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Autore: DumbledoreFan    08/08/2013    16 recensioni
Ma quando, negli ultimi tempi, la situazione aveva subito un brusco cambio di rotta, Stiles era rimasto abbastanza sconvolto e attonito da se stesso.
Non tanto perché i suoi pensieri erotici erano virati verso un ragazzo (sinceramente, nel ventunesimo secolo le persone si facevano ancora certi problemi? L’amore è amore), ma perché quel ragazzo non era proprio uno qualunque.
Era un ragazzo per cui aveva provato una vasta varietà di sentimenti anche molto intensi, ma che spaziavano dal terrore, alla rabbia, e all’irritazione.
Mai, mai si sarebbe immaginato di provare interesse sentimentale e sessuale verso Derek Hale.
Andiamo, Derek Hale.
Il misterioso grande lupo “cattivo” (che poi cattivo non era mai stato) che minacciava ad ogni passo di squarciargli la gola.
Con i denti.

{Stiles/Derek}
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed ecco anche il quarto capitolo! Altri tre e poi questa storiella giungerà alla fine! Spero vi piaccia <3
Enjoy!










#3: Food








“Questa storia sta diventando come la saga di Mission Impossible” commentò Scott appena Stiles terminò con un sospiro il racconto dell’ennesimo fallimento con Derek, mentre Allison si passava una mano fra i capelli con fare interdetto.

“Beh ma se non fosse arrivato tuo padre…” cominciò a dire la ragazza, ma venne bruscamente interrotta da un frustrato Stiles.

“Sì ma è successo e adesso non solo siamo al punto di partenza, ma siamo tornati indietro, perché abbiamo appena rischiato di essere scoperti da mio padre, la sua più grande preoccupazione, quindi probabilmente non si azzarderà quasi a baciarmi più quando è da me…sapete com’è Derek, è una drama queen quando ci si mette” ribatté il ragazzo indignato, afflosciandosi sul tavolo della mensa avvilito.

“Dai non è così tragico secondo me, basta escludere casa tua come prossimo luogo di attacco” rispose Allison appoggiando una mano sulla spalla dell’amico per confortarlo un po’.

“Casa mia è decisamente esclusa, dovrò fargli qualche imboscata al suo loft” commentò Stiles senza sollevare il capo dalle sue braccia stese.

“Perché queste facce depresse? Chi è morto?” fece Lydia appena arrivata sedendosi di fianco all’amica e notando l’atmosfera di generale sconforto che regnava tra tutti.

“La possibilità che Derek me lo infili in culo prima che io compia 18 anni!” esclamò disperato Stiles affondando poi il viso fra le braccia mentre Scott sputava l’acqua che stava bevendo e Allison spalancava gli occhi per quanto esplicito era stato l’amico. Lydia invece non batté ciglio ma semplicemente si fece un po’ più pensierosa.

“E per quale ragione il tuo ragazzo fa tanto il prezioso?” chiese la rossa con una certa curiosità.

“Perché non possiamo farlo prima che io sia maggiorenne, sono il figlio dello sceriffo, potrebbero arrestarlo, e se poi me ne pento, non è abbastanza tempo che stiamo insieme, se poi non lo voglio più, e tutte queste menate idiote qui. Lo odio” bofonchiò frustrato Stiles cominciando a battere la testa contro il tavolo. Lydia rimase in silenzio qualche istante, con l’espressione di qualcuno che stava seriamente rimuginando, poi fece spallucce e tornò a concentrarsi sul suo pasto.

“Beh, sì sa, uomo o lupo che sia, c’è un solo modo per conquistarlo” disse con ovvietà, facendo scattare immediatamente Stiles e catturando l’attenzione di tutti gli altri.

“E sarebbe?” chiese l’amico impaziente, come se fosse in attesa del segreto del santo Graal. Lydia sogghignò e prese una fragola dal piccolo piatto di frutta che aveva sul vassoio, portandosela alla bocca con un gesto malizioso.

