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Autore: roby_lia    18/07/2013    3 recensioni
Seguito di “PERDERSI POI RITROVARSI”
Loki sbattè gli occhi, guardandolo perplesso “Cos’hai detto?”
Il biondo tirò un altro respiro profondo, per poi ripetere quelle fatidiche parole con più calma.
“Aspetti un bambino”
“Chi?”
“Tu”
“Io cosa?”
“Loki! Madre ha detto che aspetti un bambino. Sei… incinto”

“… Vado da Tony”
“Cosa? Perché? Credo che questo sia qualcosa di cui dobbiamo parlarne noi, solo noi. Cosa centra Tony?” protestò l’altro dio.
“Ho bisogno di bere. Ergo vado da Tony” ribattè.
Devo davvero scrivere MPREG in maiuscolo?
Genere: Angst, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Loki, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Semplici storie di un amore complesso'
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Deliri su deliri
 
C’era silenzio nella cucina della Stark Tower, ma non era il cupo silenzio che aveva avvelenato l’attico per tutti i giorni precedenti.
No, era un silenzio fatto di occhiate complici, sorrisini soddisfatti e risate trattenute a malapena, giusto per evitare di finire defenestrati.
A tutto questo va aggiunta una piccola dea che non ha la benché minima intenzione di starsene tranquilla tra le braccia del padre, che sta cercando di darle il suo biberon, perché tutta impegnata ad allungare le manine verso l’altro padre che, dandole le spalle sta davvero cercando di far finta di nulla.
Ma non resiste a lungo.
“O per tutti gli dei!- ringhiò Loki, alzando un’occhiataccia al soffitto- da qua” ordinò a Thor, facendosi consegnare la bambina, che con un gorgoglio soddisfatto, si tranquillizzò ed iniziò a mangiare soddisfatta.
“Il primo che apre bocca rimpiangerà di essere nato. E tu- soffiò il moro, fissando con occhi minacciosi il dio del tuono- smettila di guardarmi con gli occhi a cuore. È inquietate”
Tony, in preda ad un attacco di ridarella acuta, riuscì a coprirsi a malapena la bocca, prima di correre fuori urlando.
Purtroppo per gli altri Vendicatori, si trattava di un attacco di ridarella acuta e contagiosa, per cui nel giro di trenta secondi la stanza fu vuota mentre delle risate a crepapelle esplosero in salotto.
“Sarai soddisfatto adesso- borbottò afflitto il dio del caos- sono diventato lo zimbello di tutti. Perché non ridono anche di te? Tu sei molto più strano a vedersi con una bambina tra le braccia…”
Thor lo abbracciò da dietro, soffocando le risa nell’incavo del suo collo.
“Non so che dirti…- rispose tranquillamente il biondo, fissando la figlia che non si degnava di staccare lo sguardo da quello di Loki, che la ricambiava con altrettanta intensità- ma di certo non ho intenzione di lamentarmene. E sì, ora sono davvero soddisfatto” affermò soddisfatto.
Loki sospirò con rassegnazione, per poi scrollarsi di dosso Thor.
“Dai muoviti. Abbiamo delle cose da fare”
Il biondo corrugò la fronte “Del genere?”
“Per prima cosa far fuggire quegli altri dal salotto. E già che prenderemo possesso della sala, tanto vale guardare un po’ di tv. Abbiamo dei cartoon in sospeso, se non erro”
Thor rise nuovamente, passandosi una mano sulla fronte “Pikachu?”
“Ovviamente. Devi pur capire perché paragonano nostra figlia ad un ratto gigante e giallo”
 
Steve faceva davvero fatica a credere che la scena che aveva sotto gli occhi fosse vera.
Thor se ne stava tranquillo a guardare i cartoni animati, con uno sguardo che diventava sempre più esaltato, episodio dopo episodio.
Loki invece era appoggiato sull’altro bracciolo, intento a stuzzicare la bimba che aveva tra le braccia, impedendole di dormire tranquillamente. La bambina si stava irritando sempre di più, ma le continue scosse che lanciava al moro lo facevano solo sorridere più sodisfatto. Sembrava quasi che volesse recuperare il tempo perso, passando ogni istante con la piccola tra le braccia o comunque con i suoi occhi puntati addosso.
Dopo un altro grido più acuto da parte della piccola, il dio del tuono si decise ad intervenire. “Loki…” lo richiamò voltandosi verso di lui.
“Che c’è? Voleva la mia attenzione? Ora ce l’ha e deve sopportarla”
“Loki” ripetè con più forza.
“E va bene!” sbuffò l’interessato, smettendo di far levitare la figlia e lasciando che si raggomitolasse sul suo petto, senza disturbarla questa volta.
Steve sospirò rilassato: aveva un alto grado di sopportazione, ma vedere una neonata levitare a tre metri dal pavimento non riusciva proprio a tollerarlo.
“Cos’è quello sguardo Cap? Non dirmi che ne vuoi uno anche tu” lo prese di sorpresa la voce di Tony, alle proprie spalle.
Il biondo si voltò versò di lui, arrossendo di botto e balbettando parole senza senso.
L’uomo alzò un sopracciglio “Tu vuoi… vuoi un figlio?!” domandò a metà tra il terrorizzato e il sorpreso.
Steve fece un profondo respiro “Sì” rispose semplicemente prima di lasciare la stanza.
Tony restò immobile dov’era, non potendo credere alle sue parole. Insomma era… sapeva con chi stava parlando… non poteva davvero…
Alzò con disperazione lo sguardo, incrociando gli occhi di Loki che lo fissava ghignando.
“Buon divertimento” gli augurò, cercando di non ridere.
Tony non si sentì mai più fottuto di così in tutta la sua vita.
 
