Cuore sui monti
Ero in linea d'aria coi ghiacciai delle vette circostanti.
Il vento soffiava quel tanto da ondeggiare gli arbusti più giovani.
Le folate sferzavano i rami, trasportando la voce del bosco nella valle sottostante, così che il suono si propagasse sovrano in tutta la sua fierezza.
Le api, intontite anche loro per il gran caldo, puntavano dritte sul mio capo e sui miei vestiti zuppi di sudore.
Puzzavo come le capre.
Solo strizzando la felpa, con tutta probabilità, ne sarebbe uscito fuori quanto basta da riempire un catino.
Eppure il misto di odori e fetori si perde, nel profumo penetrante di resina ed erba umida.
Attorno a me il bosco era la dimora magica delle fate e degli gnomi.
Un angolo di natura, senza memoria, dove il tempo si ferma nel preciso momento in cui si è entrati.
Solamente gli alberi dominano questo luogo, custodendolo maestosamente, con la loro ombra protettrice.
E nel silenzio ritrovo la pace di Dio e il cuore dell'uomo...