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Autore: _Candy_    20/07/2013    1 recensioni
Salvami.
Portami via.
Dammi un paio d'ali e insegnami a volare, come fai tu.
Fammi respirare il profumo delle tue labbra.
Permettimi di assaggiare il sapore delle tue mani.
Ma non lasciarmi qui, no, ti prego.
____________________________________________
Candy, quasi sedici anni. Capelli rossi. Occhi spenti. Carnagione pallida. Dalla morte di sua madre vive da sola con il fratello, Jake, capelli ricci e azzurri, logicamente tinti. Si è chiusa nelle pagine dei quaderni che riempie di pensieri, ma ritroverà l'amore che ha perso in seguito ad una violenza e ritroverà la vita.
Un bacio (:
Ila
Genere: Comico, Poesia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO IMPORTANTE: Alla fine del capitolo ci saranno scritte (evidenziate in giallo, come questo avviso) alcune cose molto importanti. Per favore leggetele! Grazie, e buona lettura.


Capitolo 17_  We've finally found him.

 
#Candy
Perdonai Harry, perché il bisogno che avevo di lui era maggiore del mio orgoglio, ma più di un bacio non concedevo. Ormai avevo paura del mio corpo, di cosa sarebbe potuto succedere se mi fossi abbandonata a lui, come avevo fatto con Austin.
 Pochi giorni dopo la mia resa, ero a casa sua, stesa a pancia in giù sul suo letto; lui era seduto affianco a me, e giocava con i miei capelli, mentre io guardavo le sue foto da piccolo. Era dolce, biondo con gli occhi azzurri. Sfiorai le sue guanciotte con le dita, poi le confrontai con quelle attuali. Si era sgonfiato in viso, non era più paffutello come da bambino. I capelli biondi si erano scuriti e arricciati, e lo amavo così com'era, anche con i suoi nuovi occhi verdi. Mentre lo paragonavo alla sua infanzia, mi squillò il telefono. Risposi senza pensarci.
"Pronto? Chi è?"
"Candy Milward? Sono la segretaria dell'Archivio dell'Ospedale. Abbiamo trovato suo figlio, verrà qui oggi alle 17 per un controllo, se vuole potrei organizzarle un colloquio con i tutori legali."
 
#Harry
Le si illuminarono gli occhi di una luce cobalto, nuova. Mise il vivavoce e continuò a parlare.
"Ma come sta Dave, è malato?"
"No, è una normalissima visita di controllo. Fisso l'incontro?"
"Certo. A dopo, grazie mille!"
Riattaccò raggiante. 
 
