Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: lye    14/02/2008    4 recensioni
Questa è la mia seconda Kurofay, dedicata alla mia Faffu e per San Valentino ( non poteva mancare ù.ù ).
Ambientata prima e dopo la saga di Acid Tokyo.
"« Oggi è San Valentino, Kuro-tan! »
[...]
« E che cos’è? »
Borbottò quello in tutta risposta sporgendosi alla ringhiera, buttando il suo sguardo sulla città che si estendeva davanti ai suoi occhi.
« La festa degli innamorati. Devi sapere, Kuro-pyon, che oggi ci si scambia del cioccolato tra le coppie per dichiararsi il proprio amore. »
Ed eccolo lì. Falso come sempre, che sorrideva tutto felice spiegando come un bravo maestrino e gli storpiava il nome. Ormai non si arrabbiava quasi più.
« Che cosa stupida. »"
"Aprì gli occhi per capire dove quella volta Mokona li aveva trasportati e si stupì. Una vaga somiglianza forse, ma era certo che quello fosse lo stesso luogo dove circa un anno prima erano capitati. Un anno secondo il calendario del regno, ovviamente. Questa volta però nessun eccitato “cosplayer” risuonava nell’aria, il piccolo gruppo per caso si era ritrovato con un abbigliamento abbastanza appropriato."
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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happy_birthday

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Il rumore della città che si risvegliava costrinse il ninja a lasciare il calore delle coperte. Rumore di clacson per il nuovo regno in cui erano finiti, rassomigliante forse a una repubblica di Hashin senza kudan e un Piffle world molto più arretrato a livello tecnologico. Erano arrivati lì solo da qualche giorno, i ragazzi dormivano tranquillamente nelle rispettive camere di quell’appartamento affittato per pochi spiccioli, lui si era accontentato del divano cedendo la propria stanza a quel “mago da strapazzo”, com’era solito chiamarlo.

Aprì gli occhi per capire dove quella volta Mokona li aveva trasportati e si stupì. Una vaga somiglianza forse, ma era certo che quello fosse lo stesso luogo dove circa un anno prima erano capitati. Un anno secondo il calendario del regno, ovviamente. Questa volta però nessun eccitato “cosplayer” risuonava nell’aria, il piccolo gruppo per caso si era ritrovato con un abbigliamento abbastanza appropriato. Un po’ meno per la giovane principessa che in pieno inverno aveva addosso semplici short, ma di sicuro davano poco nell’occhio. Osservò alla sua destra: sia Sakura che Shaoran evitavano di far incontrare i propri sguardi, adombrati per ricordi fin troppo lontani per la prima e visti con occhi non suoi per l’altro. Anche il terzo compagno, quello alla sua sinistra, nell’unico occhio rifletteva le tenebre. Il ninja, però, sapeva che era per un motivo del tutto diverso.

Ormai lavato e vestito si avvicinò al piccolo balcone di cui era dell’appartamento. Dava su una stradina del centro città, si potevano vedere varie macchine o ragazzine che urlavano tutte eccitate a una fermata dell’autobus attirando su di sé gli sguardi astiosi dell’altra gente che si trovava lì.
« Oggi è San Valentino, Kuro-tan! »
Sgranò gli occhi, possibile che quel mago riuscisse a nascondersi tanto bene? Eppure era sempre stato bravo a individuare la presenza della gente, mai nessuno era riuscito a coglierlo di sorpresa. Nella voce del mago però c’era qualcosa che non andava, la solita allegria era stata scacciata via da qualcos’altro. Malinconia.
« E che cos’è? »
Borbottò quello in tutta risposta sporgendosi alla ringhiera, buttando il suo sguardo sulla città che si estendeva davanti ai suoi occhi.
« La festa degli innamorati. Devi sapere, Kuro-pyon, che oggi ci si scambia del cioccolato tra le coppie per dichiararsi il proprio amore. »
Ed eccolo lì. Falso come sempre, che sorrideva tutto felice spiegando come un bravo maestrino e gli storpiava il nome. Ormai non si arrabbiava quasi più.
« Che cosa stupida. »
Sentenziò il ninja.
«.. e smettila di storpiare il mio nome. »
Semplice avvertimento, doveva essere una minaccia e ovviamente non lo era stata.

