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Autore: Nori Namow    13/07/2013    18 recensioni
«Stai tranquilla. Non ti farò del male, non potrei mai.» le sussurrò accarezzandole dolcemente la testa.
La donna l'aveva riconosciuta, era lei.
«Non è ancora il momento di incontrarci…» esitò, non sapeva il suo nome.
«A..A…Alexis.» balbettò a fatica lei, riportando lo sguardo sulla donna.
«Bene, Alexis. Quando arriverà il momento giusto, ci incontreremo nuovamente. Ma fino ad allora, devi perdonarmi per quello che sto per fare.»
***
«Siamo molto più simili di quanto pensi, Alexis. È un bene che tua madre se ne sia andata proprio adesso, l’ha fatto per il tuo bene. Poi con il tempo capirai perché.»
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                          Capitolo 11

 



C’era solo una cosa capace di spaventare più di un gruppo di Maghi cattivi, e quella cosa era Lisa Felton arrabbiata. Entrò in casa come una furia, scostando senza troppi complimenti il povero Niall. L’irlandese arretrò di scatto, spaventato, e qualche patatina cadde sul pavimento. Lisa intercettò il mio sguardo, osservandomi con profondo odio.
«Alexis Carter!» tuonò, facendo oscillare la lunga coda di cavallo che sarebbe stata capace di accecare gli occhi di chiunque. Louis, immaginando che fosse qualche Mago venuto a prendermi, si alzò rapidamente in piedi, fronteggiando poi la mia amica. Louis, be’, non era molto alto, e Lisa lo superava di pochissimi centimetri a causa dei tacchi che indossava. Cercai di trattenermi il più possibile, ma scoppiai a ridere nascondendo il viso nella spalla di Harry, che mi seguiva a ruota. Venni invasa da un profumo appartenente ad un bagnoschiuma maschile, e sentii lo stomaco capovolgersi. Avevo un debole particolare io, per i profumi maschili. Avrei passato ore in una profumeria solo per odorarne la fragranza. Non riuscii a continuare il mio discorso mentale su quanto avrei desiderato letteralmente sniffare la spalla di Harry a causa di quel profumo, che la voce di Lisa mi giunse nuovamente nelle orecchie.
«Cosa hai da ridere, amica ingrata? Da quando ti sei trasferita qui non ci vediamo quasi più, e ora capisco perché. Ti sei fatta dei nuovi amici, eh? E hai ben pensato di abbandonare i vecchi! Poi ci si mette pure quel cazzone di Tom Cox, hai presente? L’idiota per la quale hai una cotta che da una settimana a questa parte non fa che chiedermi se sei fidanzata, se ti piace qualcuno, se… Ma mi stai ascoltando?!»
La guardai con occhi vivaci, prima di strabuzzarli pian piano. Mi alzai come una furia. «Tom Cox cosa?»
Avevo capito male? Dovevo aver capito male, perché Tom Cox non poteva provare alcun tipo d’interesse per me. Non adesso che la mia vita si faceva più complicata e non avevo tempo di uscire con nessuno. Lisa in un attimo buttò giù la sua maschera arrabbiata, rubò delle patatine ad un Niall indignato e, sotto gli occhi esterrefatti di tutti, si sedette accanto a me con un sorrisone a trentaquattro denti.
«Sìì, dovresti vedere come ti cerca fra la folla. Credo che tu gli piaccia, sai, dovresti seriamente prendere in considerazione l’idea di uscirci. Sembra simpatico!» squittì  saltellando sul posto. Lisa, la mia migliore amica che solo in quel momento notavo quanto somigliasse a Nix caratterialmente. Sarebbero andate d’accordo.
Mi alzai in piedi e osservai le otto facce allibite, così pensai di far alzare anche Lisa.
«Ragazzi, lei è Lisa Felton, la mia migliore amica, segno zodiacale: Pesci.»e con quello intendevo dire che Lisa non era una di noi.
«Ecco, sì. Mi dispiace per la scenata, signora Ward. Ma questo ed altro per le amiche, no?» chiese lei, imbarazzandosi di fronte alla figura bella e imponente a modo suo, di Polly.
Polly le sorrise bonaria, mettendola subito a proprio agio.
«Ciao Lisa! Finalmente abbiamo l’onore di conoscerti, Alexis ci ha parlato tanto di te.»
E questo era vero, in parte. Avevo parlato di lei, ma non così tanto come voleva far credere. Parlavamo più spesso di poteri e di Maghi, a dir la verità.
«Hey, se vuoi ti porto anche un cocktail e, oh, vuoi un’altra patatina?» sbottò Niall acido e con un sorrisetto canzonatorio.
Lisa strinse le palpebre, focalizzando il biondo e cominciando già ad odiarlo per il suo affronto.
«Mi stai dando della maleducata, per caso?» sibilò acida,  alzandosi in piedi per fronteggiarlo come solo Lisa sapeva fare. Niall sembrò intimorito per un attimo da quello sguardo profondo e color nocciola, i lineamenti che, nonostante fossero dolci, incutevano timore.
«Be’, sei entrata nella casa di un’altra persona facendo la tua sparata, poi ti comporti come se questa fosse casa tua e conversi tranquillamente con la tua amica, come se gli altri non esistessero.  E per di più mi hai rubato le patatine! Chi ti conosce? Chi sei? Cosa vuoi?»
Ogni parola rendeva il viso di Niall una fiamma, era rosso come non mai e non capivo se per timidezza o per rabbia. Forse entrambe. Lisa spalancò la bocca indignata, e per ripicca prese un’altra patatina dalla busta formato gigante che l’irlandese aveva ancora fra le mani.
«Che c’è, sei un orso che deve andare in letargo e ha bisogno delle scorte di cibo? Be’, non m’interessa! A proposito di animali, dov’è Mickey?»
Harry tossì convulsamente.
«Cristo, non ti picchio perché sei una donna!» continuò Niall.
«No, tu non mi picchi perché sei solo uno sbruffone, e io odio a morte i tipi come te!» strillò infuriata, assestandogli poi un pugno nello stomaco. Niall si accasciò piano, e la cosa divertente era che nessuno di noi accorreva ad aiutarlo. Anzi, faticavano tutti a trattenere le risate, perché la scena era davvero comica e inverosimile.
«Sai, se fossi stato meno stronzo, avrei potuto fare un pensierino su di te.» Lisa diede un’ultima occhiata gelida a Niall, mandò a tutti noi un bacio volante e poi ci salutò con un gesto della mano, scavalcando Niall come se fosse stato un tronco d’albero che si trovava sul suo passaggio.
Quando uscì, fu il delirio.
 


