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Autore: Euridice100    14/07/2013    3 recensioni
"Non poteva rassegnarsi, ma non aveva le armi per combattere.
E poi, all’improvviso, come un dono mandato dagli Dei, ecco Sam."
Il titolo è tratto dalla canzone degli Evanescence "Bring me to Life".
Ho scelto il rating giallo per gli accenni all'incesto che Craster pratica con le figlie e i ricordi di Gilly.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gilly, Samwell Tarly
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La ragazzina impasta il pane. Sbatte quella massa elastica sul tavolo, la lavora con energia.
Troppa energia.
Le cade per terra.
Il padre-padrone siede poco distante. Ha visto tutto. Si alza, quasi pigramente, con indolenza, come un gatto, e in un istante è davanti alla giovane.
Lei chiude gli occhi, preparandosi al dolore. Sente arrivare lo schiaffo, ma non prova ad allontanarsi: sa che sarebbe peggio.
La guancia le diventa di fiamma, ma non un lamento esce dalle sue labbra.
Non si scusa, si limita a chinarsi a fatica e ripulire il pasticcio.
Quando si rialza, tutto è come prima: Craster è di nuovo seduto davanti al camino, le sue sorelle continuano a preparare la cena, indifferenti ad una scena cui hanno assistito mille volte.
Gilly ricomincia a lavorare.
Fino a dieci giorni fa anche lei si sarebbe fatta scivolare tutto addosso.
Fino a dieci giorni fa .
Li ha contati uno per uno; non conosce altri numeri, ma ricomincerà daccapo, daccapo e poi daccapo ancora.
Sam, pensa . Sam .
 
