Caldo. Sento molto caldo.
Non riesco ad aprire gli
occhi, tutto è ovattato e confuso.
Ricordo tanto alcol e tanto
divertimento. Mi sono divertita come non mai ieri notte.
Sono un un morbido letto e
un corpo giace appiccicato al mio.
A fatica apro gli occhi e
subito vengo accecata dalla luce del sole che filtra tra le finestre.
In questa confusione totale
l'unica cosa che ricordo è che mi sono divertita e lui era con me.
Il mio sguardo resta fisso
su di lui, sul suo naso, sulla sua bocca. Vorrei poterlo baciare ancora
una volta
ma non so se lui lo vorrebbe. Non so se per lui tutto questo ha
significato
qualcosa o se si è trattata di una sveltina, se sono stata l'ennesima
donna di
una notte.
Improvvisamente mi faccio
triste. Ieri notte non avevo pensato a quest'ipotesi. Ieri notte per me
esistevamo solo noi due. Un'unica cosa.
“Che ne dici? Festeggiamo con una
birretta?”- mi dici alla fine delle riprese. Mi ero ripromessa che mai
e poi mai
sarei andata a casa tua dopo il lavoro, perchè ultimamente non riuscivo
più a
controllarmi e sapevo, che non sarei riuscita a fermarmi.
“Scusa Nath. Questa sera non posso.”-
ti rispondo abbassando lo sguardo.
“E dai non farti pregare! Non ci siamo
visti tutta l'estate e la prossima girerai di nuovo col Polish e non ci
vedremo.”- rispondi triste.
“Che c'è Fillion? Geloso?”- ti
rispondo ridendo ed entrando nel mio camerino, ma mi afferri un braccio
e mi
costringi a voltarmi.
Sei serio. Non ti ho mai visto così
serio.
“Di te? Always.”
Resto a bocca aperta. Non so cosa
dire, non oso muovermi.
“Ti prego.”- dici ancora.
Sospiro. Se per te è così importante
verrò.
“Ho un impegno prima, ma va bene. Ci
vediamo da te questa sera.” -
Sono arrivata da te alle 11 passate,
purtroppo fra traffico e il mio impegno precedente non sono riuscita ad
arrivare prima.
Ho il sacchetto delle birre in mano
anche se probabilmente ti sei addormentato.
Busso e tu apri la porta scioccato di
vedermi a quell'ora.
“Scusami, non sono riuscita ad
arrivare prima.”-
“L'importante è che tu sia qui.”- dici
sorridendo e facendomi entrare.
Mi fai accomodare nel divano mentre
apri le due birre che ho portato.
“A noi!”- dici facendo un brindisi.
Sorrido e bevo un sorso di birra.
Mi tengo a distanza da te, poichè so
che se solo tu mi sfiorassi io impazzirei. In questi mesi sono partita
all'estero, volevo dimenticarti, volevo cancellare qualsiasi cosa
provassi per
te dalla mia testa e dal mio cuore, ma non ce l'ho fatta.
Appena ti ho rivisto tutti i miei
buoni propositi sono andati a farsi friggere.
“Ehi! Guarda che non ho la lebbra!” -
mi dici prendendomi la mano.
Sorrido divertita e mi avvicino un po'
di più.
Chiacchieriamo del più e del meno,
ridiamo e scherziamo come due buoni amici, quando il mio telefono
squilla. È
mio fratello, ero con lui questa sera, voleva presentarmi la sua nuova
ragazza.
Sorrido vedendo la loro foto ma tu ti
irrigidisci.
“Il tuo fidanzato?”- chiedi.
Ti guardo sorridendo e prima che possa
risponderti continui:
“Si, sono geloso ok?”-
“Nathan... è mio fratello. Era lui il
mio impegno di stasera. Ho fatto tardi per lui.”-
“Oh.”- dici buttando giù l'ennesima
birra.
Io non so cosa dire. È ovvio che mi
piaccia che tu sia geloso ma perchè? È solo un capriccio il tuo Nathan?