«La tua amica, Lisa, è simpatica.» notò Harry con un sorrisetto divertito.
«Sì, è mia amica da sempre e le voglio bene. Solo mi stavo chiedendo… potrò mai parlare di ciò che sono? Io non voglio nasconderle nulla, non se lo merita.»
Harry abbassò la testa. «No, Al. Tutte le persone alla quale vuoi bene, sono in pericolo. Lisa è una semplice umana, indifesa, e potrebbe essere ferita e utilizzata per attirarti nelle trappole. Forse più in là, ma adesso non se ne parla.»
Il tono che utilizzò per parlarmi, sembrava quello di un ragazzo che aveva vissuto in prima persona quel disagio. Sentii uno  strano fastidio a quella consapevolezza, ma non vi diedi peso.
«Sei innamorato di un’umana, non è vero?» domandai con un filo di voce per poi maledirmi subito dopo. Sembravo dispiaciuta, e invece era solo curiosità. Credevo.
Harry sorrise debolmente, poi scosse piano la testa. «No, non io.»
Capii che non avrebbe aggiunto altro, quindi decisi di deviare il discorso.
«Nix e Liam invece sono la coppia più bella e strana del Pianeta.» ci guardammo un attimo negli occhi e poi scoppiammo a ridere. Eravamo nella mia camera, io seduta a gambe incrociate sul letto, lui sulla sedia della scrivania.
«Dio, non sai quanto è piagnucolone Liam quando si tratta di lei. L’ama da praticamente sempre e lei nulla, lo tratta male e dice di odiarlo. In realtà non so fra i due chi sia più innamorato.»
«Credo che Nix sia una di quelle persone che fa di tutto per essere acida, perché ha paura di innamorarsi, soffrire e confermare i suoi stupidi dubbi, ovvero: “non sono abbastanza”. Però è dolce, e non riesce a fare a meno di amare anche se obbliga se stessa ad allontanare ciò che la fa stare bene.»
Harry sbatté velocemente le palpebre, ripensando al mio ragionamento. «È un po’ contorto, ma non fa una piega.»
Nix, come sempre, entrò in camera mia all’improvviso e senza bussare, forse perché pensava di cogliermi in flagrante. Ci sorrise un po’ dispiaciuta, vedendo che Harry non era incollato a me, come sperava.
«Buoooonanotte.» esclamò. Harry la guardò con furbizia.
«Hai dato a Liam il bacio della buonanotte?» chiese con tono melenso, dando baci all’aria  e risultando alquanto divertente.
Non divertente per Nix però, che si limitò ad alzargli il terzo dito e ad uscire dalla stanza.
«Bene, ora voglio il mio gatto quindi vedi di trasformarti.» ordinai ad Harry che fece un balzo sul letto e atterrò graziosamente. Orecchie da gatto, pelo marrone e occhi verdi.