Scherzo del destino o comunque lo si volesse chiamare l’unico appartamento che avevano trovato libero era lo stesso dell’anno precedente. Per qualche assurdo motivo la “polpetta bianca” sembrava aver captato nuovamente una piuma in quel modo. C’erano molte possibilità che si fosse sbagliata, però, e per questo sarebbero dovuti rimanere lì l’intera giornata alla ricerca dei ricordi della principessa. Il passo del ninja era spedito per le strade della cittadina, aveva imparato a conoscerla nel breve periodo e i ricordi, messi da parte ultimamente, tornavano pian piano alla mente de “l’uomo nero”. Il suono di un campanello lo riscosse dai suoi pensieri, era un classico scampanellio di quelli che si sentono aprendo o chiudendo le porte dei negozi e il negozio in questione era uno di dolci. L’insegna era rosa pallido a strisce bianche, assomigliava a una caramella e quella l’intenzione visto che l’insegna riportava scritto “Candy”, ma questo non poteva saperlo. Lui non sapeva leggere quella lingua. L’ennesimo scampanellio e ne vide uscire qualche ragazzina sorridente, molte di loro tenevano in mano un pacchetto di cioccolatini.
« Tsk.. »
Borbottò l’uomo.
« che festa stupida.. »


Erano ore che girava per i negozi. Quel mago da strapazzo con la scusa di lasciare soli i due “piccioncini”, shaoran e sakura sottinteso, l’aveva trasportato in giro per le vie della città. Saltellava quasi tanto era euforico e lo trascinava per un braccio fermandosi ogni qual volta trovava qualcosa che attirava particolarmente la sua attenzione.
« Waaah.. Kuro-pyon voglio una torta al rum~ »
Esclamò improvvisamente il biondo fermandosi davanti alla vetrina di un negozio di dolci. Strisce bianche e rosa sull’insegna, “Candy” il nome.
« STAI SCHERZANDO, NON ENTRERO’ MAI IN QUEL NEGOZIO TUTTO ROSA!! »
A discapito di quanto si possa pensare non era stato il caro Kurogane ad aver “pronunciato” queste “gentili” parole, ma un ragazzino un po’ più a lato. Occhi azzurri, capelli scuri in totale disordine, mentre più alto di lui un ragazzo dai capelli neri tirati all’indietro e un paio di occhialini lo fissava ghignante.
« Dai, Kamui-chan!! »
Lo scongiurava quello quasi ridendo, sembrava si prendesse gioco di lui.
« No, no e no.. e non chiamarmi Kamui-chan.. »
« Per favore.. Kamui-chan. »
« Mi compri una torta, né Kuro-rin? »
Domandò il mago con la solita euforia, mentre l’altro fissava ancora sconcertato la coppia ferma davanti una vetrina poco lontana da loro.
« Non chiamarmi così! »
Esclamò il ninja riuscendo in un imitazione perfetta del Kamui che stava inveendo contro un Fuuma molto divertito.
« Ma Kuro-rin è così teneero~ »
« Mpf.. »
Borbottò quasi rassegnato. Di una cosa era certo, nonostante i sorrisi, le risate e i nomignoli storpiati il comportamento di Fay era più sospetto del solito.


Ennesimo scampanellio. Questa volta a fare l’ingresso nel negozio di dolci era l’uomo vestito di nero e dall’espressione imbronciata. Non era poi tanto cambiato da allora quel negozio, stessa orribile carta da parati rosa, stessi bambini che scongiurano le madri di farsi comprare le caramelle e ovviamente le ragazze alla ricerca del cioccolato da donare. Si osservava intorno e subito in lontananza vide ciò per cui era entrato. Erano nello stesso posto, come se in un anno non fosse cambiato niente, magari avrebbe rincontrato anche quella buffa coppia che adesso poteva benissimo identificare con qualcuno visto ad Acid Tokyo. Spostò lo sguardo di scaffale in scaffale per poi allungare un braccio e prendere un sacchetto di biscotti al rum preconfezionati: erano ricoperti di cioccolato fondente.
« Questi.. »
Disse alla vecchina al bancone che tutta sorridente chiese se doveva allegare anche un biglietto.
Il ninja annuì.

