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Autore: hemademebelieve    31/07/2013    4 recensioni
Justin Bieber con gli anni è cresciuto e cambiato drasticamente.
A 19 anni sta vivendo una vita che non gli si addice.
Ma forse ha solo bisogno di qualcuno che gli ricordi chi è.
E quel qualcuno potrebbe incontrarlo una sera qualunque, in una discoteca di New York.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Da quanto tempo era ormai in quel locale? Non lo sapeva, così come non aveva neanche più la minima idea di che ore fossero. Quella sera il concerto a New York era andato alla grande.. come sempre, del resto.
Aveva smesso di fare il modesto da un sacco di tempo e non si faceva più nessun problema a riconoscersi quando andava alla grande in qualcosa.
La ragazza davanti a sé continuava a muoversi sul suo corpo, cercando di eccitarlo. Iniziava a sentire la stanchezza di quella giornata, ma poco gli importava. Tutto quello che voleva fare era continuare a ballare e a bere quella che era forse la terza birra della serata, dopo un paio di cocktail innocui. Fortunatamente reggeva bene l’alcool e riusciva ancora a capire chiaramente la situazione che lo circondava. Ovunque c’erano corpi sudati che ballavano su quella canzone che nemmeno lui conosceva; alcune persone erano vicine al bancone del bar, intente a buttare giù qualsiasi alcolico capitasse loro sotto mano; altri invece preferivano stare appartati sui divanetti di quel posto, molti con la speranza di accendere quella serata e concluderla su un letto con la ragazza o il ragazzo di turno. Sorrise beffardo quando vide uno di loro alzarsi, afferrare la mano di quella che fino a qualche secondo prima stava baciando e dirigersi verso i bagni. La sua mente non impiegò troppo tempo a immaginare quello che sarebbe successo lì dentro.
Riportò la concentrazione sulla ragazza che aveva di fronte e, voglioso, l’attirò a sé prendendo a stuzzicarle il collo, mordendolo e succhiandolo. In tutta risposta la ragazza, che era tutto tranne che innocente, portò subito una mano sul cavallo del pantalone di Justin iniziando lentamente a solleticarlo da sopra la stoffa.
-Hey ferma- la interruppe, sorridendole divertito. Subito quella assunse un’espressione confusa.
Com’è che gli aveva detto di chiamarsi?
Perché l’aveva fatto, no?
Poco gli interessava, perché quella sera aveva solo voglia di divertirsi, ma senza spingersi troppo oltre. Il giorno dopo avrebbe avuto impegni nel mattino e avrebbe voluto evitare di alzarsi nella sua camera d’albergo con un’altra ragazza, dovendo nuovamente dare spiegazioni a Scooter che lo guardava male ogni volta che succedeva.
Quella sera aveva voglia di eccitare quella ragazza e guardarla mentre cercava di convincerlo ad andare in un posto più appartato, facendo chiaramente capire le sue intenzioni.
-Tesoro non possiamo, sei capitata la sera sbagliata, mi dispiace- la schernì quando la giovane prese una mano del biondo e se la portò su un seno, chiedendogli di più.
-Mmh.. mi stai quasi convincendo, sai? Però non è ancora abbastanza, fammi vedere cosa sai fare- le disse poi, sfidandola. Era scontato il fatto che non avrebbe comunque ceduto, ma lo divertiva troppo vedere come quella ragazza, ma in genere tutte quelle con cui andava, facessero di tutto pur di attirare la sua attenzione e colpirlo. Rimase qualche istante a godersi quei momenti in cui veniva baciato e morso sul collo, sulla mandibola, dietro le orecchie.. ovunque, tranne che sulle labbra. Era una cosa che non permetteva a nessuna.. da bravo giocatore che era, non poteva permettere che qualcuna finisse per illudersi che potesse essere qualcosa di più di una semplice notte.
-Justin stiamo andando a fumare, vieni?- lo riportò poi alla realtà Mark. Lo scrutò; ricordava ancora quando Twist gliel’aveva fatto conoscere a una festa. Da lì si erano incontrati spesso e a volte si riunivano insieme ad altri per fumare sigarette e.. non solo quelle.
Annuì col capo, staccandosi da quella ragazza e lasciandola a bocca asciutta.