 
 
 
Frigga non sapeva davvero come aveva fatto a mantenere la calma in tutto quel tempo.
Poteva accettare che Loki passasse del tempo su Midgard nonostante le sue condizioni. Quello poteva ancora sopportarlo. Dopotutto, mentre si aspettava un figlio, bisognava sentirsi al sicuro e protetti e se Loki si sentiva così su Midgard, lei lo accettava nonostante il fatto che avrebbe potuto preferito se fossero rimasti ad Asgard, a casa loro. Ma tutto questo ancora ancora poteva accettarlo.
Ma saperlo su Midgard, con un figlio nato prematuro ed Heimdall che si rifiuta di dire se è maschio o femmina, limitandosi ad un sorrisino nascosto ed un “Sta bene maestà, non dovete preoccuparvi” la mandava davvero in bestia.
Non riusciva ancora a capacitarsi di come Odino fosse riuscita a trattenerla lì, a non far nulla mentre i loro figli stavano vivendo da soli quello che sarà il momento più importante di tutta la loro vita.
“Cara, per favore, devono imparare a risolvere tra loro i problemi se vogliono-“ un’occhiata fulminante della dea bastò a zittire i tentativi di Odino di riaprire un dialogo.
Il Padre di tutti gli dei sospirò, ma non si arrese, infatti stava per iniziare un altro discorso quando un bussare frenetico alla porta lo interruppe.
“Avanti” Un guardia entrò tutta trafelata nel salone, con il fiato corto.
“I-i principi…- iniziò a dire riprendendo fiato. Gli occhi erano accesi di una luce incredula, come se non credesse neanche lui a quello che stava per dire- sono tornati. Con… con la principessina!”
Frigga aveva ormai smesso di ascoltarlo, per precipitarsi fuori dalla sala.
Si fermò solamente quado li vide. Loki stava tranquillamente appoggiato ad una colonna, con le braccia incrociate sul petto ed un sorriso divertito sulle labbra. Thor era vicino a lui, con un sorriso ancora più ebete del solito stampato in viso, come se non potesse credere che i suoi sogni si fossero realizzati.
Entrambi fissavano il piccolo fagottino giallo che Thor teneva con dolcezza in braccio.
Il biondo alzò lo sguardo su di lei, sorridendole “Madre!”
La dea si avvicinò velocemente, allungando le braccia per prendere la nipotina.
Ridendo Thor obbedì a quell’ordine implicito, appoggiandogli la figlia sulle braccia.
“e bellissima” mormorò accarezzandole i capelli neri e il musetto paffuto.
“Sì” rispose il biondo, passando un braccio attorno alle spalle di Loki.
La bambina gorgogliò, allungando le mani verso Odino quando il dio spuntò alle spalle della moglie.
“Come si chiama?”
“Bhe ecco, noi non l’abbiamo ancora deciso” rispose Thor, voltandosi verso Loki.
“Ragazzi, sapete quanto potere può derivare da un nome. Non avreste dovuto-“
“Ce l’ha già un nome” la interruppe il moro.
Odino lo guardò, alzando un sopracciglio “Dev’essere un nome importante Loki. è la principessa di due regni, deve avere un suo significato e-“
“La luce che brilla anche nelle tenebre più oscure, incurante dei pericoli che nasconde, anzi nascendo proprio da essi- continuò incurante del suo intervento- Hope, si chiamerà Hope” mormorò alla fine, sorridendo leggermente alla bimba che lo guardava facendo le bolle.
 
 
 
