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Autore: NanaOsaki    29/01/2008    5 recensioni
-Sei sicura che fumare ti faccia bene?-interruppe Yasu. -Ormai credo che il mio corpo si sia abituato alla nicotina-rispose Nana,senza guardarlo. -Credo che per una parte di te sia troppo presto per abituarsi al fumo-continuò Yasu,spegnendo la sigaretta a terra e continuando a guardare dritto davanti a sé. -Non so di cosa tu stia parlando,pelatino.- rispose Nana,irrigidendosi. -Non mentirmi.- le disse lui,secco. -Cosa dovrei dirti?-cercò di difendersi Nana

altra mia ff su Nana e Ren,finita dopo ben 14 capitoli...leggetela!♥
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nana Osaki, Ren Honjo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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****Nota dell'autrice: Pronti a leggere questo lunghissimo capitolo?Dato che la storia è agli sgoccioli,mi sono lasciata andare...diciamo pure che ho dato sfogo alla mia fantasia!Ecco a voi un capitolo di 8 pagine di word in scrittura 12...buona lettura!
NanaOsaki****




-Satsuki,mi aiuti a portare queste borse?-
-Certo mamma! Mizuki,aiutami anche tu!-
-Satsuki! Lei è piccola! Magari falle portare la borsa leggera!-
-Ok,mamma…-

Tokyo,aprile 2010. una donna,con due bambine,sta entrando in una grande casa bianca,circondata da un giardino ornato di siepi,emananti il tipico profumo dell’erba appena tagliata.
-Mamma,siamo a casa!-iniziarono a strillare le due bambine,all’unisono,saltando e dimenandosi davanti alle scale che portavano al piano superiore. La donna guardò le bambine e sorrise divertita,pensando al fatto che se n’erano andate a fare la spesa poco più di due ore prima.
-Mamma,mamma,possiamo andare a giocare fuori?-chiese Mizuki,gli occhi dolci,rivolgendosi verso la madre.
-Adesso? Sono le undici,bambine…prima mi aiutate a mettere a posto la spesa,poi vediamo se vi rimane il tempo!- rispose lei,dolcemente,piegandosi sulle ginocchia verso la bambina alta poco più di un metro e schioccandole un bacio sulla fronte.
Satsuki non rispose e iniziò a tirare fuori dalle borse i tovaglioli,l’insalata,le uova,e le ripose negli appositi scaffali del frigorifero. Mizuki,cercando di arrivare al bancone su cui erano appoggiate le borse,raccattò della carta igienica e la portò in bagno,tornando tutta fiera del lavoro compiuto.
-Satsuki! Satsuki guarda!-urlò Mizuki,intenta ad aprire un sacchetto contenente delle fragole.
- Cos’è?- chiese la sorellina,incuriosita.
- L’ho trovato in camera mia stamattina!-rispose la bambina,facendo vedere un braccialettino rosa con delle roselline attaccate-secondo te chi ce lo ha portato?-
-Magari è stata una fata di aprile…!-rispose Satsuki,piatta.
-Potrebbe essere vero,sorellona!- esclamò felice Mizuki.
-Ma io ho sempre ragione!- disse Satsuki,sorridendo.
-Satsuki! Quanta presunzione!-la riprese la donna,ridendo.
-Mamma,l’ho preso da te,no?- rispose,ridendo,la bambina.
-E chi lo ha mai detto?- chiese lei,curiosa.
-Beh…-la bambina non rispose,si limitò a sorriderle. -Mamma,ti posso chiedere una cosa?-
-Certo,piccola! Dimmi tutto.- acconsentì la donna,guardandola negli occhi in attesa che iniziasse a parlare.
-Non qui…senza Mizuki…-disse lei,abbassando lo sguardo e diventando seria.
-Come mai senza tua sorella? Vi siete dette sempre tutto,nonostante la differenza di età…!-
-Beh,ma è una cosa che riguarda me…cose da grandi,insomma.-
La donna rise e,prendendo la bambina per mano,la portò sul divano,lontana dalle orecchie di Mizuki.
-Mamma…-iniziò Satsuki,la voce cupa e il viso serio -…perdonami.-
-Perdonami?- ripeté la donna,senza capire cosa stesse dicendo la figlia.
-Sì,mamma…perdonami. Perdonami di essere nata.- la bambina non guardava negli occhi la madre e,silenziosamente,iniziò a piangere.
-Ma…ma cosa dici? Satsuki,cosa stai farneticando?- la donna non riusciva a capire.
-Mamma…lo so di essere nata per sbaglio. Scusami se ti ho creato dei problemi. Ma sto cercando di crescere in fretta,non voglio che tu ti vergogni di me.- la bambina portò le gambe al petto.
