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Autore: intersect    26/07/2013    3 recensioni
«Juliet» disse entrando nella stanza e dirigendosi verso la finestra, scostando le tendine lilla e alzando a poco a poco la tapparella, facendo entrare graduatamente la luce.
«Frannie, che succede?» borbottò con la testa ancora sotto il cuscino e il piumone. L'amica si avvicinò al letto della ragazza gettandosi sopra senza grazia.
«Mi è venuta la febbre e stasera dovevo andare a casa di Za-»
«Frannie, se sei venuta qui per lamentarti che non potrai avere la tua notte di sesso con Zayn, non mi interessa. Ho mal di gola, voglio solo dormire per il resto dei miei giorni.» sbottò Juliet, schiacciandosi il cuscino con la federa rosa con le stelline sulla testa.
«Bruttissima capra puzzolente! Ti sto dicendo che sto male e tu mi tratti così? Bell'amica che sei!»
Juliet si alzò, lasciando che il piumone cascasse sul pavimento e che il pigiamino con gli unicorni venisse in bella mostra.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A _burntlungs che è a casa con la voce da trans e una voglia di gelato.
Ti voglio bene.



Frannie si alzò con il peggior mal di testa di sempre, gli occhi che le bruciavano e dolori a tutte le ossa.

Ciabattò, nel vero senso del verbo, verso il bagno e quando si trovò di fronte allo specchio per poco non cacciò un urlo capace di svegliare tutto il vicinato. E svegliare il vicinato alle 8.30 di sabato mattina era la cosa peggiore da fare.

«Voglio piangere, adesso piango sul serio.» Borbottò verso il suo riflesso, mentre apriva il rubinetto e si sciacquava la faccia, godendo del contatto con il fresco dell'acqua.

Alzò di nuovo la testa ed evitando accuratamente il proprio riflesso prese una spazzola dal comò di fronte al gabinetto e si pettinò accuratamente i capelli corti alla base del collo, che quella mattina sembravano aver fatto un giro nella presa elettrica, li legò con un codino raccattato da qualche parte e si diresse verso la camera della propria inquilina, mentre un esercito in marcia le martellava la testa.

«Juliet» disse entrando nella stanza e dirigendosi verso la finestra, scostando le tendine lilla e alzando a poco a poco la tapparella, facendo entrare graduatamente la luce.

«Frannie, che succede?» borbottò con la testa ancora sotto il cuscino e il piumone. L'amica si avvicinò al letto della ragazza gettandosi sopra senza grazia.

«Mi è venuta la febbre e stasera dovevo andare a casa di Za-»

«Frannie, se sei venuta qui per lamentarti che non potrai avere la tua notte di sesso con Zayn, non mi interessa. Ho mal di gola, voglio solo dormire per il resto dei miei giorni.» sbottò Juliet, schiacciandosi il cuscino con la federa rosa con le stelline sulla testa.

«Bruttissima capra puzzolente! Ti sto dicendo che sto male e tu mi tratti così? Bell'amica che sei!»

Juliet si alzò, lasciando che il piumone cascasse sul pavimento e che il pigiamino con gli unicorni venisse in bella mostra.

«Per lamentarti così tanto, non stai tanto male però!» Ormai si era svegliata, tra l'altro la gola le bruciava e voltandosi sul comodino notò che il suo Iphone era sparito così alzò il cuscino e lo trovò lì sotto, cocente.

Senza degnare di uno sguardo Frannie che la fissava imbronciata, cliccò sul tastino centrale notando un messaggino di Liam su WhatsApp e sorrise, stringendosi il telefono al petto.

Buongiorno piccola,

come ti senti oggi? Chiamami appena ti svegli.

Ti amo.”

«Awh, quanto è dolce!» mormorò, fissando ancora lo schermo dell'Iphone, mentre con un sorriso da orecchio ad orecchio premette il tasto di chiamata e si portò il telefono all'orecchio.

«Buongiorno tesoro!» mormorò, mentre si alzava e si dirigeva scalza in cucina.

Frannie rimase un altro paio di secondi sul letto dell'amica poi si alzò, ritornando nella sua stanza passando dal bagno e recuperando il fidato termometro che la madre le aveva portato non appena si era trasferita.