Lo seguì poi in una stanza di quel locale, dove trovò anche Jason, Tyler e Steve. Li aveva conosciuti tutti nello stesso modo di Mark e, da celebrità che era, aveva fatto firmare loro un contratto in cui si impegnavano a non divulgare alcun tipo di notizia che avrebbe potuto recargli danni. A tutti era parsa una cosa un po’ assurda, ma del resto non lo biasimavano: era una delle persone più famose su quella terra, era normale che prevenisse certi rischi.
-Hey Bieber!- lo salutarono tutti. Justin ricambiò tutti con una stretta e un mezzo abbraccio.
-Vedo che avete già preparato tutto- sorrise, vedendo le canne pronte su quei piccoli tavolini.
-Vi avviso che faccio solo un paio di tiri, non posso esagerare troppo stasera- aggiunse poi.
In un attimo la stanza iniziò a riempirsi di fumo e Justin si rilassò completamente una volta inspirata quella sostanza. Fece un altro tiro per poi passare il restante di quella canna a Steve.
Si godette l’effetto, che non fu neanche troppo potente dato che ne aveva inspirata troppo poca per mandarlo fuori di testa come stavano per fare i suoi amici. Si concesse qualche istante di pace, credendo di stare benissimo. Ad un tratto vide Tylor iniziare a ridere, segno che l’intera canna che si era fumato stava entrando in circolazione. Pochi istanti dopo Steve e Mark lo seguirono e Justin non fece altro che ridere di quella situazione, con l’unica differenza che lui lo faceva perché stimolato da quella scena.
Rimase ad ascoltare alcune stronzate che quei tre si ritrovarono a dire, per poi decidere di uscire sul retro a prendere una boccata d’aria fresca.

Era stato un sacco di volte in quel locale e sapeva che pochissime persone erano a conoscenza della porta con cui si accedeva al retro. Alcuni non si erano mai posti il problema, altri probabilmente ne ignoravano completamente l’esistenza. Ma ai tipi come lui piaceva tanto divertirsi quanto stare tranquillo. Non per altro faceva il cantante e, quando gli veniva l’ispirazione per nuove canzoni, si chiudeva in studio quasi completamente solo.
Finalmente giunse all’aria aperta e sospirò sollevato quando vide che non c’era nessuno. Ma fu costretto a ricredersi quando sentì una voce chiamarlo.
-Guarda un po’ chi c’è qui.. Justin Bieber, l’idolo delle teenagers- lo prese in giro, ottenendo un’occhiataccia da parte del biondo.
-Sì, Justin Bieber.. quello che ignora completamente la tua esistenza- ribattè.
-Oh, come siamo acidi- si ritrovò a commentare quella e Justin fu costretto a riportare l’attenzione su di lei ancora una volta. A differenza di prima però, ora si era avvicinata di più e la luce dell’unico lampione presente in quel posto le illuminava il volto. Rimase qualche istante a contemplare la bellezza di quella ragazza che, doveva ammetterlo, l’aveva veramente colpito. Era magra e sopra a quei tacchi era alta quanto lui. Dei lunghi capelli neri e mossi le ricadevano sulla schiena, che era lasciata in parte scoperta da quel semplice top nero che indossava. Aveva dei jeans attillati e portava ai piedi un paio di decolté anch’esse nere, con un bordo oro.
La cosa che più lo colpì, però, furono gli occhi color ghiaccio che dominavano quel viso.
-Quando hai finito di farmi la radiografia avvisami, grazie- lo schernì nuovamente.
Il carattere è tutto.. e il suo fa proprio schifo” si ritrovò a pensare il biondo.
-Sei una ragazza simpatica insomma- le tenne testa lui, ottenendo in tutta risposta un’alzata di spalle. –Lo so, me lo dicono in molti-
-Allora..- esordì poi quella. –Cosa ci fa una popstar come te sul retro di un locale?- domandò.
-Suppongo quello che fai tu.. Prendo una boccata d’aria- rispose in modo ovvio.
-Oh no, ti sbagli. Io sto fuggendo dal tipo con cui sono uscita stasera. Mi ha portato fuori a cenare, ha ordinato un piatto pieno di aglio e cipolla e ora pretende anche di baciarmi- spiegò velocemente, senza nascondere il ribrezzo che provava se solo ci pensava.
-Uh.. un reato insomma- rise, trovando estremamente buffa quella ragazza.
