11.  Summer - Ryan/Marissa.

Marissa e Ryan andavano spesso al mare. L'odore di quella enorme distesa era stata importante per loro fin dal primo momento. Si erano conosciuti su una cittadina che dava sul mare, e sul mare erano nate tutte le emozioni che provavano uno nei confronti dell'altro.
Marissa, per Ryan, sapeva di estate. Stare con lei era come essere sempre nella stagione più bella e spensierata dell'anno, quella in cui puoi anche permetterti di fare il cretino, mettere la testa fuori dal finestrino e urlare con tutto il cuore ciò che hai da dire al mondo. Lo stesso era stare con Marissa.
Averla al suo fianco liberava Ryan dalle pressioni che era costretto a subire da tutta la vita. Il suo sentirsi inadeguato, sempre fuori posto, con lei cessava.
Non era mai stato così se stesso con nessun altro, se non con lei.
Quando la teneva fra le sue braccia e la stringeva forte, lì davanti a quel mare che prende e non è detto che restituisca, voleva davvero proteggere Marissa da ogni cosa spiacevole che avrebbe dovuto affrontare nella sua vita.
Quando arrivava il tramonto e lui le sussurrava un “ti amo” nell'orecchio, mentre tutti se ne stavano andando dalla spiaggia e lì rimanevano solo lui, lei e qualche gabbiano, intendeva davvero quelle parole.
Perché Ryan non avrebbe potuto pronunciare quelle parole a nessun altro, non con il solito ardore, non con la solita voce tremante, non con la solita verità.
Sì, perché Marissa era la cosa più vera che fosse mai capitata a Ryan.
La più vera, ma al solito tempo la più bella ed incredibile del mondo.
La sua Marissa che profumava di mare.