-Ma Satsuki…cosa stai dicendo? E poi cosa c’entra ora?- la donna era spiazzata
-Volevo che tu lo sapessi…perché so che quando sono nata tu non stavi bene…-
-Ma cosa dici Satsuki? Tu e Mizuki siete la mia vita! Io vi amo tantissimo…siete una delle poche cose belle che mi siano capitate nella vita! Non hai nemmeno 8 anni,tesoro,non devi assolutamente dire o pensare queste cose…- la donna abbracciò la figlia –io non voglio che tu cresca e diventi adulta ora che hai 8 anni…no,Satsuki…ti prego vivi la tua infanzia come tale…-
-Mamma… io voglio che tu sia fiera di me! Cosa posso fare? Voglio che tu possa dire con orgoglio che io sono tua figlia…-
-Ma piccola,cosa credi che non me lo faccia dire,ora? Io sono tanto fiera di te e di tua sorella,perché siete mie figlie,solo mie…capisci? Se vuoi fare davvero qualcosa,la mia unica richiesta è quella che tu cerchi di non commettere i miei stessi errori…solo questo potrei chiederti,Satsuki. Perché non c’è nient’altro che io ti possa chiedere per rendermi più felice di adesso.-
-Mamma,mamma!- le interruppe Mizuki,arrivando con la forza di un uragano e sedendosi sul divano di pelle nera insieme alle altre due.
-Che c’è amore?- chiese la donna,asciugandosi gli occhi umidi e sorridendo alla figlia.
-Perché piangete?- chiese,tristemente,aggrappandosi ai jeans della madre.
-No,nulla, Mizuki…-rispose Satsuki,precedendo la madre. La donna la guardò,le sorrise,diede un bacio sulla fronte a Mizuki scompigliandole i corti capelli neri,poi ne diede un altro a Satsuki e si alzò dal divano di pelle.
-Ma lo sapete chi c’è oggi come ospite a pranzo?- cambiò discorso la donna,euforica. Mizuki non rispose,mentre a Satsuki si illuminarono gli occhi.
-Oddio!- esclamò,il volto radioso.
-Esattamente,piccola.- confermò la donna,stringendo la mano della bambina –andate a cambiarvi,su! Sapete che l’ospite è molto esigente…-rise e mandò le bambine a cambiarsi.
 Fece per alzarsi,quando Satsuki la fermò dicendo:-Aiuto io Mizuki a vestirsi…non ti preoccupare,mamma-
La donna si bloccò, quella frase, “non ti preoccupare,mamma” gliela ripeteva sempre.
-Mamma…-continuò la bambina,riportando alla realtà la donna –ti…ti voglio bene.- e corse in camera.
La donna si sedette sul divano,quasi meccanicamente,fissando il punto in cui,fino a un attimo prima,era balzata in piedi la figlia,poi si stese.
In un baleno fu mezzogiorno. La donna era ancora stesa sul divano,stava giocherellando con i suoi capelli; si alzò,si diresse verso la camera e si cambiò,per poi truccarsi con maggior cura. Si diresse al piano superiore,dove le bambine stavano truccandosi e scegliendo l’accessorio giusto da abbinare al vestito. Sorrise,divertita della scena,poi tornò di sotto,fremente. Si sedette nuovamente sul divano dai braccioli rigonfi e aspettò che suonassero alla porta,impaziente di dirigersi di tutta fretta verso l’ospite tanto atteso. Qualche minuto dopo fecero capolino le due bambine,vestite di tutto punto,che rimasero in piedi davanti alla donna per farsi ammirare.
-Ma come siete eleganti!-esclamò lei,sorridendo felice.
-Mamma,mamma è vero che dopo arriverà…-Mizuki si fermò. Suonarono alla porta.
La donna sorrise,il suo cuore iniziò a battere più velocemente. Si alzò,prese per mano le due bambine e si avvicinò alla porta. Il campanello suonò nuovamente; Satsuki e la sorella lasciarono la mano della madre e corsero fino ad incontrare la porta,che spalancarono. La bambina più grande,non appena vide la figura davanti a sé,si bloccò,gli occhi pieni di lacrime.
-Sono tornato!- esclamò l’uomo,sorridendo.
-Papà!!!-strillarono le due bambine,all’unisono,saltandogli al collo.
-Piccole mie! Sono qui,sono qui…-rispose lui,stringendo Satsuki e Mizuki.
