Delicatamente la fece scendere dalla staccionata e le mise le mani sui fianchi. L’avvicinò a se facendo aderire il corpo con il suo.
Anne sarebbe potuta svenire da un momento all’altro e per cercare di riprendersi preferì gettare lo sguardo a terra.
Continuava a fissare il vuoto perché in quel momento il suo cervello era in totale black-out e non riusciva a ricordare nemmeno il suo nome.
Tom incurante dello stato psicologico ed emotivo della ragazza , le alzò delicatamente il mento e la baciò sulle labbra. Ma questa volta non era un bacio timido e insicuro. Era un bacio deciso e,in un certo senso,tormentato.