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Autore: Paper Town    31/07/2013    0 recensioni
Adesso che era con me, invece, io ero in volo tra mille castelli fatti di nuvole soffici come lo zucchero filato e lui era il mio principe che mi aspettava sulla soglia con un mazzo di fiori rossi, come l’amore, bianchi come i sogni più rosei e blu, come il cielo che per me era l’infinito.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 In Un Mondo Di Castelli Di Zucchero Filato

 

Ama, ama follemente, ama più che puoi
 e se ti dicono che è peccato
 ama il tuo peccato e sarai innocente.
-William Shakespeare
 
 

Ero fuori al mio balcone una giornata qualsiasi qui a Londra. Una normalissima giornata di Dicembre. Il vento soffiava scompigliandomi i capelli. Era ormai il tramonto e il cielo aveva dei colori che mi affascinavano. Sulla mia testa era di un blu molto scuro mentre se si fissava l’orizzonte lo si poteva vedere sfumare fino a diventare rosso. Amavo il tramonto. Mi ricordava le giornate passate con lui. Guardai il cielo.

-Nemmeno la stella più bella potrà mai eguagliare la tua bellezza. – disse mentre mi accarezzava una guancia. Sapevo che mentiva. Io non ero magra, non ero bionda, non avevo gli occhi azzurri, non ero bella come doveva essere la ragazza che lui si meritava. I miei capelli erano arancioni, non rossi, sarebbero stati belli, arancioni, ero magra ma quei tre o quattro chili in più non volevano accennare ad andarsene nonostante la palestra, i miei occhi erano di un grigio spento, nulla a che fare con l’azzurro, e infine non ero bellissima, non come lui si meritava, poteva avere di meglio, molto di meglio, ma lui aveva scelto me.
- Non si dicono le bugie. – dissi accennando un sorriso. Lui mi costrinse a guardarlo mettendomi una mano sotto il mento e alzandomi il viso. Oh si, un altro mio difetto, ero bassa.
- Non ho mai detto una verità più vera. – disse sicuro di sé prima di baciarmi dolcemente rientrando in casa e salendo sul letto. La mia maglietta larga finì per terra mentre lui osservava il mio corpo, il mio seno non troppo prosperoso.
- Non mi guardare, non sono bella come la tua ragazza dovrebbe essere. – dissi imbarazzata mentre lui mi accarezzava il ventre.
- Io credo di si invece, anche più bella. – disse con la sua voce roca e il sorriso da mozzare il fiato.gli sbottonai la camicia contemplando il suo fisico mozzafiato. Lui era mozzafiato. Accarezzai con estrema lentezza i suoi tatuaggi delle rondini per poi tracciare le linee dei suoi pettorali non troppo scolpiti, ma nemmeno troppo nascosti.
- Sei così …. Bella. – disse prima di tornare a baciarmi privandomi anche dei pantaloni. Dopo poco anche lui si tolse i suoi rimanendo in boxer. Mi sorrise prima di togliermi il reggiseno buttandolo in un angolo insieme ai nostri altri vestiti. Tracciò il profilo del mio seno con un dito. Al suo tocco rabbrividii mentre lui guardava e accarezzava la mia cicatrice. Me l’ero fatta da piccola cadendo di petto su uno scoglio. Non mi era mai piaciuta ma lui la descriveva come qualcosa di unico e come un mio tratto distintivo di cui andare fiera. Anche gli altri indumenti intimi erano finiti sul pavimento mentre la stanza si riempiva di gemiti di piacere.
- Sei bellissima. – disse quando il piacere ormai era finito e noi eravamo sdraiati nelle coperte mentre lui mi abbracciava.
- Harry, basta. Lo sai che sono in sovrappeso. – dissi mentre mi giravo verso di lui guardandolo.
- Amore, non ho mai visto ragazza più bella di te …. In questi sei mesi, non cambiare. – disse mentre mi accarezzava una guancia dolcemente. Arricciai dei suoi capelli sudati intorno al mio dito prima di allungarmi per un bacio fugace. Ci staccammo dopo poco e dopo un ultimo sorriso ci addormentammo.
La sveglia fastidiosa risuonò nella stanza. Il suo momento di partire era arrivato.
-Buongiorno amore. – disse lasciandomi un morbido bacio sulle guance.
- Harry devi proprio partire? – gli chiesi. Perché doveva girare il mondo per vedere quelle ragazze che avrebbero continuato ad osservarlo dalle riviste? Perché doveva avere questa band?
- Sì amore, mi spiace. – disse mentre si alzava e si infilava i boxer.
- Ma perché devi proprio avere una band? – gli chiesi con la voce rotta. Non lo avrei visto per 6 lunghissimi mesi.
- Amore ricordi come stavamo prima che partecipassi ad x-factor? Non avevamo un soldo e adesso però stiamo bene. Avevamo passate giornate in cui non sapevamo se saremmo riusciti a mangiare la sera …. Ho bisogno di quel lavoro, lo sai …. Ma se piangi io non riesco ad andare, ti prego, non piangere. – disse sedendosi di fianco a me e asciugandomi le lacrime che rigavano le mie guance calde.cercai di rimandare indietro ogni singola lacrima e ci riuscii dopo cinque minuti.
- Brava amore. – disse abbracciandomi. Lo strinsi fortissimo. Quando ci staccammo mi lasciò un bacio sulla fronte ed andò in bagno a farsi la doccia. Quando uscì aveva i jeans neri che evidenziavano le sue gambe lunghe e perfette e una camicia larga e calda. Io mi ero messa un jeans stretto blu e una maglietta a maniche lunghe sotto ad una felpa che lui mi aveva regalato. Infilammo le nostre converse, lui basse ed io alte. Uscimmo di casa avvolti nelle nostre giacche pesanti. Arrivammo all’aereoporto e un milione di fans accolsero lui e i ragazzi. Le directioner non gradivano molto che io fossi la sua ragazza perché non ero bionda, non ero una modella, non ero perfetta. Harry notò il mio disagio e mi strinse a sé dandomi un bacio sulla tempia. Mi sentivo osservata e questa cosa non mi piaceva.
- Harry …. Forse è meglio che io ti saluti qui …. Non so se alle fan farebbe piacere …. – dissi titubante mentre mi fermavo seguita da lui.
- No amore, voglio che tu venga fino a là, non mi importa quello che pensano loro. Tu sei la ragazza che io amo e quindi loro non devono impicciarsi. Possono decidere ogni cosa che devo cantare, ogni concerto che devo fare, ma la mia vita privata la devono solo conoscere ed essere felici per me, perché io sono felice e tu sei tutto quello che voglio. – disse prima di baciarmi. Portai una mano sulla sua guancia  posta molto più in alto rispetto al mio viso.
- Ti amo. – sussurrò mentre ci staccavamo. Riprendemmo a camminare mentre lui mi stringeva al suo petto. Arrivammo purtroppo all’aereo. E lo dovetti salutare.
- Ti chiamerò appena possibile amore. – disse prima di darmi u altro bacio morbido sulle labbra. Salì su quell’aggeggio meccanico. Paul, il bodyguard, mi accompagnò a casa dove mi salutò.
 
