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Autore: bibbii    26/07/2013    6 recensioni
Io penso davvero che al mondo esista una persona a cui siamo destinati. Si quelle cazzate dell’anima gemella. Io ci credo. Tutti abbiamo la nostra soulmate, da qualche parte nel mondo. Il punto è che spesso una vita non basta per trovarla. Non tutti abbiamo la fortuna di guardarla negli occhi almeno una volta.
//1.529 parole.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It's so quiet here
And I feel so cold

 


Freddo.
Il freddo può essere il tuo peggior nemico quando non sai come combatterlo.
Quando ti entra nelle ossa fino a paralizzarti.
Quanto sembra che ti avvolga tra le sue braccia e ti porti via con se.
Ma il freddo non è solo una questione metereologica.
Il freddo possiamo anche avvertirlo quando siamo soli e non abbiamo accanto la persona che amiamo.
Quando siamo li da soli, in balia di noi stessi.
Il solo segreto è non cedere.
Perché se cedi tutto è finito.
Se cedi, non c’è modo di tornare indietro.
E Harry non poteva cedere. Non poteva permettere che quel freddo, si unisse al buio e lo portasse via.
Ma stare senza Louis, senza la sua metà, quella metà che non solo lo completava, ma che lo faceva sentire vivo. Stare senza di lui, significava cedere.
Non cedere, nel senso di non combattere per quell’amore. Perché Harry avrebbe dato la sua stessa vita per quell’amore. Avrebbe lottato, fino alla fine.
No. Cedere significava abbandonarsi a se stessi. Disperarsi. Accettare la solitudine e farsi trascinare via.
E questo Harry non poteva farlo. Lui. Lui lo sapeva che Louis sarebbe tornato quella sera. Sapevo che sarebbe stato diverso dalle altre sere.
Che quella sera non lo avrebbe lasciato solo.
Non sarebbe rimasto a dormire da Eleanor.
Il riccio spesso si chiedeva se alla fine Louis si sentisse costretto a stare con lei, o se con il passare del tempo, gli piaceva davvero.
Non riusciva a trovare una risposta e non aveva il coraggio per chiederlo al più grande.
E così si tormentava di pensieri, vedeva cose che non esistevano e finiva con il sentirsi male, per quanto il senso di fastidio, gelosia e paura, gli colpissero lo stomaco.
Certe volte c’è solo una cosa che può sconfiggere il freddo, la solitudine, la paura.
E quella cosa è l’amore.
Io penso davvero che al mondo esista una persona a cui siamo destinati. Si quelle cazzate dell’anima gemella. Io ci credo. Tutti abbiamo la nostra soulmate, da qualche parte nel mondo. Il punto è che spesso una vita non basta per trovarla. Non tutti abbiamo la fortuna di guardarla negli occhi almeno una volta.
I pensieri riescono a trasportarti in un mondo che non esiste e Harry stava davvero viaggiando in quel momento. Ma a riportarlo con i piedi per terra, fu il rumore metallico delle chiavi nella serratura. Si alzò di scatto, rimanendo in piedi vicino al divano, ma difronte alla porta.
«Dove sei stato?» Harry non riuscì a coprire quella nota d’ansia che aveva accompagnato la sua voce nel formulare la domanda. Si ansia. Quando ti crea un buco nello stomaco. Quando hai quasi paura di sentire la risposta.
Louis si passò nervosamente una mano sulla faccia, per poi soffermarsi di più tra i capelli. Li strinse, come a trattenere la rabbia e non osava guardare Harry, continuava a fissare le bianche mattonelle del pavimento.
«Harry, non iniziare» Il tono di Louis era stanco. Come se avesse affrontato una giornata davvero difficile, di quelle che vuoi solo lasciarti alle spalle. Di quelle che aggiungeresti volentieri in una lista nera.
Il più piccolo non prese molto bene quella risposta. Tanto che i suoi occhi si spalancarono per lo stupore. Non poteva davvero credere che Louis stesse liquidando la faccenda con tanta semplicità.
«Non» il riccio ripeté lo stesso gesto del più grande. Si passò la mano fra i capelli, in maniera nervosa. Quello serviva a calmarlo un po’. «Non iniziare? Sul serio fai? Sono le tre e mezza Louis, sono quattro fottute ore che ti aspetto» Harry stava gesticolando in maniera ossessa nel mezzo del salone. Era davvero agitato. E si notava. Agitato per la freddezza di Louis. Agitato che fosse venuto per portare qualche brutta notizia. Agitato perché aveva paura. Paura di essere lasciato solo.
Non lasciarmi Louis. Non sopravviverei senza di te.
«Non mi pare di avertelo chiesto» Se Louis stava cercando di fare lo stronzo, bhè ci stava riuscendo in pieno. Ma Louis non era un attore e recitare non era sempre stato il suo forte.
«Cosa, cosa vorresti dire Lou? Ch-che c’entra? Ti ho sempre aspettato, ma di solito so sempre dove sei e..questa casa..casa nostra, è fredda. E’ vuota se non ci sei. »
Louis, che fino a quel momento, aveva trovato un briciolo di coraggio, per guardare Harry negli occhi, mentre quest’ultimo parlava, dovette riabbassarli. Non avrebbe mai detto quella frase, guardandolo negli occhi.
«Bhé, mi dispiace ma dovrai abituartici. Io, devo andarmene da questa casa, non voglio più stare con te. Mi comprerò un appartamentino con El, quindi, o ti trovi un altro coinquilino o dovrai imparare a stare da solo.»
