Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Nekotaku    08/08/2013    1 recensioni
storia d'amore gotico tra una ragazza e un uomo misterioso, un demone, il più grande demone. storia di rinuncia del mondo reale per abbandonarsi ad un esilio con la unica compagnia di un demone e di un amore misterioso, storia che finirà....boh. (dedicata al mio vero demone nero)
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio demone nero :
"Those who dream by day are cognizant of many things which escape those who dream only by night." -Edgar Allan Poe-
Era mattina, ero molto stanca, ma mi alzai dal letto lo stesso perché dovevo purtroppo andare a scuola. Uscì di casa, ricordo che era una giornata particolarmente suggestiva. C'era un vento calmo, il cielo era oscurato a causa delle nuvole ed era un giorno nebbioso al punto da non riuscire a vedere i cespugli di fronte a me. Questo non era affatto qualcosa di positivo, perché per raggiungere la mia scuola dovevo fare un pezzo a piedi, sia lungo, sia deserto e sia pericoloso. Mi diressi verso un piccolo parco dove potei  far una piccola scorciatoia che mi fece guadagnare tempo. Entrai nel parco, non c'era anima viva, il paesaggio era surreale, come se fosse uno scherzo, uno scherzo ben giocato. C'era un cagnolino in fondo alla viuzza. Credevo fosse randagio perché non aveva il collare. Continuavo a camminare. Vidi quel cane che correva verso di me freneticamente con tutta la sua saliva a me poco gradita, si avvicinò a me.  Mi sporcò le mie scarpe di quella sostanza appiccicosa, divenuta più che poco gradita insopportabile! Ebbi pochi istanti per vedere i suoi occhi, era un cane strano, quegli occhi sembravano quasi di un'altra creatura. Sembravano così profondi, più profondi di quelli di un umano e più freddi di quelli di un essere pietrificato. Non avrei saputo definire con una singola parola quello sguardo. Dopo quel fugace momento, vidi il cane che mi annusava, voleva leccarmi il collo per farmi le feste. Ma... non mi sentì leccare il collo, me lo sentì dolorante... mi aveva morso. Mentre mi mordeva non vedevo il cane. Sforzavo gli occhi per  tenerli minimamente aperti. Poco prima di serrare totalmente gli occhi vidi un uomo che si allontanava in lontananza e che mi guardava con uno sguardo penetrante e perverso. Poi chiusi gli occhi, sanguinante, lì, a terra morente, con un sorriso stampato sul viso. Ero felice, ma non so perché, forse perchè stavo morendo non in maniera tradizionale. Il giorno dopo mi svegliai. Oddio!! Io mi svegliai! Io, che poco tempo prima ero per terra morente! Ero viva e senza una ferita, tutto era coaugulato, sembrava tutto così assurdo, un sogno? surrealtà? non so. Non c'era nemmeno la cicatrice. Non capivo. Cos'era successo?! Mi alzai e mi appoggiai ad un muretto, pensai che avevo sicuramente dormito tutta la notte lì per terra e che misteriosamente e con una particolare inquietudine le ferite erano scomparse. Ma..non ero felice, avevo paura, anche se ero viva,avevo paura perchè non capivo! Io vidi quel cane e vidi quell' uomo. Forse era stato lui a curarmi, ma era altamente improbabile. Uscì dal parco e ritornai a casa. Ma non ero più a casa. Tutto l'ambiente era uguale, ma non c'erano le stesse persone. Mi resi conto, non so come, che avevo perso tutti i miei amici, la mia famiglia e il mio tenero cagnolino nico. Ero disperata, correvo, correvo, correvo, correvo, correvo, correvo ancora e ancora e ancora. Girai tutto il paese con l'ansia, il fiatone.  Finché non ce la feci più e mi sedetti su una panchina. Vidi quel cane. Quel lurido cane e allo stesso tempo misterioso da apparire attraente. Quel cane improvvisamente divenne umano.  