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Autore: Hana S    11/08/2013    1 recensioni
La storia si svolge dopo l'avventura del film. Ora Jack e Sally sono sposati ed hanno una bambina. Racconterò come penso si possano svolgere la loro vita, cosa succederebbe se il Bau Bau tornasse e seguiremo passo passo la crescita della principessa di Halloween Town.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Skeletron, Nuovo personaggio, Sally, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP 3 – Vite separate

In una foresta lontana …

Chiusa nell’oscurità di quella stanza, la piccola osservava due topini correre a perdifiato dopo aver rubato un pezzo di pane. Ma lui li schiacciò senza pietà, fu un po’ triste, ma ormai era abituata, era così che si comportava Oogie Boogie.

«Hei Scaramuccia, cos’è quella faccia triste?»

La piccola sapeva cosa la rendeva così, ma sapeva che chiederglielo ancora avrebbe voluto dire farlo arrabbiare.

«Sai che questa notte è Halloween …»

«E allora?» il Bau Bau si avvicinò.

«Posso fare dolcetto scherzetto quest’anno?»

«Scaramuccia, quante volte ti devo ripetere che non puoi uscire i giorni e le notti di festa? Cosa succederebbe se qualcuno ti vedesse?»

«Ma questa notte tutti gli umani si travestiranno! Nessuno noterà qualcosa di strano in me! Ti prego zio …»

«Basta!» tuonò l’essere, la bambina si raggomitolò sul suo letto, l’aveva fatto arrabbiare ancora.

«Scusa, non volevo, ma sai quanto mi piace questa festa …» la piccola cominciò a piangere.

«Scaramuccia …» Oogie Boogie si sedette vicino al letto e accarezzo i  lunghi capelli rossi della bambina «… lo sai benissimo perché non posso farti uscire i giorni di festa, devo proteggerti, sei l’unica che rimane della mia famiglia» Scaramuccia sapeva che suo zio le voleva molto bene, l’aveva protetta da tutte e creature delle feste, soprattutto quelle di Halloween.

«Lo sai che tenterebbero di ucciderti, non posso permetterglielo!» la piccola abbraccio colui che rappresentava tutta la sua famiglia «Sai cosa facciamo? Ho ancora qualcuno da spaventare e poi andiamo al parco di sera a spaventare i passanti, ti va?» la piccola annuì e sorrise.

«Perfetto! Ora riposati, io vado nella mia stanza. Incubi d’oro!»

«Incubi d’oro a te, zio!»

Scaramuccia non resisté alla tentazione, sgattaiolò attraverso la canna fumaria del camino della sua camera e scivolò all’esterno. Era notte fonda, non si sarebbe accorto di niente, come tutte le altre volte.

Era una inquietante notte, il vento ululava, la foresta che circondava la loro casa era immersa nella foschia e un pauroso silenzio aleggiava tutto intorno a lei. La bambina si ritrovò a saltellare sul sentiero era al settimo cielo! Rovi ovunque, rami secchi per terra, alberi spogli che alzavano i rami al cielo, come anime imprigionate che cercano di raggiungere la libertà. Sorrideva allegra, amava questo periodo, il freddo pungente e le lunghe notti.

«In this town we call home, everyone hail to the pumpkin song» non sapeva di che canzone si trattasse, ma la cantava spesso quando era felice. Si arrestò, una strana figura le aleggiava nella mente, aveva lunghi capelli rossi e cuciva, era  lei che cantava questa canzone! Ne era sicura, ma chi era?

 

Ad Halloween Town …

«Ancora niente Jack, neanche quest’anno siamo riusciti a cavare un ragno dal buco!» il sindaco parlò sconfortato al re delle Zucche. Ogni anno la festa di Halloween andava di bene in meglio, ma Jack non riusciva a godersene più nemmeno una.

«Ora dobbiamo aspettare il Natale, abbiamo l’aiuto di tutte le feste, ci faranno sapere loro» il re si ritirò nell’oscurità della sua dimora, erano passati ormai sei lunghi anni. Sempre più tetre erano le sue giornate, non voleva più vedere nessuno, se non per casi urgenti o se c’erano stati avvistamenti. Ma come lui appariva da qualche parte, così svaniva, senza lasciare la ben che minima traccia da seguire. L’amato e disponibile re di Halloween era ormai da anni chiuso in un silenzio ed una solitudine totali, anche nei confronti della donna che amava.

«Sally … non l’ho vista» Jack si alzò e uscì dalla città, sapeva dove la sua compagna si era recata e fu proprio li che la trovò.

I suoi capelli coperti da un velo nero, come il suo vestito, ondeggiano al vento ed i suoi grandi occhi fissavano quell’enorme cratere, accese ancora una candela che lasciò cadere al suo interno “Il faro di Halloween Town” così era stato ribattezzato quel luogo. Lo scheletro appoggiò delicatamente le sue mani sulle spalle della consorte che fissava la luce davanti a se.

«Una candela per ogni giorno senza di lei, ormai anche la luce della luna è oscurata dal bagliore di tutte questa candele» cercò di sdrammatizzare Sally. Quelle candele erano la speranza di una madre, non si sarebbero mai spente. Ormai lo scheletro non aveva più parole per confortarla, non aveva più parole da dire a nessuno.

«Mi han detto che questo Halloween è stato particolarmente spaventoso» Jack non rispose «Ora dobbiamo solo aspettare che Babbo Natale ci faccia sapere qualcosa»

Una candela, una flebile luce, che cresceva con lo scorrere del tempo, fino ad illuminare l’oscurità.

  
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