Si sedette sul letto e recuperato il cellulare, lo sbloccò notando due sms, una chiamata persa e un messaggio su WhatsApp, tutto di Zayn. Il suo Zayn.

Sorrise e prima di misurarsi la febbre scorse nella rubrica e arriva alla “Z”, cliccò su Zayn e fece partire la telefonata.

«Frannie! Ma che fine avevi fatto?»

«Buongiorno anche a te dolce fidanzato.»

«Non fare l'idiota, è da ieri sera che non ti fai sentire!» la sua voce era alquanto alterata e Frannie potè immaginarsi la sua faccia crucciata, con gli occhiali sul naso dritto e le gambe incrociate.

«Amore, ieri sei andato via da casa alle 2.30 del mattino, e adesso sono le 8.40. Tra l'altro non mi sento bene, quindi volevo dirti che stas-»

«Non ci pensare.»

«Zayn – sbuffò, tenendo fermo il cellulare tra spalla e orecchio – sto per misurarmi la febbre.»

«La febbre? Ma stai male sul serio!»

«Brutto deficiente, mica ti dico le stupidaggini io!» Non rispose, e aspettarono in silenzio il bip bip del termometro, che segnava che erano passati i famigerati 5 minuti. Chiuse gli occhi e tolse il termometro da sotto l'ascella.

«Frannie, non farmi stare in ansia. Dimmi la temperatura.» Spalancò gli occhi e piagnucolò, gettandosi sul letto.

«38.5 Zayn. Te l'ho detto che stavo male. Ci vediamo appena mi riprendo.»

«Hei non scherzare, non ti lascio sola e malaticcia.»

«Ma Zay-»

«Ma Zayn niente. Ci vediamo dopo pranzo okay? Bevi un po' di latte con il miele e scopriti.»

«Maniaco.»

«Oh, non vedo l'ora di vederti febbricitante e nuda sul tuo letto.»

«Ti sto aspettando.» Risero insieme, poi attacò con la sua promessa di farsi vivo dopo pranzo.

Sapeva che sarebbe venuto, non si lasciava scappare l'occasione di poterla curare, lui era fatto così.

Con quel suo ciuffo un po' sfatto, gli occhi scuri e profondi, ambra viva, gli occhiali neri che lo rendevano un nerd con un po' di muscoli e i tatuaggi sulle braccia, collo, petto, fianchi. Era marchiato ovunque.

Si alzò dal letto e posato il termometro e presa un'aspirina, si trascinò in cucina dove Juliet, ai fornelli, aveva preparato caffè caldo e aveva riscaldato delle brioche confezionate.

«Hai la febbre?» Frannie annuì alla domanda dell'amica e bevve piano il caffè, mordicchiando la sua merendina.

«Quindi oggi che fai?» le chiese Juliet, mentre scioglieva un po' di miele nel latte caldo.

«Niente, assolutamente niente. Dopo pranzo Zayn ha detto che viene qui e quindi boh..»

«Viene anche Leeyum.»

«La nostra convalescenza sarà molto, molto divertente.»
 

*


 

Erano le 14,30 del pomeriggio quando il campanello suonò e le due ragazze si guardarono, cercando di decidere chi delle due dovesse aprire.

Frannie, avvolta in una copertina celeste e rosa, non aveva la benché minima voglia di uscirne e Juliet, mossa da pena e compassione, si diresse alla porta spalancandola.

«Oh Lì, fortuna che sei arrivato.» Liam si chinò a lasciarle un morbido bacio sulle labbra per poi accarezzarle i capelli e portarle una ciocca dietro l'orecchio.

«Ho portato qualcosa per rallegrare la nostra giornata a casa da giovani malati!»

«Ho solo un po' di mal di gola» si lamentò Juliet. Certo, l'idea che Liam potesse accudirla e riempirla di attenzioni più del dovuto la esaltava, emozionava, riempiva di gioia ma non voleva neanche che il suo fidanzato pensasse che un mal di gola fosse in grado di metterla ko.

«Hei Frannie» salutò Liam entrando in salotto e vedendo l'amica coperta fin sotto il naso, fazzoletti sparsi un po' ovunque e una tazza fumante sul tavolino. Dalla ragazza giunse solamente un mugolio e Liam si voltò verso Juliet che però con un gesto secco della mano, sorvolò il problema.

