Notte colorata di verde

Lory prese un qualcosa di molto zuccheroso alla mela verde. Apperteneva ad una cesta piena di dolci e caramelle ricevuta per il suo compleanno.

Le sue amiche erano sempre molto smielate ma carine.

Le labbra increspate dal troppo freddo e dal chiaro rossetto rosa si posarono timidamente sulla stecca verde tenue.

Le lacrime scivolarono lentamente sulle guance pallide, mentre il gelido vento di una notte di pieno inverno le sbatteva in faccia tutti i ricordi che lei inutilmente cercava di dimenticare.

La luna immobile e impassibile era una testimone taciturna e crudele.

Aveva freddo, tanto freddo.

Scrutava il cielo cercando speranze e pianeti lontani,

forse troppo.

Non voleva vedere né sentire nessuno, a eccezione del fresco venticello che l'accarezzava non facendola sentire più sola.

Ma la cosa per lei più bella, in quella carezza, era la sensazione di percepire l'unico tocco di colui che in quel momento avrebbe voluto avere accanto.

PAI.

La sua mente risuonava di quel nome,

il suo cuore batteva forte a quel nome,

e i sospiri uscivano silenziosi a quel nome.

Nient'altro da aggiungere in quella notte stregata e misteriosa.

Rientrò con passo incerto e si diresse verso il letto che l'attendeva nel biancore delle lenzuola di seta al profumo di primule.
Si distese e si girò un'ultima volta verso la finestra ormai appannata dal respiro della nebbia notturna e chiuse gli occhi, forse un saluto o un bacio mandato lontano, o forse una forzata convinzione di quella dura realtà.

"Buonanotte, Pai" sussurrò e pregò il vento di portare questo suo messaggio tra le stelle .

Si addormentò e, proprio in quell'istante, una voce lontana che risuonava nella calma del mondo addormentato rispose quasi per magia: “Sogni d'oro, Lory”