Primo prompt.
Foglie secche.
Foglie secche.
Un classico tramonto autunnale sta per entrare nell'orizzonte mentre gli occhi di famiglie e romantici lo osservano, in attesa della notte.
Siamo in Germania, in un parco di Berlino. Le strade sono quasi vuote, il vento freddo comincia ad innalzarsi, più di prima.
La grande palla di fuoco scompare dietro la torre del campanile della chiesa di fronte al parco ed il cielo si colora di azzurrino con un
pizzico di arancione, per poi passare al lilla con sfumature color indaco fino a diventare sempre più scuro attendendo con impazienza il
classico "blu notte".
Già si vede una stella nell'imbrunire, Venere.
Gli adulti richiamano i propri cuccioli per tornarsene al caldo nelle loro case, dove spetta loro una bella cena preparata con cura dalle
madri mentre gli anziani si salutano con il loro cenno ai cancelli grigio metallizzato d'entrata.
Mentre un fiumiciattolo di individui si reca all'esterno dello spazio verde, due ragazzi si introducono all'interno.
Il sentiero è costeggiato da alberi spogli con una distanza precisa tra uno e l'altro, ma ormai l'erba fresca e profumata dell'estate è stata
duramente rimpiazzata da un enorme tappeto di foglie secche dai colori caldi, varianti dal marroncino, al giallo e alcune anche al rosso.
Anche la stradina sta per essere ricoperta, difatti il biondo e l'albino formano quasi una musica ad ogni passo mosso.
- Sta arrivando l'inverno, eh Ludwig?-
Mormora il ragazzo più grande dagli occhi scarlatti e la carnagione pallidissima.
-Direi proprio di sì, bruder. Presto la Germania sarà pervasa dal candido color bianco e le strade saranno tristemente sole.-
Risponde l'altro con i capelli biondi come il grano, tirati all'indietro, e gli occhi azzurri come il cielo terso d'estate.
L'albino, Gilbert, si avvicina al fratello e poi si ferma d'un tratto, mentre il biondo fa qualche passetto avanti. Una lacrima sta per
rigare il suo volto, ma riesce a prenderla in tempo passando il proprio indice sulla fessra di chiusura dell'occhio.
-Ehy, Gilbert.-
Ludwig si volta notando il fratello indietro, poco meno di un metro e si avvicina velocemente vedendolo con il capo abbassato.
-Non è niente, ksesese! Andiamo, ho voglia di birra.-
Appena il pallido ragazzo alza la testa, una foglia secca e rossa si poggia delicatamente sulla sua chioma bianca e morbida, come la panna.
-Uh, guarda guarda.-
L'altro, appena intercetta la lamella, si precipita sul fratello prendendola lentamente con due dita. Dopo di che, la porge al prussiano.
-To', la avevi sul capo. Che bella, è rossa rubino proprio come i tuoi occhi. Che strano il fato.-
Gilbert la prende facendo attenzione a non romperla e la racchiude nelle sue mani.
In quell'attimo di distrazione, il tedesco schiocca un bacio pieno di dolcezza sulla guancia del fratello e si volta subito, giusto un po' imbarazzato.
Del rossore appena accennato colora le guance di Gilbert, lasciandolo un po' perplesso, ma felice rispetto alla tristezza che portava nel suo cuore qualche minuto
prima.
Per Ludwig quello è un semplice gesto fraterno, ma per Gilbert tutt'altro.