-Sì ridi, ridi.. Vedremo quando capiterà a te- rispose, fulminandolo con lo sguardo. –Già me li vedo i giornali pieni di foto tue con facce schifate e la poveretta di fronte a te! Sarebbe una scena esilarante, e i giornalisti ti sarebbero grati.. anche sa già lo sono adesso- continuò poi, osservando il ragazzo con aria di sfida. Tutti sapevano che tipo fosse diventato Justin Bieber: non gli interessava più di passare per il bravo ragazzo della situazione. Molti dicevano che si era solo rivelato per quello che era, un ragazzo maleducato e irrispettoso. Altri, invece, erano convinti che anche lui come un sacco di altre celebrità si era lasciato trascinare nel giro della droga. Nessuno ne era stupito più di tanto: del resto si sapeva che avesse un sacco di amici in quel giro. La cosa rendeva semplicemente tristi se la si associava ad un ragazzo di soli diciannove anni.
-Ho gusto nelle ragazze, riesco a capire fin dalla prima volta come sono fatte e poi, in base a questo, decido se uscire con loro o meno- spiegò fieramente, ignorando completamente l’ultima frase.
-Ah davvero?- chiese scettica. –E dimmi.. io come sarei fatta?- lo mise alla prova, incrociando le braccia e portando tutto il peso su una gamba, in attesa di una risposta.
Justin si voltò a guardarla e, dopo averla esaminata attentamente, parlò. –Tu sei quella tipica ragazza che crede di saperne parecchio di questa vita, che pretende di scegliere sempre tutto e di prendere le direttive delle cose. Lo si capisce dal modo in cui ti poni con uno sconosciuto, in questo caso me. Non hai paura delle sfide, anche se sono certo che non sei una persona così forte come credi- la spiazzò. Evidentemente oltre a quello del canto, aveva anche il dono di sensitivo, o indovino… Come doveva chiamarlo?
Quella era la perfetta descrizione della sua personalità, ma nella mente di quella ragazza ronzava solo una risposta.
-Mmh.. forse hai ragione. Però sai Justin, a questo gioco so giocare anch’io, specialmente con te. Vuoi sapere come sei fatto?- gli domandò. Justin corrucciò le sopracciglia, non capendo esattamente cosa intendesse. –Vai- la incitò.
-Tu sei un ragazzino che, nell’ultimo anno, ha deciso che era arrivato il momento di divertirsi per davvero. Non che prima non lo facessi, ma la differenza ora sta nel fatto che, se prima ti preoccupavi di non far star male nessuno, ora non ti interessa più. Ora giochi con le ragazze, fai preoccupare chi ti sta attorno, fumi, vai in un locale diverso ogni sera e chiami ‘fratelli’ coloro che non stanno facendo altro che spianarti la strada verso l’autodistruzione. So di te più di quanto tu credi. Ti credi invincibile perché là fuori sai di avere migliaia e migliaia di fans pronti a sostenerti perché “un vero fan non se ne andrà mai”. Ma non ti accorgi che, anche i più veri, lentamente iniziano a cedere. Scandalo dopo scandalo, tutti finiscono per chiedersi dove sia finito il ragazzo che tutti avevano conosciuto. Quello che ignorava i commenti, proprio come quello che adesso ho qui davanti. Ma c’è una differenza tra voi due: quello di prima ignorava, senza sentire il bisogno di immergersi ogni giorno in tutto questo- sputò fuori, ben cosciente di non star dicendo altro che cose vere. Non c’era canale televisivo, o giornale, che ogni giorno non parlasse di qualche stronzata commessa da lui.
-Smettila- la stroncò lui. Chi era questa ragazza? E come diamine si permetteva di dirgli certe cose? –Tu non sai niente- disse, riducendo i suoi occhi a fessure. –E non sei nemmeno nessuno per venirmi a dire queste cose. I miei fans mi amano, io amo loro e sanno che sono sempre lo stesso!- sbottò. Da una parte aveva voglia di andarsene e abbandonare quella conversazione insensata, ma dall’altra voleva sapere cos’altro si sarebbe inventata.
-Davvero Justin, davvero? Mi stai dicendo che Kidrauhl è ancora lì?- ribattè quella.
-Kidrauhl ero, e sono ancora io- si affrettò a rispondere.
