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Autore: johnnyaddict    12/07/2013    6 recensioni
«Che cosa rappresenta per te Liam?»
«Liam è un ottimo amico.»

Amico. Era questo: un amico. Liam sarebbe potuto essere un amico fantastico per Niall, un modello di riferimento per Harry, una spalla su cui piangere per Louis, ma per Zayn non era un… quello.
Era così che definiva le loro braccia intrecciate durante i lunghi viaggi sul bus del tour, le loro dita unite, pelle color cappuccino contro l’abbronzatura da surfer?
E i baci rubati nei camerini prima di salire sul palco? «Gli amici si baciano?»
Liam chiude gli occhi al solo pensiero di quella frase: era stato Zayn a pronunciarla dopo il loro primo bacio, fra il cambio d’abiti al concerto di Belfast.
No. Gli amici non si baciano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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cappuccino and surfer tan

 

a Beatrice
perché è stata la prima a leggere questa os
alle 00.35 una calda notte di giungno
grazie, amore




 

 

e si forma la lacrima, 

dove suona la musica, 

e il futuro si srotola, 

e l'amore si fa
 


Liam rimane in silenzio. Non gli è mai piaciuto parlare molto: preferisce dire l’essenziale e che la gente gli creda, piuttosto che gli altri dubitino della sua sincerità. Così rimane in silenzio, anche se la persona a interpellarlo in quel momento è Zayn. Anche se è la terza volta che il moro lo cerca quel giorno. Anche se la tentazione di prendere su la cornetta e rispondere è tanta.
Ma stringe i pugni e rimane appoggiato al muro del suo appartamento nel centro di Londra. Zayn però non demorde.
«Ti prego: rispondi.» chiude la chiamata il moro. E Liam ricomincia a respirare.
Si alza e va in cucina.
Non sono passati neanche quindici minuti, che il telefono squilla ancora, e ancora lui non risponde.
«Ciao, persona che mi sta cercando! Mi dispiace, ma in questo momento non posso parlare, lascia un messaggio e a breve ti richiamerò!» la sua stessa voce rimbomba nella casa, il ‘bip’ della segreteria gli perfora le orecchie e un sospiro trapassa il muro del soggiorno.
«Cosa devo fare per farti parlare con me?» la voce di Zayn ora è più decisa, quasi rabbiosa. Ma Liam sa che Zayn non si arrabbierebbe mai con lui. Non sul serio.
Hanno litigato molte volte, ma solo per stupidaggini. O meglio: sono sempre state tali, a parte quella stupidaggine.
«Ho capito: sei arrabbiato per quello che ho detto all’intervista, ma» indugia un secondo «che cosa avrei potuto dire?»
Liam sa perfettamente cosa avrebbe potuto dire. Di sicuro avrebbe potuto rispondere in qualsiasi modo, tranne con quello che alla fine ha usato.
Le sue parole gli rimbombano ancora nella mente.
«Che cosa rappresenta per te Liam?»
«Liam è un ottimo amico.»
Amico. Era questo: un amico. Liam sarebbe potuto essere un amico fantastico per Niall, un modello di riferimento per Harry, una spalla su cui piangere per Louis, ma per Zayn non era un… quello.
Era così che definiva le loro braccia intrecciate durante i lunghi viaggi sul bus del tour, le loro dita unite, pelle color cappuccino contro l’abbronzatura da surfer?
E i baci rubati nei camerini prima di salire sul palco? «Gli amici si baciano?»
Liam chiude gli occhi al solo pensiero di quella frase: era stato Zayn a pronunciarla dopo il loro primo bacio, fra il cambio d’abiti al concerto di Belfast.
No. Gli amici non si baciano.
«Lo so cosa stai pensando: “avresti potuto dire molto altro”.» continua Zayn al telefono «Ma non ne ho avuto il coraggio. Scusami.»
E detto questo attacca, ancora.
 