“Stana, ti va di giocare?”- chiedi ad
un certo punto.
“In che senso?”- dico con un sorriso
malizioso.
“Uuuh siamo maliziosi Miss Katic! No,
non intendevo quel tipo di gioco. Giochiamo a Streap Proust come Nikki
e Rook.
Solo che ci sarà anche l'alcol.”- dici alzandoti e andando a prendere
qualche
bottiglia di liquore.
“No Nath. Non mi sembra una grande
idea. Domani dobbiamo lavorare.”- dico invece.
“E dai! Non capiterà mai più una
serata solo per noi! Divertiamoci! Non facciamo nulla di male, e in più
se non
vuoi guidare puoi dormire qui!”-
Mi mordo il labbro inferiore e devo
avere uno sguardo provocatore perchè mi rispondi quasi scioccato:
“Separately!
Stana Katic I never...”-
Rido e con la mia risata sai che ho
accettato il gioco.
“Ok, hai letto il libro, sai come
funziona giusto?”-
Annuisco.
“In più possiamo bere quando e quanto
ci pare.”-
“Ok Fillion. Passami la Vodka!”-
esclamo.
Se dobbiamo giocare, facciamolo come
si deve.
Tutto sorridente prendi un sorso di
Vodka che poi passi a me.
“Prima le signore.”-
“Ok. Ummm.... musica preferita?”-
chiedo scolandomi un po' di quel fantastico liquido. Magari l'alcol mi
aiuterà
a dimenticarlo.
“Tutta.” - rispondi sicuro.
“Nath, non barare così non vale. Devi
sceglierne uno!”-
“Ok, allora dico Bieber.”-
“Stai scherzando vero?”- dico
scioccata.
“Ovvio! È il primo nome che mi è
venuto in mente!”-
“Certo! Via la maglietta!”- ordino.
Scocciato come se il gioco non fosse
iniziato come volessi ti togli la maglia a mezze maniche e resti a
petto nudo.
'E' meglio se bevo ancora. Così non lo
dimenticherò mai'. - penso sconsolata.
“Ok tocca a me. Animale preferito?”-
mi chiedi.
“Scherzi? Ma non ti ci stai neppure
impegnando in questo gioco?”-
“Ok. Vuoi che faccia sul serio? Come
sta il tuo fidanzato?”- dici bevendo
qualcos'altro di simpatico.
Cavolo! E ora?
Brava Stana! L'hai provocato e ora
devi rispondere.
No aspetta! Nikki non risponde ad
alcune domande ma deve spogliarsi.
Lentamente tolgo i sandali che ho ai
piedi. Se tolgo il vestito che ho addosso ho già perso in partenza.
“Perchè non ho
pensato ai sandali?” - dici
sconsolato.
“Perchè io sono più furba di te.”-
dico appoggiando per terra la bottiglia di vodka ormai vuota e
prendendo la
tua.
Tu ti alzi dal divano e ti dirigi
verso la cucina dove torni con lime e sale e dal mobiletto degli
alcolici
prendi una bottiglia di tequila.
“Ok. Ora sono pronto.”-
“Bene. Come sta la tua fidanzata?”-
chiedo con una punta di gelosia.
“Sei gelosa Katic?”-
Bevo per non risponderti. Che dovrei
dirti? Che ho lasciato tempo fa il mio fidanzato di una vita? Che
quando ero
con lui pensavo a te? Cosa posso dirti Nathan?
Non posso dirti nulla di tutto questo.
Perchè per te io non sono altro che una tua cara collega.
Sorridi soddisfatto e ti abbassi,
lentamente, molto lentamente i pantaloni, rimanendo solo con i boxer.
“Questo gioco non è equo però!”- dici
tutto imbronciato mettendo un po' di sale sul dorso della mano pronto a
quel
gioco con la tequila.
“Sei troppo facile Nathan. Ti arrendi
o vuoi continuare?”- dico ridendo, ma ormai sembra che nella stanza ci
sia il
terremoto. Mi gira tantissimo la testa.