-Papà sei tornato! Che bello! Ora non te ne vai più,vero?- continuarono a strillare,aggrappandosi alla maglia dell’uomo; Satsuki,dopo qualche istante,tornò a toccare i piedi per terra,mentre Mizuki rimase ben salda al petto del padre,senza alcuna voglia di scendere.
-Mizuki,mi vuoi fare salutare il papà?- chiese la donna,che per tutto il tempo era rimasta a guardare la scena con le lacrime agli occhi.
-No! Papà è solo mio!- strillò la bambina,stringendosi ancora di più al collo del padre.
-Mizuki,scendi,su! Andiamo a preparare la tavola,intanto,noi…- la riprese Satsuki,allungando un braccio verso la sorellina,braccio che lei afferrò. Uno sguardo di intesa tra Satsuki e la donna,e le bambine andarono in cucina,lasciando soli i due adulti sulla porta.
-Non vuoi salutare il papà?- chiese l’uomo,un sorriso dolcissimo.
La donna si avvicinò a lui,lentamente,quasi volesse ponderare ogni passo,per poi arrivargli vicino e,senza toccarlo,chiese: -Ora non te ne andrai più,vero? Me lo devi promettere…due settimane senza di te sono impossibili…-
-Te lo prometto,Nana…-le rispose lui,le lacrime agli occhi.
-Sei tornato finalmente,Ren…-la donna lo abbracciò,finalmente,lo strinse forte a sé e si aggrappò al suo giubbotto di pelle.
-Dammi un bacio…ne ho davvero bisogno,ora…-le disse l’uomo,avvicinando Nana a sé con la mano destra,mentre con la sinistra le cingeva il volto –Non piangere…sono qui ora…- le sussurrò,per poi finalmente baciarla,assaporando le sue labbra come unica fonte di felicità.
-Da quando in qua hai i capelli così lunghi? Questa sera te li taglio io…-disse la donna,scompigliandoglieli con una mano.
-Nana,Nana…tranquilla,stasera avremo altro da fare!- rispose lui,infilando una mano sotto la sua maglietta.
-Ren!- esclamò lei,fintamente scandalizzata,per sorridergli e dargli un altro bacio.
-Mi sei mancata tantissimo…non sai  per quanto abbia sognato questo momento…è stato come se ci fossimo lasciati per due anni…-le sussurrò lui,prendendole il viso e iniziando a sfiorarle le guance con l’indice –Non voglio andarmene mai più…lasciamo che sia Yasu a sbrigare tutte le faccende,che ne dici?- ridacchiò,per poi baciarla con più foga,mentre con la mano sinistra le accarezzava la schiena,sotto la maglia,per arrivare all’aggancio del reggiseno e iniziare a giocarci.
-Ren! Dai,su…e poi mi fai venire la pelle d’oca,con la fede! È fredda!- rise,mordicchiando il labbro inferiore del ragazzo –Ora mangiamo,ok? Anche le bambine hanno sofferto tanto la tua mancanza…-
-No,Nana,ora voglio te…non mi interessa del pranzo-le rispose lui,staccandosi dalla porta,appoggiando la donna contro il muro e iniziando a baciarla,lentamente,assaporando le sue labbra e il profumo che emanava il suo rossetto. Lei lo abbracciò,iniziò a giocare con i suoi capelli,stringendolo a sé come una bambina fa col padre dopo averlo rivisto dopo mesi di lontananza.
-Quando ti deciderai a cambiare? Guarda che sono geloso,ora,che tu vai in giro ancora con il reggicalze ben in vista e gli anfibi,eh!-ridacchiò,sfiorando le gambe della donna con una mano –E con questa minigonna che è praticamente invisibile…poi ti lamenti se ti salto addosso appena ti vedo!-
-Tu geloso? E da quando?-chiese,divertita,Nana –E comunque,io lo faccio apposta a provocarti…e vedo che i miei sforzi non sono vani!-
-Mamm…- Satsuki si bloccò nell’assistere a quella scena. I due genitori si ricomposero, imbarazzati,cercarono di dire qualcosa,ma la bambina li fermò –Se volete,mangiamo dopo…così io e Mizuki ci mettiamo un po’ a giocare. Possiamo?-
“Da quando in qua è lei a dare ordini?” pensò Nana,poi rispose: -No,no,piccola…direi che io e papà ci siamo salutati bene per ora…-
Ren rise,imbarazzato,se avvicinò alla bambina e la prese in braccio,poi tutti e tre si diressero verso la cucina.
Mizuki,radiosa,salutò il padre con la mano,di nuovo,poi con la sorella iniziò a giocare con i bicchieri e le forchette,sbattendoli uno contro l’altro e facendo un gran rumore.
