SOTTO AL
GHIACCIO
Una storia
che ha per protagonista Yuri Ivanov, alla disperata ricerca di…
Cap. I°
Prologo
Mosca, algida e fredda
capitale di un impero di ghiaccio, stringeva i suoi cittadini nella morsa del
glaciale e lungo inverno russo. Il termometro continuava a scendere implacabile,
inesorabile, quasi volesse provare la resistenza degli esseri
umani.
In un vicolo, un gruppo di
ragazzini studiava attentamente i passanti che percorrevano la Piazza Rossa,
come se cercassero qualcuno. In realtà erano alla ricerca di un bersaglio.
Perché la fame e la miseria non avevano pietà nemmeno per i bambini: orfani,
costretti a imparare in fretta quale fosse l'unico modo per sopravvivere ed
arrivare al giorno dopo.
Crescevano senza conoscere le
gioie di un'infanzia serena, l'innocenza dei giochi, il calore della
famiglia…
Erano già grandi, imprigionati
in un mondo che il sole non raggiungeva mai.
-Voi restate qui- disse un
bambino di sei anni, i cui occhi di zaffiro scintillavano
furbi.
-Certo, così ti prendi
tutto.
-Sta zitto, Ivan- lo rimbeccò
un ragazzino biondo dall'aspetto imponente. –Da solo darà meno
nell'occhio.
-Io non mi fido…- continuò
imperterrito il bimbo dai capelli blu e il naso grosso.
Il ragazzetto dalle iridi di
cristallo scosse la testa, abbandonando la discussione e concentrandosi sulla
preda: quella signorotta impellicciata e ingioiellata era una gallina dalle uova
d'oro. La sua borsetta sarebbe stata un bel bottino.
Uscì dal vicolo con aria
indifferente, senza fretta, mescolandosi con il flusso di persone. Finché non
arrivò a pochi passi dalla meta. Gli sarebbe bastato allungare una mano e poi
correre come il vento. Lo aveva fatto decine di volte.
Ma la donna si voltò di
scatto, guardandosi scocciata alle spalle.
-Arina!!-
gridò.
Una bambina rispose al
richiamo, facendosi largo fra la folla: reggeva fra le braccia un grosso
sacchetto pieno di cibarie che dava l'idea di pesare molto più di lei, e le
impediva di vedere dove andasse.
Per questo inciampò e finì a
terra, mentre la frutta della borsa rotolava ovunque.
-Arina, sei il solito
impiastro! Raccogli tutto!!
-Sì,
signora.
La piccola iniziò
pazientemente a recuperare la merce persa, la donna riprese il suo cammino e il
bambino spostò lo sguardo dall'una all'altra, incapace di decidere il da farsi.
Infine, si accorse di una mela rossa ai suoi piedi e si chinò per raccoglierla:
era dello stesso colore dei suoi capelli.
-Tieni- affermò, porgendola
alla ragazzina. Ora che non portava più la borsa davanti al viso, permetteva a
tutti di ammirare la sua chioma castana, raccolta in una treccia e gli occhi
verdi.
Occhi onesti e sinceri, che si
posarono su di lui sorpresi e gentili.
-Grazie- rispose, prendendola.
Le loro mani si sfiorarono: quelle di lei erano ancora più fredde di quelle del
coetaneo, in cui il ghiaccio stava già indurendo il suo
animo.
-Arina!!!- tuonò ancora la
signora.
-Arrivo!-
replicò la brunetta, correndo via e lasciando al ragazzino solo il sapore di un
ricordo.
..L'inverno…l'inverno
inizia a suonare la sua canzone e a
trascinare tutti nella sua melodia…
Ecco la ff tutta dedicata a Yuri Ivanov!! Ne passerà di
tutti i colori il nostro caro russo, alla ricerca forse dell'unica cosa davvero
importante nella vita…e non solo nella sua!
Ma non vi
voglio togliere ogni sorpresa…
Iria, lo so
che non sta soffrendo, ma mi rifarò nel prossimo
capitolo!!!
Bacioni!
Redeagle86^^
Ps (che non
centra niente con la storia): Secondo voi suona bene Aigle Rouge? (significa
Aquila Rossa in francese). Mi serve per un'altra storia…io e i nomi non andiamo
assolutamente d'accordo. Sarebbe il nome di un ladro (ovviamente il mio Kei) (Ma
questa storia non doveva parlare di me?! NdYuri) (Sì, Yu, volevo solo un
suggerimento… NdA) ma non so davvero che pesci pigliare…se avete dei
suggerimenti saranno bene accetti!!
Grazie per
l'attenzione