“Passando per il suo stomaco”

 
 
*


 
Derek sentì i passi fuori dalla sua porta prima ancora di udire il bussare. Era abituato a tenere le orecchie ben aperte quando era solo, dato che le visite spiacevoli erano quasi all’ordine del giorno a casa Hale, ma in quel caso la visita era tutt’altro che spiacevole. Quando aprì la porta gli si parò davanti Stiles, sorriso smagliante e due enormi buste della spesa in mano.

“Sono venuto a farmi perdonare!” esclamò con tono tra il dolce e l’entusiasta, facendo inarcare leggermente un sopracciglio a Derek.

“Farti perdonare?” chiese l’alfa con fare interrogativo, e l’altro abbassò appena lo sguardo quasi colpevole.

“Sì, per l’altro giorno” rispose con tono flebile e un alone di vergogna, riferendosi chiaramente alla sessione di coccole che aveva rischiato di finire in tragedia. Derek sospirò e si passò una mano sulla fronte in un gesto dispiaciuto.

“Non hai niente da farti perdonare Stiles, non hai fatto niente di male…” rispose il moro incrociando gli occhi nocciola del ragazzo, il quale si aprì in un’espressione sconsolata.

“Ma abbiamo litigato prima! E non voglio che tu sia arrabbiato con me!” ribatté lamentoso Stiles. Il pomeriggio Derek era ovviamente apparso in camera sua, più agitato di quanto non volesse ammettere, e avevano un po’ discusso su quello che era successo il giorno precedente, o più precisamente avevano un po’ sclerato l’uno contro l’altro, Derek sostenendo come al solito che non potevano rischiare e che non avrebbero dovuto, mentre Stiles ribadiva quanto la cosa lo facesse impazzire. Il confronto ovviamente non era andato a finire nei migliori dei modi, e il ragazzo aveva colto l’occasione al balzo per attuare il consiglio suggeritogli da Lydia.

“Ma io non sono arrabbiato con te! E’ solo che sono davvero preoccupato per questa storia…” replicò Derek con un altro sospiro, scostandosi dalla porta per lasciare entrare l’altro, il quale passò la soglia e poggiò velocemente le buste per terra.

“Allora perché te ne sei andato senza neanche darmi un bacio?” fece Stiles mettendo su un broncio infantile che fece sorridere intenerito Derek, il quale si affrettò a chiudere le distanze tra di loro e posargli un languido bacio sulla bocca.

“Stiles, te lo giuro che non sono arrabbiato con te…io capisco benissimo quello che provi, ma non penso che tu capisca davvero quello che provo io…sono terrorizzato dal timore di…rovinare tutto, ok?” spiegò Derek una volta allontanatosi dalle labbra dell’altro quanto bastava per parlare.

“Giuro che mi sforzerò di capire” rispose Stiles sporgendosi di nuovo per un bacio veloce. In realtà si stava quasi sentendo in colpa del fatto che quella visita fosse un ennesimo tentativo di sedurre Derek una volta per tutte, ma il punto era che Stiles in realtà aveva capito benissimo che cosa provasse l’altro, e proprio perché l’aveva capito così bene che insisteva. Le paure di Derek erano completamente infondate, non si sarebbe mai pentito di aver perso la verginità con lui anche se la loro storia fosse finita malissimo, perché quello che davvero contava era il presente, e in quel momento Stiles era innamorato di Derek ed era certo che fosse la cosa giusta da fare. Le insicurezze dell’altro venivano dalle delusioni continue che la vita gli aveva servito, una dopo l’altra senza eccezione, e ormai non si fidava né degli altri, né tanto meno di se stesso. Ma Stiles si fidava di lui, e si fidava di loro due insieme.

“Nel mentre però mi farò perdonare del fatto che ancora non ci riesco, ok?” andò avanti facendogli l’occhiolino e allontanandosi del tutto, riprendendo le borse della spesa sotto lo sguardo curioso di Derek.

“E cos’hai in mente?” chiese lasciandosi andare ad un sorrisino compiaciuto.

