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Autore: masterteo89    01/08/2013    1 recensioni
La storia della vita di un giovane umano proveniente dal futuro e catapultato nel passato...proprio tra le grinfie degli yoro del sud. Una storia di schiavitù , amicizia, crudeltà , gioia ... poichè anche nell'oscurità la speranza non muore mai. Ma sarà solo l'inizio, poichè chi di crudeltà ferisce di crudeltà perisce...
Citazione:
"i progenitori della tribù scavarono dove non dovevano scavare. In queste caverne le ombre sono vive, caute e silenziose. Si muovono nell'oscurità seguendo il richiamo della luce, si avvicinano di soppiatto e si nutrono delle tue più intime paure. Fredde e spietate, le ombre sono più taglienti della lama di una spada."
Una vicenda parallela alle avventure del mezzodemone amato, iniziata con un ritmo calmo e rilassato ma tuttavia destinata a mutare in una perigliosa avventura : il risveglio di un'antico male più pericoloso di Naraku infatti condurrà un manipolo di sventurati verso il più pericoloso viaggio della loro vita. A volte morire non basta per espiare i propri peccati...
Genere: Dark, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Preparativi ECCOMI, piccolo capitolo in extremis prima di partire! Spero vi piaccia la sorpresa del capitolo inaspettato...se vi piace il capitolo un commento sarebbe gradito.


Preparativi


TAKARA P.O.V. (Perchè avere sempre David come protagonista stufa ^^ n.d.r. )

Alle prime luci dell'alba, non appena il fioco chiarore mattutino si fece strada a fatica tra le fitte fronde ombrose del bosco,  i lupi si destarono dal loro riposo.

Sbadigliando, Takara mise in mostra la chiostra di zanne tanto affilate quanto ben curate. Umettandosi le labbra distrattamente la lupa si stiracchiò le membra distendendo gli arti come un gatto, con sommo disappunto di Cold Rain che fino a quel momento stava riposando con il capo appoggiato sulla spalla della giovane donna.

Decidendosi infine a dischiudere le palpebre, accogliendo con estrema riluttanza la luce del sole, la prima cosa che vide fu un paio di iridi azzurre come il cielo che la guardavano con un misto di divertimento e scherno.

-- Buongiorno Takara-hime, sono estasiata di constatare che finalmente ti sei svegliata. Il sole è alto nel cielo!-- Asserì Frejia seduta a gambe incrociate di fronte a lei, tenendosi naturalmente a debita distanza.

Takara emise un mugolio vagamente comprensibile, a metà tra l'infastidito e l'insonnolito. Sfregandosi gli occhi impastati dal sonno, lentamente la lupa si alzò in piedi.

Lanciando uno sguardo bieco verso la sacerdotessa, l'algida lupa sbuffò e finse di voltarsi. Ma non appena Frejia abbassò la guardia, Takara si girò repentinamente e con un'agile movenza le sfilò il lungo bastone nodoso che la sacerdotessa aveva adagiato in grembo.

Quando Frejia reagì oramai era troppo tardi : Takara le stava dando le spalle e a passo solenne si stava avviando verso il resto del gruppo.

Un ringhio sommesso avvertì Takara di ciò che stava prevedibilmente per accadere, tuttavia senza scomporsi la lupa si limitò con un cenno del capo a invitare la ragazza a farsi sotto. Sempre dandole le spalle, chiaro segno di beffa : mostrava infatti che non avvertiva Frejia un avversario alla sua altezza.

-- Ridammi...-- Balbettò Frejia, incapace di controllare le parole tale era la sua ira -- ...il mio...bastone!-- E dettò ciò si avventò contro Takara.

Col senno di poi , Takara ammise tra sè e sè di essere stata un pò troppo arrogante. Non avrebbe dovuto sottovalutare Frejia, perdendo tempo a lanciare il bastone tra le braccia di uno sbigottito David al posto di difendersi. Infatti pagò il fio della sua superbia. Non si avvide della rapidità di Frejia ma soprattutto non riuscì a prevedere il suo attacco.