Il telefono squilla. È la quarta volta quel giorno e la dodicesima negli ultimi tre giorni.
Harry solleva gli occhi smeraldini dal suo caffè e lo guarda «Non hai intenzione di rispondere, vero?»
Liam serra le labbra e scuote la testa. Attende e la voce di Zayn è esattamente come un’ora e trenta minuti prima: stanca. Probabilmente durante la notte non ha dormito. Come lui dopotutto.
«Sai cosa pensavo questa notte mentre non riuscivo a prendere sonno?»
Liam sorride, sapendo perfettamente cosa sta per dire il moro «Che mi manchi.»
Nonostante Liam sapesse la risposta – lui conosce tutte le risposte di Zayn – il cuore perde un battito.
«Mi mancano i tuoi capelli.» ora Zayn accenna una risata e Liam giurerebbe che sta sorridendo «Ti ricordi la prima volta che li abbiamo tagliati insieme? Mi dicesti “mi mancheranno i miei ricci.” Io cosa ti ho risposto?»
«Mancheranno anche a me.»
«Mancheranno anche a me» rispondono all’unisono.
Harry capisce che non è un buon momento in cui prendere un caffè a casa di Liam, quindi lo saluta ed esce dal suo appartamento.
«Avrò toccato i capelli di Harry decine di volte, Liam.» continua la voce di Zayn «Ma toccare i tuoi non era la stessa cosa. Credo sia stata la prima cosa che ho amato di te.»
Liam smette di fissare il muro bianco della sua cucina e fissa la centralina del telefono.
Zayn sospira e poi attacca.
 
«Ho appena comprato i cookies!» la voce del moro rimbomba nell’appartamento ed è confusa con molte altre e Liam, sdraiato sul letto con addosso una T-shirt di cotone e i pantaloni da basket, avverte il fiatone di Zayn che si muove per le strade affollate di Londra. È la sesta chiamata quel giorno, la ventiquattresima in quella settimana.
«Ti piacciono ancora i cookies, vero?» la sua voce sembra quasi preoccupata. Liam sorride e mormora «Sì, mi piacciono ancora.»
Vorrebbe che Zayn lo sentisse, vorrebbe spezzare a metà uno di quei biscotti al cioccolato e porgergliene un pezzo.
Chiude gli occhi e si limita ad ascoltare la voce del moro.
A un certo punto, però, la voce di Zayn cambia «Risponderai mai?»
Liam smette di sorridere e comincia a pensare: risponderà mai? Passerà mai oltre a quello che è successo?
La verità è che Liam è già passato oltre a tutto e da ormai parecchio tempo, ma gli piace vedere Zayn sforzarsi di farsi perdonare. Perché se Liam parla raramente e ancora meno grida, Zayn grida troppo e parla molto, ma non si muove.
Per poter avere una delle loro rare effusioni, perché Zayn gli stringa la mano di propria volontà, Liam deve chiederglielo. Ma non esplicitamente, bensì nel modo che solo loro conoscono.
Allora Liam vorrebbe averlo lì, di fronte a lui; vorrebbe guardarlo negli occhi come solo lui sa fare; vorrebbe che Zayn gli prendesse la mano e se la portasse alla bocca, per poi lasciarci un delicato bacio. Lo stesso bacio che dopo gli avrebbe lasciato sulle labbra.
«Ti prego: rispondi.» dice nuovamente Zayn. E poi attacca.
 
