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Autore: H cinque    23/07/2013    1 recensioni
Dopo la morte di Maeve, Reid si riprende a fatica dal trauma. Con l' aggiunta dell' assassinio della Strauss, una delle ultime cose che vorrebbe è conoscere gente nuova. Ma una nuova Agente arriva alla BAU: la stravagante, infantile e vivace Saffron Hart. Gli inizi non saranno proprio dei migliori, ma piano piano Spencer instaurerà con Saffie un' inaspettata amicizia che si rivelerà per lui come una pioggia rigeneratrice, che cura le ferite e fa sentire più leggeri.
Insieme al resto della squadra, saranno sicuramente in grado di catturare i peggiori criminali degli Stati Uniti.
Genere: Azione, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                      Capitolo 1                                                                                 

                                                                    LA NOVELLINA


Il sole di settembre splendeva nel cielo. Sarebbe stata una giornata perfetta per un pic nic o una passeggiata in un parco... ma, purtoppo, molte persone erano già tornate al lavoro. Tra di esse c' erano i profiler dell' Unità analisi comportamentale dell' FBI. 
I sei membri della squadra capitanata da Aaron Hotchner quella mattina erano alcuni impazienti, altri tesi: Garcia non faceva altro che continuare a girare il suo caffè, nonostante lo zucchero si fosse ormai sciolto da un pezzo; Rossi leggeva tranquillamente il suo quotidiano; Derek faceva picchiettare una matita contro il tavolo; JJ aveva appena finito d' inviare un SMS a Will; Spencer aveva completato l' ennesimo cruciverba; e infine Blake era appoggiata contro la sua scrivania e fissava la porta di vetro.
Il telefono non aveva ancora suonato per dare l' annuncio di un nuovo caso, ma loro non stavano aspettando quello.
- Secondo voi com' è? - esordì all' improvviso Garcia con voce ansiosa.
- Bambolina, non agitarti. Se il nuovo direttore, amico della Strauss, ha detto che un supporto in più sarebbe l’ ideale per noi, allora sarà così. Poi per entrare in una squadra meravigliosa come questa, potrà solamente essere un Agente in gamba! - la rassicurò Morgan.
Blake smise di guardare avanti a sé e s' intrufolò nella conversazione.
- Anche l' anno scorso eri agitata per il mio arrivo. Devi stare più tranquilla.  
- Sì, ma l' anno scorso sapevo più o meno chi eri, cosa avevi fatto, ero psicologicamente preparata e ...
- Rilassati, Penelope. Neanche noi sappiamo chi sia ma saremo felici di accoglierlo in squadra! - esclamò Rossi che lentamente si stava riprendendo dalla perdita della Strauss.
- Accoglierlo? Quindi è un uomo?
- No, in verità nessuno lo sa. Ci hanno solo detto che è giovane, ma ha una sua esperienza, abile in ciò che fa ed è ferrato sulla vittimologia. - spiegò JJ.
- Be', almeno è qualcosa... tu che ne pensi Reid?
Reid però non rispose, concentrato com' era su un nuovo cruciverba. Non lo dava a vedere ma era più in ansia di Garcia. Non era poi tanto contento di fare nuove conoscenze da quando era morta la Strauss. O da quando era morta Maeve...
- Reid? Ehi, mi senti? - chiamò più volte Garcia.
- Sì? Oh, scusa ero assorto nei miei pensieri e così... che stavi dicendo?
- Ti ho chiesto cosa ne pensi di questo nuovo arrivo.
Spencer non poteva certo dire così su due piedi che avrebbe volentieri rispedito questo nuovo agente a casa senza nemmeno sapere che tipo era. Così, confusamente rispose:
- Allora, è... diciamo... interessante. Non vedo l' ora di conoscerlo!
Ma il povero ragazzo si era dimenticato che stava parlando di fronte a degli efficientissimi profiler i quali, ovviamente, non se la bevvero.
- Dalla tua espressione non si direbbe proprio! - notò Derek.
Nessuno però aggiunse altro, per evitare di toccare l' argomento "Maeve". Era stato l' unico vero amore di Reid e l' aveva perso così brutalmente. Anche se a poco a poco, col loro aiuto, ci stava passando sopra, il ricordo della ragazza in una pozza di sangue era ancora fresco.
All' improvviso tutti alzarono lo sguardo verso la porta, udendo un rumore di passi lungo il corridoio.
- Dev' essere Hotch!
- Significa che è arrivato anche lui.
- Eccolo, è qui! 
Chi era seduto si alzò in piedi e chi già lo era si ricompose.
Hotchner spalancò la porta annunciando:
- Lei è il nuovo membro della squadra, l' Agente Saffron Hart.
Da dietro di Hotch si fece avanti una ragazza minuta ed esile. Aveva i capelli castani spettinati, corti; due luminosi occhi verdi; labbra piene color ciliegia e guance rosee.
Il suo abbigliamento non ricordava esattamente quello di un profiler: T-shirt colorata, jeans e Converse rosa. Sembrava una ragazzina e aveva un non so che di infantile.
I suoi colleghi si guardarono perplessi.
- Fatemi indovinare… tu sei JJ, tu Blake; poi abbiamo Morgan, Rossi, Garcia… – disse indicandoli uno a uno con un sorriso stampato in faccia.
- … e infine tu sei…
- Il Dottor Spencer Reid.
- Ma come sei serio, “Dottore”. Io sono Saffie, insieme ci divertiremo! – e gli strinse la mano facendola oscillare su e giù.
- Dato che non ci hanno affidato ancora nessun caso, ognuno di noi ti spiegherà come lavoriamo e come funziona qui. – intervenne Hotch.
- Perfetto, ma prima vorrei prendermi un caffè. – disse Saffron saltellando oltre la porta.
- Ma da dove l’ hanno presa? – domandò Morgan.
- Mi sa che le disegnano così! – fece Rossi.
Hotch li richiamò con uno sguardo: - In ogni caso, è comunque una collega.
Reid, nel frattempo, era scioccato: non solo non voleva fare amicizia, ma per giunta il loro nuovo membro sembrava tutt’ altro che un Agente dell’ FBI. Non era proprio il genere di persona che si sarebbe aspettato d’ incontrare.
Per tutto il pomeriggio l’ intera squadra non fece altro che spiegare a Saffie, così voleva che tutti la chiamassero, il loro modo di lavorare, gli orari, e le fece fare un giro veloce della sede.
- Domani mattina, puntuale alle nove. – le raccomandò Hotch.
- Non si deve preoccupare, capo!
Detto questo se ne tornarono tutti a casa, sicuri che il giorno seguente non sarebbe stato tranquillo come quello.
 