 

Il telefonò vibrò, segno che mi era appena arrivato un sms. Mi fermai e poggiai le buse della spesa su una panchina lì accanto, poi aprii il messaggio e lo lessi:
“Com’è che si chiamava quel pirla che una settimana fa ho steso con un pugno nello stomaco? Noah?”
 
Risi, per poi rispondere.
 
“Niall. E non è un pirla, è solo geloso del cibo.”
 
Scossi la testa, poi ripresi e buste e continuai a camminare. Avevo dovuto tirare giù tutte le scuse possibili per poter uscire da sola e non scortata da qualcun altro. Volevo un po’ di tempo per me, da sola, senza nessuno. A tutti servirebbero delle ore da passare in completa solitudine. Osservare le vetrine dei negozi, i passanti, i bambini che mangiavano dei croissant e si sporcavano tutto il viso. Semplicemente vita che brulicava intorno a me, limitarmi ad osservare. E mentre osservavo, notai un ragazzo con una sciarpa bianca e la giacca nera, che camminava a testa bassa. Lo riconobbi, anche se il viso era quasi completamente coperto dall’indumento. Ma quegli occhi e quello sguardo non potevano che essere i suoi.
«Louis!»
Il ragazzo si fermò di scatto, guardando verso la voce che l’aveva chiamato. Mi avvicinai a lui e lo salutai, ma nonostante il sorriso che mi fece, i suoi occhi continuavano ad avere quella scintilla di tristezza.
«Alexis! In giro tutta sola?»
«Sì, finalmente. Non che non sopporti gli altri, anzi, è che io sono figlia unica e be’, ho bisogno…»
«Di stare sola. Sì, ti capisco.» sorrise e io pensai che doveva lottare tanto per tirar su gli angoli della bocca.
«Dove stai andando di bello?» cercai di rimuovere quel silenzio imbarazzante che si era venuto a creare, ma non volevo sembrare invadente. Louis rise, una risata triste.
«Alexis, tu mi guardi e mi studi come se cercassi di capire cosa nascondo.»
Non lo disse con cattiveria, anzi, lo disse con dolcezza. Cominciò a camminare e io lo seguii, incapace di credere che il ragazzo dalle mille battute e la risata cristallina, fosse così tormentato e serio a modo suo.
«È che tu ridi, ma i tuoi occhi non lo fanno mai.» sussurrai debolmente. Louis si fermò dopo aver ascoltato quelle parole. M’invitò a sedermi su una panchina assieme a lui, e lo vidi mentre si metteva la testa fra le mani. Sconfitto, debole, incapace quasi di respirare.
«È difficile Al, quando hai una storia come la mia.»
Fu come se ci unisse qualcosa, in quel momento. Un dialogo non udibile agli altri ma c’era, una tacita richiesta di ascoltare ed essere ascoltati.
Mai avrei immaginato che il cuore di Louis portasse un peso del genere.

 




ma come sono simpatica io, che aggiorno dopo quattordici giorni? tanto.
Insomma, questa volta vi ho fatto aspettare poco, no?
hehehe, come avete visto era un falso allarme, nessun mago cattivo.
Solo la nostra cara Lisa ((nina dobrev frgthynbg)) che va a riprendersi la sua amica.
Il prossimo capitolo è il mio preferito, fino ad adesso, perché racconta la storia di Lou.
Cosa vi aspettate? Avete teorie? esponetele, bitches. ♥
come sempre, ringrazio tutte le persone che recensiscono/leggono/mi sopportano.
Io boh, vi abbraccio tutte *hug*
vi lascio con queste due gif, una di Lisa e l'altra di Alexis. bye ♥

   
 
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