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Autore: aoko_90    17/07/2013    4 recensioni
Si può amare una persona senza conoscerla?
E se Ran incontrasse uno sconosciuto / conosciuto? Come reagirebbe?
E' una what if, dedicata a due anime comunque destinate ad incontrarsi..
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"Sono sicura di non averlo mai incontrato prima, nonostante ciò il suo sguardo sembra essere la mia ossessione da sempre."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Solo uno sconosciuto

 
L’odore del caffè e l’urlo di un padre sconsiderato mi strappa alle braccia di Morfeo.
Apro gli occhi con difficoltà tentando di delineare i contorni della mia stanza. Le mie iridi chiare non ancora abituate alla luce non sembrano intenzionate ad aiutarmi. Mi alzo sperando che i lunghi anni passati nella mia casa mi guidino, cammino lenta cercando di tastare i mobili per orientarmi.. tutto inutile.
Forse il tepore mattutino, forse la mia sbadataggine, infondo sono sempre sua figlia.. mi regalano un bel livido sul fianco causato dalla scrivania che avevo totalmente scordato d’avere. In compenso la fitta acuta causata dal tanto odiato spigolo mi riporta istantaneamente alla realtà, se il buon giorno si vede dal mattino oggi non promette nulla di buono.
“ RAN!” sento richiamarmi da mio padre, probabilmente avrà sentito il rumore e si sarà preoccupato.
Scendo in cucina e non so se ridere o piangere..
Mio padre ha versato il caffè bollente a terra, ma non è questo ad affliggerlo!
Ma bensì il poster di Yoko Okino rovinato dagli schizzi della bevanda calda..
Un uomo che si reputa adulto ed emancipato si dispera per un inutile pezzo di carta, forse nemmeno quando mamma andò via l’ho visto così addolorato.
“Papà?!”
“ Yoo—ko—“
Non comprendo se finga o sia serio? Ma è possibile che non cresca mai? Esiste veramente l’eterno bambino? E se mamma lo vedesse in questo stato per una stupida foto? Forse non ha avuto poi tutti i torti a mollarlo ed andar via.

Da brava donna di casa quale sono sempre stata mi armo di mazza, straccio e tanta buona volontà, l’avevo detto io.. questa non è la migliore delle giornate.
 