“Pensavo di prepararti la cena, che dici? Da quando siamo io e mio padre soli ho imparato a cucinare abbastanza bene, specie per evitare che mangiasse troppe schifezze, in più visto che non possiamo andare ad un vero…appuntamento, ce lo facciamo in casa” spiegò allegro il ragazzo tirando fuori dalle buste tutto ciò di cui aveva bisogno. Derek si lasciò scappare un sospiro quasi rassegnato e si avvicinò al bancone, affiancando Stiles.

“Lo vedi di cosa parlo? Non possiamo avere nemmeno una relazione normale” commentò con tono vagamente affranto, beccandosi un’occhiata in tralice dal ragazzo al suo fianco.

“Prima di tutto, il concetto di normale è altamente sopravvalutato, non vedo cosa ci sia di tanto bello nell’avere qualcosa di normale. Secondo, le relazioni normali, come le chiami tu, non esistono, perché coinvolgono persone, e ogni persona è diversa dall’altra. Stare insieme a qualcuno non è come fare una reazione chimica, non devi fare per forza determinati passaggi in un ordine preciso sennò non funziona, non c’è un metodo standard, ogni coppia trova il suo equilibrio e il suo modo di funzionare. Non m’interessa andare al cinema con te o a fare picnic sul lago o che so altro…può andare bene per altre persone, ma non per Stiles e Derek, e non c’è niente di sbagliato in questo. Per Stiles e Derek funziona andare in giro per il bosco con il branco, stare da soli in camera mia, o andare ad uccidere mostri cattivi, e nessuno può permettersi di dire che non va bene”

La risposta di Stiles fu spontanea e sentita e nel dirla non abbandonò nemmeno per un istante gli occhi di Derek, il quale si ritrovò per un po’ senza parole. L’ingenua saggezza di quel ragazzo lo spiazzava giorno dopo giorno, avrebbe potuto passare il resto dei suoi giorni con Stiles e fino alla fine avrebbe imparato qualcosa di nuovo da lui, era semplicemente sbalorditivo, nonché la cosa che più l’aveva colpito di lui. Per un attimo aveva avuto paura che la differenza di età fosse una minaccia per il loro rapporto, ma la verità era che Stiles dell’adolescente aveva solo le sembianze e nient’altro, e non rimanere affascinati da quel concentrato di intelligenza pura era impossibile.
Dopo qualche istante in cui Derek riuscì a metabolizzare quella risposta, abbasso leggermente il capo sorridendo fra sé e sé, e si avvicinò a Stiles quanto bastava per posargli con gentilezza una mano dietro la nuca e baciarlo sulla guancia.

“Grazie di ricordarmi che, nonostante possa sembrare, non mi sono preso una sbandata per un ragazzino.” gli disse con dolcezza macchiata da un po’ di ironia, e Stiles ridacchiò lusingato, aprendosi poi in un’espressione compiaciuta.

“Lo so, sono eccezionale. Adesso basta distrarmi che devo prepararti la cena, spero tu abbia fame.” rispose Stiles allontanando il ragazzo con una mano senza però smettere di sorridere, e Derek si arrese facendo qualche passo indietro.

“Va bene, va bene…starò qui sul divano buono buono e mi limiterò a guardarti senza darti fastidio mentre sei all’opera…e a proposito, non avevo idea che tu sapessi cucinare” commentò allontanandosi dalla zona cucina per sedersi poco più lontano, mentre Stiles cominciava a tirare fuori tutte le pentole di cui aveva bisogno.