Qualche mese dopo
 
Loki si appoggiò allo stipite della porta, trattenendo a stento un ghigno .
“Ma cosa tocca vedere ai mie poveri occhi…”
L’incriminato alzò di scatto la testa, senza trattenere un ampio sorriso che gl’illuminò il voltò.
“Loki! Sei tornato finalmente!”
“Sono stato via sette giorni Thor, e non mi sembra che voi ve la siate cavata male” ribattè, facendo per avvicinarsi al letto dove la piccola dea allungava le mani verso di lui per farsi prendere in braccio.
“Fermo” gli ordinò l’altro, mettendosi in mezzo.
“Ma che diavolo…?!” protestò contrariato Loki, fissandolo storto.
“Guarda com’è diventata brava” continuò noncurante il biondo, appoggiando Hope a terra ed aiutandola a stare in piedi tenendola per la manine.
La bambina scalciò divertita, facendo qualche passo per poi liberarsi dalle mani di Thor e fare gli ultimi passi da sola, cercando di raggiungere l’altro papà che l’afferrò un attimo prima che cadesse a terra. Loki la sollevò, tenendola per qualche istante lontano da sé, divertendosi a vederla protestare ed agitare i pugnetti per essere stretta al petto.
Il moro l’accontentò, appoggiandosela ad una spalla solo dopo averle schioccato un bacio sulla guancia.
Hope ridacchiò divertita, appoggiando una manina sopra il volto di Loki, che ne approfittò per schiccarle un altro bacio sul palmo.
Thor non riuscì a trattenere un sorriso tenero.
“Allora, qua è successo qualcosa che devo sapere?” gli domandò il moro, continuando a coccolare la bimba.
“Ehm… no, niente”
Loki alzò un sopracciglio, poco convinto “Thor…”
“Niente davvero”
Il secondo sopracciglio raggiunse il primo.
“…ne parliamo dopo, ok?” si arrese il biondo, con un sospiro.
“Devo preoccuparmi?” indagò l’altro poco convinto.
“Oh no, direi di no. Cioè, tu ne farai una tragedia ma… ne parliamo sta sera d’accordo. Lasciami godere almeno il tuo ritorno a casa” farfugliò il biondo, senza guardarlo negli occhi.
“Thor…”ripetè con un ringhio l’altro, fissandolo storto.
Il dio del tuono si avvicinò a lui, avvolgendolo con le braccia e decidendosi a ricambiare il suo sguardo.
“Davvero, non è niente d’importate. Per piacere” lo pregò, cercando di baciarlo.
Loki si allontanò di qualche centimetro, continuando a fissarlo poco convinto. Alla fine però sospirò, gli passò il braccio libero attorno al collo e si lasciò baciare.
 
Thor faceva fatica a credere che la scena che si stava svolgendo sotto i suoi occhi fosse vera.
Non aveva mai neanche lontanamente pensato che una cosa del genere potesse essere vera, figurarsi sperare che si avverasse sotto i suoi occhi.
Eppure stava accadendo, Loki era lì comodamente disteso di fianco sul loro letto a raccontare storie alla loro bambina, animandole con la sua magia.
E poi Loki lo prendeva tanto in giro perché faceva le boccacce per farla ridere…
Hope sbadigliò, strofinandosi con un pugnetto gli occhi e rannicchiandosi contro Loki. Dopo qualche minuto stava già dormendo beatamente.
Loki affondò il naso nei suoi riccioli scuri, inspirandone a fondo l’odore di buono, per poi rialzarsi stiracchiandosi.
Raggiunse Thor ed insieme uscirono sul balcone, godendosi l’aria fresca della notte.
“Allora?” si decise a rompere il silenzio Loki, voltandosi verso il biondo.
Thor sospirò “Non vuoi concedermi almeno una notte di tranquillità in tua compagnia?”
“No. Di cosa dobbiamo parlare?”
“Ti arrabbierai” disse contrito il dio del tuono.
“Potevi evitare di pesare a qualsiasi cosa tu abbia pensato e in questo momento non saremmo qui a parlare ma saremmo stati impegnati in attività molto più interessati. Adesso parla”
Il dio sospirò, passandosi una mano tra i capelli “Dai Thor, cercherò di non arrabbiarmi. Promesso”
Il biondo lo fissò scettico, ma si decise ad iniziare quel discorso che gli ronzava in testa da un bel po’.
“Hai sentito le voci che si sono diffuse?”
“Quali voci? Quelle sul fatto che il sottoscritto deve aver in qualche modo stregato l’erede di Asgard per prendersi il trono una volta sbarazzatosi di Odino e Frigga? Sì le ho sentite e te le avevo anche predette dicendoti il modo per evitare che circolassero ma tu non mi hai voluto ascoltare e questi sono i risultati”
“Avevi detto che non ti arrabbiavi!” protestò Thor.
“Non sono arrabbiato, sto esponendo la realtà dei fatti. Ora vai avanti o è solo questo che volevi dirmi?”
“Quello che volevo dirti era che…- il dio inghiottì a vuoto. Forse non era stata una così buona idea andare a parlare sul terrazzo, troppo distante dal suolo per i suoi gusti- ecco, sì… ci sarebbe un modo per metterle a tacere”
“Esecuzione di massa? Sarebbe divertente ed istruttivo” propose sogghignando l’altro, beccandosi un’occhiataccia.
“Mi dispiace per te ma si tratta di qualcosa di molto meno violento”
Loki sbuffò, fissandolo scettico “Del genere?”
“Bhe basterebbe dimostrare a tutti che si sbagliano, che tu non hai pretese verso il trono”
Il moro sbattè le palpebre “Sono colpito Thor. Nemmeno io riesco a seguire il tuo astruso ragionamento in questo momento”
“Quello che cerco di dire è che… dovremmo dimostrare davanti a tutti che il nostro è un legame vero. E così facendo inoltre Hope verrebbe riconosciuta come legittima erede al trono”
Loki lo guardò corrucciando la fronte, mentre cercava di capire cosa intendesse dire il fratellastro. La risposta lo colpì come un pugno nello stomaco (ripensandoci avrebbe preferito di gran lunga il pugno)
“Tu non puoi parlare… Tu non mi stai proponendo di… non puoi pensare veramente… mi stai chiedendo davvero di…” Loki balbettò frasi senza senso. Era da quando aveva l’età di sua figlia che nessuno riusciva più a farlo balbettare ed incespicare nelle sue stesse parole.
Thor sorrise “Vuoi che mi metta in ginocchio?”
“NO!” Il biondo non riuscì a trattenere una leggere risata a causa dell’aria sconvolta che aveva assunto Loki.
“T- tu stai parlando davvero d-di…”
“Matrimonio” concluse al suo posto.
“Non dirlo!” esclamò Loki, per poi mettersi a camminare per il balcone parlando tra sé e sé.
“Hai una vaga idea di cosa mi stai chiedendo?” gli domandò sembrando leggermente nevrotico.
Thor ghignò “Oh sì. Ti sto chiedendo di sposarmi, di giurarmi che starai con me per tutta l’eternità e anche oltre ed infine di avere tanti, tanti, tanti altri bambini”
“COSA!?- gridò il dio degli inganni, per poi fare un lungo, profondo respiro- Una cosa alla volta Thor, prima sistemiamo la faccenda del… del m…mat…”
“Matrimonio”
“Sì, quel che è. Poi pensiamo alla possibilità di avere altri… mostriciattoli” dato l’ordine di priorità, Loki ricominciò a camminare senza una meta per poi decidersi a fermarsi di fronte a Thor.
“Perché?”
“Perché?”
“Sì perché vuoi che ci…quella roba lì”
Thor scrollò le spalle, come se per lui fosse evidente “Perché non farlo casomai. Insomma, abbiamo già una bambina, passeremo lo stesso l’eternità insieme quindi…”
Il moro riprese la sua marcia, con più calma questa volta, cercando seriamente di pensare al matr…quella roba lì.
“Allora?” si decise a domandare dopo un paio di minuto il biondo.
“Cosa?”
“O sì o no, Loki. Non è che tu abbia molta altra scelta”
“Ehm… posso avere tipo qualche secolo per pensarci?”
Thor sospirò, ma un sorriso gli dipingeva le labbra “Vieni qua Loki” gli chiese, allungandogli una mano.
Il moro si morse le labbra, per poi prendergli la mano e lasciarsi trascinare contro di lui.
“Puoi prenderti tutto il tempo che vuoi-mormorò accarezzandogli i capelli- questo non m’impedirà di chiederti ogni singolo giorno che verrà se vuoi sposarmi. Prima o poi riuscirò a prenderti di sorpresa e mi dirai di sì senza esitazione”
Loki respirò profondamente, nascondendo il viso contro la sua spalla “è un piano troppo arguto per te. Cosa ti sta succedendo?”
“Stare con te mi fa bene” ribattè, alzandogli il viso e baciandolo dolcemente.
Thor gli accarezzò una guancia, non potendo trattenere un sorriso divertito allo sguardo ancora disorientato che aveva il moro.
“Dai, andiamo a dormire prima che la nostra piccola mostriciattola venga a cercarci”
Loki annuì, ma non diede segno di volersi muovere. Il biondo s’incamminò verso le loro stanze credendo che l’altro volesse un po’ di tempo per pesare, ma la sua voce lo bloccò.
“Perché no?”
“Come?”
“Perché no? È la mia risposta” Thor corrugò la fronte: la voce di Loki aveva uno strano tono positivo, quasi… affermativo.
“Mi… mi stai dicendo di sì?”
Il moro spalancò la bocca per poi richiuderla e mettersi ad ondeggiare la testa a metà tra il no ed il sì.
“Ecco… perché no?”
 
