Anime & Manga > Detective Conan
Ricorda la storia  |      
Autore: mangakagirl    22/07/2013    8 recensioni
-Era quello che diceva sempre Shinichi… C’è sempre una verità- spiegò lei scrutando fuori dal finestrino la tempesta che si stava abbattendo sulla stradina di montagna in mezzo al bosco che stavano percorrendo per tornare a Tokyo.
Il ragazzo strinse le labbra guardando il sedile davanti a sé e stringendo di più le sue mani.
“Ran” pensò chiudendo gli occhi sentendosi tremendamente in colpa.
Nonostante fossero passati due anni, non solo non aveva fatto progressi con l’Organizzazione, ma inoltre non aveva nemmeno trovato quel benedetto antidoto definitivo.
E non potendo tornare Shinichi, quello che c’era tra lui e Ran era rimasto sempre allo stesso punto… Londra.
-Mi manca tanto, sai?- sorrise amara lei all’improvviso, mentre un bruciore fastidioso ad entrambi gli occhi le annunciavano l’ennesimo pianto imminente. -Mi manca…Conan-kun… Mi manchi…Shinichi…-
Il blu come l’oceano si scontrò con l’azzurro-lilla, un azzurro-lilla velato dalla lacrime salate e traditrici che sembrano sull’orlo di scendere lungo le gote.
-Ran…- mormorò appena, stupito e sconvolto, mentre lei scuoteva il capo.
-Chi sei veramente, Conan-kun?- domandò in un sussurro scrutando i suoi occhi, i suoi terribili occhi così simili ai suoi.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

··· The truth is inside us ···

RanxShin   

 