-Allora pensaci bene: quand’è che Kidrauhl sentiva il bisogno di svagarsi, andando in un locale diverso ogni sera, fumando e bevendo? Non mi fraintendere, sono qui anch’io ed è giusto che ci divertiamo, ma non distruggendoci. Hai addosso una puzza di canna mista a birra e credimi che al momento, per quanto tu abbia un bel faccino, sei ripugnante. Non solo per questo, ma perchè stai dimenticando chi sei, da dove vieni, per quanto tu cerchi di convincere il mondo e persino te stesso del contrario. Guardati attorno, pensa alla vita che stai vivendo. Dove sono finiti gli amici con cui sei cresciuto? Dov’è la ragazza che amavi e sono certa che ami tuttora? Perché condividi le giornate con qualcuno a cui sai che non interessa minimamente di chiederti come stai, sperando di ottenere una risposta sincera?- 
-Perché mi stai dicendo tutte queste cose? E perché sai così tanto di me?- si limitò a domandarle Justin, tenendo il capo abbassato a guardare l’asfalto. Non aveva niente con cui controbattere, perché probabilmente.. aveva ragione. Era cresciuto, cambiato e forse era vero: Kidrauhl se n’era andato.
-Credo che sia arrivato il momento che tu apra gli occhi e queste cose le so perché.. ero una belieber- rispose, abbassando notevolmente il tono di voce nell’ultima parte.
Il biondo sussultò e, colpito da quell’affermazione, portò lo sguardo nel suo.
-Eri?- chiese incredulo. Era forse la prima volta nella sua vita in cui incontrava qualcuno che gli diceva di essere stata una belieber.
La sconosciuta sospirò, alzando le spalle. –Come facevo a continuare a supportare qualcuno che non riconoscevo più?- Lei stessa sapeva che in quella frase c’era tanta verità, quanta menzogna. Sapeva che il ragazzo di fronte a sé sarebbe sempre rimasto nel suo cuore perché, come aveva fatto con tantissime altre fans, era riuscita a cambiarla, ovviamente in meglio. Era stato così tante volte la colonna sonora di alcuni momenti della sua vita; ascoltando quelle sue canzoni aveva pianto e sorriso. Ora però, non se la sentiva più di seguire qualcuno che aveva dimenticato ciò che aveva promesso si sarebbe sempre ricordato. Anche se provava a negarlo, era più evidente che Justin si fosse perso e con quella conversazione sperava di poterlo aiutare.
Allo stesso tempo era impossibile definire come si sentiva il biondo in quel momento. Di tutto quel discorso erano bastate 3 semplici parole a sconvolgerlo “ero una belieber”.
Davvero era cambiato così tanto fino al punto di perdere dei fans? Anche quelli più veri?
Scrutò la ragazza di fronte a sé e scrollò la testa. No, era impossibile, stava solo cercando di convincerlo di qualcosa di inventato.
-No, tu non eri una belieber- disse sicuro di sé. Un sacco di persone gliel’avevano sempre detto.
Le vere beliebers resteranno per sempre. Se alcune se ne vanno, è perché non lo sono mai state”.
Quelle parole si fecero spazio nella sua mente, nello stesso istante in cui la giovane di fronte a sé le pronunciò, cogliendolo di sorpresa.
-Stavi pensando a questa frase, vero?- affermò, con un sorriso di malinconia dipinto sul viso. –Sai, forse è vero, probabilmente io non mi dimenticherò mai di te. Hai fatto così tanto nella mia vita, che non hai neanche idea. E io ti ho amato e supportato per davvero; pensavo che non avrei mai smesso di farlo. Ma non è quello che ho davanti adesso, il Justin in cui credevo- spiegò poi.
-Hai conquistato così tanto in così poco tempo. E ora è come se tu stessi cercando di buttare tutto all’aria. Era questa la persona che speravi di diventare, davvero? Uno che fuma, beve e mi rovina i momenti di One Less Lonely Girl, facendo toccare gli addominali alla ragazza scelta?- lo prese in giro, regalandogli un sorriso. Per quanto come cosa l’alterasse un po’, era quella che nel complesso le dava meno fastidio. L’aveva detta solo per cercare di smorzare la tensione.
Vedeva Justin pensare a quello che gli stava dicendo e la cosa non fece altro che renderla felice.
Si avvicinò a lui, prendendogli entrambe le mani e costringendolo a guardarla negli occhi.
-So che puoi dimostrare a tutti che lì sotto c’è ancora Kidrauhl. So che non hai bisogno di una schifosissima canna per andare avanti. Hai affrontato tanto in passato, e puoi farlo ancora. Sei tranquillamente in grado di riempire un’intera arena solo grazie alla tua voce e una chitarra. Siamo tutti qui per questo, non per il tuo bel faccino o gli addominali. Ti amavamo quando eri ancora un nano e la tua fronte era un completo mistero..- disse, facendo ridere il biondo. –Quindi ti prego, torna ad essere il ragazzo che si diverte, ma evitando certe cose. E’ questo ciò che ti chiedo. E anziché usare sempre quell’espressione da duro nelle foto, sorridi, perché sei più bello quando lo fai, credimi- concluse.