 
 
 
“No, no, no, no, no e ri-no! Sono un mago a dire di no, è la mia specialità dire di no e allora perché diamine gli ho detto sì!?!?!” Loki affondò il volto nel cuscino del suo letto, cercando da qualche parte la forza per un tentativo di soffocamento.
“Opzione A: lo ami. Opzione B: avevi in mente un qualche malefico piano per rendere questa giornata più interessante ma a causa dell’età te lo sei scordato. Opzione C: mentre dormivate qualcuno vi ha invertito i cervelli così adesso Thor è in grado di organizzare piani che vanno a buon fine e tu sei ridotto ad un sentimentale senza possibilità di guarigione”
Loki gemette, girandosi sulla schiena ed ignorando del tutto le parole “consolatorie” di Tony.
“Cos’ho fatto di male per meritarmi questo?”
“Oh bhe, la lista è lunga, per fortuna che sei disteso. Hai tentato di conquistare la terra, hai tentato di uccidere il tuo tra-breve-marito, hai fatto bandire il tuo sopracitato tra-breve-marito, hai distrutto il tuo mondo d’origine e hai ucciso il tuo padre/madre biologico. Questo naturalmente soltanto negli ultimi… circa tre anni. Cos’hai combinato prima non lo so”
Il dio si nascose il volto tra le mani, non del tutto convinto della tesi dell’uomo.
Tony sospirò, cercando un modo per tirarlo su di morale. Dopotutto di lì a breve avrebbe dovuto avere un’aria almeno un po’ più felice.
“Dai, in fondo poteva andare molto peggio”
“Del genere?” domandò l’altro senza credergli.
“… potevano esserci anche Lizzy & co. In quel caso non solo tutto l’oro di Asgard sarebbe finito per sbaglio nelle loro tasche, ma ti avrebbero preso per i fondelli fino alla loro morte. Probabilmente sul punto di morte le loro ultime parole sarebbero state una presa in giro nei tuoi confronti. Anzi, scommetto che si sarebbero perfino fatti scrivere sulla lapide qualche divertente battuta per irritarti anche dopo la loro morte”
Loki sospirò flebilmente “A proposito, come mai non sono venuti. Conoscendoli mi sembra strano che non abbiamo smosso mari e monti per venire”
“Fury non ha gradito che rivelassero che si rivolgeva a loro per i regali e gli ha spediti in Antartide. E Al ha scoperto di avere il terrore dei pinguini”
Il Trickest lo fissò, improvvisamente sospettoso “E non ti hanno mica chiesto di… chennesò, riprendere la cerimonia, vero?” domandò minaccioso.
Tony inghiottì a vuoto, sentendo una goccia di sudore scendergli giù per la schiena “Mi sono rifiutato, che domande” Ok, se veniva scoperto ora poteva dichiararsi ufficialmente defunto.
Loki fece per controbatte, ma l’uomo l’anticipò “Dai ora datti una mossa o vuoi davvero che tua madre sia costretta a venirti a prendere?”
Riportato improvvisamente alla realtà il dio tornò ad affossarsi contro il cuscino.
“Non voglio!”
“Dovevi pensarci prima- ribattè il miliardario, afferrandolo per una gamba e cercando di tirarlo giù- ora datti una mossa, devi ancora vestirti”
 
