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Autore: I Fratelli Heiwa    14/07/2013    2 recensioni
Quando Ciel lascia per sbaglio il suo diario sulla scrivania del suo ufficio Sebastian ne legge il contenuto affascinato dalle idee del ragazzino e dai suoi pensieri personali.
Attenzione: TRADUZIONE! e YAOI
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: Lemon, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Strani Amori...'
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Angolino della Traduttrice: Ya Minna-san, Hisashiburini! Dopo un po' sono ritornata alla carica con una nuova storia tradotta (*-*) Questa volta però sarà... YAOI.
Già...devo essermi ammattita ;) Beh, ho cominciato adesso a tradurre questa bellissima storia presa dall'originale Inglese: Dearest Diary di RavenWriter1886.
So, spero piaccia anche a voi come sia piaciuta a me :D Naturalmente mi farebbe piacere sentire il vostro parere, anche per migliorare.
Oya, Oya... vi sto annoiando con la mia inutile parlantina... Ecco a voi: Carissimo Diario! 

Sebastian Michaelis notò uno strano comportamento nel suo Bocchan intorno all'inizio della primavera. La temperatura era salita notevolmente negli ultimi giorni, e per la prima volta da mesi, Ciel Phantomhive si era avventurato fuori per una passeggiata attraverso il giardino di rose.
Sebastian si era incuriosito circa il vero motivo della piccola passeggiata di Ciel, per il semplice fatto che molto raramente usciva dalla Magione, o meglio, dal proprio ufficio.
Dopo aver ragionato bene su seguire il suo padroncino o meno, Sebastian era stato richiamato da i tre servi del Casato Phantomhive, che erano tutti altrettanto curiosi quanto lui.
In quel momento Sebastian decise di controllare il giovane.
Dopo aver messo via il servizio da tè al quale Ciel era affezionato, Sebastian ha accompagnato il giardiniere, Finny, verso i giardini del Casato. I due trovarono Ciel quasi subito, riconoscendo il suo consueto abito nero e blu, i colori scuri gli donavano molto e sgargiavano sulla pelle olivastra. Era seduto sotto un vecchio albero, chino su un volume nero come se volesse proteggerlo da qualcuno. Naturalmente, questo suscitatò solo più curiosità alla servitù. Ciel sembrava star scarabocchiando qualcosa con una penna, ma quello che scriveva era sconosciuto ai quattro. Sebastian e Finny si girarono intorno per controllare che non vi fossero pericoli e dopo un po’ si tranquillizzarono.
 
Sebastian fissò il volume nero nella sua mano, era stato incautamente lasciato in cima scrivania del giovane conte la notte precedente. Non c'era scritto nessun titolo e questo non ne faceva quindi un libro, il che portò Sebastian a credere che fosse una sorta di rivista per la Società Funtom. Ma se davvero fosse stata una rivista per migliorare la società…perché Ciel non aveva riferito nulla a Sebastian? Lui era, in fondo, responsabile della maggior parte della società.
Il maggiordomo passò una mano tra i capelli corvini, cercando di decidere se doveva aprire il libro o lasciarlo sulla scrivania dove l’aveva trovato. Se Ciel avesse scoperto che il libro era stato aperto, avrebbe ricevuto un grave rimprovero e forse gli avrebbe tolto il permesso di tenere dei felini in giardino. Ma cosa succederebbe se Ciel non lo scoprisse? Dopotutto il ragazzo non aveva mai ordinato al maggiordomo di stare lontano da quel libro, e non era stato chiuso a chiave. Lui, ovviamente, sapeva che quello che stava facendo era sbagliato, ma, essendo un demone, Sebastian difficilmente se ne curò.
Sebastian aprì velocemente il libro e voltò la prima pagina, guardando la minuscola e disordinata scrittura che vi era dentro. Guardò le pagine con cura, i suoi occhi cremisi si sgranavano sempre di più quando andava avanti con la lettura. Quello sembrava che fosse… un diario. La prima pagina era stata scritta circa un mese fa,mentre quella più recente risaliva al giorno stesso.
Sebastian cominciò a leggere.
 
Carissimo diario,
Elizabeth e la Zia Francis si sono fermati a farmi visita per tutta la giornata. Vorrei tanto che mi avessero informato dei loro piani in anticipo, ma, ahimè, non l’hanno fatto.
Si sono prese il disturbo di dirmi soltanto:"avrai una visita a sorpresa" e e mi hanno preso terribilmente sorpreso. Ho dovuto annullare tutti gli impegni di oggi e fare affidamento, ancora una volta, su Sebastian. Se non fosse per quel demone, la mia vita sociale sarebbe andato dritta all'inferno, due anni fa. Ho tempo per dimostrargli quanto gli sia grato, quanto lui significhi per me. Mi sembra di essere incapace a mostrare correttamente gratitudine (e, purtroppo,tutte le emozioni in generale) quindi l’unica cosa che posso fare, e che può essere anche ridicola, è scrivere su questo diario. Non ho mai tenuto un diario prima, anche perchè ero spesso occupato in compiti noiosi da parte della Regina Victoria, oltre a impegni sociali, che tendono ad essere anche peggio, a parere mio.
L'unico motivo per cui sto cominciando a scriverne uno adesso è perché i miei pensieri sono talmente confusi, e credo che un diario potrebbe aiutarmi a organizzare la mia confusione mentale apparentemente casuale di emozioni e ricordi. Naturalmente, non posso scrivere quello che ho patito in passato, è stato così orribile che non riesco a spiegare a parole. Nessun essere umano, salvo che per me può leggere questo e capire veramente quello che ho vissuto. Suppongo sia questo lo scopo di un diario: Conoscere che sentimenti possa provare quella persona e capire a fondo la sua storia. Elizabeth dice che io sono strano nel mio modo di pensare, forse più avanzato rispetto alla media dei  ragazzi della mia età. Ma io ho vissuto cose che gli altri ragazzini nemmeno immaginano…Temo che diventerò matto, proprio quando faccio certi pensieri. La maggior parte di essi ruotano intorno a Sebastian, e il senso di colpa che provo quando gli d’ho ordini  su ordini, a volte anche impossibili da fare, anche per un demone. Cerco di ragionare con me stesso! Che, dopotutto, va bene. Ma Sebastian ha vissuto innumerevoli vite. Ha visto la morte di molte persone, anche secoli prima di me. Ha o non ha guadagnato questo diritto?
- Ciel
 