 

- In sala riunioni. Adesso. – ordinò Hotchner a Morgan, Blake e Rossi.
I tre ubbidirono e quando vi arrivarono, trovarono Garcia con dei fogli in mano vicino allo schermo e JJ e Reid che lo fissavano.
- Indovinate? Nuovo caso. – annunciò l’ informatica.
JJ si voltò in direzione dei nuovi arrivati: - Ma non manca qualcuno?
- Saffie non è ancora arrivata…
- Glielo avevamo detto di non fare tardi… - commentò Reid con inaspettata acidità.
- Infatti sono qui!
Tutti si girarono e trovarono Saffie sulla soglia della sala riunioni. Dalla faccia che aveva di sicuro aveva fatto una corsa. Stringeva sotto braccio un casco da moto.
La guardarono accigliati e lei ricambiò con un sorrisetto di scuse.
- L’ importante è che tu sia qui. – le disse Rossi. Così la ragazza si accomodò a sedere insieme agli altri.
- Bene, cioè male, - esordì Garcia – Hanno chiamato da Oklahoma City. Nelle ultime due settimane sono stati trovati sei cadaveri: tre coppie di genitori e figli. Hector e Trevis Mitchell, Steve e Baylee Clark e infine le ultime due vittime sono state trovate ieri pomeriggio nel parcheggio di un cinema: Emma e Mia Hernandez.
Garcia mostrò in successione le immagini delle vittime morte.
- I figli sono stati pugnalati, mentre i genitori sono stati uccisi con un proiettile diretto alla tempia. – notò Rossi guardando le foto.
- In questo momento si stanno svolgendo le autopsie sulle ultime due vittime. – li aggiornò Garcia.
- Ha ucciso le prime quattro vittime a distanza di dieci giorni, ma il tempo trascorso tra l’ omicidio dei Clark e quello delle Hernandez è di appena due. – affermò JJ consultando un fascicolo.
- Sta accelerando i tempi…
- Il che significa che dobbiamo muoverci. Decollo tra mezz’ ora. – li avvertì Hotch.
 