Dopo un’ardua lotta, Tony riuscì finalmente a convincere il dio ad uscire dalla propria stanza e s’incamminarono verso il salone adibito alla cerimonia (Loki si rifiutava ancora di pronunciare e sentir pronunciare certe parole)
“Loki cerca di sembrare un pelo più entusiasta. Ora come ora sembri a metà tra un condannato a morte ed uno che ha un rospo che gli sta risalendo su per la gola”
“Allora mi esprime bene, perché è proprio come mi sento”
Tony sbuffò, esasperato “Allora, devo sapere qualcosa per svolgere appieno il mio ruolo di testimone?”
Loki scosse la testa, trovando incredibilmente interessante il pavimento “No, non devi fare niente. È diverso dai vostri… quella roba lì”
“Ottimo, quindi niente musica di organo giusto? Come neanche bianco vestito” proseguì squadrando scettico le vesti nere e verdi indossate dalla promessa sposa dall’altro.
Loki negò di nuovo, lasciandosi letteralmente trascinare dall’amico.
L’uomo iniziò a parlare di tutto ciò che gli passava per la testa e continuò anche mentre attraversavano il salone, facendo girare gli invitata già arrivati. E continuò a parlare anche mentre presero posto in atteso dell’arrivo di Thor (l’argomento così interessante che però non intrigò nemmeno un po’ il dio, era un certo piccolo ed adorabile Peter, che Steve aveva proposto a Tony, in un momento di estremo coraggio e spavalderia, di adottare)
Il tutto mentre Loki si sdoppiava e di soppiatto cercava di lasciare la sala.
 