Nana e Ren iniziarono a cucinare. La sala da pranzo era separata dalla cucina attraverso una porta di vetri opaca di legno di ciliegio; Ren entrò dopo Nana,chiudendo la porta a chiave. La donna mise l’acqua sul fuoco,preparò la carne,finché non si sentì prendere da dietro.
-Nana…abbiamo ancora 20 minuti,lo sai?-le sussurrò Ren all’orecchio.
-Ren…aspetta stasera,su! E poi ho preparato una cosa buona…-rispose lei,accarezzandogli le mani.
-Non voglio mica farlo qui! Se non avessimo avuto figli,saresti già stata nuda davanti a me,ma…-
-No,Ren,se non avessimo avuto figli,sarei stata nuda contro la porta d’ingresso…!-sorrise.
Ren rise e rispose: -Pensa,Nana…tu che non volevi figli,sei giunta ad avere due splendide bambine con me…-iniziò a dondolarsi,accompagnando Nana con le mani a destra e sinistra.
-Eh,vedi? Le sfighe della vita…potevo scegliermi un compagno migliore? Certo,ci sarebbe stato Yasu,ma io ne volevo uno con i capelli…-rise,seguita a ruota dal ragazzo.
Ren la girò e le diede un bacio: -Ma da quanti anni è che stiamo insieme io e te? Io non ti sopporto più,eh!-
-Ormai mi dovrai sopportare per tutta la vita! Ho 29 anni,chi mi fila più?- rispose Nana,ridendo.
-29 anni? E chi ci crede? Sei bellissima…per me sei rimasta a 20 anni! Hai solo il viso molto più maturo…e amo questo lato di te…non sei più la ragazzina orgogliosa con la quale ho dovuto soffrire per strapparle un bacio!-
-Strapparmi un bacio? Ma se lo sapevi benissimo che mi piacevi…ti divertivi solo a farmi la corte e non arrivare a nulla!-
-Bugiarda!- rise lui,prendendo la donna e mettendola a sedere un bancone –Io non volevo solo una donna bellissima al mio fianco,in quel momento,io volevo te…! Chi lo avrebbe immaginato che ti avrei anche sposata?-rise,togliendole la maglia,lentamente,facendole alzare le braccia e toccando la sua pelle bianchissima.
-Perché,secondo te io lo immaginavo? Pensavo che sarebbe stata una cotta come un’altra…sentivo tante storie di coetanee che si erano “innamorate” di un ragazzo e lo sognavano giorno e notte,mentre io non avevo idea di cosa significasse quel sentimento… quando ti ho visto per la prima volta,ero completamente spiazzata…solo successivamente ho capito il vero significato di quella parola che veniva tanto abusata dalle mie compagne…-sorrise,abbracciando il ragazzo.
-Vedo che le tue idee di non farlo in cucina se ne stanno andando finalmente…-ridacchiò Ren,baciandola lentamente,ma con passione.
-No,no…dovrai aspettare stasera! Voglio che tutto avvenga nel romanticismo più assoluto…sono stanca di farlo in posti assurdi come il tavolo della cucina!-rise lei,iniziando a giocare con il suo reggiseno –Non vedrai altro al di fuori di ciò,caro…- continuò,sorridendo soddisfatta,per poi scendere dal bancone e prendere la maglia tra le mani.
-Maledetta…-le sussurrò lui,scherzando,accarezzando il pizzo viola del reggiseno della donna e tenendola stretta a sé –poi non ti lamentare se stasera sarò sadico…-rise e le fece un succhiotto sul collo,ben visibile.
Ricominciarono a preparare,Ren tornò nella sala da pranzo per stare insieme alle bambine e,dopo 20 minuti,pranzarono tutti insieme.

Il pomeriggio passò veloce: Mizuki si vide con le sue amiche dell’asilo assieme al papà al parco vicino casa,mentre Satsuki e Nana andarono a casa di Hachi. Si salutarono,entrarono,poi Satsuki e Satsuki,figlia di Hachi,si diressero in camera per giocare con le bambole.
Le due donne,invece,si sedettero sul divano,a guadare la tv e a spettegolare sulle nuove band, “totalmente incapaci”,come dicevano sempre loro.
-Insomma,Nana,a quando un prossimo cd dei Blast? Sentiamo tutti la tua mancanza!-iniziò Hachi,abbassando il volume della tv.
-Cd? Boh,spero davvero presto…Ren sta buttando giù dei pezzi,ma siamo entrambi così impegnati,che ci rimane impossibile consultarci…non sembra,ma due figlie che sembrano due uragani,ammazzano!-rise Nana.