“Continuiamo.” - dici prendendo un
sorso di tequila e mordendo il lime.
“Perchè hai lasciato il tuo ragazzo?”-
Spalanco gli occhi. Mi ha fregata. Se
rispondo vuol dire dirgli la verità, se non rispondo vuol dire perdere
il
vestito che ho addosso. Mi prende tre indumenti in una sola volta così,
non
indosso neppure il reggiseno.
Cavolo!
Appoggio la bottiglia sul tavolino
vicino e lentamente mi alzo.
Barcollo e fatico a stare in piedi.
Mi avvicino a te e mi giro.
“Devi aiutarmi con la cerniera.”- dico
con la voce rotta per l'emozione.
Ti sento alzarti e posizionarti dietro
di me. Le tue mani si poggiano sulle mie spalle, facendo scorrere le
spalline.
Prosegui il tuo percorso, sfiorandomi
i fianchi, per poi risalire e trovare la cerniera, che lentamente
abbassi. Con
altrettanta lentezza mi abbassi il vestito bianco, che dolcemente cade
ai miei
piedi.
Non ti sei mosso, ma sento la tua
bocca premere sulla mia spalla e lasciare piccoli ma caldi baci sulla
mia
pelle.
Le tue mani vagano per il mio corpo
mentre con la bocca arrivi al collo.
Non riesco, non voglio controllarmi, e
un gemito soffocato esce prepotentemente dalla mia bocca quando con le
mani mi
sfiori il seno.
E'tutto sbagliato. È tutto
maledettamente sbagliato.
Di mala voglia e mettendoci tutto il
mio impegno mi allontano, raccogliendo il vestito e coprendomi come
posso.
“Nathan, è sbagliato. Lo sai.”-
“No, non lo so Stana. A me non
sembrava fosse sbagliato.”- dici avvicinandoti, mentre io faccio un
passo
indietro, ma sono talmente instabile che inciampo sui miei piedi.
Due forti braccia mi hanno afferrato
prima che potessi cadere e in quel momento, solo in quel momento,
capisco che
non posso fare nulla.
Lo voglio. Lo desidero con tutta me
stessa.
Non c'è bisogno di altre parole.
Lui mi alza e mi avvicina a sé,
spostando il mio vestito.
I nostri petti sono l'uno contro
l'altro e non mi sono mai sentita meglio.
È un bisogno che non riesco a
controllare così mi avvicino e ti bacio.
Dio solo sa quante volte ho desiderato
di baciarti così durante le riprese.
Mi stringi a te, ricambiando quel
bacio che aspettavo da mesi. Con rapidità mi afferri i glutei,
poggiandomi sul
tavolo lì vicino.
Sono totalmente in balia di te, dei
tuoi baci delle tue carezze, che non mi accorgo neppure che mi porti in
camera
tua.
Sento che mi hai fatta stendere e
lascio la tua bocca con stupore.
Mi guardi interrogativo.
“Ho fatto qualcosa che non va?”- dici
preoccupato.
“No... solo non mi ero accorta che
siamo in camera tua.”- dico arrossendo un po'.
“Katic! Ti faccio questo effetto?”-
dici tutto sorridente.
“You've no idea.”- rispondo maliziosa.
Riprendi a baciarmi e mi sfili le
mutandine.
God! Sento la tua virilità sfiorarmi e
con non poca fatica, riesco a togliere i tuoi costosissimi boxer.
Voglio essere tua questa notte e per
tutta la notte.
So che è sbagliato e domani me ne
pentirò, ma per ora voglio essere solo Stana con solo Nathan, due
persone che
si in questo momento vogliono amarsi.
Mi alzo a fatica, coprendomi
il corpo con il lenzuolo.
Guardo l'orologio e per poco
non cado dal letto.
È mezzogiorno! Cavolo! Nè io
nè Nathan siamo andati a lavoro.
Se la notizia trapela
verremmo additati come le star che possono permettersi di fare quello
che
vogliono.
Accendo il cellulare e come
posseduto, inizia a suonare a più non posso.