E in quel momento. In ogni più remoto e nascosto angolo del pianeta, tutti, e dico tutti, sono riusciti ha captare il rumore di un cuore che andava in frantumi.
A volte, succede che i tuoi muscoli smettono di essere comandati dal cervello.
Smettono di essere autonomi.
In quel momento l’organo vitale di Harry era ridotto in mille pezzi, i suoi polmoni non volevano collaborare, tanto che il riccio smise davvero di respirare per alcuni interminabili secondi. Dovette sedersi sul divano, per fare un grande respiro e calmarsi.
Il mondo sembrava si fosse fermato. Non avvertiva più il pavimento sotto i suoi piedi. Era stato una sola frase a farlo crollare, a farlo cedere. E questo Harry non poteva permetterselo.
Ma qualcosa di diverso dal solito si scatenò in Harry. La paura di rimanere senza Louis, lo fece reagire in maniera totalmente diversa dal normale. Una maniera che infatti Louis non aveva calcolato.
Il più piccolo si alzò in maniera frettolosa, andando davanti al più grande. Lo sovrastava di parecchi centimetri, ma questo non servì ad intimorire Louis.
«Guardami negli occhi. Guardami e dimmi che non mi ami più. Dimmi che niente di tutto questo è mai stato vero, dimmi che vuoi davvero lasciarmi per andare da Eleanor» La rabbia e la forza con cui Harry buttò fuori quelle parole, fecero già capire in partenza  Louis che aveva fallito. Il suo piano di lasciare Harry per poterlo proteggere era miseramente fallito. «Perché devi rendere le cose più difficili, Haz?» il sospirò che accompagnò qusta frase di Louis, fece capire ad Harry che la situazione si era calmate. Gli fece capire che non doveva più avere paura. «Perché so che mi stai mentendo, ma non so perché..» l’ultima parte venne quasi sussurrata da Harry. Allungò una mano verso Louis per accarezzargli la guancia e istintivamente il più grande chiuse gli occhi, portando la sua mano sopra quella del riccio.
«Perché mentire a volta fa bene. E’ risolutivo» spiegò Louis con estrema lentezza, continuando a tenere gli occhi chiusi.
«Ma non quando si tratta di noi, lo sai» Louis non poteva vedere quel timido sorriso che era comparso sulle labbra di Harry, ma poteva benissimo immaginarlo. Così aprì gli occhi per guardarlo e per sussurrare un «Si, lo so» guardandolo attentamente negli occhi.
«Ma, stanno davvero succedendo tante cose Haz. Tu non ne hai idea. Sarò costretto a passare davvero moltissimo tempo con El. E tu non meriti niente di tutto ciò. Tu meriti un amore giusto. Un amore che ti faccia sorridere, che ti riempia il cuore di felicità» Le lacrime cominciarono ad impossessarsi degli occhi del più piccolo, che prese entrambe le mani e le portò ai lati del viso del più grande. «Hey Lou guardami. Guardami ti prego. Quello che tu mi dai è l’amore più giusto che si possa ricevere. Mi fai sentire felice, mi fai sentire amato, mi porti in posti dove possiamo esserci solo noi, mi fai sentire vivo. E non esiste un amore migliore di questo. Perché se mi chiedessero di definire l’amore, bhè io non perderei tempo in frasi contorte e filosofiche. No. Io direi solo il tuo nome. Risponderei solo ‘Louis’ Perché la definizione dell’amore per me sei tu.» Ora anche Louis aveva le guance rigate dalle lacrime. Louis che era visto come un cinico, uno che non veniva mai toccato da nulla. Uno che non provava appieno i suo sentimenti. «Io non ti merito proprio. Qualcuno lassù mi ama proprio per avermi mandato uno come te. Perché io ti amo Harry Edward Styles, lo sai vero?» il cuore del riccio si gonfiò di gioia. E sorrise, come poche altre volte aveva fatto.
E lo guardò con quello sguardo pieno d'amore. Quello che li rinchiudeva nel loro mondo speciale. Quello che li isolava dal resto del mondo. Perchè quando Louis parlava, o rideva, Harry lo guardava come se non ci fosse niente di più bello. Come se fosse l'unica cosa degna di essere guardata. Come se fosse il suo tutto. E lo era.
«Si lo so, perché ti amo anche io, stronzo che non sei altro. E ora fila in camera, hai una punizione che ti spetta» disse Harry con sguardo malizioso, fissando il cavallo dei pantaloni di Louis che si lasciò andare in una risata fragorosa che si espanse per tutta la casa. Quella risata che insieme all’amore per quel ragazzo, insieme all’amore che riceveva da quel ragazzo, riusciva a scaldargli il cuore. Quel calore che combatteva il freddo, la paura e la solitudine.




-"Come se fosse il suo tutto. E lo era".





'Cause every time you smile, I smile too.





SPAZIO AUTRICE.
Allora parto col dire che questa OS non ha molto senso. Non ha una vera e propria storia. Stavo ascoltando una playlist su 8tracks (non so se lo conoscete) di canzoni 'larry'. E così di punto in bianco, ho aperto word e ho iniziato a scrivere. E' davvero molto breve, sono poco più di 1.5OO parole, ma l'ho fatta leggere a  3 mie amiche e tutte mi hanno detto di pubblicarla, so, eccomi qui :')
E' da gennaio che non posto nulla °-° e l'ultima è sempre un os larry <3
Btw, sto scrivendo una long, visto che la precedente alla fine l'ho cancellata eeee non so più nemmeno quello che sto dicendo HAHAHAHAHAHA spero vi piaccia questa mini os e spero di leggergi presto.
Baci,
bii.
  
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