« Finiamola qui. Hai bevuto troppo. »
Sbottò all’improvviso Kurogane in direzione di Fay. Dopo essersi divorato metà della torta che gli aveva costretto a comprare si era scolato anche parecchie bevande alcoliche comprate, avrebbe osato dire, di nascosto.
« Meow.. perché Kuro-baubau, non dovrei festeggiaaare? »
Disse quello in tutta risposta non accennando a lasciare il proprio bicchiere.
« Festeggiare cosa? »
« Il mio compleanno, no? »
Esclamò quello come fosse la cosa più naturale del mondo, mentre pian piano il suo sguardo si faceva più triste, simile a quello della mattina.
« Sembri depresso per uno che festeggia il proprio compleanno il magnifico giorno di San Valentino. »
Rispose il ninja. Diretto come sempre, mentre il biondo si avvicinava sempre più a lui.
« Fai sempre osservazioni inutili, Kuro-baubau.. »
Sussurrò l’altro prima di poggiare la propria testa sulla spalla del moro.
« Che stai facendo? »

All’improvviso tornò il ricordo di quella sera. Era rimasto tutto il tempo, senza un motivo, poggiato alla sua spalla quasi nascondendosi in questa e poi si era addormentato. Non gli aveva detto niente e il giorno dopo risvegliatosi con un mal di testa terribile il mago sembrava non ricordare assolutamente niente.
Arrivato nella stanza del vampiro lo trovò lì, seduto sul letto che fissava un punto nel vuoto.
« Ehi.. »
Lo chiamò e i loro sguardi si incontrarono, quel giorno portava i capelli sciolti. L’unico occhio si concentrò sulla figura del moro.
« Kurogane. »
Nel nome un saluto, con quel sorrisetto falso stampato in volto.
Lanciò il pacchetto e sicuro che lo avesse afferrato uscì dalla stanza.
Rimasto solo nella stanza Fay sghignazzò leggendo il biglietto allegato:
“Happy birthday”
“Buon compleanno”. Lo sapeva perché lo aveva imparato l’anno precedente quasi per caso.
« Non credo smetterai mai di immischiarti in faccende che non ti riguardano, Kuro-pyon. »
Parole sussurrate tra sé e sé. Certo di non essere udito.



Angolino dell’autrice:
Salve a tutti!
Di nuovo io con una kurofay (nonostante io sia propensa alla kuroyo, e per questo mi sa che rischio la lapidazione XD). Nuovamente mi sono dedicata per lo più al caro Kuro-baubau a parte gli ultimi cinque righi. Questa volta la storia è ambientata sia prima di tutto il casino di Acid Tokyo, che dopo. La storia è dedicata alla mia cricetina per il suo compleanno ( risalente a due giorni fa ^^’) e per San Valentino, mi piaceva l’idea di far coincidere il quattordici febbraio con il compleanno di Fay.
Un grazie per chiunque lascerà un commentino e i ringraziamenti per chi ha recensito la mia “miss a smile”:

-Faffu: beh, non potevi che essere tu la prima considerando che questa ficcy l’ho scritta praticamente per te e il tuo compleanno, nonostante l’abbia pubblicata con un paio di giorni di ritardo ^^’’ grazie mille per i vari complimenti e spero che tu sia felice di questa nuova storiella in due tempi u____u ti adoro anch’io :*

-Wren: ma grazie *________* sono felice che ti sia piaciuta l’idea della voce di Fay nella testa di Kurogane e spero che questa volta il suo personaggio ti sia piaciuto di più ^__^

-Fren: Ecco un'altra ficcy su questo pairing, troppo gentile nei complimenti ma sono davvero felice che ti sia piaciuta la mia altra storia. Spero che anche questa possa ricevere un giudizio positivo.

-Francesca Akira89: addirittura fantastica ^^’’ comunque come vedi ho pubblicato nuovamente su Kuro-baubau e Fay. Spero che ti piaccia anche questa storiella ^^

-Adrienne Riordan: Anche a me la parte di Acid Tokyo ha colpito tantissimo, avrò riletto la vignetta del risveglio di Fay un paio di volte prima di rendermi realmente conto che non vi era più nessun “Kuro-tan” o simile.. stavo per scoppiare a piangere. Ovviamente ringrazio per il commento ^^ spero che questa piccola opera incrociata tra il prima e il dopo ti piaccia.

-SakuraChan92: waaah *___* sono così felice che sia piaciuta anche a te, onorata che sia anche finita nei preferiti ^___^ nonostante, come già scritto, io sono più propensa alla Kuroyo ( anche se adoro scrivere kurofay). Fammi sapere cosa ne pensi di questa ficcy. Un bacio :*

-Emiliana84: Beh, a qualcuno poteva anche non piacere la storia, se ci fosse stato un “fa schifo” avrei tentato di far ancor meglio la prossima volta per trasformare anche quello in qualcosa di positivo. In ogni caso, grazie mille per tutti questi complimenti ^___^ spero che anche questa storia ti possa piacere.

Un grazie anche a quelli che hanno solamente letto, senza commentare.
Un bacio, Ly’.

  
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