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Autore: Powerless    01/08/2013    0 recensioni
Charlie è da sempre costretta a sopportare soprusi dei compagni, ha ormai perso le speranze, ma qualcosa sta per cambiare.
HARRY:
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Preferisci andare in giro per la scuola senza vestiti o stare con Charlie?”
“Preferisci mangiare fango o baciare Charlie?”
“Ma dai, proprio Charlie?! Ha più bugni che capelli ed è grassa!”
“Grassa?! È una vera e propria balena!”

Ogni giorno sentivo dire cose come queste dai miei compagni ed ero sempre costretta a sopportare, incassare e fingere indifferenza.
Quel giorno in particolare erano tutti in vena di complimenti e sfruttarono l’ora buca per sfogarsi. Si erano raggruppati tutti negli ultimi banchi, tutti tranne me ed il ragazzo nuovo, intento a copiare i compiti per l’ora successiva.

#HARRY’S POV#
Ero arrivato in questa classe solo da qualche giorno, ma già avevo capito che tipo di ragazzi la frequentavano:  gente pettegola, che si sente il centro del mondo deridendo gli altri.
Dovevo ancora incontrare il loro bersaglio preferito: sapevo solo che si chiamava Charlie e, che chiunque fosse, non se la stava passando bene.
Ora buca: tutti se ne erano andati negli ultimi banchi a spettegolare, mentre io decisi di recuperare i compiti trascurati; ero l’unico fuori dal gruppo, oltre ad una ragazza di cui non conoscevo nemmeno il nome.

“Mi chiedo a cosa stessero pensando i suoi genitori quella notte, di certo non sapevano che Charlie sarebbe stata solo un errore, la loro rovina!”

Questo era troppo. Mi girai per vedere chi avesse detto quella cattiveria, ma mentre lo stavo facendo, mi accorsi che la piccola ragazza solitaria stava piangendo. Due piccole lacrime silenziose caddero dai suoi occhi e si poggiarono sul libro di algebra.
Charlie, eccola, doveva essere lei.
Volevo alzarmi, andare da lei ed aiutarla, ma era contro i miei principi: tutti abbiamo la forza di reagire a qualsiasi sopruso, dobbiamo fare da soli, non bisogna sempre contare sull’aiuto degli altri. Così, rimasi seduto a guardare quella ragazza che, cercando di non farsi notare, si alzò e se ne andò, ancora persa fra le sue salate lacrime silenziose.

-il giorno seguente-
Prime due ore: educazione fisica.
Cercai subito Charlie con lo sguardo. Non so cosa mi stesse succedendo, ma avevo bisogno di vederla rispondere ai continui attacchi dei compagni, avevo davvero bisogno di vederla rinascere. La trovai poco dopo nascosta dietro la scalinata, intenta a… mettersi una fasciatura sul polso. Iniziai a sperare che non fosse un’autolesionista, so perfettamente che una volta entrati in quel tunnel, uscirne da soli è terribilmente complicato e faticoso. Ok, se così fosse, sarei io ad aiutarla.
Durante la lezione la tenevo d’occhio fin quando, dopo aver segnato un canestro, mi voltai e non la trovai più. La cercai per tutta la palestra, uscii in giardino e dopo aver visto ciò che stava succedendo, persi la ragione.
L’intero gruppo dei ragazzi l’aveva trascinata fuori e le si era avventato contro, sferrandole calci e pugni. Mi diressi verso di loro e li divisi da Charlie. Ero di spalle e quando mi girai, la vidi. Lì, stesa a terra, sanguinante, con il labbro spaccato e diversi lividi per tutto il corpo.

-Alzati.-
-N-non ci r-riesco.-
-Hai la forza, alzati.-
-è da tre anni che non fanno altro che menarmi, oltre che a ferirmi moralmente, s-scusa ma non ne ho più la forza.-


Mi disse questo prima di perdere i sensi.
Forse le sarò sembrato scorbutico, ma volevo solo aiutarla.
Non esitai, la presi in braccio e la portai subito in infermeria.

#CHARLIE’S POV#
Sentivo il calore del sole sulla pelle e mi costrinsi ad aprire gli occhi. Non appena lo feci, lo spettacolo che vidi fu raccapricciante. Avevo fasciature sulle braccia e sulle gambe, impacchi di ghiaccio sulle ginocchia e sulla testa e un impacco di crema sul polso.
Girai la testa dall’altro lato del letto e vidi un ragazzo dormire stringendomi la mano non fasciata. In un primo momento ebbi paura, ma poi lo riconobbi: Harry.

-Harry-
*si era svegliato*
-Charlie! Come stai?-
-Che ci fai qui?-
-Non ricordi?-
-Dovrei? No aspetta, fammi indovinare: sono stata pestata a sangue e il bidello mi ha trovata in giardino, come sempre no?-
-Non proprio… ti stavano pestando, poi io li ho visti e… li ho ripagati con la stessa moneta.-
-Tu mi hai…difesa?-
-Ho sempre creduto che tutti dovessero salvarsi da soli, che non bisognava fare affidamento sugli altri, che tutti abbiamo la forza di reagire. Poi ho visto te. Hai sopportato tutto questo per tre anni e nonostante tutto, dopo ogni pestaggio o insulto, tornavi a scuola passandoci sopra. Tu sei più forte di molte persone che conosco e ora capisco la tua reazione di ieri. So che sei stanca di sopportare tutto questo da sola e io sono qui, per aiutarti.-
-E come?-
-D’ora in avanti non sarai più da sola contro tutti, non sarà più Charlie contro Max e gli altri. D’ora in avanti ci sarò io a difenderti.-
-E perché vorresti farlo?-


Non ricevetti risposta, solo un dolce e casto bacio sulle labbra, che riuscì a trasmettermi tutta la sicurezza e la protezione che Harry voleva donarmi.
Non mi aveva ancora lasciato la mano, era stato attento a me e mi aveva difesa, cosa che nessuno aveva mai fatto prima. Era sincero, dolce e… sì, mi potevo fidare di lui. Sentivo di potermi aprire con lui e sapevo che mi avrebbe fatto diventare una ragazza migliore.
  
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