Un altro cadavere, un altro omicidio, un altro caso.
La routine si ripeteva ogni qual volta il naso di Shinichi Kudo uscisse di casa.
Sembrava una maledizione: una di quelle che le streghe, nelle favole, assegnano alla povera vittima alla nascita e che sono destinate a perseguitarla fino alla morte a meno che un principe azzurro o un incantesimo non la rompa.
E oltre alla maledizione della morte, un’altra lo aveva colpito: era ancora un bambino in cerca dell’incantesimo per tornare adulto.
Ma lui non aveva l’incantesimo e questo, Shinichi Kudo, lo sapeva bene purtroppo.
Due anni erano passati da quando era diventato Conan Edogawa e due anni erano che la ragazza che in quel momento lo stringeva a sé lo aspettava.
Girono dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese.
Seduti sul sedile posteriore di un pulmino privato e mezzo vuoto, Ran e Shinichi tornavano a casa dalla prefettura di Gunma, in cui si erano recati per una banale quanto tranquilla vacanza di due giorni offerta loro dalla lotteria indetta dai Suzuki.
Tranquilla e banale vacanza? No, movimentata e maledetta.
Ran strinse di più al petto il piccolo Conan, che sedeva sulle sue ginocchia da quasi mezz’ora ormai. E venne percorsa da un brivido di freddo mentre volgeva lo sguardo fuori dal finestrino: la neve scendeva fitta e sbatteva contro il vetro appannato dell’autobus mentre il vento tagliente sferzava l’aria come lame di coltelli.
Il bambino, stanco per la fatica di aver risolto il caso spargendo indizi ovunque in modo che qualcuno capisse chi era il colpevole non avendo potuto addormentare né Kogoro, né Sonoko, che erano lontani mille miglia a Tokyo, appoggiò il capo contro il suo cappotto all’altezza del petto e chiuse gli occhi tentando di rilassarsi.
La ragazza volse lo sguardo verso il basso, scrutando con attenzione dall’alto le lunghe e nere ciglia del finto bambino che rispirava leggero sulle sue mani, incrociate sul suo petto.
I suoi occhi si assottigliarono malinconici quando in un sussurro non riuscì più a trattenere un pensiero, anzi una certezza, che da tempo la tormentava.
-Shinjitsu wa itsumo hitotsu-
Shinichi aprì piano gli occhi e molto lentamente poggiò i palmi delle sue mani sul dorso di quelle di lei, scaldandogliele dato che il freddo le aveva ghiacciate.
-Cosa hai detto, Ran-neechan?- domandò piano tentando di svegliarsi dal dolce tepore in cui era caduto anche se solo per poco.
-Era quello che diceva sempre Shinichi… C’è sempre una verità- spiegò lei scrutando fuori dal finestrino la tempesta che si stava abbattendo sulla stradina di montagna in mezzo al bosco che stavano percorrendo per tornare a Tokyo.
Il ragazzo strinse le labbra guardando il sedile davanti a sé e stringendo di più le sue mani.
“Ran”pensò chiudendo gli occhi sentendosi tremendamente in colpa.
Nonostante fossero passati due anni, non solo non aveva fatto progressi con l’Organizzazione, ma inoltre non aveva nemmeno trovato quel benedetto antidoto definitivo.
E non potendo tornare Shinichi, quello che c’era tra lui e Ran era rimasto sempre allo stesso punto… Londra.
-Mi manca tanto, sai?- sorrise amara lei all’improvviso, mentre un bruciore fastidioso ad entrambi gli occhi le annunciavano l’ennesimo pianto imminente. -Mi manca…Conan-kun… Mi manchi…Shinichi…-
Il blu come l’oceano si scontrò con l’azzurro-lilla, un azzurro-lilla velato dalla lacrime salate e traditrici che sembrano sull’orlo di scendere lungo le gote.
-Ran…- mormorò appena, stupito e sconvolto, mentre lei scuoteva il capo.
-Chi sei veramente, Conan-kun?- domandò in un sussurro scrutando i suoi occhi, i suoi terribili occhi così simili ai suoi.
Come aveva potuto per tutto quel tempo imporsi di non crederci?
Di non credere che fossero la stessa persona?
Per Shinichi fu come se il tempo e lo spazio si fossero fermati.
Ran aveva come teso quella fatidica domanda con un arco per ben due lunghi anni e ora l’aveva scoccata come una freccia, l’aveva lasciata andare colpendolo in pieno nel cuore.
Ferendolo nel profondo.
Lei sapeva.
Ma dirle la verità era fuori questione.
Fuori.
Doveva mentirle ancora, per l’ennesima volta, doveva farlo per proteggerla anche se era tutta una emerita cazzata alla fine: se l’Organizzazione doveva ucciderla, in fondo, l’avrebbe fatto comunque.
Che le sapesse o meno.
Ma era il rimorso di cui aveva paura: se l’avessero uccisa perché lei sapeva, la colpa sarebbe stata sua.
Se l’avessero uccisa anche se lei non sapeva, la colpa sarebbe stata comunque sua, ma almeno avrebbe potuto aggrapparsi al “Io ho fatto di tutto per proteggerla”, no?
No, anche quelle erano cazzate.
Shinichi Kudo non era così.
Il fatto era che l’aveva delusa e illusa troppo: avrebbe dovuto dirle la verità da subito e non dopo tutto quello che avevano passato insieme e ciò che era successo…
Avrebbe dovuto essere sincero con lei, darle fiducia, fidarsi.
Lei lo aveva sempre fatto con lui: aveva sempre creduto ad ogni sua parola.
Lo stava ancora aspettando!
E lui invece? Lui era stato sincero con lei?
Si voltò di nuovo in avanti, con lo sguardo spento e il rancore sulle spalle, ma tirò comunque fuori uno dei suoi soliti toni infantili nonostante la tristezza trapelasse da tutti i pori.
-Sono tuo fratello, no?- mormorò nemmeno tentando di essere convincente, abbassando il capo.
No, bugia.
Lui non era suo fratello e lei non era sua sorella.
Lui era il ragazzo che lei amava e lei la ragazza che lui amava.
Shinichi strinse ancor più forte le sua mani, sentendo la rabbia fremere dentro e la voglia di urlare al mondo chi era lottare con se stesso, mentre lei chiuse gli occhi, appoggiando poi il capo sulla sua spalla, lasciando le lacrime scorrere sulle guance e scendere sul cappotto di lui.
Non voleva dirle ancora la verità…
- Ho bisogno di te…Torna presto, ti prego… - sussurrò stringendolo più forte al suo petto come se fosse la sua ancora di salvezza -…Perché mi manchi. Mi manchi da morire, Shinichi-



Mangakagirl's Corner:
Minna Konnichiwa.
Una breve OS sulla mia, anzi di molti, coppia preferita che mi è uscita un po' di getto.
Ovviamente spero si sia inteso che Ran abbia capito benissimo che Conan è Shinichi da tempo, ma che aspetta che lui glielo confessi pazientemente nonostante qui le menta ancora.
Mi scuso per l'uso di un paio di parolacce, ma penso che in casi come questi rendessero meglio il concetto che vorrei sottolineare:
la scusa "Non dico nulla per preteggerla" è, a mio parere, una grande cavolata: se l'Organizzazione deve ucciderla, che lei sappia o meno, non farà differenza alla fine. No?
Spero di non essere andata OOC...
Fatemi sapere. :)
Ci si vede nella mia Long "E se l'Est e l'Ovest si fossero comunque incontrati?" ^^
Mangakagirl
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: mangakagirl