A Ginevra
Nella penombra della stanza
si rincorrono sui muri
ombre deformi
di creature indesiderate
imprigionate tra il cemento e la vernice
e tra la mia costola destra
e l'aorta pulsante.
Quando la luce si placa
e il sibilare delle antiche creature rimane
calo le ciglia
e ascolto il lento incedere del mio cuore
il caldo fluire del sangue
sulle vene candide del braccio
ne seguo il percorso limpido
con le dita gelide.
Mi sveglio sudato
in uno spasmo d'aria
ansimante nel buio
le ombre sono infrante
danzano ridenti
le antiche creature.
Mio primissimo scritto, una sciocchezza da poco. Aspetto con ansia il parere dei più esperti e qualche consiglio per migliorare ;)