 ***

Passeggio per le vie di Tokyo, da quando ho deciso di seguire mamma ad Osaka ho dimenticato le bellezze della mia città, ogni volto è nuovo, persino il loro modo di parlare ormai non mi è più familiare.
Si può scordare le proprio origini?
É come se trasferendomi in un’altra città avessi perso parte di me, le mie abitudini, i miei modi, i miei pensieri, desideri ed atteggiamenti, tutto.
La mia migliore amica non ha mai perdonato la mia scelta, ma come fargli capire che dopo anni passati dietro a mio padre avevo bisogno di cambiare aria?
Ho provato a chiamarla più volte, inutile non ha voluto nemmeno rispondermi.
Ritornare a battere le vecchie strade accresce in me un senso di malinconia, sbuffo maledicendo mentalmente la causa di tutto.
Sento il cellulare vibrare, è Kazuha.
“ Kazuha novità?” le chiedo speranzosa.
“ Nulla da fare Ran, prima di lunedì il corridoio del nostro dormitorio è impraticabile!” mi risponde con tono dispiaciuto.
“ Cosa? Vuoi dire che potremo tornare nella nostra stanza solo martedì?” le domando con tono forse troppo acuto.
“Sì..” è l’esile risposta della mia incolpevole amica.
“Hai scoperto chi devo ringraziare per il lieto evento?” interrogo sperando in una risposta affermativa.
“ Sì, è un nostro coetaneo di Tokyo, Shinichi Kudo” ribatte lei finalmente allegra di potermi dare una risposta positiva.
“ Shinichi Kudo eh? Bene ti assicuro che non dimenticherò questo nome.. ora ti devo lasciare, a presto!”
Riaggancio forse un po’ rude e con modi che non mi appartengono. Più tardi la chiamerò e mi scuserò, ma ora non ho proprio voglia di parlare.
Mi ritrovo in una città dove non volevo essere, a causa di uno sconosciuto il cui nome, nonostante mi risulti familiare, ispira in me già antipatia.
Alzo lo sguardo e la vedo, la mia ex migliore amica intenta a seguire, come sempre, un tipo.
Mi affretto a raggiungerla, vorrei tanto chiarire con lei e tornare al rapporto di un tempo.. Aiutata dal mio fisico allenato dimezzo la distanza tra di noi in poco tempo ed inizio ad urlare il suo nome.
“ SONOKO!”
L’interessata si gira paonazza e non solo lei, un ragazzo un paio di metri più avanti del quale non distinguo bene i lineamenti muove contrariato la testa per poi proseguire sulla sua strada.
La mia ex migliore amica mi si avvicina con uno sguardo per nulla ilare.
“ Ti rendi conto della figura che mi hai fatto fare? Sparisci lasciandomi sola a metà liceo, torni dopo sei anni e cosa fai? Danno! Solo danno!”
La sua reazione mi spiazza, possibile che dopo tanti anni covi ancora tanta rabbia?
“ Sonoko sono passati sei anni, ho provato in ogni modo a cercarti! Possibile che tu non voglia capire?” le domando amareggiata.
Siamo cresciute insieme, lei mi è stata accanto quando nessun altro c’era.
Ricordo ancora la prima volta che ci siamo incontrate, avevamo appena cinque anni..
Lei sbuffa voltando la testa nella direzione opposta, sembra intenzionata a continuare per la sua via.
“ Va bene, come vuoi.. vado via..” è inutile continuare a cercare una persona che di te non ne vuol sapere nulla.
Sono anni che provo a chiarire, a spiegarle il mio stato d’animo, ma lei no! Da bambina un po’ viziata si è sentita privata di un suo bene e non vi è motivo che regga.
Volto le spalle convinta ad andar via, ma sento le sue mani aggrapparsi al mio braccio.
“ Ran, come stai?” mi domanda col mio stesso tono amareggiato.

Forse mi sbagliavo non è poi la ragazzina viziata che credevo fosse diventata.
 