 

Saffie appena salì a bordo dell’ aereo si guardò intorno e poi esclamò: - Wow! Non ero mai stata su un jet privato. Ma voi viaggiate sempre così?
- Sì. Dobbiamo essere veloci. – le disse Morgan.
Quando furono tutti seduti, Hotchner accese lo schermo per il video-collegamento con Garcia.
- Bambolina, che hai trovato? – le chiese Derek.
- Ben due punti in comune alle tre coppie, cioccolatino.
Saffie soffocò una risata.
- Il primo è che tutte le vittime facevano parte di famiglie a medio reddito; il secondo è che provenivano tutte dallo stesso quartiere.
- Quindi l’ S. I. doveva conoscerle o quantomeno essere della zona. – fece JJ.
- Sono fisicamente tutte molte diverse tra loro: i Mitchell sono bianchi con capelli scuri, i Clark sono afroamericani e le Hernandez sono ispaniche. – cominciò a dire Blake – Non possono essere i sostituti delle stesse persone.
- Hai ragione. Garcia, quando e dove sono stati fatti i primi due ritrovamenti? – domandò Saffie. I suoi colleghi la fissarono sorpresi dato che fino ad allora non aveva proferito una parola riguardo al caso.
- Il primo ritrovamento è avvenuto di mattina davanti a un negozio di abbigliamento; il secondo nel primo pomeriggio in un parco. Dalle informazioni che ho appena ricevuto dai medici, dovevano essere morti da poche ore. Sono comunque posti non molto lontani dal quartiere di residenza delle vittime. Come non lo è il parcheggio del cinema del ritrovamento delle Hernandez.
- Di sicuro il killer possiede una macchina abbastanza grossa. Oltretutto vuol dire due cose: o che l’ S.I. è sprovveduto, disorganizzato e quindi si è liberato dei cadaveri il prima possibile, oppure che invece è un egocentrico, presuntuoso e perciò non ha paura di mostrare il suo lavoro in pieno giorno, anche a non molta distanza dalle abitazioni. – affermò Reid parlando a raffica come suo solito.
- Genio, rallenta. Potrebbe anche significare che il suo sia un monito verso tutti o verso qualcuno. – aggiunse l’ Agente Hart.
I profiler le rivolsero uno sguardo compiaciuto. Tranne Reid che non era abituato a essere corretto da qualcuno, anche se quella non era una correzione vera e propria. Anche solo la presenza di quella novellina gli provocava un leggero fastidio.
A Hotchner non era sfuggita l’ espressione di Reid, così ordinò: - Allora, JJ e Rossi andranno a parlare con il resto delle famiglie dei Mitchell e dei Clark, mentre Reid e Hart da quella delle Hernandez. Garcia, tu scava a fondo per cercare quante più informazioni sulle tre famiglie. Morgan e Blake, voi due andate dal medico legale. Io vado a parlare con la polizia di Oklahoma City.
Saffie sorrise soddisfatta del suo primo incarico; Reid, invece, non era altrettanto entusiasta, ma si mise l’ animo in pace perché uno, erano gli ordini di Hotchner, e due, si disse che erano solo all’ inizio e magari Hart non era poi così male. Doveva prenderla con filosofia: lei era una collega come Morgan, JJ e gli altri e quindi dovevano collaborare.  






















Buonasera :) Questa è la mia prima storia per Criminal minds. Reid è forse il mio personaggio preferito e quindi ho deciso di incentrarla su di lui.
Spero vi sia piaciuto questo inizio. 
   
 
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