Adesso io sono qui su questo balconcino a ricordarmi di quel momento, 5 mesi e tre settimane fa. Mi squillò il cellulare che non esitai a prendere sperando che fosse Harry.
Marienne.
La mia amica. Risposi cercando di tenere tutte le lacrime per me.
-Ehi! Mia! Sai oggi io tenevo una festa e ti volevo invitare! Che ne dici? Ti svaghi un po’! – disse la mia amica. Mi asciugai le lacrime tirando poi su col naso.
- Mia ma …. Stai piangendo? – chiese.
- No …. Dimmi a che ora è …. – dissi mentre una folata di vento mi smuoveva i capelli sempre scompigliati.
- Ok …. Inizia tra un paio di minuti a quel locale. – disse tornando entusiasta.
- D’accordo ci sarò. – dissi lei mi salutò e poi buttò giù. Entrai i casa stringendomi nella felpa che fino ad adesso mi aveva coperto e riscaldato. In casa il camino scoppiettava. Mi avvicinai all’armadio estraendo un vestito che mi arrivava alle ginocchia, blu con le mie converse a stivaletto. Tolsi il reggiseno dato che il vestito aveva le coppe. Andai davanti allo specchio e non potei fare a meno di pensare a quanto i miei capelli fossero orrendi. Si potevano elencare milioni di motivi per i quali i miei capelli erano orrendi.
1. erano arancioni. Come si può avere i capelli arancioni?
2. erano quasi sempre crespi.
3. erano un misto tra il riccio e il liscio, odiosi.
4. non riuscivo mai a dargli una piega decente.
Questi erano solo pochi dei mille motivi che potevo elencare. Andai a prendere la piastra e iniziai a lavorar su quei capelli così odiosi. Appena finii erano un po’ più decenti. Mi truccai leggermente come mio solito solo per coprire quei brufoli tanto odiati. Uscii di casa prendendo la mia pochette. Entrai nel locale della festa ed andai in cerca della mia amica. Quando la trovai mi sbracciai per farmi notare ma poi rinunciai capendo che tanto non mi avrebbe vista e poi stava ballando con il suo ragazzo. Andai a sedermi su un divanetto che trovai miracolosamente non occupato. Iniziai a giocare con le mie converse. L’odore di fumo e alcolici mi era entrato nella narici. Odiavo le discoteche ma tanto a casa non avrei fatto nulla lo stesso. Mi stavo davvero annoiando quando un paio di converse bianche e basse fecero la loro comparsa davanti ai miei occhi. Stropicciai gli occhi chiudendoli e pi riaprendoli. Troppe volte avevo sognato un momento del genere e troppe volte mi ero risvegliata.
-Piccola, vuoi ballare? – quella voce roca. Alzai lo sguardo sperando di non svegliarmi. Lui era lì, davanti a me, mi stava porgendo una mano e mi sorrideva. Mi alzai lentamente allungando poi una mano verso il suo petto. Lo toccai ma lui non scompariva, continuava ad essere lì davanti a me. Mi prese una mano e mi attirò verso il suo petto sul quale andai a sbattere lentamente. Mi portò al centro della pista nell’esatto momento in cui partiva una canzone, la nostra canzone. Someone like you di Adele. Era la canzone che mi aveva cantato quando poi mi chiese di essere la sua ragazza. Avvolsi le mie braccia attorno al suo collo mentre lui mi attirava a sé posando le sue mani sul mio bacino. Avevamo gli occhi lucidi e io non riuscivo a togliermi il sorriso. Lui era davvero davanti a me. Stavamo davvero ballando un lento sulla nostra canzone. Le sue labbra erano davvero sulle mie. Le mie gambe davvero non toccavano terra, ma erano avvolte sul suo bacino. Mi stava davvero portando in macchina. Eravamo davvero ancora a casa nostra, insieme. Davvero lui stava slacciando il mio vestito privandomi di ogni indumento mentre io facevo la stessa cosa con lui.