“Da quando mamma non c’è più, e mio padre lavora così tanto, avevo due possibilità: o diventare una balena ambulante a forza di fastfood, o imparare a cucinare…sai come si dice, necessità fa virtù.” replicò con tranquillità, senza distogliere lo sguardo da ciò che stava facendo, e nonostante l’ironia che aveva inserito nelle sue parole, Derek evitò accuratamente di chiedere altro. Sapeva fin troppo bene quanto fosse spiacevole parlare di ciò che si era perso per sempre. Così cambiò elegantemente discorso, chiedendo che cosa aveva in mente per il menù e che cosa aveva fatto a scuola, chiacchierando con lui placidamente fino a che la cena non fu pronta. Derek aiutò Stiles ad apparecchiare, accese un paio di candele sotto richiesta del ragazzo, e si sedette con lui al tavolo, dove cominciarono a mangiare dopo un brindisi che fece ridere entrambi. Non erano proprio fatti per cose del genere, ma era divertente provarci, e aiutava Derek a distrarsi per un po’. Spesso si sentiva come se la sua mente fosse sul punto di esplodere per il frenetico macchinare e per tutte le cose di cui si incolpava…a volte credeva che non facesse una sola cosa giusta, ed era spaventato. Stiles lo aiutava anche in quello, più ci stava insieme, più pensava che il ragazzo fosse l’unica cosa giusta nella sua vita.

“Beh, sei pronto per il dessert?” fece d’un tratto Stiles, alzandosi in piedi per dirigersi verso la cucina.

“Hai fatto anche il dolce?” chiese stupito Derek, che non si ricordava di aver visto Stiles armeggiare per il dessert.

“Quello non può proprio mancare…ma dobbiamo spostarci a mangiarlo sul divano” rispose quest’ultimo facendo segno all’altro di spostarsi verso il salotto, dove lo raggiunse poco dopo con due scodelle in mano, una più grande riempita di fragole, e una più piccola con dentro del cioccolato fuso. Derek sollevò un sopracciglio tra l’interrogativo e il divertito, osservando attentamente il ragazzo che si sedeva di fianco a lui con una luce soddisfatta negli occhi.

“Fragole e cioccolato?” domandò con un sorriso Derek, cercando lo sguardo di Stiles che lo ricambiò all’istante.

“In realtà fragole e nutella fusa, ti piacciono no?” chiese a sua volta sperando vivamente in una risposta affermativa, sennò il suo piano era rovinato.

“Certo ma…come le mangiamo?” fece Derek osservando dubbioso le due scodelle. Fu in quel momento che il sorriso di Stiles si trasformò da divertito a malizioso, diventando praticamente un ghigno mentre lanciava un’occhiata esplicita a Derek prima di prendere con le dita l’estremità di una fragola, intingerla a metà nella nutella, e portarsela alla bocca. Il ragazzo chiuse le labbra intorno al frutto, succhiando per qualche secondo la cioccolata sulla punta, poi l’addentò con decisione e se lo trascinò in bocca, masticando lentamente e facendo sgusciare di tanto in tanto la lingua per leccare ciò che restava della nutella sulle sue labbra; tutto questo staccando gli occhi da Derek solo il necessario per socchiudergli appena in segno di godimento.
Il ragazzo seduto accanto a lui si guardò un attimo intorno chiedendosi come mai la temperatura fosse misteriosamente salita, ma era chiaro che il mistero non sussisteva proprio: l’immagine di Stiles che succhiava la fragola era stata sufficiente per fargli venir voglia di aprire la finestra e tirarsi il colletto della maglia.

Derek tentò di far finta di niente, rimanendo impassibile e sorridendo leggermente prima di prendere a sua volta una fragola e mangiarla, mentre Stiles continuava con quella sensuale tortura. Ogni fragola che mangiava succhiava la cioccolata più avidamente e più a lungo, un paio di volte tirò addirittura fuori la lingua per leccarla via direttamente, e Derek cercò di non guardarlo con aria troppo famelica, impresa per niente facile, ma finché si teneva ad una certa distanza il suo autocontrollo riusciva a persistere. Peccato che ad un certo punto Stiles ridacchiò e puntò un indice verso la sua bocca, facendosi più vicino.

“Sei tutto sporco di cioccolata” commentò allegro osservando attentamente le strisce di nutella che segnavano il mento del ragazzo, il quale fece per pulirsi con la mano, ma venne bloccato prontamente da Stiles.

