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Autore: Soqquadro04    13/07/2013    4 recensioni
Una scena che prima o poi dovrà arrivare, anche se non sarebbe dovuto succedere.
[...] Non esiste un modo delicato per rivelare a qualcuno che suo fratello è rinchiuso in una cassaforte, bloccata sul fondo di un lago di cui non è sicuro di conoscere l'effettiva profondità, a causa di un mostro millenario e completamente pazzo che, guarda un po', è anche il suo doppelgänger. Del resto, non hanno mai portato nulla di buono alla loro famiglia, i doppelgänger [...]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Jeremy Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Paura

Credi, fratello, nel destino?
io lo conosco
il solo pensiero che occupa la mia mente:
la tua condanna
la mia condanna.
A morte.

Damon fissa il viso cauto del piccolo Gilbert, sconvolto e incredulo.

Quel ragazzino l'ha appena informato – non apprezza che abbia cercato di fare strani giri di parole. Non esiste un modo delicato per rivelare a qualcuno che suo fratello è rinchiuso in una cassaforte, bloccata sul fondo di un lago di cui non è sicuro di conoscere l'effettiva profondità, a causa di un mostro millenario e completamente pazzo che, guarda un po', è anche il suo doppelgänger. Del resto, non hanno mai portato nulla di buono alla loro famiglia, i doppelgänger – che, quando prima o poi ritroveranno – perché riuscirà a tirarlo fuori di lì, ovviamente – Stefan, potrebbe essere completamente ammattito a causa delle ripetute morti per annegamento.

Damon riesce solo a boccheggiare, lo stomaco dolorante, come se qualcuno ci avesse infilato a tradimento un paletto.
Quando ritrova abbastanza fiato per parlare, gli domanda di fare l'unica cosa che potrebbe permettergli di non impazzire.

«Chiama Elena. Non dirle niente, ma chiedile di partire subito. Ti prego, non avvertirla, anche se ti parrà terrorizzata. Spiegale solo che è urgente. Al resto... penso io. Tu chiama Elena

Fiumi di pensieri inondano la mia mente
qualcos'altro
qualunque altra cosa
che mi porti via
da questo pianto;
naufrago
in un oceano di follia
ma nemmeno
l'assenza
di ragione
allontana dal mio cuore
l'opprimente, inesorabile destino.
La morte.
Morte.*

 

Quando, quella stessa notte, Elena si chiude alle spalle la porta principale – trafelata, spaventata a morte e sfinita per le trecento miglia, senza fermate, che ha appena percorso in preda all'angoscia più nera –, non sa cosa vorrebbe trovare. Entrando a passo sostenuto in salotto, ansimante, si guarda freneticamente intorno, notando con ansia crescente che dal soggiorno sembra essere appena uscita una banda di rapinatori.

Ci sono cocci di vetro ovunque, pezzi di un tavolo in legno a ridosso dei muri della stanza – come se qualcuno li avesse lanciati con rabbia incontrollabile verso le pareti, tentando di ridurli in schegge più piccole con la sola forza dell'impatto. Ha come l'impressione che sia andata proprio così, e non è certa di voler scoprire il motivo per cui l'unico abitante di quella casa che potrebbe reagire così a una notizia particolarmente pessima, ha effettivamente reagito in quel modo ad una notizia che, deduce, è particolarmente pessima – e buona parte dell'altra mobilia è rovesciata/irreparabilmente danneggiata/completamente distrutta.

Lo sguardo esagitato si posa, infine, sulla figura inconfondibile di Damon, seduto sul divano. Ha il capo voltato di tre quarti, e le lancia un'occhiata vacua prima di ricominciare, svuotato, a fissare senza scopo il camino spento.
Elena si muove verso di lui, arrivando a inginocchiarglisi davanti, le mani appoggiate sulle ginocchia di lui e le iridi nelle sue. La spaventa ciò che vede.

Collera impotente. Agitazione. Disperazione. E qualcos'altro.

«Cosa è successo?» qualcosa che non vorrebbe vedere. Che non dovrebbe vedere. Perché se cede anche lui, lei non ha speranza di sopravvivere.

«Ho paura, Elena. Ho paura
 

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* Sono due strofe di una meravigliosa poesia, trovata qui: Poesie&Racconti.it

N/A - Note dell'Autrice

Non so cosa dire su questa storia, tranne che è la prima di cui mi sento di affermare: ", sono veramente orgogliosa di un mio lavoro, anche se doveva essere interamente Salvabros e invece ci ho infilato del Delena".
Stasera avevo l'angoscia da quinta stagione, mi dispiace avervi inflitto questo lavoretto solo per un motivo così... beh, credo sia abbastanza comune, qui nel fandom.
Non mi piace leggere spoiler su stagioni intere, perché quando mi capita, poi divento isterica e scrivo cose simili a questa Flash, gonfie di mattoni introspettivi.
Fa lo stesso, vero?
Spero che vi sia piaciuta e a presto,
un'ansiosamente vostra Soqquadro

 

   
 
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