- Sei bellissima …. Ti amo . – disse prima di iniziare a fare l’amore. Lui davvero era qui. Lui davvero mi stava facendo ancora sentire comela ragazza più bella di questo mondo. Lui era davvero lì. Mi stava davvero baciando. Avevamo davvero appena fatto l’amore e adesso stavamo davvero vicini. Mi stava davvero accarezzando, non era un miraggio. Io lo sentivo davvero.
- Sei tornato. – dissi ancora incredula accarezzandogli una guancia mentre lui faceva la stessa cosa.
- Sono tornato solo per te. – disse con un sorriso. Quel sorriso che mi faceva sciogliere insieme a quegli occhi del colore della pietra più preziosa, verdi come un mare meraviglioso e come lo smeraldo. Come poteva un ragazzo così perfetto essere il mio ragazzo? Io non sapevo nemmeno cos’era la perfezione nel mio corpo ma ce l’aveva davanti e nei suoi occhi c’era tutto l’amore che aveva per me, che mi aveva sempre dato da quando ci eravamo messi insieme. Non mi aveva fatto mai mancare nulla, dal primo momento in cui eravamo diventati fidanzati, dalla prima volta che ci eravamo detti ti amo.
- Sono il ragazzo più fortunato del mondo. – disse prima di sporgersi e baciarmi ancora, come quelle labbra che mi mandavano in paradiso anche solo a pensarle.
- Perché? – chiesi sempre più convinta che quello non fosse un ragazzo, ma un dio sceso in terra.
- Perché ho te che sei l’amore della mia vita e so che non ti lascerò mai. – disse spostando delle ciocche disordinate da davanti al mio viso.
- Ti amo. – e con quella frase detta da entrambi ci addormentammo uno nelle braccia dell’altra, la perfezione nell’imperfezione, l’amore nell’amore. Solo nei sogni poteva succedere quello che era successo a me. Harry era la personificazione del principe azzurro che ti salva dalla strega cattiva e dal tuo futuro tetro. Lui così aveva fatto con me, mi aveva salvata e mi aveva portato in una terra di magie e parole sussurrate, il paradiso. Quando stavo con Harry, in ogni posto, io ero in paradiso. Solo se stavo con lui ero in paradiso, solo se lo pensavo mi sentivo meglio. Adesso che era con me, invece, io ero in volo tra mille castelli fatti di nuvole soffici come lo zucchero filato e lui era il mio principe che mi aspettava sulla soglia con un mazzo di fiori rossi, come l’amore, bianchi come i sogni più rosei e blu, come il cielo che per me era l’infinito.  Adesso mi trovavo in un mondo di castelli di zucchero filato dove lui era il re e io la regina, e non volevo più uscirne.
 
 
 
Spazio Della Pazza!!!
Ciao ragazze! Allora non so da dove mi è uscita questa os ma è uscita così e spero che vi piaccia.
Che dire …. Mi è dispiaciuto talmente tanto per quell’intervista che hanno fatto ad Harry che ho voluto scrivere questa os un po’ anche per far capire a tutti che persona dolce sia lui. Non è un puttaniere e devono capirlo.
In questa os spero che io abbia fatto capire a tutti che ragazzo dolce è Harry …. Ho voluta scriverla apposta per lui anche se non la leggerà mai ….
Non ho molto da dire.
Ringrazio tutti quelli che la leggeranno, recensiranno e aggiungeranno nelle categorie! Grazie davvero a tutti, spero di non avervi annoiato!
Manu xx

   
 
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