“Lascio, faccio io” sussurrò quest’ultimo, con voce troppo roca per risultare innocente, e Derek avrebbe dovuto sfruttare meglio i suoi istinti di sopravvivenza da lupo per percepire il pericolo, ma invece rimase immobile mentre Stiles si sporgeva verso di lui e lo baciava sotto la bocca, portando via con la lingua i residui di cioccolata. In quel momento, mentre la lingua del ragazzo costeggiava sensualmente il contorno della sua bocca, Derek trattenne il respiro e non si mosse di un centimetro, pregando che appena Stiles avesse finito con la sua provocazione, sarebbe tornato a posto e avrebbe ripreso a parlare con tranquillità, ma ovviamente si sbagliava. Infatti il ragazzo si allontanò solo di qualche centimetro, quanto bastava per soffiargli sulla bocca.

“Non credevo che la nutella potesse essere più buona di così, ma su di te è…irresistibile”

A quelle parole il cuore di Derek mancò un battito, e il tono di Stiles lo distrasse a tal punto che non si rese conto che il ragazzo aveva affondato due dita nella nutella e che le stava passando sul suo collo; se ne accorse veramente solo quando Stiles si gettò avidamente sulla sua pelle, leccandogli via la cioccolata senza esitazione. Derek chiuse gli occhi di colpo e trattenne un gemito mentre l’altro succhiava bramoso appena sotto il mento, spostandosi verso un punto particolarmente sensibile e mettendoci più forza che poteva, mordicchiandolo anche di tanto in tanto e tentando di far affiorare un succhiotto che sapeva sarebbe guarito subito, ma faceva sempre piacere vedere cosa riusciva a fare sull’altro. Derek allungò d’istinto il collo e si appoggiò con il gomito sullo schienale del divano, per evitare di cadere sotto il peso di Stiles che si stava praticamente sdraiando su di lui.

“Delizioso” mormorò il ragazzo sotto il suo orecchio, spalmando un altro dito di cioccolata sulla sua pelle e continuando a leccarlo senza pietà. Con la mano che non aveva sporcato si fece strada sotto la maglietta di Derek e cominciò ad accarezzargli il ventre con le dita, cercando le linee scolpite degli addominali e delle fossette, senza staccare neanche un secondo la bocca dal suo collo.

“Stiles” mugugnò Derek cercando di avere il tono più ammonitore possibile, ma gli uscì come una specie di gemito dato che Stiles stava succhiando con smania un punto vicino all’attaccatura con la spalla, e nel mentre continuava ad accarezzarlo sotto la maglia facendolo rabbrividire di tanto in tanto.

“Mmmh” rispose solamente l’altro posizionandosi meglio fra le gambe di Derek per farsi più vicino, allungando di più la mano sotto la t-shirt per tirarla su più che poteva.

“Che stai facendo?” chiese Derek con il fiato corto, cercando di non lasciarsi andare troppo alle attenzioni lascive del suo ragazzo.

“Voglio mangiarti…posso?” domandò Stiles allontanandosi un po’ e rivolgendogli uno sguardo prima malizioso e poi innocente che destabilizzò l’altro non poco, il quale rimase a fissarlo incerto finché il ragazzo non si portò alle labbra le due dita sporche di nutella e le succhiò per pulirle, infilandosele quasi del tutto in bocca e socchiudendo gli occhi con gusto. Derek spalancò gli occhi e prese un bel respiro, mentre sentiva chiaramente qualcosa muoversi nel cavallo dei pantaloni, e si odiò per l’immagine di Stiles che si era formata nella sua testa, abbassato in mezzo alle sue gambe che succhiava tutt’altro che le sue dita, ma non poté proprio evitarlo. Per essere vergine sapeva essere davvero un provocatore in prima regola, o forse era proprio quell’idea di inesperienza e di aspettativa che eccitava ancor di più Derek. Stava di fatto che, qualunque cosa fosse, l’alfa si fece sfilare la maglietta e stendere sul divano, mentre Stiles a cavalcioni su di lui prendeva la scodella con la nutella e cominciava a disegnare con quella delle linee sul torso nudo di Derek.