Il dio del Caos arretrò lentamente, mentre le porte ovvero la sua via di fuga si avvicinavano sempre di più.
E stava quasi per farcela, almeno finchè non si voltò ed andò a sbattere contro il petto di Thor.
Loki incassò la testa tra le spalle, cercando di non assumere un’aria troppo colpevole “Ciao Thor…” disse con un sorriso incerto.
Il biondo lo fissò con rabbia e delusione che gli tingevano lo sguardo.
“Ecco, io stavo… ehm…” Il maggiore non lo ascoltò nemmeno, afferrandolo per un polso e trascinandolo in un vicino terrazzo dove non c’era anima viva.
Il dio degli inganni si affidò al silenzio, mentre Thor si passava una mano tra i capelli, cercando di clamarsi.
“Cos’avevi intenzione di fare?” domandò infine, girandosi e fissandolo negli occhi.
“Io stavo…” le parole gli morirono in gola, mentre abbassava il capo per non dover più sopportare la delusione che brillava nello sguardo dell’altro.
“Stavi scappando”
“No! Cioè… ci sarebbe stata la mia copia”
“Oh ma certo, che sbadato. Avrei dovuto giurare amore eterno ad una tua copia, mi pare ovvio”
“Thor ascolta-“
“Perché? Qual è il tuo problema? Ti avevo chiesto se volevi sposarmi e tu hai detto sì. Non mi pare di averti convinto puntandoti Mjolnir contro. Se non volevi avresti potuto dirmi di no, invece che tentare di scappare! Certo, mi sarebbe dispiaciuto ma almeno non ti avrebbe costretto a questi sotterfugi!”
“Io…”
“Cosa? … avanti per una buona volta dì davvero quello che pensi!”
Il moro sospirò, passandosi una mano sul collo con la gola troppo secca per emetter qualsiasi suono.
Anche Thor sospirò, stringendo con forza i pugni “Bene. Fantastico. Vado dire a Madre di annullare tutto. Vai pure, immagino che tu abbia delle incombenze improrogabili da svolgere” disse acido, dandogli le spalle ed incamminandosi.
“Volevo lasciarla su Jotunheim” proferì Loki, la voce poco più che un sussurro.
“Come?” domandò Thor, fermandosi e voltandosi verso di lui.
“Hope. Volevo lasciarla su Jotunheim quand’è nata- si costrinse a ripetere- Mi sono ritrovato vicino al tempio, era come se… mi chiamasse. Come se mi avesse riconosciuto e volesse una vita in cambio della mia che gli era stata sottratta”
“Loki…” sospirò il biondo, ritornando lentamente sui suoi passi.
“E-e l’avrei lasciata lì se non avesse avuto i tuoi occhi, io… io volevo lasciarla lì” ripetè con un nodo alla gola. Poi serro gli occhi, prendendo un profondo respiro.
“Io… io sono così Thor e-e…”
L’altro scosse la testa, intrecciando le dita tra i suoi capelli scuri “Non l’hai fatto Loki, ed è questo che conta per me”
“Ma-“
“Nessun ma. Sono come sei fatto Loki, siamo cresciuti insieme- lo interruppe, dandogli un bacio sulla punta del naso- L’avrai anche pensato, ma non l’hai fatto. Questo è l’importate”
“Ma se avesse avuto gli occhi rossi o-“
Esasperato il maggiore lo baciò, stringendolo contro di sé con forza.
“Va meglio?” domandò poi, sentendolo stringersi contro il suo petto, dove nascose il viso. Loki annuì, sospirando tranquillo. Thor restò in silenzio per un altro paio di minuti, lasciandogli il tempo per calmarsi del tutto.
“Comunque sono sicuro che non l’avresti lasciata lì. Ti saresti accorto che aveva le mie orecchie, o il mio naso o i mie denti, o con un’altra scusa qualsiasi e l’avresti riportata da me”
“Non aveva i denti” protestò immusonito, scatenando un leggera risata nell’altro.
“Ora seriamente Loki. Vuoi che ci sposiamo o no?”
Il moro mugolò contrariato, per poi respirare pesantemente “Non c’è due senza tre, quindi… sì”
“Cosa intendi?” domandò confuso il biondo.
“Ho fatto ben due cose stupide nella mia vita, quindi tanto vale farne una terza. Ma non dire più quella parola”
“Solamente due?” chiese alzando un sopracciglio. Il moro si limitò ad annuire.
“Il secondo lo consideri aver avuto Hope, giusto?- Loki annuì nuovamente- e la tua prima cosa stupida cos’è stata?”
“Oh lo sai. Sono sicuro di avertelo detto addirittura una volta!”
“Ma davvero? Perché non me lo ripeti, sai com’è non ho la tua buona memoria”
“La cosa più stupida che io abbia mai fatto è stato innamorarmi di te” rispose dopo un momento, guardandolo con serietà negli occhi.
“Ma davvero? Immagino che sia stato merito del mio fascino irresistibile”
“E smettila” ribattè, triandogli un pugno che perse molta della sua convinzione quando Thor lo baciò nuovamente.
“Eccovi qua! Ma vi sembra il momento? Non potevate aspettare almeno di celebrare le nozze prima d’imboscarvi!?”
“Madre!” si lamentò Thor, staccandosi svogliatamente dall’altro.
“Non usare quel tono con me Thor. E poi nel giro di mezz’ora potrete stare di nuova incollati come sanguisughe. Ora datevi una mossa, siamo già in ritardo”
Sbuffando, i due la seguirono chi più entusiasta, chi dandosi del cretino per tutta quella situazione.
 
 
“Perché non sono così anche i matrimoni sulla Terra? Insomma, in dieci minuti voi due avete fatto quello che dovevate fare, giuramenti d’amore eterno e compagnia bella. E adesso si festeggia per giorni! Con tanto alcool! Perchè non vi siete sposati prima?”
Loki roteò gli occhi, mentre l’uomo afferrava il boccale che gli avevano appena servito, da cui poi si ritirò con una smorfia “Che roba è questa? Sa di…- mosse un po’ la lingua, cercando di capire che sapore aveva in bocca- cetrioli in salamoia. O di frutta marcia distillata in un sacco dell’immondizia. Ma è più dolce” spiegò dopo un altro sorso.
“Fa abbastanza schifo tutto sommato. Un altro!” ordinò.
“è idromele Tony. Birra ed idromele, non trovi nient’altro quassù da bere” gli spiegò mogio Loki.
“Nient’altro? No Whiskey? Scotch?  Martini? Vodka? Almeno il Rum?!”
“Non è che posso iniziare un contrabbando di alcolici solo per te Tony”
“Bhe potresti. Dopotutto ho perso la voce a furia di parlare con la tua copia del marmocchio che vuole adottare Steve. E sono riuscito a trascinarti fuori dalla tua camera perciò è grazie a me se ora sei felicemente sposato
Il banchetto iniziò con il tentativo di omicidio di Anthony Edward Stark. E questo, va sottolineato, fu solo l’inizio.
 