-Immagino…ieri ho sentito Nobu,mi ha detto che la sua chitarra sente la sua mancanza…-rise –ha detto che vuole assolutamente che proviate di nuovo!-
-Sì,sì,lo so…credo che domani l’altro faremo una prova! Oggi è tornato Ren,volevo stare con lui stasera…domani sarà stanco,poverino,quindi direi di rimandare tutto a domani l’altro!-
Hachi rise e le disse: -Nana…non dirlo a Ren,ma Satsuki è identica a te! Dal padre ha preso solo gli occhi…ma è una piccola Nana! è impressionante!-
Nana rise e rispose: -Oh,ma il caro marito lo sa bene! Glielo dicevo sempre,ogni anno che passava! Satsuki cresceva e trovavo sempre più somiglianze con me…se non fosse che hai i capelli lunghissimi,sarebbe me!-
-Ha il tuo stesso viso,la forma degli occhi…anche Mizuki ti assomiglia,ma non come Satsuki!-
-Mizuki deve ancora crescere…per ora,secondo me,da Ren ha preso la forma degli occhi e del mento,ma non saprei dire altro,onestamente…-
Hachi rise di gusto: -Povero Ren! Vorrà un maschio,ora,no?-
-Guarda,me lo chiede spesso! Ma non sono stata io a decidere il sesso dei nostri figli!- rise,poi divenne più dolce,mostrò leggermente i denti,scoperti dalle labbra rosse fuoco –Sai,Hachi…mi piacerebbe dare un fratellino a Satsuki e Mizuki…però…non lo so…-
-Oddio,sarebbe bellissimo! Così potrei rivederti con il pancione per la terza volta,e poi alle prese con biberon e pannolini! Si! Fallo subito questo terzo figlio!-rise,gesticolando per l’eccitazione –era troppo divertente vederti impazzire con la chiusura di “quegli aggeggi inutili”,come li chiamavi tu…-
Nana rise,poi le due donne vennero interrotte dalle loro figlie che,correndo,arrivarono davanti a loro e Satsuki chiese,a Nana: -Mamma,è vero che Sid Visius è morto?-
Nana si mise a ridere e rispose: -Sid chi? Si chiama Sid Vicious,amore,non Visius! In ogni caso sì,è morto…perché?-
-Perché Satsuki diceva che non era vero! E diceva che Sid è il mio papà! Ma non è vero!- rispose lei,girandosi verso l’amica e facendole la linguaccia.
Nana e Hachi si misero a ridere e Nana replicò: -No,no,amore,papà non è Sid…anche se ha il suo stesso lucchetto!-
Alle due bambine si illuminarono gli occhi e,in coro,chiesero: -Ma cosa significa quel lucchetto?-
-Satsuki! Sono cose private!-bacchettò sua figlia Hachi.
Nana rise e rispose: -Beh,significa che papà,prima di lasciarmi,dovrà togliersi quel lucchetto! E,visto che non  ha la chiave,non mi potrà mai lasciare! Capito?-
Satsuki si emozionò,e l’amica la seguì a ruota. –Ma è bellissimo,mamma…-disse,gli occhi luccicanti.
Nana sorrise e le due bambine tornarono in camera a giocare.
-Bella spiegazione,complimenti!- rise Hachi.
-Beh,a conti fatti è così,no?- chiese Nana.
-Ah,questo lo dovresti sapere tu!-sorrise la donna.
-Eh sì,in effetti è vero! Comunque- divenne improvvisamente seria –tra una settimana precisa è Il Giorno…-
Hachi abbassò lo sguardo e rispose: -Lo so…lo so benissimo…Cerco di non ricordarlo a Satsuki,ma lei se lo ricorda,eccome…-
-Sono tanti anni ormai che lo “celebriamo”,scusami il termine,credo che si sia abituata,no?-
-Tu tu abitueresti mai a una ricorrenza simile?-
Nana non rispose,si limitò a guardarsi le mani,chiuse in un pugno stanco.
-Shin come sta?-chiese poi,quasi di getto,Nana.
-Shin? Bene,bene…dovrebbe essere di ritorno tra poco!- le rispose,candida,Hachi –Perché?-
-No,così…come si sta a vivere con un ragazzo poco più che maggiorenne?-cercò di ridere.
-Normale! Come si dovrebbe stare? Alla fine anche lui mi chiama “mamma”,è come un figlio! C’è da dire però che mi sta davvero troppo poco a sentire,se la spassa sempre in giro!-
Nana rise leggermente e non chiese più nulla.

Verso le otto,Nana e Satsuki tornarono a casa. Ren era appena rientrato insieme alla figlia più piccola,e entrambe erano corse in bagno a lavarsi,prima della cena.
