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Autore: Sprezia    14/02/2008    2 recensioni
una ragazza rovinata nella sua giovinezza sale sull'auto di uno sconosciuto
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pensieri di una prostituta

 

 

Che stantio di sigari.

Allaccio la cintura e sospiro leggermente . abbassando lo specchietto provo con le dita ad aggiustarmi i le ciocche ribelli; il trucco è inutile tentar di ravvivarlo, di certo non eliminerebbe quella mia espressione.

Che tristezza.

Sento salirmi le lacrime agli occhi...

Inutile piangere stupida. Inutile.

Devo ingoiare il negativo, divenire una larva umana. Una bambolina nelle mani vogliose di depravati ricconi.

Appoggio la testa al finestrino freddo, affinché possa calmare le mie pulsazioni. Ancora non so chi sia questa volta. Non voglio saperlo, nella mia vigliaccheria preferisco non sapere il futuro delle prossime ore.

È inutile. Sarà come sempre.

Accendo una sigaretta in quel luogo marcio dal tanfo del suo padrone. Uhm... acre odore di dopobarba. “Tipo eccentrico”, ecco cosa mi ritrovo a pensare. Beh, meglio non perdere tempo, però come vorrei che mi cacciasse dall’auto ma invece va per la sua strada tranquillo. Fischietta uno strano motivetto. Mi ricorda qualcosa ma non ci giurerei. Ah, come vorrei  un cuscino e la sensazione di una volta... della vita di prima...

Ancora non parlo, e non accenna a farlo neanche lui. Bene. Vorrei stare così ancora per un po’... nell’impotenza del destino creato dalle mie stesse mani, frustata da questa che si può a mala pena definire vita, non sono ancora rassegnata al dolore.

Non devo piangere. Non posso. Ve va’ di me stessa, di quel poco che ancora permane.

Ho paura. Voglio andarmene, scappare... fuggire. Ma non si può

Atroce destino. Prometeico burattinaio che governi la mia vita, perchè non mi distruggi ora? Sarebbe più comodo. Vorrei non essere nata.

 

Ho un brivido. Mi massaggio le braccia nude e infreddolite.

Tento di scacciare questi pensieri negativi.

“Libera la mente Elena, come fai sempre, non pensare. Non pensare”.

Il mio sguardo cade sulla striscia bianca ininterrotta che delimita la strada asfaltata, ma alla fine chiudo gli occhi. L’oscurità è più rassicurante della realtà.

“Lui ancora fischietta, cosa mi chiederà? Non ho più scrupoli e ritegni, sono disposta a fare tutto”.

Incomincia a piovere, che brutta giornata. Vorrei avere una coperta. Vorrei poter dormire, dormire veramente.

  
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