvisamente Fiore di Luna, accostandosi alla porta del bagno.
“Oh, no, maledizione! E adesso che faccio?” pensò lui, continuando a fissarsi con insistenza. “Beh, dopotutto non posso lasciarla andare da sola, quindi la seguirò fingendomi ancora cieco” decise. Ma subito un altro pensiero gli balenò nella mente. “Un momento! Fiore di Luna si spoglierà e io ho di nuovo la vista! Forse dovrei dirglielo, ma se glielo dicessi non mi lascerebbe andare con lei. E se le accadesse qualcosa? Beh, dopotutto è una bugia a fin di bene” decise infine, prima di uscire dal bagno.
«Il Maestro farà tardi oggi. Sirio, ma non hai la benda sugli occhi!» osservò subito la ragazza.
«Sì, beh, in effetti no! Ho deciso che un po’ di sole mi farà bene e magari mi aiuterà a recuperare la vista» rispose prontamente lui, spuntandola. Lei allora gli sorrise senza contestarlo.
Durante il tragitto verso il fiume, però, Sirio non fece che pensare.
“Caspita, non ci credo! Fiore di Luna sarà nuda, completamente nuda! Non so, tuttavia, se avrò il coraggio di guardare.” Arrivati al fiume, la ragazza si inginocchiò sulla spiaggetta, e si sciolse la lunga treccia. Sirio rimase immobile ad osservarla.
«Come sei serio e silenzioso! Qualcosa non va?» chiese Fiore di Luna. Lui arrossì di colpo.
«No, assolutamente no. Va tutto benissimo, è solo che sto in guardia nel caso qualcuno attaccasse» rispose vago, distogliendo lo sguardo da lei. Fiore di Luna non replicò. Si rialzò e si sciacquò il viso, mentre Sirio dietro di lei la osservava in religioso silenzioso.
«Sai, ti chiederei di voltarti di spalle, ma visto che sei cieco…» accennò la ragazza. Lui sorrise imbarazzato. “Guardare, non guardare, guardare, non guardare…” Era ormai in preda a un dilemma irrisolvibile. Poi, Fiore di Luna cominciò a sfilarsi la camicetta, scoprendo la schiena percorsa dai lunghi capelli, e Sirio si paralizzò di colpo.
“Oh, mio dio, non posso guardare!” continuava a ripetersi, mentre non riusciva a staccare gli occhi da lei. A un certo punto, Fiore di luna si voltò improvvisamente, mezza nuda.
«Non vuoi farti un bagno anche tu?» chiese. Sirio sgranò gli occhi e diventò più rosso del peperoncino che odiava tanto, e che puntualmente Fiore di Luna metteva nelle sue minestrine.
Lo sguardo gli cadde proprio sul seno nudo della ragazza. Riuscì tuttavia a non destare sospetti e ad abbassare prontamente gli occhi, chiudendoli di colpo, nel tentativo di nascondere il più possibile il suo imbarazzo. «No, grazie. Preferisco rimanere qui a fare la guardia» rispose poi.
Fiore di Luna si voltò nuovamente e si sfilò anche i pantaloncini di lino e le mutandine. Sirio cominciò ad accusare un improvviso calore.
“Santo Dragone, non dovrei guardare!” si rimproverò, nell’osservare la ragazza che, ignara di tutto, stava entrando in acqua.
Il sudore cominciò a calargli dalla fronte, impetuoso come la cascata dei Cinque Picchi. Mentre contemplava lo splendido corpo di Fiore di Luna, la corrente del fiume si fece più intensa. Lei non riuscì a resistere e venne trascinata via. Iniziò a urlare disperata.
“Oh, no!” Sirio si tolse immediatamente la camicia del kimono e si precipitò in acqua.
Ma qualcuno lo precedette! Qualcuno che non si sarebbe mai aspettato di rivedere: il suo vecchio rivale Demetrios, anche lui un tempo allievo del Maestro dei Cinque Picchi.
«Potevi evitare, stavo per intervenire!» Sirio, profondamente indignato, stringeva i pugni dalla rabbia.
Demetrios posò delicatamente a terra Fiore di Luna e la coprì con la sua maglietta. Dragone, ancora una volta, arrossì.
«E allora perché te ne stavi lì impalato?»
«Stavo proprio per tuffarmi!»
«Davvero? Non dirmi che hai esitato solo perché è nuda!»
«Qual è il problema? Sirio non può vedere» intervenne allora Fiore di Luna.
Il Cavaliere arrossì di nuovo e abbassò lo sguardo, colpevole. Demetrios prese a osservarlo attentamente.
«Ne sei sicura? A me non sembra!» Per averne la certezza, avvicinò una mano alla gamba della ragazza.
«Ehi, giù le mani, pervertito! Come osi?» sbottò immediatamente Sirio.
«Cosa? Allora vedi!» esclamò Fiore di Luna, sconcertata.
“Oh, povero me. Sono finito!”
«Razza di screanzato, mascalzone! E io che ero preoccupata per te!» gridò lei, cominciando a inseguirlo.
«Calmati, posso spiegare!» Sirio era visibilmente costernato, ma Fiore di Luna continuò a rincorrerlo per tutti i Cinque Picchi, senza ascoltare ragioni. Il ragazzo pregò allora che almeno il Maestro non venisse a conoscenza di quella storia, o chissà quale terribile sorte gli avrebbe riservato per aver fatto il guardone, seppur in buona fede!
   
 
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