Tutto cominciò quella brutta e triste mattina in cui i guerrieri lyoko andarono a completare la loro ultima missione. Nessuno voleva credere ad Aelita, ma lei sapeva la verità. Sapeva che XANA non se ne sarebbe andato senza causare danni, sapeva che quell'ultima battaglia non poteva finire che male per lei, sapeva che spegnere il supercomputer significava dire addio per sempre ad'ogni possibilità di ritrovare suo padre. L'esplosione di quella calda e luccicante sfera di energia aveva lasciato un vuoto incolmabile nel suo cuore e nella sua anima. Aveva deciso di ritrovarlo, a tutti i costi. Ma sapeva che l'unico che poteva aiutarla era Jeremy. Ma Aelita sapeva che anche se glielo avesse chiesto lui gliel'avrebbe sicuramente negato, ma valeva la pena di provarci, in fondo era per suo padre. Nel pomeriggio andò nella sua stanza e gli chiese se era disposto ad'aiutarla. "Non possiamo Aelita. Sai anche tu che si potrebbe risvegliare XANA", questa era la sua risposta. Come era da prevedere aveva troppa paura che XANA si potesse risvegliare. "Al diavolo le conseguenze", pensò Aelita. Quella stessa sera andò alla fabbrica. La vecchia, abbandonata fabbrica. Quella fabbrica le portava alla mente tutti i ricordi legati a Lyoko e soprattutto il ricordo che martellava la sua testa da ormai due o tre anni, la perdita del suo amato padre. Non c'era un secondo da perdere, entrò nello scricchiolante ascensore. Scese fino all'ultimo piano e decise di riattivare il supercomputer, il che gli avrebbe fatto iniziare una nuova, fantastica avventura. Andò immediatamente al piano dove si trovava l'elaboratore centrale. E guardando lo schermo l'unica cosa che riuscì a dire o a pensare fù "papà"