 
- Il mio nome è Gilly - ha detto a quel ragazzo grasso che l’ha appena salvata dal metalupo.
- Gilly? Come Gillyflower, il garofano? -  ha chiesto lui, sorridendo timidamente.
- Sì…
-  Mi piacciono i garofani. Ne crescono tanti nelle mie terre… Li hai mai visti? Possono essere bianchi, gialli, rossi…
Si è limitata a scuotere il capo. Quando ha sentito la parola “rosso”, in realtà, ha tremato.
Rosso. Rosso come il sangue di mia madre.
No. Non ci deve pensare. Non ci deve pensare.
Ha capito subito che si sarebbe potuta fidare di quel giovane. Lo ha capito dal suo sguardo schivo e dalla sua voce gentile.
Nonostante fosse un Corvo.
Suo padre aveva sempre parlato mai dei Guardiani della Notte e lei ci aveva creduto. Li aveva già visti in passato, uomini vestiti di nero che chiedevano rifugio durante i loro viaggi in cambio di scorte. Silenziosi, seri, severi.
Ma questa volta ce n’erano di nuovi, più giovani, più allegri. Tra cui Sam, che l’aveva aiutata quando si era trovata davanti quella belva bianca.
Hanno iniziato a parlare. O meglio, parlava solo lui, poneva domande e raccontava aneddoti su tutto.
Gilly era confusa.
Non parlano molto, le donne di Craster. Cos’hanno da dirsi, se non la stessa storia di violenze e soprusi?
Un’idea le è balenata in mente.
Chiedere aiuto ai Corvi .
È inutile fingere, suo figlio sarà maschio. Si illude che non sia così, ma Tul, la più esperta delle donne, non ha avuto dubbi, e lei non ha mai sbagliato.
È stato allora che la ragazza ha pensato di fuggire.
Ma dove sarebbe potuta andare? Il tempo peggiorava di giorno in giorno e lei non si era mai allontanata da quella casa circondata dal nulla.
Non poteva rassegnarsi, ma non aveva le armi per combattere.
E poi, all’improvviso, come un dono mandato dagli Dei, ecco Sam .
Per la prima volta in vita sua stava parlando con un uomo diverso da Craster, ma non era come lui. Era… Gentile . Non pensava avrebbe mai definito così un uomo. Una persona che non vuole farle del male.
Gli ha raccontato tutto.
Lui l’ha ascoltata senza commentare. Ha mormorato un “Mi dispiace” ed è arrossito quando lei si è asciugata le lacrime che non si è accorta di aver versato, e a Gilly quasi è venuto da ridere istericamente, perché non ha mai parlato con un Corvo, eppure questo le è sembrato proprio strano, pronto ad aiutarla pur conoscendo la situazione e allo stesso tempo tanto timido, che diventava ancora più rosso mentre le passava il mantello dicendole di coprirsi perché stava ricominciando a nevicare.
L’ha portata da un altro giovane Guardiano, dai capelli ricci e scuri e gli occhi freddi.
Sam ha preso il confratello in disparte, la ragazza li ha sentiti discutere in tono concitato.
Non ha udito che brandelli di discorso, , ma dall’espressione del suo amico ha capito che le cose non stavano andando bene per lei, che quel Jon non era disposto ad aiutarla.
Ti sei illusa, ha pensato, mentre le si ghiacciava il cuore. Cosa pretendevi, di fuggire e cominciare a vivere? Tu?! Nessuna ce l’ha mai fatta, come pensavi di riuscirci proprio tu, piccola sciocca?! E poi, dove saresti andata? Tra i Corvi? Stupida, sai che non vogliono donne tra i piedi…
Ha visto Sam tornare col volto cupo. Le ha spiegato, balbettava mentre cercava di giustificare, ma ormai dentro tutto taceva.
Quella notte, Craster l’ha mandata a chiamare. L’hanno vista parlare col Corvo grasso e gliel’hanno detto, ha rivelato, offendendola e colpendola senza pietà, incurante dei suoi deboli lamenti.
Quando è tornata a letto, Gilly ha soffocato i singhiozzi e si è chiesta chi avesse potuto tradirla.
Ma per la prima volta in vita sua non ha provato rassegnazione, no.
Ha provato rabbia.
Rabbia nei confronti del padre che la violenta, nei confronti delle donne con cui è cresciuta priva di amore, nei confronti dei Corvi che hanno rotto la tranquillità della sua vita, nei confronti di Sam.
Sì, soprattutto di Sam, che con poche parole le ha fatto scoprire un mondo oltre Craster, un mondo in cui i fiori non sono solo nomi, le madri che cantano ninne nanne ai figli non sono un’eccezione e gli uomini possono essere gentili.
Non può fidarsi di nessuno.
Si è solo illusa.
La mattina seguente, quando ha visto Sam , lo ha ignorato. Lui l’ha guardata da lontano,con un’espressione stupita, non sembrava comprendere il suo atteggiamento.
E dire che l’avevi reputato intelligente… Non vede i lividi sul volto? Non capisce quello che lui e il suo amico ti  hanno fatto?
Le bambine mormoravano che i Corvi sarebbero ripartiti quello stesso giorno. La guardavano mentre lo dicevano. Tutte l’hanno vista parlare con quel Guardiano.
Gilly non ha reagito.
Si è morsa le labbra.
Qualcosa in lei le suggeriva di non arrendersi, di riprovare, di tornare da Sam.
Non sapeva cosa fare.
Si è scoperta andare a cercarlo .
Lo ha trovato nella stalla. È entrata silenziosamente e lo ha guardato lavorare.
Perché, pensava solo, perché?
Quando Sam l’ha vista, il sorriso che gli ha illuminato il volto ha fatto ancora più male a Gilly.
Lui le ha proposto piani impossibili, ha cercato di convincerla, non capiva, non voleva capire, ma lei è stata irremovibile.
Hai appena iniziato a sognare, ma già devi smettere, sperare non fa per te.
Lui le ha regalato un ditale, un ricordo di sua madre, le ha detto, le ha chiesto di accettare almeno quello, di custodirlo fino al suo ritorno.
Non poteva accettare, ha cercato di rifiutare quel dono e il suo significato, ha detto che Craster l’avrebbe scoperto - ma in fondo, non avrebbe scoperto anche quello che ha rifatto oggi?
Voleva solo andarsene, non far vedere a Sam che stava trattenendo le lacrime, stare con lui la faceva soffrire ancora di più, la faceva pensare a ciò che sarebbe potuto essere e non sarebbe mai stato.
Se solo, ha pensato allontanandosi e stringendo quel ditale. Se solo fossi un’altra, se solo non fossi la donna di Craster…
Non si è voltata.
Se mi volto sarò perduta .
 