Sapeva che avrebbe dovuto non farlo nemmeno cominciare, sapeva che quella cosa non sarebbe andata a finire assolutamente bene, ma Derek era un uomo dopotutto, e il suo ragazzo l’aveva distratto con maestria e attaccato con velocità. Stiles sarebbe stato un ottimo lupo mannaro, non c’erano dubbi. Comunque l’alfa mentre guardava l’altro che disegnava su di lui con la cioccolata si riscosse un po’ e provò a tirarsi su, perché non poteva un minuto prima dirgli che non avrebbero fatto sesso e poi permettergli di leccargli via la nutella di dosso, ma non appena provò a muoversi Stiles si abbassò e con la lingua leccò da dove cominciavano gli addominali fino alla linea che divideva i pettorali, tutto in una volta, e Derek si ributtò giù trattenendo un mugolio. Ok, forse per un pochino poteva lasciarlo giocare, infondo se lo meritava.

Stiles d’altro canto sorrise soddisfatto contro la pelle dell’altro e continuò imperterrito a leccarlo seguendo la nutella, soffermandosi ogni tanto per succhiare un punto in particolare, e quando decise di dedicarsi ai suoi capezzoli sentì Derek gemere a denti stretti e sogghignò di nuovo. In più, abbassandosi sul bacino dell’altro, sentì chiaramente la sua erezione stretta nei jeans, e nella sua mente già assaporava il momento in cui gli avrebbe finalmente levato i pantaloni.

“Stiles…Stiles forse dovremmo smetterla” mugugnò Derek la cui parte razionale cercava di prevalere sul piacevole calore che si era creato nel suo ventre. Stiles in tutta risposta si abbassò per leccare lentamente fra gli addominali del ragazzo, gemendo contro la sua pelle mentre si godeva il sapore della cioccolata mischiato a quello della pelle di Derek, facendosi sempre più vicino ai suoi pantaloni.

“Stiles…non si può, te l’ho spiegato anche prima, per favore…”

A quelle parole il più giovane rischiò di venire intoccato, perché Dio Derek lo stava pregando, e non era proprio abituato a sentirsi in una posizione di potere rispetto al grande lupo cattivo. Stiles non si fermò, anzi scese ancor di più e iniziò ad accarezzarlo sui fianchi con le mani.

“No no aspetta” tentò di nuovo di fermarlo Derek, ma lui si mise a leccare le fossette sotto gli addominali, mordicchiandolo e succhiando mentre le sue mani scendevano verso il bordo dei suoi jeans.

Derek aveva il fiato un po’ corto e sentiva caldo ovunque, specialmente sotto la cintura, e mentre guardava Stiles abbassato su di lui, così vicino alla sua erezione, la situazione nei suoi pantaloni peggiorava a dismisura. La sua mente gli stava praticamente urlando contro di fermare il ragazzo e mettere più distanza possibile tra loro due, ma il suo istinto non era di certo d’accordo.

Stiles sollevò lo sguardo dalla pelle dell’altro per fissarlo dritto negli occhi con malizia, e quando vide i suoi occhi più lucidi e rossi sogghignò vittorioso, lanciandosi il più veloce che poteva a sganciargli i pantaloni. Glieli tirò giù quanto bastava per poter riuscire ad abbassargli anche i boxer, ma appena afferrò l’elastico e già sentiva il sapore della vittoria in bocca (e forse non solo quello), si sentì brutalmente spostare dall’altra parte del divano. Quando risollevò gli occhi vide Derek in piedi che si riallacciava i pantaloni e lo sguardo abbastanza sconvolto mentre cominciava a fare su e giù.

“Che cazzo Derek, mi hai lanciato via!” si lamentò Stiles aprendo le braccia indignato.

“Mi stavi abbassando le mutande!” ribatté Derek sbigottito, passandosi una mano sulla fronte.

“Bastava che mi dicessi di fermarmi!” sbottò Stiles pulendosi il mento sporco con la mano.

“Te l’ho ripetuto non so quante volte e tu non la smettevi” replicò l’altro con una nota di panico nella voce.