Io però non mi spaventai, anzi lo guardai come gli occhi di un bambino alla scoperta del mondo. Egli si girò. Era l'uomo! L'uomo e il cane erano la stessa entità! Ormai, mi appariva logico, non era strano. Tutto quello che per me fino ad allora era stato irrazionale divenne razionale. La mia mente si capovolse drasticamente. L'uomo, quell'uomo mi guardò. Era quello sguardo! Uno sguardo estremamente seducente, profondo, misterioso e misantropo. Quello sguardo era schifato dagli esseri umani. Eppure egli mi guardava come se non lo fossi, come se anch'io fossi un'altra entità. Anche se non conoscevo  nulla dell' uomo è come se io sapessi tutto, come se lo conoscessi da millenni, mi attirava, non conoscevo nemmeno il suo nome ma pensai che fosse giusto così. è per questo che gli rivolsi un sorriso, un sorriso di ammirazione e di attrazione. Anch'egli mi sorrise, si ritrasformò in cane e se ne andò.  Non me ne ero accorta, ma, non più assurdamente, ero sempre su una panchina, ma era quella del parco. Credevo che lui fosse lì, ad osservarmi, che non potevo vederlo ma che potevo percepirlo. Comunque mi incamminai verso casa, per vedere se era ritornato tutto alla normalità. Era così. Ma stranamente non ne ero affatto felice.  Rividi i miei cari e gli salutai come se fosse passato un millennio, ma loro non capivano. Per loro era solo stata una normale giornata scolastica. Il giorno dopo mi svegliai nel mio letto candido, ma era strano, mi resi conto che non era il mio. Mi resi conto che era un letto enorme, grande quanto....beh non lo so. Non ero a casa mia, non c 'era nè mia madre, nè mio padre, nè il mio cagnolino nico. Ero sola in quella stanza, non so neanche quanto fosse grande. Le pareti erano, rosso sangue, erano molto belle. In quel momento non avevo paura, anzi pensai che avrei tanto voluto quel colore per i muri della mia stanza. sentì dei passi leggeri e cupi arrivare nella stanza, non capivo però da dove perché tutto rimbombava. Era l'uomo. Ero felice che fosse lui, volevo fargli tante domande. Chi era, da dove veniva, come si chiamava e sopratutto che cos'era. Era così misterioso, così affascinante e credetti di essere innamorata del cane-uomo, di quella entità, ma magari era solo attrazione del misterioso. Lui arrivò pian piano nel letto, mi guardò fugacemente con un sorriso perverso, si sdraiò e si addormentò accanto a me. Ci separavano pochissimi centimetri, e ci separarono per tutta la notte. Una notte interminabile. Continuavo a pensare che affianco a me avevo uno sconosciuto e allo stesso tempo qualcuno che conoscevo da sempre. Possedevo così tanti sentimenti contrastanti,egli mi spaventava ma al contempo ne ero estremamente attratta. In quella notte fredda capì che non mi attirava solamente mentalmente ma anche sessualmente. Era una cosa che mi spaventava, era grande e maturo, ma che allo stesso tempo mi attirava, egli era troppo mistico per non riuscire a conquistarmi. Lì non c'errano orologi, non so a che ora mi addormentai, ma penso che fosse molto tardi. Al mio risveglio, c'era lui sdraiato su di me in forma canina. Era così tenero, non si era accorto che mi fossi svegliata. Lo accarezzai, mi venne istintivo perché  appariva così dolce. Lo presi e lo appoggiai sul letto, dormiva ancora. Iniziai ad esplorare quell' enorme casa, sembrava non finire mai. Infatti mi perdetti. Mi ritrovai in una cucina. Era una cucina bellissima, la più grande che abbia mai visto. Dato che era ora di colazione, avevo una certa acquolina quindi  mi diressi verso il frigo. C'era una bella