-Com’è andata con Mizuki?-chiese Nana al marito,una volta soli.
-Benissimo! Mi ha fatto morire…ho corso come un pazzo! Come glielo devo dire,che non ho più l’età per queste cose?-rise,poi le si avvicinò e le prese le mani –andiamo in sala…almeno lì staremo più comodi,no?-
Nana annuì e si spostarono in sala,sedendosi sul divano.
-Ti ricorda qualcosa questo divano?- chiese Nana,ridendo leggermente.
-Oddio,perché me lo hai ricordato? Quando mi hai detto “sono al secondo mese di gravidanza”… stavo per morirci,su questo coso!-rispose,ridendo,Ren. Si avvicinò a lei e la avvolse tra le sue braccia,facendole appoggiare la testa sul suo petto –Finalmente un po’ di pace…non si sta divinamente?-
-Hai ragione…e…-Nana si girò,guardando il ragazzo con fare provocante –…la sera sta arrivando…-
-E poi sarei io il porco,eh?-chiese,ridacchiando.
Nana gli diede un bacio e gli sorrise.
Le bambine tornarono,lavate e vestite; insieme cenarono con la pizza arrivata a domicilio,fiumi di coca cola e della birra per i genitori.
-Mamma,sei sicura che se bevi e fumi tanto,poi ti sentirai bene?- chiese,candida,Mizuki.
-Ma certo,amore! Non mi succederà niente…perché io sono grande!- rispose,ridendo,Nana.
Mangiarono,come una normalissima famiglia,poi si spostarono in sala e guardarono un film,in modo che le bambine si addormentassero in fretta. La storia parlava di due ragazze,con lo stesso nome,che si conoscono da quando erano piccole,ma che nascondono dei grandi segreti; la fregatura fu che,a film finito,tutti e quattro scoprirono che era il primo di una trilogia,e che il segreto non sarebbe stato svelato fino all’uscita dei seguenti due film.
Verso le undici,le due bambine se ne andarono a dormire,mentre Nana e Ren rimasero abbracciati sul divano.
Stettero in quella posizione per alcuni minuti,sfiorandosi le mani,poi Ren interruppe il silenzio:
-Tra una settimana…è Il Giorno…te lo ricordi,vero?-
-Sì che me lo ricordo,Ren…e se lo ricorda anche Hachi…ma poi,perché abbiamo scelto proprio quel giorno?-
-È il nome di una canzone dei Trapnest…una canzone che lei ha sempre cantato…- si rattristò per un attimo Ren,per poi darle un bacio sulla testa –Vieni…-le sussurrò,alzandosi dal divano e porgendole una mano,per farla alzare –Signora Honjo,mi segua…-disse,inchinandosi col busto.
Nana rise e lo seguì. Non appena arrivati davanti alle scale,Ren la prese in braccio e la condusse verso la camera. Entrò,richiudendo la porta alle sue spalle.
-Ti dice qualcosa questa scena?-le chiese,sorridendo e facendo toccare terra alla donna.
-Oh,fin troppe cose…-rispose lei,ridendo –Ormai lo abbiamo fatto da ogni parte…anche sul comodino! Te lo ricordi?-
Ren le mise un dito davanti alla bocca e,lentamente,fece scivolare via i vestiti della donna,che caddero a terra. Lei lo baciò,teneramente,poi sempre con più passione,togliendogli la maglia e slacciandogli i pantaloni di pelle e abbassandoglieli leggermente.
-Non ha intenzione di aspettare,a quanto vedo,eh?-le sussurrò,piano,Ren,per poi baciarla.
-E siamo ancora contro il muro…-osservò Nana,ridendo sommessamente.
L’uomo l’abbracciò e insieme si spostarono sul letto,sul quale continuarono le carezze e i baci.
-Ren…che ne dici…facciamo un altro bambino?-chiese la donna,appoggiata sul cuscino rosso.
-Cosa?- chiese,meravigliato,Ren –S…sarebbe bellissimo! Ma…ne sei sicura…?-
-Sì,Ren…tantissimo…ma questa volta voglio un bel maschietto,eh! Quindi impegnati…-rise,e lo baciò.
-Vedrò cosa posso fare…-rispose,ridendo,il ragazzo,per poi tornare serio –Allora,lo facciamo?-
-Sì- rispose,senza ripensamenti Nana.
Ren sorrise e la baciò,spogliandola degli ultimi indumenti che le erano ancora rimasti addosso.
-Ren…voglio che,ora,tu mi bendi…-gli chiese la donna.