Se Takara si aspettava il classico e prevedibile fendente con gli artigli affilati della lupa, l'attacco che subì giunse invece completamente inaspettato. Il palmo a mano aperta della sacerdotessa colse Takara in pieno sterno, facendole mancare il fiato. A questo colpo si aggiunse rapido un calcio in pieno volto che mandò Takara rovinosamente a terra, sorpresa e dolorante.

David le avrebbe detto in seguito che quelle movenze erano una curiosa amalgama di arti marziali e Muay Thai. Cosa fosse quest'ultimo lei non lo sapeva, ma non glielo aveva detto, ovviamente.

Stampandosi un ghignò malizioso sul volto, Frejia si voltò versò David.

--Colombetta...-- E prese ad avanzare lentamente. Ad ogni passo avanti che faceva, David ne faceva uno indietro, preoccupato. --...ridammi il bastone, da bravo--

David decise di seguire la stada della diplomazia. -- Se te lo consegno non mi torcerai un capello?--

--...e perchè dovrei?-- replicò la lupa, fingendosi confusa. David esalò un sospiro di sollievo. -- ...mi basta spezzare un ossicino o due, e magari ci aggiungo qualche morsetto per sentirti guaire un pò.--

--...ma sei psicopatica?-- Esclamò allarmato prima di lanciare il bastone tra le mani stupite di Rak'hartan, il quale era sopraggiunto in quel mentre a causa del baccano.

-- Mi sono perso qualcosa?-- Mormorò prima di strabuzzare gli occhi alla vista di una lupa verde di rabbia lanciata verso di lui.

Senza tergiversare oltre, il guerriero decise di stare al gioco. In realtà non aveva capito bene di che gioco si trattava, ma aveva avuto un'ispirazione folgorante e decise di seguirla. Frejia correva spedita verso di lui, dunque aveva poco tempo.

-- Tieni!-- Tuonò, lanciandole tra le mani la sua lancia, fuggendo poi nella boscaglia con il bastone della lupa. 
 
La ragazza, non appena ricevette al volo l'oggetto, arrestò soddisfatta il suo incedere. Le ci vollero alcuni istanti prima che il suo cervello potesse registrare che quello non era il suo adorato bastone.

-- RAK'HARTAN ! -- Ululò adirata prima di gettare a terra la lancia, fiondandosi all'inseguimento del guerriero.

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Obara-sama quella mattina, tenendosi con Yoshimo in disparte dal resto del gruppo, stava discutendo a bassa voce con la Kitsune. Pervertita forse, tuttavia saggia e ottima consigliera.

Era infatti d'uopo sentire diversi pareri e diverse strategie, poichè la situazione era grave e non andava sottovalutata. Non potevano perdere tempo dando la caccia a alleati fantasma, dovevano considerare diverse opzioni e prendere quella più conveniente. Se ad esempio i potenziali alleati di cui parlava Takara erano troppo lontani o troppo ambiziosi, non se ne poteva fare nulla.

Nessuno li avrebbe aiutati per buona volontà purtroppo. In cambio avrebbero richiesto qualcosa e Obara non aveva la minima idea di cosa poter offrire dato che non possedeva più nulla.

Alla peggio avrebbe dovuto appellarsi al signore dei territori del sud, l'analogo di Sesshoumaru che regnava sui territori dell'ovest. Il problema era che questi avrebbe potuto decidere di revocare il possedimento delle montagne agli yoro, conferendolo ad altri popoli confinanti e indubbiamente ambiziosi e influenti. E il tutto per punire i lupi, poichè il signore di un territorio se veniva scomodato per simili faccende non si sarebbe mosso senza conseguenze.

Obara si trovava dunque in un grande dilemma. E le parole della Kitsune non lo rincuoravano affatto.