#Candy
Mio figlio, il mio Dave! L'avrei rivisto! Il mio piccolo angioletto! Abbracciai di slancio Harry, facendolo cadere dal letto, e ritrovandomi così stesa su di lui. Mi lasciai andare e mi rotolai affianco a quei riccetti tanto morbidi, affondandovi le mani.
"Chissà se Dave ha i capelli come te.."
Mi baciò dolcemente sulla fronte, dandomi i brividi con la sua dolcezza.
"Sarà sicuramente bellissimo, ti piacerà tanto."
La sua voce, quanto la amavo.
Mi alzai, sciogliendo la dolce presa delle sue mani sulle mie spalle. Lo presi per mano e lui mi seguì docilmente fino alla porta. Mi afferrò entrambe le mani e mi appoggiò contro lo stipite bianco panna della sua porta. Non mi mossi, mi fidavo. Spostò lentamente le sue dita dalle mie ai miei zigomi, dolcemente e lentamente. Vedevo le sue labbra, all'altezza dei miei occhi, fremere. Ogni tanto si passava la lingua sulla bocca arida. Mi alzai in punta di piedi per baciarlo, ma lui sigillò le labbra. Offesa da quel suo rifiuto, mi limitai a sgusciare fuori dal suo abbraccio, e a dirigermi verso la porta. Mi corse dietro, afferrandomi le mani. Le chiusi forte a pugno. Fece insinuare e sue dita tra le mie, e posò le labbra sulle mie. Dischiusi la bocca, e lasciai che si fracesse perdonare con uno dei suoi dolci baci speziati. Mi staccai e proseguii verso l'uscita con un sorrisetto beffardo sulla bocca.
"Dove vai?"
"A prepararmi."
Chiusi delicatamente la porta e mi diressi a piedi verso la fermata dell'autobus. Aspettai in silenzio la corriera che avrebbe dovuto portarmi a casa. Quando scesi dal vecchio mezzo pubblico blu, vidi da lontano una moto familiare parcheggiata sotto casa mia. La corriera mi aveva portata in ritardo, e probabilmente Harry mi era già venuto a prendere; ma sentivo una strana inquietudine dentro di me, come se stessi cercando di autoconvincermi che quella moto era di Harry, ma sapevo benissimo a chi apparteneva quel veicolo blu elettrico. Passai velocemente oltre il cancelletto, aprii frenetica la porta e mi richiusi dentro. Tirai un sospiro di sollievo, la schiena contro la porta e le ginocchia tremanti. Mi avviai verso il bagno, per una doccia calda. L'acqua lavò via da me tutte le tensioni, mi sciolse il collo irrigidito, e riportò in me una strana pace, un senso di quietezza insolito. Mi avvolsi nel mio accappatoio caldo, e camminai gocciolante fino alla mia stanza. Scelsi accuratamente l'abbigliamento: per un giorno non potei vestirmi da ragazzina, ma dovetti abbigliarmi da mamma, quale ero. In fondo, dovevo far pure bella figura su mio figlio, no? 
Strinsi i miei fianchi rovinati dalla gravidanza e dalla violenza in un tubino blu scuro che arrivava fin poco più su del ginocchio; coprii l'esagerato scollo sul retro con una giacchetta in raso dello stesso blu. Legai i miei capelli in un ordinato chignon, e mi truccai pesantemente, con ombretto scuro, mascara e tanto rossetto. Allacciai attorno al mio collo sfigurato un filo di perle, abbinati ad un paio di orecchini simili che sostituii alle solite borchie e dilatatori. Cancellai lo smalto nero, e al suo posto ne stesi uno rosso acceso, come il rossetto e le scarpe con tacco alto che decisi di indossare. Mi fissai per un secondo nello speccio, guardando un po' malinconica le mie vecchie Superga gialle, le mie solite pantacalze e i miei maglioni. Sei una mamma ora, Candy, e da tale devi comportarti. Un clacson di moto suonò sotto il mio balcone di rose, e corsi impacciata fino alla porta per andare da Harry. Aprii la porta con la borsetta rossa in mano, molto imbarazzata per via del mio abbigliamento. 
Austin soffocò una risatina.
"Austin?! Cosa ci fai qui!?"
"Bhè, è pur sempre anche mio figlio, quindi deve conoscere anche suo padre, non solo quella zoccola di sua madre, no?"
"Ti prego, smetti di parlarmi così. Harry piuttosto dov'è?"
"Quel gay del tuo ragazzo? E io che ne so?" Sbottò con un sorrisetto da schiaffi.
"Dimmi dov'è Harry."
"Oh, ho una paura di una troia vestita da mamma!"
Scoppiai in lacrime, e corsi via, saltellando in modo ridicolo sui tacchi troppo alti per me. La sua forte presa mi afferrò e mi condusse fino alla sua moto blu. Mi ordinò di salire, e si mise davanti a me. Accese il motore e sgommò furioso fino all'ospedale. Come avevo fatto ad amarlo? 
Passando davanti alla via dove abitava Harry iniziai a tirargli a manica. Si fermò momentaneamente per chiedermi sgarbatamente cosa volevo. Ne approfittai per scendere, togliermi i tacchi e correre via velocemente, pur sempre impacciata dall'abitino stretto. Arrivai fino a casa di Harry, dove calzai nuovamente le scarpe e attesi che mi aprisse, dopo aver suonato educatamente il campanello. Ed eccolo lì, gocciolante, con un asciugamano in vita, bello da star male. Porcella, continua a leggere.
 "Scusa, ne ho approfittato per farmi una doccia."
Passeggiai con lo sguardo lungo i suoi lineamenti.
"Certo, hai fatto bene. Posso entrare? C'è un problemino di nome Austin poco distante."
Strabuzzò gli occhi e mi tirò dentro. Si sporse fuori e lo vide camminare lentamente, la moto a mano, verso di noi. Chiuse la borta facendola sbattere violentemente e mi trascinò per mano fino al divano. Mi accomodai sui morbidi cuscini bianchi del suo perfetto e ordinatissimo salotto. 
"Mi vado a vestire.."
"Bene, ti aspetto qui allora, questi cuscini sono comodissimi."
"No, vieni, se per te non è un problema: ti devo far vedere una cosa.."
Lo seguii imbarazzata. Strinse dolcemente la mia mano, mentre mi guidava verso la tua camera. Sulla soglià mi lasciò, sussurrandomi di chiudere momentaneamente gli occhi.
Quando mi disse di riaprirli sorrideva dolcemente; si era vestito elegantemente, il che mi fece sorridere: era buffo. Mi prese per mano e mi condusse fino al giardino sul retro.
Mi prese per i fianchi e mi fece fare una lunga giravolta; quando volsi nuovamente lo sguardo verso di lui, era inginocchiato per terra, sull'erba umida. Mi porse in mano una scatolina di velluto blu, simile a quella che conteneva la collanina. 
"Candy Amy Rose Milward, vuoi tu essere la mia ragazza?"
Aprì la scatolina, e mi sentii la principessa protagonista di una meravigliosa favola.
"No, guarda... Sì, sì che lo voglio!!"
Si alzò di scatto e mi baciò appassionatamente, poi mi prese la mano e infilò il delizioso anello che era dentro la scatolina al mio dito anulare. Era di oro bianco, come la collanina, molto sottile, e si intrecciava al centro in un diamante. Somigliava a quello di Austin, ma era più fine. Fino a qualche mese prima non avrei sopportato un anello di fidanzamento, ma qualcosa era cambiato. Lo baciai nuovamente, poi sussurrai: "Dai, è tardi, Dave ci aspetta."
Qualcuno applaudì.
"Bravi piccioncini, molto bravi, che scenetta commuovente. Ora, se non vi dispiace, dobbiamo andare da mio figlio."
Austin ci guardava divertito, con una punta di ironia.
"Come se l'avessi tenuto tu nella pancia per quasi dieci mesi.. Per te dare vita a Dave è stata una questione di pochi istanti, per me di più di nove mesi e mezzo."
"Non rompere, troia, e andiamo."
Harry era sul punto di scatenare una rissa per come mi aveva chiamata, ma io lo presi per le spalle e gli dissi di lasciar perdere.
"Seguici, Asutin."
Lui annuì e accese la moto. Harry fece altrettanto, e io salii dietro di lui. 
L'asfalto iniziò a correre sempre più veloce sotto i miei piedi indolenziti dai tacchi, ai quali non ero abituata. Mi strinsi forte alla giacca di Harry, e pregai in silenzio perché Dave mi apprezzasse. Harry e Austin sfrecciavano velocemente, facendo lo slalom tra i veicoli più grandi, troppo lenti in confronto alla velocità che ci scorreva nelle vene all'idea di incontrare in nostro bambino. Ogni tanto mi voltavo, per assicurarmi che Austin fosse lì, dietro di noi. 
Chiusi gli occhi, e quando li aprii l'asfalto si era fermato, ed Harry era sceso dalla moto. Saltai impacciata giù dalla sella, e mi appoggiai a lui per non cadere su quei maledetti trampoli rossi. In poche manciate di minuti eravamo nuovamente di fronte alla segretaria gentile, che ci scortò premurosamente fino da Dave. Prima di lasciarci mi abbracciò inaspettatamente, e mi passò un viso sulla guancia, commossa. 
"Ma guardati, una settimana fa sei venuta a cercare tuo figlio nei panni di una ragazzina un po' dark e oggi sei venuta a vederlo nei panni di una perfetta giovane madre.."
Aprii la bocca e la ringraziai frettolosamente, e mentre scivolavo dalla sua dolce presa la sentii mormorare: "Mi ricordi tanto me e la mia prima gravidanza, che affrontai a 18 anni.."
Mi voltai e la salutai nuovamente; non avevo tempo per aspettare una signora che si crogiolava nei suoi ricordi da giovane mamma, io ero li per altro. Ero lì per un nome, quattro lettere, che avevo conosciuto lentamente in dieci mesi. Io ero lì per DAVE, il mio Dave.
Respirai a fondo ed aprii quella porta.