bistecca dall' aspetto molto invitante, presi un piatto, mi sedetti, la riscaldai e me la mangiai. Era buonissima, dolce ma al contempo amara, quel classico gusto di pollo che tutti attribuiscono a una carne non conosciuta al palato. Mi chiedevo che tipo di carne fosse, ma in quel momento non mi importava più di tanto, mi importava più dell'uomo. Egli comparve alle mie spalle spaventandomi, per la prima volta mi parlò e mi disse"sai che stai compiendo un terribile atto di cannibalismo my lady?". Io, stranamente non mi spaventai, non pensai che avevo appena mangiato carne umana, pensai alla sua voce. Era così cupa, dolce e al contempo inquietante, era qualcosa di unico e meraviglioso al cui suono i miei occhi brillarono di gioia infinita.  Riparlò di nuovo e mi disse"My lady, credo di aver qualcosa da mangiare più adatto a lei", mi sorrise in un modo talmente cortese che  appariva in parte demoniaco, più di quanto non lo fosse già. Mi portò in una piccola stanzetta illuminata da candele ottocentesche, con un pianoforte e con un piccolo piattino. Lì c'era un dolce, lo assaggiai, era il dolce più buono che io avessi mai mangiato in vita mia, era qualcosa di unico e di meraviglioso, proprio come lui intento a suonare  una sinfonia dei primi del settecento di Bach estremamente gotica e affascinante. Passò il tempo e si fece sera, era ora di andare a dormire. Mi misi a letto con l'uomo. Quella sera gli chiesi il nome, ma lui rispose"il mio nome mai sarà importante quanto il mio essere, ma visto che my  lady me lo chiede farò la cortesia di dirle il mio nome".  Gli ripetei la domanda e lui mi rispose, "Sebastian, questo è il mio nome; ma, in confidenza my lady può anche chiamarmi come lei preferisce". Io gli risposi che preferisco chiamarlo"l'uomo" perché gli lascia una nota di mistero soave.  Mi diede un bacio sulla guancia e mi augurò la buonanotte chiamandomi sempre my lady. Lo vedevo allo stesso tempo come padre e amante, era strano, ma bello. Lo vedevo talmente amante che durante la notte, involontariamente, sognando pronunciai le parole "ti amo" ad uomo. Lui sorrise, come se già lo sapesse, come se fosse naturale e mi abbracciò forte a lui. Per tutta la notte io e Sebastian dormimmo abbracciati, insieme, felici. Avevo dimenticato il mio mondo passato, fatto di famiglia, amici e scuola. Ma lo preferivo. Era un mondo dove il mio padre e il mio amante mangiava carne umana, ma era un mondo felice perché c'era lui, ed era presente, sia nei miei sogni che nella realtà.  Continuavo a stare lì, sdraiata, gli accarezzavo le mani; ero felice ma confusa. Non distinguevo più la realtà dall' illusione. I minuti potevano apparire ore e viceversa. Lo accarezzavo, senza un senso preciso. Non sapevo nemmeno il perché mi trovassi lì, in quella stanza , con il mio demone nero. Mentre pensavo mi addormentai, ma mi svegliai dopo pochi minuti, mi resi conto che Sebastian era sparito! Non c'era più il letto, ne la stanza e nemmeno il castello. Ero al parco, sdraiata sul prato e piangevo.."No! non voglio tornare più a casa" dicevo. "Voglio restare nel sogno per sempre, non mi piace il reale! Il passato è passato, il presente è presente ed è demoniaco! è un presente che mi piace! " Piangevo, piangevo tanto ma...poi vidi quel meraviglioso e peccaminoso cane in lontananza, e sorrisi perché ebbi la consapevolezza di un suo ritorno in futuro. Restai tutta la notte in quel parco ad aspettare quell' uomo dagli occhi più profondi di un umano e più freddi di qualsiasi ghiacciaio presente nell' universo. Pensavo, pensavo che solo con me sorrideva, solo con me non era poi così freddo. Mi addormentai lì, nella stessa posizione in cui mi ero svegliata. E, sognai, sognai di essere ancora in quel letto accanto ad uomo, sognai di stare con lui, sognai di non ritornare più alla realtà e sperai dentro di me di svegliarmi e di ritrovarmi nel sogno, proprio lì, in quel letto su cui dorme un demone freddo, cortese e geniale; il mio demone. Accadde però di svegliarmi e di ritrovarmi ancora nel parco.  