Cos’altro poté fare Justin, se non abbracciare quella ragazza che gli aveva appena fatto capire che era davvero così tristemente cambiato?
Non era mai stato quello, che voleva diventare; era sempre stato un ragazzino pieno di sogni e di obiettivi, ma solo ora riusciva a capire che si era dimenticato del perché fosse in quella posizione.
Ringraziò Dio, per avergli donato delle persone come la ragazza che aveva davanti, che erano veramente interessate al suo bene e che non avrebbero mai voluto vederlo rovinato.
-Adesso però devi giurarmi che tornerai ad essere quello di prima, che lascerai stare certe cose, sai cosa intendo..-
-Lo farò, te lo prometto. Non vi deluderò nuovamente- si affrettò a rispondere.
La ragazza riusciva a leggere tutta la completa sincerità sul viso di Justin e sapeva che avrebbe mantenuto quella promessa.
-Tu però devi giurarmi che tornerai ad essere una belieber!- tentò, facendola sorridere.
-Vedremo..- lo stuzzicò.
-Hey, così non vale! Io ti ho fatto una promessa, devi farmela anche tu- obiettò lui.
-Tante cose non valgono, Justin. Ora devo andare, il sole sta sorgendo- disse, guardando alle spalle del biondo. Si avvicinò a lui, per poi lasciargli un bacio sulla guancia. –Grazie di tutto- gli sussurrò.
-Per cosa? Sono io che devo ringraziare te- rispose quello, senza capire.
-Te l’ho detto prima, hai fatto tanto nella mia vita- ribatté, incamminandosi verso la porta per rientrare nel locale, da cui ormai il dj aveva smesso da tempo di mandare canzoni e tutti se ne stavano andando.
-Hey aspetta! Non so nemmeno il tuo nome..- pensò poi.
La ragazza si voltò un’ultima volta, prima di andarsene definitivamente.
-Ti basterà sapere che sono una belieber- rispose, facendo sorridere Justin che, quando aveva promesso che sarebbe ritornato quello di una volta, era veramente sincero.
Così come un nuovo giorno stava sorgendo, un nuovo Justin sarebbe tornato, recuperando i vecchi principi che aveva abbandonato e imparandone di nuovi da ciò in cui aveva appena giurato non si sarebbe più immischiato.
 

@justinbieber: you changed my life. thank u belieber(s) :)

Quel giorno, molti Beliebers si domandarono il perchè Justin avesse voluto mettere la s tra parentesi, ma fra varie ipotesi e risate, decisero di lasciar perdere, sapendo che il loro idolo era una persona che a volte sapeva essere veramente strana.
Solo un’altra persona, oltre a Justin, aveva capito il vero senso di quel messaggio.
A tutti gli altri fu solo concesso di osservare come quel ragazzo, giorno dopo giorno, sembrava essere tornato quello di una volta: quasi sempre sorridente, che usciva con gli amici d’infanzia e a cui importava in una maniera incredibile dei suoi beliebers, quelli che gli avevano permesso di coronare il suo sogno.
Gli amava ed era grato a loro per tutto.
E così sarebbe sempre stato.


-Leggimi!-
Volevo spiegarvi un paio di cosette riguardo a questa one shot.
In primis, dovete pensare che Justin sia mooooolto, ma mooolto più scatenato di quello che è ora.
Un vero bad boy, come lo chiamerebbe studio aperto ahah.
Era veramente da un sacco di tempo che volevo scrivere una os di questo genere e oggi finalmente l'ho fatto.
Tralasciando che speravo uscisse meglio, diciamo che ci ho messo un po' di me nelle parole che la ragazza dice a Justin.
Ci sono molte cose che vorrei dirgli e giuro che non so cosa darei per avere anche cinque minuti solo con lui, per poter parlare del più e del meno. 
Preciso che la parte delle canne l'ho raccontata molto così, perchè, essendo che non ho mai provato (e non ci tengo a farlo), non so proprio come ci si senta.
Comunque non voglio dilungarmi troppo, spero vi sia piaciuta e non mi dispiacerebbe ricevere qualche piccola recensione :)

  
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