 ***

Salgo le scale dell’agenzia contenta di aver ritrovato una persona a me tanto cara, quanti pomeriggi ho passato con lei, la mia prima ed unica amica d’infanzia.
È come un fulmine, un flashback, l’ombra di un bambino, l’aereoporto, la sua mano mi saluta, un'infinita tristezza..
Ma chi è? Non riesco proprio a ricordarlo..
“Ran Mouri?”
Sento chiamarmi, mi giro per conoscere il volto del mio interlocutore, è un ragazzo.
Avrà all’incirca la mia età, bel fisico tonico ed allenato ma ciò che più mi colpisce sono i suoi occhi incredibilmente azzurri.
Sono sicura di non averlo mai incontrato prima, nonostante ciò il suo sguardo sembra essere la mia ossessione da sempre.
Quel sorriso, quell’espressione sono incisi dentro di me.
Si può amare qualcuno senza averlo mai visto prima? Forse sì.
“ Sì, sono io…”
Mi sorride, ed il mio stomaco da bravo acrobata avrà compiuto almeno tre capriole.
Altro che farfalle, le mie di viscere potrebbero gareggiare alle olimpiadi.
“ Sono stato incaricato dall’università per svolgere delle indagini sullo spiacevole inconveniente avvenuto nel tuo dormitorio.. ti dispiacerebbe venire con me?”
Lo guardo realizzando che potrebbe chiedermi qualunque cosa, la mia risposta sarebbe sempre e comunque la stessa..
“ Sì..”
“ Vuoi dire che ti dispiace?” mi domanda con tono ironico.
Ecco, lo sapevo... Paonazza ed imbarazzata scuoto la testa sperando che capisca le mie intenzioni e non indugi oltre nel prendersi gioco di me.
Sembra comprendere le mie elucubrazioni, avrà il potere di leggermi nella mente?
Riflette un po’ sul da farsi indeciso se continuare a stuzzicarmi o darmi tregua, fortunatamente per me opta per la seconda opzione.
“ Andiamo.. ho bisogno di aiuto per questa indagine.”
Cammino al suo fianco incapace a formulare qualsiasi frase di senso compiuto.
Vorrei esordire con qualcosa ad effetto che lo stupisca, lo colpisca..ma l’unica facoltà rimastami è quella di guardarlo inebetita studiando ogni singolo tratto.
Sarà alto un metro e settanta ed almeno ai miei occhi non ha nessun difetto visibile all’occhio umano. Sinceramente parlando non credo sia una mia impressione, le passanti mi lanciano occhiate maligne ed osservano lui sognanti.. forse non sono solo io a vederlo tale.
Solo ora mi rendo conto che sto andando non so dove, con un ragazzo appena incontrato, di cui non conosco nemmeno il nome!
Sarò impazzita?! Probabilmente sì!
Siamo di fronte ad una sfarzosa villa, questa giornata è un eterno flashback, ho la sensazione di conoscere luoghi mai visti, vie mai traversate, persone mai incontrate.. forse starò delirando davvero.
Un messaggio accende la luce delmio display, Kazuha.. avevo totalmente scordato di chiamarla.
“ Piaciuta la sorpresa?”
Rileggo il messaggio ad alta voce, ma di cosa starà mai parlando?
Il ragazzo che sembra avermi stregata ha uno sguardo preoccupato in volto..
“ Se non sai di che sorpresa parla forse è meglio non chiederle nulla, potresti rovinarti il bello..”
Mossa da forze a me nuove decido di fidarmi del suo parere riponendo il cellulare in borsa e tornando a dedicargli le mie attenzioni.
“ Vieni.. entriamo..” fa cenno col capo verso l’interno della villa.
Il briciolo di buon senso assopito in me si fa sentire..
“ Ma che dobbiamo fare?”
Lui sembra fraintendere la mia domanda, interpretandola in modo forse un po’ troppo malizioso per i miei gusti..ricomponendomi riformulo la frase di modo che i suoi neuroni la recepiscano nel modo giusto.
“ Che tipo di indizi dobbiamo cercare la dentro?”
Lui sogghigna, a mio parere è finanche troppo sveglio..
“ È la casa di Shinichi Kudo.. ti dice nulla?”
L’ira montata qualche ora prima contro la povera Kazuha si desta in me per mostrarsi all’esterno.
“ Shinichi Kudo?” domando con un sopracciglio tremante.
Lui capta la rabbia ed i sentimenti non calorosi che quel nome ha risvegliato in me e ne sembra preoccupato.
Ma perché allarmarsi? Non capisco..
“ Ti ha fatto qualcosa?” mi domanda in evidente difficoltà.
“ Tu.. vuoi sapere.. se.. lui.. ha.. fatto.. qualcosa..a .. me?
Vediamo a parte aver reso inagibile il mio dormitorio e sfrattata dalla mia stanza..?
Costretta a rimandare un esame a cui studio da tre mesi..e di conseguenza rimandando le mie meritate vacanze..?
obbligata a tornare a casa da mio padre per almeno due sett..”
“ Va bene.. ho capito.. basta così..forse è meglio entrare?”