Rattristata, corsi verso casa, verso la mia vita monotona, noiosa e normale;dalla mia orribile famiglia, dai miei amici e dal mio cane nico. Ritornai a casa triste, ma, mi resi conto all'improvviso che c'era una tonalità di surreale nell' atmosfera. Suonai molteplici volte e pensando che non ci fosse nessuno aprì la porta. Ma loro non se ne accorsero, non mi salutarono, nemmeno il mio dolcissimo cagnolino mi fece le feste. Capì che era uno scherzo, uno scherzo del mio demone nero. Voleva farmi capire che cosa vuol dire abbandonare il passato per sempre. Voleva farmi rendere conto se ero pronta o no. Mi accasciai sul letto e pensai: "Davvero voglio rinunciare a tutto, ai miei amici, alla mia famiglia, alla scuola e al mio dolcissimo cane per un demone nero?! è così importante da dover abbandonare tutta questa meraviglia?!". Ebbi un brivido che passò dal capo ai piedi e desiderai di vedere il demone, desiderai di andarmene via per sempre dal mondo della realtà, desiderai di legarmi al mondo surrealistico e senza nessun tipo di senso logico, desiderai che quella fosse la mia realtà. Mi uscì una lacrima dal mio occhio destro perché ero ancora nella realtà, chiusi gli occhi per pochi secondi e gli riaprì. Ero lì! Sì, ero lì! Ero nella realtà che fino a pochi secondi prima avevo desiderato! Era qualcosa di meraviglioso, ero in quella stanza, in piedi davanti all'enorme letto. Chiusi gli occhi, gli riaprì e mi ritrovai il mio dolce demone davanti, gli sorrisi e mi disse "Sei pronta". Vidi la mia pelle e tutta la materia che mi compone sgretolarsi, anche il suo corpo si sgretolava; ma non avevo paura, entrambi sorridevano ed eravamo in  estasi per quel momento così meraviglioso. Continuai a pensare mentre tutte le mie particelle erano nel vento. Esse si ricomposero assieme alle sue. Mi ritrovai in un luogo spirituale, era tutto completamente bianco, non c'era ne tempo, ne spazio, c'eravamo solo io e lui nel nulla più totale. In quel momento mi sentì libera da tutto quelle piccole cose a cui tenevo come i ricordi o delle foto, erano irrilevanti, sentì che tutto era irrilevante ormai, tranne il mio demone nero. Lui non era qualcosa di fisico, lo capì solo in quel momento, era pura energia vitale che univa la freddezza più pura, l'assenza di paura e la passione, la più totale passione, una passione animale, una passione incomprensibile alla ragione umana. Ma io ero umana, eppure era la cosa che comprendevo maggiormente. Mi resi conto di non esserlo, almeno non totalmente, di essere la perfetta metà tra umanità e nulla. è per questo che il mio demone nero mi aveva scelta.  Ci fu un totale silenzio nella mia mente per pochi minuti, non pensavo più a nulla, è come se non avessi mai pensato. Il mio demone nero mi fece notare che stavamo levitando già da un po', io guardai i miei piedi stupita, all' improvviso abbandonai totalmente tutto quello che era umano, dopo pochi istanti anche i vestiti erano spariti. Non vivevo più in una società, non ce n'era bisogno. Ci ritrovammo io e il mio oscuro signore a fare l'amore e a distruggere pianeti ad ogni nostra singola effusione.
-Fine-
-Siria Comite-
 
   
 
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