-- Obara-sama-- Affermò Yoshimo, accarezzando una delle sue code -- la situazione è complicata e rischia di precipitare. Non hai considerato un elemento molto importante, un pezzo del mosaico da non sottovalutare assolutamente.--

-- Ovvero? Illuminami, tanto in questi tempi le buone nuove sembrano solo pallidi miraggi-- Replicò stancamente il vecchio lupo, raspando lentamente il terreno.

-- La tribù Naga. Il clan dei serpenti.--

A queste parole Obara drizzò le orecchie, vagamente allarmato.

-- I nostri antichi nemici, odiosi rettili bellicosi e malvagi. Non avevo pensato a loro! Vuoi dire che...--

Yoshimo annuì grave. -- Esatto, il clan dei demoni serpente scoprirà presto che la nostra tribù è stata decimata. E non vorranno perdere l'opportunità.--

-- L'opportunità di disfarsi di noi?--

-- Non di noi, Obara-sama, solamente di te. Verranno a reclamare la tua testa temo, e arroganti per la loro vittoria poi attaccheranno pure le altre tribù yoro. Molti compagni moriranno.--

 -- Maledizione-- Ringhiò sommesso il vecchio lupo -- Maledetti serpenti, dovevo disfarmi di loro quando ne avevo la possibilità. Ora dobbiamo muoverci ancora più velocemente! Non solo le ombre, pure i Naga ci daranno la caccia--

E mentre i due stavano discutendo di si gravi argomenti, ecco che da dietro un albero spuntò Rak'hartan, sorridendo come un bambino che ha appena scoperto dove la mamma nasconde i biscotti. In mano aveva il bastone di Frejia, alle costole...la suddetta lupa che pareva in preda ad un'ira funesta.

Senza scomporsi Rak'hartan lanciò il bastone in direzione di Yoshimo, poi sparì nella boscaglia. --Ottima presa volpe!-- Furono le sue ultime parole prima di scomparire dietro a un albero.

Rigirandosi il bastone fra le mani, Yoshimo si avvicinò con calma alla lupa furente, un sorriso dolce e onesto in volto.

Con l'innocienza di un bambino, non appena i due furono abbastanza vicini, la volpe allungò il bastone verso la lupa.

E non appena questa lo prese in mano, abbassando la guardia... Yoshimo le palpò il sedere, socchiudendo le palpebre e assaporando il momento.

...quando minuti dopo Rak'hartan ritornò, trovò la volpe rantolante al suolo.

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Nel mentre, ritornando da Takara...

La giovane lupa, riversa al suolo, credeva di trovarsi in un piacevole sogno ad occhi aperti. Tutto era sfocato, i colori sembravano più vividi e belli!

E poi c'erano i cinque volti di David che la fissavano in maniera strana...che buffo!

E in preda a quel piacevole delirio, le scappò una risatina.

Certo, Frejia l'aveva colpita bene. E David sperò in cuor suo che la sacerdotessa non avesse provocato alcun danno permanente alla sua gelida lupacchiotta.

L'unica nota positiva? Poteva accarezzare Takara, passandole dolcemente la mano fra i lunghi capelli corvini. Tanto lei nello stato in cui era non se ne sarebbe accorta...e poi era un gesto innociente, una semplice manifestazione di amicizia e nulla di più...giusto?




ANGOLO DELL'AUTORE

Kagura sfoglia il capitolo e scuote il capo perplessa. --Perchè il capitolo gira intorno a un bastone che autore-san ha accennato solo quando ha presentato Frejia per la prima volta?--

-- E che ne so-- Replica Frejia, lanciando freccette contro un malcapitato calendario appeso al muro. --So solo che mi fa apparire come una psicopatica.  A tratti forte, atratti arrogante, a tratti idiota... mah.--

-- Penso che voglia mostrare che sei poliedrica e selvaggia, quindi prona ad agire secondo l'istinto.-- Commenta pacata Kanna, da dietro un cubicolo.

--Non l'ho capita...-- Mormora Kagura e Frejia.

--Nemmeno io, fate un pò voi-- Replica Autore-san , passando per caso.

  
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