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Autore: clarissaj    14/08/2013    1 recensioni
Ora io non ho paura
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Four/Quattro (Tobias), Tris
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Eccoci >> sussurro.
“Ci siamo” penso tra me e me, io e Tris siamo giunti alla mia ultima paura, la quarta, quella che io temo più di tutte. Una figura scura inizia a prendere forma davanti a noi e con passi piccoli e meccanici inizia ad avvicinarsi, il cuore inizia a martellarmi forte dentro al petto, lo sento sbattere contro la gabbia toracica come un uccellino impaurito e in trappola.
La figura esce dall' oscurità e si ferma sotto lo specchio di luce ora la si può guardare in faccia, davanti a me c’è Marcus Eaton: mio padre ,alto e muscoloso con i capelli corti con indosso i vestiti grigi tipici degli Abneganti.
<< Marcus >> sento Tris pronunciare il nome di mio padre con un tono misto tra sorpresa e confusione
<< Questa è la parte >> inizio a parlare con voce tremante e impaurita proprio come quella di un bambino << in cui indovini il mio nome >>
Tris è una ragazza molto intelligente quasi quanto lo è un Erudito, non mi stupisce che il suo risultato sia stato quello di “Divergente” è una delle cose che amo di lei anzi a dire il vero amo tutto di lei, non ci metterà molto a scoprire come mi chiamo in realtà.
<< Lui è… >> Tris inizia a parlare nello stesso istante in cui Marcus comincia a fare qualche piccolo passo verso di me con le mani dietro la schiena io so bene cosa nasconde dietro di esse lo so anche fin troppo bene, inizio a sudare freddo e a respirare affannosamente sento le piccole gocce di sudore iniziare a colarmi dalla fronte fino ad arrivare al collo << Tobias >> dice infine Tris. 
Brava Tris, sapevo che l avresti intuito Mio padre allontana la mani da dietro la schiena e le tende in avanti, tra di esse stringe una cintura di cuoio color nero notte, la stessa che lui usava ogni giorno contro di me prima di gettarmi dentro al ripostiglio.
<< è per il tuo bene >> dice mentre sta svolgendo con un movimento lento, che a me mette l ansia, la cinghia che tiene stretta nelle mani. Questa frase che ha appena detto è la stessa che mi ripeteva sempre prima di iniziare a frustarmi con una violenza inaudita che ogni tanto mi faceva svenire da quanto dolore riusciva a provocarmi,in pochi secondi almeno altre dieci copie di mio padre iniziano ad apparire davanti a me e a Tris, tutti con gli abiti grigi, tutti con una cintura in mano, tutti con uno sguardo vuoto e senza emozioni in volto e al posto degli occhi solo due grandi buchi neri e buii proprio come il ripostiglio di casa.
 La folla di Marcus si avvicina sempre di più a me ma io non riesco più a muovermi sono impietrito proprio come un sasso , deglutisco a fatica, so che cosa mi aspetta ora nonostante questo percorso lo abbia fatto più volte negli ultimi anni ancora non sono riuscito a vincere su mio padre, non sono riuscito a vincere quella paura che io provo per lui e che mi accompagna da quando ero piccolo.
Uno di loro si ferma davanti a me mi fissa e inizia ad alzare il braccio pronto a scoccare la frustata, pronto a colpire , mi sposto di lato coprendomi la faccia con entrambe le mani aspettando il dolore.Ma non arriva niente. Levo le mie mani dalla faccia e davanti a me assisto a una scena che mi fa rimanere senza parole ma che mi fa anche male al cuore, Tirs si trova proprio davanti a me con il braccio destro alzato la cintura arrotolato sul suo polso. Lei mi ha protetto si e messa tra me e mio padre per impedirgli di farmi del male facendo si che il male venisse fatto a lei anziche a me e l ha fatto cosi senza pensarci su due volte come se per lei fosse un gesto istintivo, naturale. “Oh,Tris” dico dentro di me con un espressione un po’ triste e un po’ commossa.
Tris tira via il braccio con un forte e veloce movimento facendo volare via dalle mani di mio padre la cintura,poi srotolandola la prende in una mano e con un altro movimento questa volta più violento di quello precedente colpisce in pieno la spalla di mio padre.
L ologramma di Marcus lancia un grido agghiacciante che mi fa tremare le ossa, poi lo vedo rivolgere il suo sguardo vuoto alla giovane ragazza che lo ha appena colpito e digrignando i denti inizia correre verso di lei pronta ad afferrarla proprio come fa un cacciatore con la sua preda. Un immensa rabbia inizia a prendere possesso del mio corpo, ah no non gli e lo permetterò non si avvicinerà a Tris non la sfiorerà neanche con un dito, se solo le fa del male gli farò ingoiare il mio coltello. Mi piazzo tra lei e mio padre ora sento che dentro di me la paura non c è più è svanita,ora ci sono solo rabbia e odio li sento scorrere dentro di me nelle mie vene, tutte le figure di mio padre che fino a qualche secondo fa erano davanti a me ora non ci sono più sono scomparse come tante nuvole di fumo. La stanza torna a farsi luminosa, la simulazione è finita
“C’è l ho fatta, C’è l ho fatta” grido dentro di me incredulo per la prima volta sono riuscito a scacciare via mio padre, a mettere da parte la paura che provo nei suoi confronti, e tutto grazie a lei a Tris, il suo gesto altruista tipico degli Abneganti e il suo coraggio tipico degli Intrepidi mi hanno fatto dimenticare il terrore per mio padre, chi avrebbe mai immaginato che una ragazza cosi piccola avesse tutto questo potere dentro di se.
Prendo Tris per il braccio e la tiro a me stringendola forte in un abbraccio soffocante, chiudo gli occhi strofino il mio viso sui suoi capelli biondi e respiro a pieni polmoni il suo profumo. “Grazie Tris, grazie.Ti amo”
Ora io non ho paura


Ora io non ho più paura questa è la mia prima fanfiction di Divergent spero vi sia piaciuta, altrimenti scusate ahahahahahahah spero non ci siano errori se no scusatemi una seconda volta, sono gradite recensioni
   
 
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