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Autore: J_Ari    10/08/2013    4 recensioni
«Sei geloso?» replicò Siwon con un'espressione sorniona stampata sul viso.
Il più piccolo percepì il viso andargli in fiamme; si voltò di scatto cercando di nascondere l'imbarazzo.
Non gli era mai successo. Lui era l'evil maknae, l'imperturbabile ragazzo dalla risposta sempre pronta.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Choi Siwon, Kyuhyun
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Ebbene sì, ecco qua la mia prima ff sui Suju! (o meglio, sul pairing WonKyu). In realtà non l'ho scritta perché ami questo pairing -sotto sotto lo trova interessante-, ma perché la mia cara sorellina è talmente fissata con questa band che ormai ne conosco vita, morte e miracoli xD Quindi un po' perché mi piace scrivere, un po' perché volevo farle un pensierino <3, in poche ore ho partorito questa one-shot.

Mi rendo conto che ci sono delle piccole incongruenze con la realtà, ma per esigenze di storia/trama ho dovuto adottarle xP

Sperando venga letta, e perché no, magari anche recensita, sono pronta a qualsiasi commento positivo o negativo che sia! Anche le critiche, quando costruttive, sono sempre ben accette!!

Che altro dire... buona lettura (^w^)/ 

 

 

 

 «Siwon, dovresti smetterla di saltare addosso a Donghae ogni due secondi.»

Kyuhyun era veramente infastidito da quelle scene che si ripetevano da anni ad ogni concerto. Passava un abbraccio, il toccarsi qua e là, ma l'ultima volta Siwon era perfino saltato a cavalcioni sopra a Donghae mentre il più grande si trovava lungo disteso a terra.

Naturalmente si trattava di fanservice, Siwon sapeva esattamente quali atteggiamenti o quali espressioni assumere per mandare in delirio le loro fan, ma nelle ultime settimane quelle scenette avevano iniziato a diventare estremamente irritanti.

La situazione aveva preso una piega che non gli piaceva per niente.

«Sei geloso?» replicò Siwon con un'espressione sorniona stampata sul viso.

Il più piccolo percepì il viso andargli in fiamme; si voltò di scatto cercando di nascondere l'imbarazzo.

Non gli era mai successo. Lui era l'evil maknae, l'imperturbabile ragazzo dalla risposta sempre pronta.

Uscì dalla stanza senza rispondere. Sbatté la porta allontanandosi velocemente e maledicendosi mentalmente. Sembrava una ragazzina in preda ad una crisi isterica.

Datti una calmata idiota!

L'indomani avrebbe chiarito la situazione.

O almeno ci avrebbe provato.

 

Il giorno seguente Kyuhyun non ebbe modo di parlare con l'amico.

Aveva passato l'intero pomeriggio ad esercitarsi con una nuova coreografia. Un po' per non pensare alla serata precedente, un po' per perfezionarsi. Il suo punto forte era il canto, non la danza, e proprio per questo dava sempre il massimo con quest'ultima. Col tempo la sua tenacia e i suoi sforzi avevano ripagato, o almeno così gli era stato detto.

Dopo una doccia veloce andò in camera sua. Erano da poco passate le otto quando guardò il display del suo iphone. Voleva sentire Siwon, parlargli a quattr'occhi, dirgli che... Dirgli cosa? Che era veramente geloso? Era tutto così assurdo, non ci capiva più nulla. Più cercava di distrarsi pensando ad altro e più il pensiero di lui si insinuava nella sua testa.

Appoggiò l'iphone sulla scrivania sbuffando. Vi si appoggiò, iniziando a tamburellare le dita sulla liscia superficie in legno indeciso sul da farsi. Quando l'iphone iniziò a vibrare dopo pochi istanti, gli venne quasi un colpo.

Era Siwon.

«Pronto?» disse rispondendo immediatamente ma con voce neutra, nascondendo l'agitazione che lo attanagliava.

«Hey, sono qui fuori, scendi un attimo?»

Per qui fuori intendeva davanti al dormitorio dove vivevano tutti i membri della band. Siwon era uno dei pochi a vivere a casa propria.

«Sono occupato al momento.»

«Dai Kyu, cinque minuti, poi me ne vado.»

Il più piccolo sospirò. «Arrivo.» Chiuse la chiamata ed uscì.

 

Kyuhun arrivò all'uscita, dalla porta a vetri poteva già scorgere Siwon in attesa.

Era appoggiato alla sua Audi con le braccia incrociate sul petto. La camicia bianca aperta leggermente sul davanti metteva in risalto i muscoli delle braccia, e non solo...

Con la punta della scarpa picchiettava sul marciapiede visibilmente impaziente.

Kyuhyun lo raggiunse. Aveva sceso le scale a precipizio; l'ascensore sarebbe stato troppo lento, aveva pensato.

Come lo vide, i lati della bocca di Siwon si incurvarono in un sorriso, in uno dei suoi bellissimi sorrisi che avevano il potere di sciogliere chiunque. Il maknae distolse per un attimo lo sguardo, ultimamente quel sorriso aveva la capacità di mozzargli il respiro. Gli si avvicinò nascondendo le sue emozioni.

«Dimmi», disse senza nemmeno salutarlo.

«Sali in macchina», replicò il più grande raggiungendo il lato del guidatore in pochi passi. Il sorriso avevo lasciato spazio ad un'affermazione che non ammetteva repliche. Siwon era così. Un secondo prima poteva essere la persona più gentile del mondo e un secondo dopo poteva trasformarsi in un demone col viso d'angelo.