Mi domanda cercando di frenare il mio fiume in piena, nonostante non conosca Shinichi Kudo lo vivo già come un tormento..
Mi rendo conto solo ora di aver sfogato i miei lamenti su un ragazzo del quale ancora non so praticamente nulla, sentendomi in imbarazzo annuisco semplicemente nel tentativo di ricompormi.
Il salone della villa mi mozza il fiato, il mio accompagnatore mi invita ad accomodarmi.. quasi come se quella fosse la sua di casa..
Un attimo.. casa.. sua.. se questa è la casa di Shinichi Kudo.. ed è anche la casa di questo ragazzo allora..ora capisco il suo disagio..la sua preoccupazione.. lui.. lui.. lui è..
“ Sei il fratello di Shinichi Kudo?” gli domando schietta, sicura della risposta affermativa.
Lo sguardo a dir poco sbigottito del ragazzo fa crollare tutte le mie certezze.
Scoppia in una fragorosa risata, è terribilmente bella la sua espressione, ma il fatto che rida di me mi infastidisce. Tento di nascondere i pensieri di qualche minuto prima e gli domando..
“ Si può sapere cosa ci trovi di così divertente?”
“ Ora vedrai..”
Si avvicina ad una libreria dal quale prende un volume, sembra un album porta foto, ma per evitare altre strane deduzioni decido di tacere e scoprirne a tempo debito il contenuto.
Lo sfoglia per soffermarsi su una pagina e porgermelo.
È come un fulmine, un flashback, l’ombra di un bambino, l’aereoporto, la sua mano mi saluta, un' infinita tristezza..
Tutto è chiaro, la foto.. quel ragazzino fino a poco fa schiarito e non definito è nitido nei miei occhi..è lui..è il mio primo amore.
Ma il ragazzo che ho di fronte cosa ha a che fare con tutto questo?
Alzo lo sguardo osservandolo interrogativa, c’è una netta somiglianza tra lui ed il bambino ritratto nella foto con me.. gli occhi sono senza ombra di dubbio i suoi..ma ancora non capisco..
“ Ran.. il tuo dormitorio è apposto, potrai tornarci anche domani se vorrai..io Heiji e Kazuha abbiamo organizzato il tutto..”
Lui.. Heiji.. e Kazuha? Ma di cosa sta parlando non ci capisco più nulla e tutto ciò deve trapelare dalla mia espressione visto come mi guarda..
“ Ascolta io ed Heiji ci conosciamo da molto tempo.. un giorno sono andato a trovarlo ad Osaka e lo trovai a casa della sua amica di infanzia Kazuha. Notai la foto poggiata sul suo scrittoio e ti ho riconosciuta.. entrambi vedendo il mio stupore mi chiesero spiegazioni..e da li architettammo un piano..
Venire da te ad Osaka dicendoti: Ciao Ran, sono il tuo ex amico di infanzia non era il top.. non sapevo nemmeno se ti ricordassi di me.. ma ero sicuro che se avessi visto la foto tutto sarebbe stato chiaro..così avevo bisogno di una scusa per farti venire a Tokyo.. volevo vedessi la casa dove abbiamo giocato.. stimolare la tua memoria affinché ti ricordassi di me..
Quella del dormitorio è solo una scusa.. ora ti ricordi?”
Ritorno indietro con gli anni.. avrò  su per giù cinque anni, sono vicino all’aeroporto.. lo guardo e piango.. i suoi genitori hanno deciso di trasferirsi a Los Angeles e di portarlo via.. lui dispiaciuto dalla mia reazione mi fissa per poi promettermi..
“ Ran non piangere, tornerò. È una promessa.”
Sbatto gli occhi più volte.. ora ricordo tutto..
“Shinichi…”
Come ho fatto a dimenticarmi di te? Una lacrima solca il mio viso..
“ Ran non piangere, tornerò. È una promessa.” Mi sussurra impercettibilmente.
Ora lo so, lui Shinichi Kudo non era il mio primo amore.. è il mio unico.


Bene Bene..
reduce da una giornata a dir poco orrenda..
pulizie a tutto gas..
noia a palate..
ed una nota di nervosismo..
da cui stranamente è scaturita una shot sentimentale.
Premettendo che non brillo per romanticismo..
certe storie "sdolcinate" non riesco proprio a risparmiarmele..nè a me..e nè a voi! xD
Detto questo.. dovrei scrivere la long iniziata..
lo so.. ho scritto solo il prologo..
la continuerò non appena avrò un po' di voglia più che tempo..
che in questi giorni è davvero tanto..forse anche troppo..
Comunque sorvolando le mie ansie..
Piaciuta la shot?
Shinichi è partito da piccolo per Los Angeles..
Ran si è dimenticata di lui con la mente.. ma non col cuore..
perchè già appena lo vede qualcosa in lei si sveglia..
avevo paura di rendere Shinichi troppo sdolcinato..
oppure OOC.. spero che così non sia stato..
Ora spetta a voi l'ardua sentenza..
Si accettano critiche, pomodori.. ecc ecc ecc..
Come sempre vi saluto,
Alla prossima,
Bacione
  
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