Ren accettò la provocazione della donna e prese una sciarpa sulla sedia,di seta leggera,coprendo gli occhi della moglie. –Ora sei nelle mie mani…completamente…-le sussurrò all’orecchio,per poi mordicchiarglielo leggermente.
-Lo so…sono pronta a correre il rischio…-rispose,iniziando a graffiare leggermente la schiena di Ren.
I loro baci divennero più profondi,Nana iniziò a tenersi al letto con le mani,mentre Ren toccava il suo corpo per farle provare piacere,le lasciava dei segni e la baciava di nuovo,per farle sentire che lui c’era,era lì,era con lei. Le mani della ragazza si poggiarono sulla testa di lui,accompagnandola nei suoi gesti lenti e calibrati,finché non egli non aumentò il ritmo,facendola ansimare sommessamente e gemere a bocca serrata contro il cuscino.
Fecero l’amore baciandosi,abbracciandosi,rendendo unico ogni momento; il corpo di lei veniva riscaldato da quello di lui il quale,privo del lenzuolo rosso che lo potesse coprire,la penetrava dolcemente e la stringeva a sé.
Dormirono per qualche ora e si risvegliarono,come ai vecchi tempi,abbracciati.
Nana guardò la sveglia digitale sul comodino,la quale segnava le sei e mezza. Imprecò,mentalmente,accorgendosi che Ren dormiva ancora. Gli baciò la fronte e gli sistemò i capelli; improvvisamente,si sentì prendere un braccio:
-Buongiorno amore…-le disse Ren,avvicinandola a sé e aprendo un occhio.
-Ren…ti ho svegliato? Scusami…-gli rispose lei,baciandogli la fronte.
-No,no,tranquilla…facevo finta di dormire,in realtà-le strizzò l’occhio,eloquentemente.
-No,dai,Ren…ancora?-chiese lei,stanca.
-Ma Nana! perché capisci sempre male le mie intenzioni?-
-Non fare il furbo con me,tu! Ti conosco troppo bene…so cosa vuol dire quel tuo occhiolino!-
Ren rise e l’abbracciò,coprendola con le coperte fino al naso. –Come stai?-
-Bene…perché?-
-Così…è bello,vero? Stare abbracciati,come ai vecchi tempi…mi sembra di essere tornato indietro,nella casa di Osaka!-
Nana sorrise e ripensò a quei momenti vissuti insieme,quando avevano ancora solo 16 anni.
-Ah,Satsuki mi ha chiesto quando ci torniamo,a Osaka…cosa le dico?-chiese lei,guardandolo negli occhi.
-Dille che appena possiamo,torniamo a casa…mi manca tanto quel magazzino! La casa qui è grande e bella,ma là…-
-…È tutto diverso,vero?- finì la frase la donna.
-Esatto…e poi Miu e Yasu ci vanno spesso…magari un giorno ci uniamo a loro,chiamando anche Nobu e Asami! Che ne dici?-
-Oddio,Yasu e Miu no! Perché se vengono loro,ci sarà dietro anche Hito…e lo sai benissimo che Satsuki ne è infatuata!-
-Cosa? Stiamo parlando dello stesso Hito Takagi,figlio di Yasu? Quello che,al contrario del padre,ha i capelli?-
-Sì,esattamente lui…su,Ren! Sveglia!-gli schioccò le dita davanti agli occhi,come per riportarlo alla realtà.
-Ma non è vero! A me non lo ha mai detto!-
-Come no? A me lo ha detto,eccome…! È impossibile che tu non lo abbia notato! Gli è sempre distante quando c’è…ma guarda i suoi occhi!-poi divenne seria -…Ren…Satsuki è strana…-
-Che ha fatto?- si allarmò,alzandosi su un gomito.
-No,nulla…è solo che ieri mi ha detto “mamma perdonami di essere nata” e discorsi simili…io…non puoi capire quanto ci sia rimasta male…è stato orribile sentirmelo dire da lei…-
Ren le prese la mano,prese fiato e rispose: -Credo che Satsuki sappia la storia della sua nascita,ma probabilmente la sa sbagliata…io le ho accennato qualcosa,ma…-
-Tu le hai accennato qualcosa?- ripetè Nana,sbarrando gli occhi –Perché? Quando?-
-Non volevo avere segreti con nostra figlia,Nana…quando aveva 6 anni circa le ho accennato qualcosa…ma nulla di che! Sai,credo che lei ti somigli in tutto…-le sorrise,dolcemente -…oltre ad essere identica a te fisicamente,lo è anche dentro…una piccola Nana,insomma!-rise,leggermente,per poi darle un bacio sulla fronte e tornare steso sotto le coperte.