Nella casa è il silenzio. Si sente solo il respiro di Liam in piedi davanti all’armadio, indeciso su quale maglietta indossare per la signing di quel pomeriggio.
Liam non sa scegliere la maglietta, come non ha saputo scegliere quale scatola di biscotti aprire quella mattina, come non sa ancora quali scarpe mettere. È tutto il giorno che è indeciso, è tutto il giorno che fissa la centralina del telefono. E il motivo è uno solo: Zayn oggi non ha chiamato. Sono le tre e trentadue del pomeriggio, eppure il telefono non ha ancora squillato.
Si abbandona sul letto e chiude gli occhi. Sprofonda in un sonno leggero, ancora può sentire le automobili sfrecciare fuori. Gli sembra di sentire uno squillo, ma al contempo sa che sta solo sognando. Però lo squillo si ripresenta, e continua, fino a quando non spalanca gli occhi e ancora un po’ e cade dal letto. Si precipita in soggiorno, dove il telefono suona e vorrebbe rispondere, sì, questa volta risponderà. Ma prima che possa mettere piede nella stanza, la voce della segreteria lo costringe a fermarsi e, dopo quelli che sembrano cento millisecondi, Zayn risponde.
«Sai una cosa?» dice «Mi sono stufato.»
Liam boccheggia, ma non risponde «Ma non di te. Mi sono stufato di aver fatto tutte queste chiamate, di aver sprecato così tanto tempo, quando tu avresti voluto sentire una sola cosa.»
Liam è confuso «Quindi segnati questa data, Liam Payne, segna l’ora e il numero di questa chiamata perché non lo ripeterò.»
Zayn prende un respiro e Liam sente mancare il suo «Sono stato un coglione. E, sai, hai perfettamente ragione. Io quel giorno a quella giornalista anoressica avrei dovuto rispondere che tu per me non sei solo un amico. Avrei dovuto dire che tu per me sei tutto; che tu sei il mio sonno, perché senza la tua voce non riesco ad addormentarmi; che sei gli spazi fra le mie dita e che la mia mano si sente sola senza la tua.»
Liam si siede a terra e cerca con tutto se stesso di trattenere le lacrime.
«Cappuccino contro abbronzatura da surfer, ricordi?» dice Zayn dopo una breve pausa e Liam giurerebbe che sta sorridendo.
«Scusa. Non ho avuto le palle di dirlo in diretta mondiale e, tu mi conosci, non le avrò mai. Ma, ti prego, ascoltami adesso e dimmi che mi senti. Dimmi che provi la stessa cosa che sto provando ora e che mi perdoni.»
Il moro accenna una risata e Liam ha l’impressione di poter vedere il suo sorriso brillare «Sai, è molto più difficile dirlo così, senza che tu possa rispondere e senza che io sappia se sei d’accordo, che in diretta mondiale.»
Una lacrima scorre lungo la guancia di Liam, ma non la ferma.
«Ti amo e spero davvero che tu questo lo senta.»
 
Liam si siede davanti al tavolo della singing, indossa la T-shirt che Zayn gli ha regalato per Natale e spera davvero che lui lo noti. Il moro è seduto di fianco a lui e disegna distrattamente sulla tovaglia di carta.
Liam pensa che sia bellissimo e vorrebbe baciarlo. Nessuno può sapere quanto gli sia mancato. O meglio, forse Zayn lo sa. Perché loro sono due eque metà di un insieme e se soffre uno, allora soffre anche l’altro. Ognuno è cinque dita di due mani intrecciate fra loro, rigorosamente color cappuccino e abbronzatura da surfer.
E a Liam, nonostante tutto, questa cosa piace.
Zayn si passa una mano fra i capelli, guarda l’enorme teatro davanti a loro e lascia cadere una mano lungo un fianco.
Liam la vede e non sa trattenersi: intreccia le sue dita con quelle del moro, ma non lo guarda. Zayn si volta improvvisamente, ma, invece che gli occhi di Liam nei suoi, vede il sorriso radiante di quello che non è mai stato un amico.
Quel sorriso parla, più di mille parole e sguardi, e dice “ti amo anch’io”.



Buona sera a tutti :)
parto col dire che non sono una ziam shipper/believer, semplicemente li trovo molto dolci e mi hanno ispirato questa piccola storiella :D
aggiungo che è assolutamente senza pretese e che spero vi abbia fatto sorridere e vi siate fatti conquistare da questa coppia estremamente dolce <3
questa os è rimasta nel mio computer per quasi un mese perché ero tremendamente indecisa su se pubblicarla o meno.
L'idea mi frullava in testa da qualche giorno, quando una sera, guardando un video Larry, ho sentito la canzone 'I wanna grow old with you' e i personaggi hanno cominciato a offuscarmi la mente, fino a quando non mi sono ritrovata con la os pronta e una grandissima ansia ahah
Voglio ringraziare infinitamente parenthetical per il banner <3
e Beatrice e Margherita perché hanno letto questa cosuccia in anteprima, per poi incoraggiarmi :)
Grazie a tutti voi, spero vivamente che vi sia piaciuta e che mi lascerete un commentino per sapere cosa ne pensate <3
Un bacio a tutti!

 

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