“Eccoti qua”
Loki non si preoccupò neanche di voltarsi “Lo sai che non mi piacciono le feste”
“Neanche quando sono in nostro onore?”
Il moro fece spallucce, per poi decidersi a distogliere lo sguardo dal panorama di Asgard e voltarsi verso Thor.
“Allora?” domandò sedendosi con un balzo sulla balaustra del balcone.
“Allora è stato così tremendo come immaginavi?” si decise a domandare il biondo, avvicinandoglisi e appoggiando le mani sopra le sue gambe.
Loki tentennò per qualche istate “No… è stato molto peggio” rispose alla fine, per poi ridere insieme all’altro.
Il biondo appoggiò la fronte contro la sua senza riuscire a smettere di sorridere “Avrei voluto baciarti quella notte” rivelò a mezza voce, anche se non c’era nessuno che potesse sentirli.
“Quale notte?”
“Quella prima della prova. Avevo una voglia matta di baciarti”
“E perché non l’hai fatto?”
“Non lo so. Paura di perderti, credo. Pensavo che mi avresti respinto”
Loki gli appoggiò le mani sulle spalle, tirandolo ancora di più verso di sé “Avrei voluto che tu mi baciassi, quella notte” mormorò a pochi millimetri dalle sue labbra.
“Potevi baciarmi tu” riuscì a trovare la lucidità per rispondere l’altro.
“E dove sarebbe stato tutto il divertimento allora?”
“Avremmo evitato un bel po’ di casini vero?”
“Senza dubbio. Credo che sia arrivato il momento di rimediare, non trovi?”
“Oh beh, se me lo chiedi così gentilmente…”
Thor stava per appropriarsi definitivamente delle sue labbra quando, proprio sul più bello…
“Lokiiii! Devo farti una domanda!” un Stark leggermente brillo, si avvicinò sghignazzando ai due.
L’interessato sospirò “Idiota. Gli avevo detto di andarci piano con le bevande degli dei…” mugugnò contrariato per essere stato interrotto.
“Perché avete fatto fare a me e Steve i testimoni se poi non abbiamo dovuto fare niente?”
“Oh quello…”
“Non glielo hai detto?” domandò Thor, girandosi verso il compagno.
“Mi devo essere dimenticato. Ero in ansia e mi dev’essere proprio sfuggito di mente…”
“Detto cosa?” intervenne il genio, corrugando la fronte.
“La tradizione vuole che i testimoni siano destinati a sposarsi entro l’anno” lo informò Loki, scrollando le spalle.
Tony s’immobilizzò “Cosa?!”
“Sì. Ma tanto tu e Cap già convivete e state anche per adottare un bambino quindi…”
“No, calma, fermi tutti…”
Il dio degli inganni lo ignorò, rivolgendosi nuovamente a Thor “Tu l’hai detto a Steve, vero?”
“Certo che sì. Mi è sembrato anche piuttosto entusiasta”
Tony aveva assunto un pericoloso colorito esangue e si mise a balbettare parole senza un senso vero e proprio.
In quel momento arrivò anche Steve, in condizioni un po’ migliori dell’altro grazie al suo metabolismo “Tony, eccoti qua! Devo chiederti una cosa e- ma dove diavolo vai?” esclamò, guardando confuso l’altro che si dava alla fuga per la reggia di Asgard.
Si girò perplesso verso gli altri due spettatori, che si limitarono a stringersi le spalle, consigliandogli caldamente di seguirlo.
Appena il Capitano non fu più un vista, Thor scoppiò a ridere.
“Non ci credo, ci sono cascati sul serio!”
“Certo che sì, dopotutto è stato un mio piano. È ovvio che funzioni”
Thor sorrise nuovamente, riavvicinando il volto al suo “Allora, dov’eravamo?”
“Uhm sì qualcosa del genere…”
Il biondo stava finalmente per baciarlo, quando Loki s’allontanò da lui.
“Aspetta un attimo”
“Cosa c’è adesso?” esalò deluso.
“Devo darti una cosa” rispose il moro, tirando fuori da una tasca un sacchettino scuro ed allungando a Thor.
“Cos’è?” domandò sorpreso.
“Aprilo e vedrai”
Thor obbedì, facendo scivolare fuori un anello ottagonale, finemente inciso con argento che risplendeva sulla pietra nera.
“è… è per me?”
“No, certo che no. È per Hope, può sempre usarlo come braccialetto, non trovi?” ribattè sarcastico, incrociando le braccia al petto.
“E che… non me l’aspettavo. Non da te”
“Era da tempo che volevo provare ad incidere le rune direttamente durante la forgiatura. Mi hai solo dato una scusa valida per farlo”
“Mi stai dicendo che l’hai fatto tu? Con le tue mani?”
Loki scrollò le spalle “Certo, o non avrebbe avuto molto senso. Non è che quando io sto via per sette giorni interi, gli abbia passati a non far niente”
“Wow, grazie!- esclamò strabiliato - e le rune? Cosa significano?”
“Oh, il solito. Protezione, forza, fortuna, illuminazione… c’è Madr, la runa degli uomini, visto che ti ritieni ancora il protettore di Midgard, e c’è Kaen, la mia runa, che si metterà a bruciare se mi troverò casualmente nei guai. C’è anche-”
“E questa runa qua?” domandò, indicandogli una runa che sembrava una M e che, a differenza delle altre che erano state sapientemente unite ed arzigogolate, occupava solo per se un’intera faccia dell’anello e non aveva fronzoli attorno.