-Come puoi tornare a dormire? È atroce questa cosa!- strepitò lei,aggrappandosi a un braccio del marito.
-Nana…lo sai cosa significa crescere troppo in fretta,no? Lo abbiamo passato entrambi…ma non ti preoccupare,è una bambina con la testa sulle spalle,ha una sorella e ha noi…non è abbandonata a se stessa. Tranquilla,ok?-le sorrise.
-Ma Ren…-cercò di replicare,ma lui la prese e l’abbracciò,buttandosi sul materasso.
-Ti prego,Nana…non avere paura per nostra figlia…sa bene che le amiamo…ma non farmi venire questi dubbi…perché sennò potrei capire di non aver concluso davvero niente nella vita…-avvicinò la sua testa al collo della donna,abbracciandola forte.
Le braccia di Nana si strinsero attorno al collo del ragazzo: -No,Ren…non dire così…non è vero quello che dici…scemo…-cercò di dire,sorridendo –Perché se tu hai fallito,io cosa dovrei dire?-
Ren le tappò la bocca con un bacio,per poi sussurrarle: -Nana…amore mio…tu non hai fallito. Noi non abbiamo fallito. Satsuki è intelligente,è sveglia…ha capito come gira il mondo,pur avendo non ancora 8 anni. Tutto qui. Ok?- cercò di convincerla.
La donna si strinse a lui e lo baciò,di nuovo,per poi passare al suo collo.
-Hai ancora il segno di ieri…-le fece notare Ren,mentre la bocca di Nana era incollata al suo collo.
-Davvero? Strano…Hachi non mi ha detto nulla!-
-Sì,sì,guarda…proprio qui…-si avvicinò al collo di Nana con la bocca e lo baciò,lasciandogli un altro segno. –Guarda,ora lo vedrai bene!-ridacchiò.
-Ren!-rise Nana –Ora vedrai in che modo ti do il buongiorno…-gli disse,sparendo sotto le coperte.
-Nana,Nana…già al mattino?- cercò di fermarla Ren,mentre le sue mani,autonomamente,erano finite sui capelli della ragazza.
-Nana…credo che le bambine si siano svegliate…-cercò di farla fermare lui,ma lei non aveva alcuna intenzione di riemergere dalle coperte. Ren iniziò ad ansimare e,pochi minuti dopo,a gemere rumorosamente,gli occhi chiusi e la mente libera,per un attimo,da ogni pensiero.
-Buongiorno…-disse lei,facendo sbucare la faccia divertita dalle lenzuola –Hai finito di urlare?-
Ren rise e l’abbracciò.
-Che ne dici,Ren…e se ci andassimo domani ad Osaka? Domani è il 7 aprile…non è proprio l’anniversario,però sarebbero 8 anni e…quanti mesi?-
Ren fece un paio di calcoli con le dita e azzardò a rispondere: -8 anni e 8 mesi,se non sbaglio…oooh,insomma,lo sai che sono una frana nei conti! A scuola non ci sono mica andato,io!- rise –In ogni caso…va bene,signora Honjo…ma solo perché oggi sono di buonumore!-
Nana scoppiò a ridere e lo abbracciò. –Ren…che ne dici,dormiamo ancora un po’? Sono solo le sette,ormai…ti prego…-
-Sei stanca,povera bambina? Non eri più abituata a fare certe cose a notte fonda,eh?-
Nana rise e replicò: -Beh,se tu non ci sei,io come mi diverto? Non sono mica come te,che hai mille amanti in ogni città…-
-Mille? Che offesa! Io ne ho milioni,di amanti!-le sorrise –Ma tu sei quella a cui tengo di più…-le sfiorò il braccio,sul quale era ancora raffigurato il fiore di ren. –Ah!-esclamò,d’un colpo –Ho sentito Nobu! ha chiesto quando proveremo di nuovo…che data proponi?-
-Ah,cavolo! Avevo detto ad Hachi che domani avremmo provato…ma se volessimo provare,non potremmo andare ad Osaka! Cosa preferisci tu?-
-Quello che vuoi,Nana…come ti senti meglio tu!-
-Beh…-ci pensò su un attimo –La mia voce ha bisogno di una rivisitatina…direi che le prove domani ci stanno perfettamente-gli sorrise,avvicinandosi ancora un po’ a lui.
-“I came here for one simple reason…do you remember it?”- iniziò a cantare Ren.
-“It’s because I’m looking for you everywhere and I will never stop…”-continuò Nana – “Look inside yourself and find the reason…you’re just a fucking shit, but you will die with me!”-rise e continuò a cantare quei tre minuti di canzone –“…you’re just a fucking shit,but you will die with me!”…Thank you.-
  
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