'Zitto! Zitto! Zitto!' -
penso. Non voglio che Nathan si svegli.
Disperatamente cerco i miei
vestiti ma in camera trovo solo le mie mutandine.
“Ehi, che fai?”- mi dici
ancora mezzo assonnato.
Troppo tardi. Ti sei
svegliato.
“E' tardi Nath. E nessuno
dei due è andato a lavoro oggi.”- dico con una nota preoccupata.
Ti alzi e mi abbracci.
Oddio! Non me l'aspettavo.
“Nath, devo andare. Se
qualcuno scopre che sono stata qui...”- ma mi interrompi.
“Che lo scoprano pure. Non
mi interessa.”- dici fissandomi con quei tuoi occhi azzurri.
“Cosa? Lo sai bene che
questo non doveva succedere!”- dico con irritazione.
“Doveva succedere cinque
anni fa invece, quando siamo andati a vedere i Duran Duran, durante la
nostra
prima uscita. Ho sempre voluto te, Stana.”-
I nostri telefoni squillano
a più non posso, ma non mi importa. Ho bisogno di andare via da lì.
“No,no,no! È sbagliato! Tu
hai una fidanzata e io ho il mio fidanzato!”- dico continuando la
ricerca dei
vestiti.
“Quale? Quello invisibile
Stana? Ammettilo! Tu non stai più con lui!”- dici quasi arrabbiato.
“Non sono affari tuoi
questi!”- dico iniziando ad arrabbiarmi a mia volta.
“Perchè l'hai lasciato?”- mi
chiedi di nuovo.“Fermati!”- dici, afferrandomi il braccio. “Dimmelo,
devo
saperlo.”-
I miei occhi si riempiono di
lacrime, non voglio ammettere la verità, ma il suo sguardo mi costringe
a
parlare.
“Vuoi saperlo Nathan? Vuoi
davvero sapere che mentre stavo con lui tu eri il mio pensiero fisso?
Vuoi
davvero sapere che lui mi ha lasciata una notte perchè mentre facevamo
l'amore
ho detto il tuo nome? Vuoi davvero sapere questo?”- dico passandomi il
dorso
della mano sugli occhi per scacciare le lacrime.
Resti a bocca aperta.
Probabilmente non ti aspettavi questa mia risposta.
“Questo...”- dico indicando
il letto -”non doveva succedere Nath. Ora torneremo semplici colleghi e
io ti
guarderò passare da una donna all'altra.”- concludo abbassando lo
sguardo. È
proprio questo di cui ho sempre avuto paura.
Continui a fissarmi e
prendendomi il viso fra le mani mi baci., ignorando ciò che ti ho
appena detto.
La tua lingua cerca
disperatamente la mia e quando finalmente si incontrano, respiriamo di
nuovo,
come se fino a quel momento avessimo trattenuto il fiato, come se
fossimo in
apnea da cinque lunghi anni.
A fatica ci stacchiamo e tu
poggi la tua fronte sulla mia.
“Non scappare. Per favore.”-
Hai capito. Con tutto quello
che ti ho detto, cercavo solo di allontanarti per scappare.
“Nath, io... e la tua ragazza?”-
chiedo mangiata viva dalla gelosia.
“Non esiste più. Non esiste
da tanto tempo. Io ho sempre e solo voluto te, Stana.”- ripeti di nuovo.
Ti guardo negli occhi e
ancora una volta mi baci.
Mi fido. Sei tu l'uomo con
cui voglio stare.
Mi riporti a letto,
continuando a baciarmi e sapendo bene entrambi come finirà.
“Aspetta, i telefoni stanno
continuando a suonare. Saranno Tamala e gli altri...”- riesco a dirti
tra un
bacio e l'altro.
“Per oggi faranno a meno di
noi.”- dici sorridendomi, continuando a baciarmi, facendo scorrere il
lenzuolo
dal mio corpo.
Si probabilmente è stato uno
sbaglio, ma è uno sbaglio che voglio ripetere per tutta la vita.