Sebastian fissò il libro, sentendosi come se stesse leggendo i pensieri e le riflessioni di un Ciel diversa, non quello con cui aveva trascorso quei tre anni di servizio. Vide il bambino in una luce completamente nuova ora. L'immagine di un egoista, ragazzino viziato con poco riguardo per i suoi servitori, fu sostituito da un'immagine di un giovane solitario, preoccupato per le incomprensioni che gli esseri umani hanno gli uni verso gli altri. Il viso di Sebastian arrossì leggermente mentre riappoggiava accuratamente il libro sul tavolo, ripensando alle parti del diario dove il suo giovane padrone si era rivolto a lui. “Ho tempo per dimostrargli quanto gli sia grato, quanto lui significhi per me.” Che cosa stava a significare? Sebastian si strofinò le tempie nel tentativo di cercare di capire le parole di Ciel. Fu allora che si rese conto della sua incapacità di interpretare il loro vero significato… ma dal momento che non era stato specificato quello che ha scritto, non poteva davvero sapere quel che Ciel intendeva. Eppure, quelle parole non avrebbero lasciato la testa del demone molto facilmente. Si lasciò sfuggire un sospiro mentre camminava avanti e indietro davanti alla scrivania, dove il libro riposava. Quello che Ciel intendeva era che provava dei sentimenti per Sebastian romanticamente, o fraternamente? Forse anche paternamente? Sebastian sbatté il pugno sul tavolo, il suo desiderio di risposte lo stava torturando. Dannazione.
Era davvero seccante per lui non sapere certe cose, quando invece doveva sapere tutto e di più essendo un diavolo di maggiordomo. Si voltò verso il diario nero, rendendosi conto che quella era un gioco mentale creato incautamente da Ciel stesso. Avrebbe continuato a essere risucchiato dentro a quel libro, sempre in cerca di risposte, ma avrebbe trovato solo altre domande. Rendendosi conto lui stesso di quanto potesse essere sciocco e che avrebbe dovuto lasciare il libro e andare a sbrigare i suoi doveri quotidiani, Sebastian raccolse di nuovo il diario e ricominciò a leggere la nota successiva.
 
Carissimo diario,
Ho concesso a me stesso una sorta di pausa oggi, ho pensato che stare dietro ai capricci di Elizabeth ieri era più che un sufficiente lavoro. Ha iniziato a piovere, e il tempo è assolutamente terribile, mi rifiuto di lavorare in modo triste. Invece, mi sono tenuto impegnato con  Sebastian con una partita a scacchi, ma l’abbiamo continuata fino a l’ora di pranzo, così Sebastian è andato a preparare, promettendo che avremmo ripreso il gioco dopo. Sono passati solo pochi minuti, ma già mi manca la sua compagnia. Trovo che lui sia l'unica persona con cui posso trovare piacevole conversare, anche se la maggior parte delle sue parole mi prendevano solo in giro me. Forse lo fa per prendermi alla sprovvista. Forse questo è il modo con cui ha intenzione di vincere a scacchi così che io possa concentrarmi troppo sulle sue parole, e dimenticare di studiare il gioco, così lasciando accidentalmente il mio re vulnerabile per la cattura. Ma, naturalmente, non sono così sconsiderato. Non perderò il mio stesso gioco. Giocherò fino all’ultimo, anche quando le probabilità della mia vittoria sono scarse. Io sono il Cane da Guardia della Regina, e quindi non perdo. Questo gioco è molto interessante, anche se, non ho mai affrontato l’ingegno di  un demone prima. Posso immaginare i suoi bei lineamenti, le labbra subdole che sorridono mentre muove i suoi pezzi su tutta la scacchiera, con gli occhi cremisi che prevedono ogni mio movimento. Ora sto pianificando una tecnica in modo da avere un vantaggio quando torna a giocare. Non vedo l'ora del suo ritorno, e con esso, la mia vittoria.
- Ciel
 
Sebastian rilesse la stessa nota per tre volte, cercando di immergersi in ogni minima informazione. Indipendentemente da quante volte il demone rilesse, i suoi occhi, quando arrivavano di nuovo alla stessa riga, cercava sempre di decodificare il significato.
Sono passati solo pochi minuti, ma già mi manca la sua compagnia.
Sebastian aveva sempre avuto l'impressione che il suo padroncino fosse piuttosto infastidito dalla sua presenza, ma questa frase sembrava dimostrare che avesse decisamente torto.
Sogghignò al pensiero di Ciel che effettivamente godeva della sua presenza.
Sebastian nascose il volume nella giacca e continuò a spolverare gli scaffali del giovane conte. Aveva in mente di prendere il diario nascondendolo nella sua camera, quella notte, per leggere di più i pensieri segreti di Ciel. Dopo tutto, la colpa era la sua vedendo che aveva lasciato il diario incustodito e in bella vista. Ciel avrebbe dovuto sapere che fosse meglio non tentare il diavolo.

  
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