“Forse perché non eri abbastanza convincente, perché forse non volevi che smettessi…Derek, tutte le tue preoccupazioni o paure sono infondate! Io ti voglio, ti voglio ora, non m’importa di quello che succederà, in questo momento sono qui e voglio te, ti prego dimmi che anche tu mi vuoi…” ribatté Stiles alzandosi in piedi a sua volta e facendo un passo verso l’altro.

“Io ti voglio Stiles, mi pare molto evidente, ma non è il momento giusto, e se fai così non fai che peggiorare la situazione!” esclamò Derek con tono più deciso.

“Non è questione di peggiorare, è questione di convincerti che tutto questo non ha senso, che non c’è nessun pericolo e che a quest’ora invece di litigare potremmo passare il nostro tempo a fare qualcosa di decisamente più piacevole!” sbraitò Stiles esasperato.

“Beh forse per te non avrà senso, ma per me ce l’ha, per me è importante!” rispose Derek con tono quasi offeso.

“Oh e quindi conta solo quello che pensi tu? Quello che penso io non conta niente?!”

Derek stava per ribattere, ma venne interrotto dal suono sordo della porta del suo loft che si apriva di colpo, ed entrambi si voltarono di scatto verso l’entrata dell’appartamento.

“Ok ragazzi, è un po’ che sono in ascolto e pensavo che la cosa si facesse interessante, invece siamo sfociati nel patetico quindi ho deciso di mettere fine a questo strazio proprio ora”

Peter entrò placidamente nella casa sotto lo sguardo completamente attonito dei due ragazzi.

“Tu…tu ci stavi spiando?!” chiese sconvolto Stiles indicandolo con fare accusatorio, e facendogli roteare gli occhi.

“Non di proposito, ovviamente. Ero venuto qui per parlare con Derek quando ho sentito che era impegnato a fare ben altro…o meglio, credevo che fosse impegnato a fare ben altro, ma a quanto pare mio nipote tiene davvero alla tua dote” rispose lo zio lanciando un’occhiata in tralice a Derek.

“Ci tiene molto di più di quanto ci tenga io…infatti stavo quasi pensando di darla a qualcun altro, almeno potrebbe smettere di preoccuparsene” replicò Stiles facendo una smorfia verso il suo ragazzo, il quale lo guardò accigliato. Non doveva nemmeno scherzare su una cosa del genere.

“Beh, se hai bisogno di una mano” ribatté Peter facendogli l’occhiolino, e beccandosi un’occhiata decisamente inquieta da Stiles e una che avrebbe potuto incenerirlo da Derek.

“Peter, vuoi che ti tagli la gola e ti dia fuoco un’altra volta?” ringhiò quest’ultimo per niente divertito, e lo zio sbuffò.

“Quanto siamo suscettibili…” lo prese un po’ in giro alzando gli occhi al cielo.

“Dio, qual è il problema di questa famiglia?! E soprattutto, qual è il mio problema che mi ci sono immischiato!” sbottò Stiles prendendo le chiavi della macchina che aveva lasciato sul bancone e andandosene sbattendo rumorosamente la porta.

“Stiles! STILES!” lo chiamò Derek invano, e quando non ottenne risposta, si girò a guardare in cagnesco lo zio, che aprì le mani dubbioso.

“Ehi, sei tu che hai rovinato il momento, non io”













Spazio dell'Autrice.

 

...io amo Peter AHAHAHAHAHAHHA Mi immagino troppo la faccia di Stiles e Derek quando lo vedono entrare AHAHAHAHA e poi la battuta creepy non poteva mancare...d'altronde è sempre lo zio perv xD
Anche in questo capitolo c'è un pezzo più introspettivo e serio, non ci posso far niente, in questa coppia c'è troppo angst per passarci sopra ç__ç Però non manca la parte più smut e più divertente...

Che dire, specie che vi sia piaciuto e che non stiate soffrendo troppo...credetemi, fa più male a me che a voi!

Grazie per tutte le bellissime recensioni, siete meravigliosi ç___ç Io vi amo tutti!

Un bacione gigante!

Alexa

   
 
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