_________________________________
Spazio Autrice
Trallallero Trallallààà, rieccomi quaa!
Susate il ritardo.
SONO UNA COGLIONA.
Sono stata a cavallo cinque giorni, ero lì con le tende, e non ho potutto scrivere, ma il resto dei giorni ho casseggiato puramente invece di scrivere :')
Però ce l'ho fatta!! *applausi*.

Prima cosa molto importante:

Ho cambiato nome, ora sono _Candy_, per il semplice fatto che non sono più Directioner (questo già da 6 mesi almeno). Odio il fandom, e tutta la commercializzazione che c'è intorno a loro. Quando iniziarono a piacermi erano poco conosciuti, adesso li trovi ovunque.. Fine :)
Comunque, restano ottimi personaggi per le storie, leggo il nome Zayn e non mi fa schifo perché fa parte di un gruppo che non mi piace più, questo perché lo interpreto come un qualsiasi ragazzo Zayn, che forse rispecchia il Principe Azzurro che ognuna di noi identifica in un attore/cantante/eccetera. Sì, sono giunta a questa conclusione: ogni ragazza ha bisogno di sognare un amore perfetto con un ragazzo perfetto, e magari anche bello, ricco e famoso, e se non lo conosce tende ad "innamorarsi" di uno o più personaggi famosi o meno e di farne il suo idolo i i suoi idoli, e ne ha tutti i diritti. 
Perciò continuerò a seguire volentieri le storie che parlano di questi cinque, e continuerò a scrivere su di loro :3
Seconda cosa molto importante:
Il 1° agosto partirò per l'Inghilterra, e tornerò il 15, quindi BYE BYE PEOPLE, ci rivediamo presto :')
Le recensioni sono sempre gradite ;)
Baci!
P.s. "PIPPA PIPPA PIPPA PIPPA PIG." Citazione di Io, Gemma, Lisa, Marco e Saghy nella tenda, ore 23:48. *perché noi può.*

 
  
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