 
Gilly si è pentita della sua decisione.
Se n’è pentita mentre impastava il pane e mentre spazzava la casa; se n’è pentita mentre Craster la toccava e le notti non passavano mai, mentre suo figlio scalciava e il passato bussava alle porte della coscienza.
Se n’è pentita mentre una Cometa di fuoco illuminava il cielo oltre la Barriera.
Gilly teme il rosso. Tutto ciò che ha il colore del sangue le è sempre stato foriero di sventure.
Le ricorda sua madre. L’ultima volta che l’ha vista aveva solo cinque anni, ma chiude gli occhi ed è come se fosse ieri.
 
Iris è esile e ha i capelli scuri. Le somiglia .
Ma da Craster le donne si somigliano tutte .
È incinta, le dice sorridendo che avrà un’altra sorellina da coccolare.
Le pettina i capelli ed è l’unica a cantare ninne nanne alla figlia per farla addormentare.
Lo ha fatto anche l’ultima sera.
Poi, un urlo nella notte, le altre che accorrono, il caos.
Qualcuna afferra Gilly, la porta a forza dal padre .
- Voglio la mamma, voglio stare con lei! - singhiozza la bambina.. L’unica risposta dell’uomo è uno schiaffo.
Lei smette di piangere, ma non si calma. Dopo qualche minuto esce dalla stanza.
Lui non se ne accorge, o lo fa e la ignora.
La bambina corre, quasi vola salendo le vecchie scale di legno marcio, fino a raggiungere lei.
Non ha mai dimenticato la scena che le si è presentata davanti.
Le donne silenziose, confuse, quasi inebetite.
Il letto di sangue.
I rantoli di Iris.
Sua madre.
Assiste agli ultimi istanti di vita di sua madre.
La bambina, ammutolita dal terrore, resta in un angolo anche dopo, quando ormai tutte si allontanano.
Una ha in braccio un neonato urlante.
Non una femmina.
Ne ha la conferma dalle bestemmie di Craster.
Lui saprà cosa farne.
In un istante Gilly ha perso la madre e il fratello.
Trovano la bambina solo la mattina seguente, quando vanno a prendere il cadavere.
È stesa sul letto, abbraccia quel corpo ormai gelido.
Quando sente i passi finge di dormire.
In realtà, quella notte, ha versato tutte le lacrime della sua vita..
 
Sono trascorsi dieci anni, ma Gilly si sente la stessa bambina impotente quando ogni volta si sveglia dopo aver rivissuto quegli istanti.
Eppure, non sa perché, ma da dieci notti è certa che se Sam fosse accanto a lei e le stringesse la mano i suoi incubi sparirebbero.
 
 
 
 

 Salve, carissimi! Torno con una one-shot dedicata, come avete potuto leggere, a Gilly! Anche se è secondario, il suo personaggio mi piace molto e adoro il rapporto che, durante la terza stagione, è andato creandosi con Sam... Insieme li trovo adorabili! *w*
Ho usato una frase di Daenerys, "Se mi volto sarò perduta"  : mi è sembrata adatta anche a questa - diversa - situazione.
Un commento alla mia ff è sempre gradito, fatemi sapere se vi è piaciuta o vi ha fatto schifo, non fatevi scrupoli! Vi ringrazio in anticipo!
E come sempre, grazie a B. e Kika, che hanno tanta pazienza  :D
A presto! :D
   
 
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