«Andiamo su, vieni.»

Trascinò il fidanzato su per le scale, poi si rinchiusero in camera.

«Ho portato del gelato al cioccolato e stracciatel-» Liam non riuscì a concludere il discorso perché Juliet si era attaccata come una ventosa alle sue labbra, gustandone il sapore fruttato e dolce.

«Tutto questo affetto lo devo?» rise Liam, che si stese sul letto poggiando la schiena sul muro, facendo sedere Juliet in mezzo alle sue gambe, in modo che la ragazza si poggiasse al suo petto.

«Ho portato il tuo film preferito..»

«Lì, non ne ho bisogno. Avevo bisogno di te e di un po' di gelato, ci siete entrambi. Sono apposto.»

Liam le sorrise, stringendole il viso tra le mani grandi e avvicinandosi piano la baciò, soffermandosi sulle labbra rosse e umide.

«Mangiamo il gelato? Ho bisogno di qualcosa di fresco..» sussurrò la ragazza chiudendo gli occhi e poggiando di nuovo la testa sul petto muscoloso del suo fidanzato.

«La prossima volta che usciamo sul mare, portati un giacchetto.» la rimproverò giocoso Liam, che aperta la vaschetta di gelato e ci mise dentro due cucchiaini dal manico arancione e bianco a righe.

«Va bene paparino.»

«Jul, non scherzo. Mi piace stare solo con te a coccolarci sul letto, ma vorrei che tu non avessi questa voce terrificante e decisamente troppo bassa.»

«Allora stiamo zitti..» sussurrò buttandosi sulla sua bocca e azzittendolo una volta per tutte, mentre il gelato si squagliava nella vaschetta di plastica.

 

 

Frannie era al decimo starnuto – più o meno – aveva consumato quattro pacchetti di fazzoletti e la febbre non si era abbassata.

Erano minuti che sbuffava, non trovando niente che le piacesse in televisione.

Piagnucolò un po' mentre faceva zapping, lamentandosi a voce alta che Juliet aveva Liam, mentre Zayn l'aveva abbandonata al suo triste destino.

Proprio mentre stava per esibirsi nell'ennesimo lamento il citofono suonò ed essendo sola, si alzò trascinandosi dietro la coperta, ed aprì al fidanzato che le regalò un sorriso dolcissimo non appena la vide sulla porta con il naso rosso, i capelli legati e sfatti e la coperta avvolta addosso.

«La mia piccola malaticcia!» l'abbracciò forte il ragazzo, mentre Frannie tirava su con il naso.

«Sto male Zayn, malissimo e vogl-» Zayn le poggiò un dito sulle labbra, si chiuse la porta alle spalle e le sorrise.

La trascinò verso il divano e la fece stendere poi, dopo averle dato un bacio in fronte andò in cucina inumidì un panno con dell'acqua fredda e tornò in salotto poggiandolo sulla fronte della fidanzata.

«Adesso non ti agitare, dai.» La fece accoccolare tra le sue gambe e prese ad accarezzarle il braccio, in un moto lento e delicato.

«Mi dispiace.» Zayn la guardò confuso, arrestando le piccole carezze sul braccio.

«Ti ho rovinato il sabato sera» borbottò Frannie, sospirando di piacere quando Zayn girò la parte fresca del panno sulla fronte accaldata della fidanzata.

«Non dire stupidaggini, voglio che tu stia bene. E poi sono insieme a te, non mi hai rovinato proprio un bel niente.» Le regalò uno dei suoi migliori sorrisi e si chinò a lasciarle un bacio sulle labbra umide e calde dalla febbre.

Frannie si accoccolò ancora il più possibile addosso al ragazzo, stringendosi al suo petto.

«Vuoi qualcosa in particolare? Un thè? Acqua?»

«Voglio solo stare qui con te, in silenzio. La tua presenza mi fa sentire meglio.»

Zayn si sistemò sul divano e poi se la strinse addosso, lasciandole ogni tanto dei baci delicati tra i capelli.

«Riposati, dai. Io non scappo.»

Un sospiro di sollievo si librò dalle labbra della ragazza che, distrutta, si addormentò sul petto del fidanzato.

   
 
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