Videogiochi > Final Fantasy VII
Ricorda la storia  |      
Autore: Iria    11/08/2013    4 recensioni
"Il silenzio gli ronza nelle orecchie, incontrollabile e fuori dalla sua portata: non può farlo tacere spappolandogli il cervello.
Un motivo in più per preferire le persone."
Brevissima one shot, scritta in un moto di nostalgia: in questo periodo mi sto dedicando nuovamente a molti dei giochi per PS, grazie soprattutto alla possibilità di scaricarli dal PSN!
Buona lettura!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Reno, Rude
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nel silenzio

Reno chiude gli occhi, e non è che gli importi poi molto di sembrare un morto: ha il volto cereo, due ombre scure ai lati del naso e giace nel sangue, inerme -ma non è il suo, non tutto almeno.
Ha perso ogni cognizione del tempo e non riesce a capire da quanto sia lì, a riposare in quell'aroma di putrefazione condito dal disgustoso odore delle sigarette -le narici gli pizzicano, un desiderio incontrollato gli morde il cervello e, masticando un'imprecazione, ricorda di aver fumato l'ultima Marlboro durante quella ridicola mattanza.
Il silenzio gli ronza nelle orecchie, incontrollabile e fuori dalla sua portata: non può farlo tacere spappolandogli il cervello.
Un motivo in più per preferire le persone.
Muove un braccio alla ricerca del suo EMR, ma ciò che tasta non è altro che la vischiosità del sangue -scivola tra le dita, sarà difficile da lavar via.
"Dovresti imparare ad essere più ordinato".
La voce di Rude è vicina; sente i suoi passi ed apre pigramente un occhio per osservare il proprio partner: si è chinato a raccogliere la sua arma ed ha una sigaretta tra le labbra.
Il profumo di nicotina lo solletica, quasi sensuale, e Reno si solleva, allungandosi verso l'altro uomo per rubargli la stecca cancerogena: è a metà, la parte più buona e quella che preferisce -il fumo gli si imprime sul palato, indugia in lui e Reno lo gusta a fondo... farebbe volentieri un pompino ad una sigaretta.
Il giovane chiude di nuovo gli occhi e non può vedere lo sguardo che Rude gli rivolge, però sa perfettamente che non deve essere dei più felici... oh, ma il compagno lo perdonerà, prima o poi.
Magari, resterà arrabbiato giusto il tempo che a Reno occorre per portarsi ancora la sigaretta alle labbra ed assorbire un altro po' di morte -perché ce n'è così tanta attorno a lui e non lo scalfisce; ma il fumo, quello penetra ovunque, no?
"Yo, partner, da quando gli uomini sono ordinati?"
Reno sorride, mentre cede a Rude l'ultima boccata.
Si porta una mano tra i capelli imbrattati di sangue -nessun problema, tanto sono già rossi- e fissa il compagno con vivace curiosità.
Ehi, sembra proprio un bambino...
"Non è una questione di virilità, ma di professionalità."
Cosa ci sia di professionale nel ridurre gli uomini in ammassi striscianti di suppliche, Reno proprio non lo capisce, però Rude ha sempre la risposta giusta per ogni tipo di domanda ed il giovane pensa che anche in questo caso l'altro abbia ragione: la prossima volta non si soffermerà ad ascoltare l'agonia delle proprie vittime, ma ucciderà subito, spruzzandosi solo la camicia di rosso -ah, e dovrà portarsi anche un pacchetto di sigarette di riserva.
Il silenzio, allora, durerà più a lungo e questo è ciò che lo spaventa maggiormente: nella calma piatta della morte, Reno non può vestire alcuna maschera.
È costretto a gettare via il guscio cremisi che gli nasconde il volto e, lasciandosi alle spalle ogni bugia, vede persino la verità riflettersi innanzi ai suoi occhi, ronzante come gli sciami di insetti sulle pile di cadaveri che ha sistemato lungo il proprio cammino.
"Se sei pronto, dobbiamo andare."
Reno sospira.
In realtà, vorrebbe fermarsi a riposare ancora un po', chiudere gli occhi e magari dormire, però Rude gli tende una mano e il giovane Turk sa di non poter far altro che afferrarla ed alzarsi.
Ora dovrebbe darsi una sistemata: aggiustarsi la giacca, lisciare le pieghe della camicia; ma non è mai stato particolarmente attento all'etichetta e diventarlo quando i propri abiti sanno di ruggine e sale non è il massimo...
Lontano, da qualche parte, avverte i passi degli altri suoi colleghi fare irruzione: quei vivaci movimenti lo mettono subito di buon umore, e l'espressione contrariata si trasforma in un mezzo sorriso.
"Andiamo a bere, sì? Stasera offro io."
Rude annuisce e Reno pensa che per quel giorno, probabilmente, il partner è già a corto di parole; però non gli importa, sul serio, perché il silenzio del collega non gli grida alcuna accusa contro: resta immobile ad ascoltare le sue cazzate, ed è tutto ciò di cui il giovane ha bisogno prima di ritirarsi in se stesso -prima di tornare a riposare in quella culla di sangue fetido e marcescente che lo attende alla porta dei suoi sogni.

*Owari*

Una brevissima one-shot (720 parole, quindi diciamo una sorta di ibrido tra flash-fic e one shot XD) nata assolutamente dal nulla e che forse non ha nulla di particolarmente bello o originale... solo che in questi giorni sono nostalgica, ho fatto scaricare a mio fratello FFVII dal PSN e dopo averlo caricato sulla PSVITA mi sto dando alla pazza gioia..!
Quindi, ecco la voglia di scrivere qualcosina-ina-ina su Reno.
Spero che tutto sommato sia stata una lettura piacevole!
Grazie a tutti per aver letto!
Iria.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VII / Vai alla pagina dell'autore: Iria