“Quella è Ehiwaz. Anticamente la forma suggeriva due persone che stringono la mano. Indica un legame eterno che può essere di amicizia, di fratellanza… di amore” aggiunse alla fine, scostando lo sguardo.
“è la nostra runa insomma!” scherzò il biondo, profondamente colpito.
Loki scrollò nuovamente le spalle, lasciando che Thor gli sollevasse il viso per incontrare di nuovo i suoi occhi.
“Grazie. Di tutto” disse, infilandosi l’anello “Come farò mai a sdebitarmi?” domandò provocatorio, sperando di riuscire finalmente a baciarlo.
Speranze vane.
“Facile”
“Facile?”
“Sì, facile” ripetè il moro, decidendosi a continuare solo quando vide l’esplicita domanda negli occhi azzurri dell’altro “Vedi, quella pietra è piuttosto particolare. E rara. E ecco…”
Thor sospirò “Chi hai fatto arrabbiare questa volta? Gli elfi oscuri? O di nuovo i nani?”
“No, non loro… sono stato dai Vanir”
“I Vanir?! Ma Loki…” esclamò passandosi una mano sugli occhi.
“Che c’è? Loro l’avevano lì e non sapevano che farsene e così… avrei dovuto passare mesi e mesi sotto terra per trovare un altro pezzo del genere!”
Il biondo lo guardò scettico, per poi arrendersi di fronte alla sua aria compunta.
“E va bene. Tanto adesso saprò quando finirai nei guai e potrò venirti a salvare”
“Ovvio. No è che mi metto ad incidere la mia runa ovunque, tanto per divertirmi come ha fatto qualcuno sui tavoli della biblioteca”
“Ancora con questa storia. Ero un ragazzo Loki. Fuori pioveva, io mi stavo annoiando e tu non sembravi intenzionato ad uscire da lì per i prossimi cento anni e così…”
I due riuscirono a fissarsi per qualche momento negli occhi, prima di venire nuovamente interrotti.
“Ragazzi, c’è qualcuno che vuole stare con voi” affermò Frigga, dirigendosi verso di loro con Hope in braccio.
La bambina trillò felice, allungando le braccia verso i genitori e Thor prontamente la prese.
Dopo un ultimo sorriso, la dea s’allontanò, lasciandoli soli.
Tuttavia non riuscì a trattenersi dal soffermarsi un attimo a guardarli, mentre si baciavano, con Thor che teneva la figlia sul braccio libero.
“Tutto apposto?” le domandò Odino, fermandosi vicino a lei.
“Sì- mormorò la dea, trattenendo a stento le lacrime di felicità- sono felici, finalmente”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note
Non posso credere di aver scritto quello che ho scritto O.o
Se ve lo state chiedendo sì, il mio cervello ormai è definitivamente partito e dubito che tornerà mai indietro u.u
Ora, un paio di precisazioni:
Il nome in norreno antico speranza sarebbe Vǫn o Vǫnir, se non si vuole prendere in considerazione il suggerimento di google traduttore che riferisce Forventning (norvegese)
Ora, escludendo quella roba impronunciabile che è uscita da google anche perché come nome farebbe proprio pena, sono stata indecisa fino all’ultimo tra Hope e Vǫn (tralasciando il fatto che non ho idea di come si legga la lettera ǫ u.u) Sarei felice di sapere cosa ne pensate, cosa vi aspettavate e anche cosa preferite perchè come vi ho detto sono ancora indecisa tra i due nomi, quindi non si sa mai che possa cambiare idea (perchè non l’ho chiesto nello scorso capitolo, come forse avrebbe avuto più senso fare? Perchè me stupida sen’era diementicata e poi è stata troppo pigra per rieditare u.u)
Il sapore dell’idromele non ho idea di come sia. Mi sono ispirata ad American Gods di Neil Gaiman per descriverlo, dove ne parla in uno dei primi capitoli.
Per quanto riguarda le rune dell’anello, ho usato l’interpretazione delle rune che da Joanne Harris nel libro Le parole segrete (Runemarks, titolo originale) che io trovo molto più semplice e diretta rispetto a certe cose prolisse ed incomprensibili trovate in giro e potete trovarle qua http://www.joanne-harris.co.uk/v3site/books/runemarks/runes.html(aimè il sito è in inglese, ma se sono riuscita a capirlo io è davvero molto facile u.u) Per l’anello avevo anche trovato una bella immagine, ma non mi ricordo più dove lo ficcata… casomai nei prossimi giorni vedrò di mettere il link, se lo ritrovo
Se non avete letto questo libro, bhe leggetelo perché troverete un Loki assolutamente adorabile *__*
Infine, ho l’onore di annunciare che questo è il PENULTIMO capitolo, e il prossimo capitolò sarà invero molto corto, però voi non festeggiate (mettete via spumante e champagne, non è ancora venuto il loro momento per festeggiare la mia dipartita u.u) perché c’è un però che però (ignorate il gioco di parole: è voluto u.u’’’) vi rivelerò solo al prossimo capitolo, tanto per tenervi in ansia ^^’’ (in questa storia ho fatto pochissimo uso della mia malvagità, adesso vi tocca pagarne le conseguenze u.u’’)
Ok, dopo questi scleri all’una di notte direi che posso andare.
 
Ciao ciao
roby_lia
  
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