(Le quattro
amabili protagoniste di queste drabble e tutti i personaggi
citati, più o meno direttamente, sono proprietà della cara
vecchia BBC. Mi farebbe immensamente piacere poter dire di
aver creato cotanta perfezione, ma non l’ho fatto.)
Insomma, nient’altro che un
pretenzioso tentativo di catturare in cento parole o giù di lì
le quattro donne del TV show più figo che abbia scoperto negli
ultimi tempi, in quattro mezzanotti contemporanee, vissute in
quattro luoghi diversi. Nato nel momento in cui, sfogliando, con
la malinconia che si addice alla maturanda nostalgica, i volumi
di Dante su cui ho sputato sangue per gli ultimi tre anni, ho
notato una corrispondenza con le quattro virtù cardinali.
Questo, però, non l’ho esplicitato, perché non volevo forzare
nulla di azzardato; diciamo solo che è stata la scintilla che ha
incendiato il tutto.
Non volevo dire niente di più di
quello che il telefilm – magistralmente, tra l’altro – dice già.
Solo tentare di tradurlo nel mio linguaggio.
Buona lettura.
I. Domi
militiaeque
Lix Storm
Mezzanotte è due
dita di whiskey in una tazza da té.
La vecchiaia ti ha disegnato tre
rughe sulla fronte, come il vento sahariano abbraccia e modella
le sue dune.
Dalla finestra spalancata s’alza
una brezza tropicale, carica di parole mai dette e gioventù mai
avute.
Ma forse è solo il tuo sangue che
ribolle.
Forse è la tua carriera che ti
viaggia dentro.
L’imperialismo nei segni dell’età.
L’amore nelle distese dorate che
abbracci con la mente.
La verità, solo nella tua pelle
consacrata al suo profeta.
È una crisi di Suez, il tuo
tempo che se ne va.