«Non erano cinque minuti?»

«Sì. Sali.»

Kyuhyun salì in auto sbuffando ma senza protestare ulteriormente. Alla fin fine era curioso di sapere che cosa aveva da dirgli il moro.

Per quanto lo riguardava avrebbe ridotto quello che era successo la sera precedente ad un semplice scherzo. Forse non propriamente credibile, ma la situazione non poteva evolversi in nessun'altro modo. E quella era una delle poche certezze che aveva.

Salirono e l'auto schizzò nella notte.

Rimasero entrambi in silenzio, le strade di Seoul erano affollate come al solito. Improvvisamente Siwon decise di svoltare in una serie di vie laterali fino ad arrivare nei pressi di un parco. Accostò al lato della strada e spense il motore.

«Facciamo due passi, ti va?» chiese a Kyuhyun abbozzando un altro sorriso. Ecco il Siwon gentile, premuroso, affascinante...

«Cos'è? Un appuntamento?»

Siwon scoppiò in una risata. «Può darsi.»

Cretino, pensò Kyuhyun aprendo la portiera dell'auto. Per la prima volta non seppe cosa replicare, e lui aveva SEMPRE l'ultima parola.

Scesero e si addentrarono nel parco. Ormai buio, l'illuminazione era data solo da alcuni lampioni disseminati qua e là. L'unico rumore era quello dei loro passi sulla ghiaia. Una leggera brezza scompigliò i capelli dei due ragazzi.

«Allora?» chiese il maknae facendo trapelare una certa impazienza.

«Curioso?»

«Smettila con questi giochetti e dimmi cosa vuoi», replicò Kyuhyun senza mezzi termini. Gli si bloccò davanti incrociando le braccia e guardandolo dritto negl'occhi.

Serio, fissava Siwon dal basso verso l'alto; non che fossero molti i centimetri a separarli.

Il più grande rimase in silenzio qualche attimo prima di parlare. «Non dovresti essere tu a dirmi qualcosa?»

Kyuhyun alzò gli occhi al cielo. «Se intendi quello che è successo ieri sera, stavo semplicemente scherzando», affermò calcando sull'ultima parola.

«Sì, certo.»

«Sì, certo, cosa?»

«Ho visto come mi guardi nelle ultime settimane.»

Lo stomaco di Kyuhyun si chiuse in una morsa. «'fanculo», sibilò allontanandosi, ma Siwon non gliene diede il tempo. Lo afferrò per un braccio, trattenendolo.

«Lasciami!» sbottò rabbioso il maknae cercando di liberarsi, ma sapeva benissimo chi fosse il più forte tra i due.

«Smettila di lottare contro te stesso.»
«Io non lotto contro...»

Siwon lo abbracciò attirandolo a sé, facendo passare un braccio intorno alla sua vita e l'altro intorno alle sue spalle.

Kyuhyun si immobilizzò e sbarrò gli occhi dalla sorpresa appoggiando istintivamente le mani contro il suo petto per respingerlo.

Grandissimo errore.

Sotto le sue dita, attraverso la camicia, poteva percepire il calore del suo petto e dei muscoli così ben disegnati da ore e ore di palestra.

«Perché pensi che durante i concerti mi avvicini a tutti tranne che a te?»

Il maknae si morse un labbro. «Non lo so.» replicò senza riuscire ad allontanarlo da sé. Il cuore gli batteva forsennatamente nel petto. Era già tanto che non balbettasse.

«Mi piaci Kyu...» gli sussurrò all'orecchio.

Smise di respirare.

Era un sogno giusto?

E poi a lui non piaceva Siwon, si conoscevano da così tanti anni che non potevano che essere semplici amici. «Se mi stai prendendo per il...» disse pochi attimi dopo ritrovando il fiato e la parola, ma anche stavolta quest'ultime gli morirono in gola.

Siwon appoggiò dolcemente le labbra alle sue, senza premere o forzare, strofinandole appena.

Bastò quel sfioramento di labbra per fargli girare la testa.

«Kyu» sussurrò Siwon soffiando sulle sue labbra. Sorrise, probabilmente felice di vedere il potere che esercitava sul più piccolo. «Non ti sto prendendo in giro. Non pensarlo neanche per un solo attimo.»

La sua voce era bassa, suadente. Kyuhyun si abituò velocemente al calore della sua bocca.

Siwon socchiuse appena le labbra.

Era un invito a qualcosa di più?

Kyuhyun perse completamente la lucidità, voleva immediatamente approfondire quel bacio. Fece per premere maggiormente contro le sue labbra, ma senza preavviso il moro si staccò.

Fra la testa che gli girava e l'improvvisa mancanza del corpo del più grande contro il suo, Kyuhyun lo guardò confuso.

«Andiamo», disse l'altro rivolgendogli un altro dei suoi bellissimi sorrisi. Lo afferrò per una mano, stringendola nella propria.

«Quando avrai fatto chiarezza dentro di te e sarai pronto, non mi limiterò a questo, puoi starne certo», disse malizioso alludendo a qualcosa di più che un casto bacio.

Lo stordimento si era dissolto come una bolla di sapone, anche se a quelle parole lo stomaco di Kyuhyun aveva fatto una capriola. Il maknae scosse il capo, sorridendo fra sé e sé per la prima volta in quella giornata tormentata.

Non era forse una promessa d'amore eterno, ma qualcosa gli diceva che non si sarebbe tirato indietro per nulla al mondo.

E meno male che era lui quello irremovibile...

 

 
   
 
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