Io rimasi inginocchiata sul pavimento, lui si alzò e sulla soglia della porta mi disse: "Non devi aver paura di me, io non sono quel ragazzo. Non potrei mai farti del male. Ti proteggerò, lo prometto."
Andò via ed io, ancora impietrita da quelle sue parole, così dolci e piene d'amore, di bene, di comprensione, continuai a piangere, mettendomi le mani sulla faccia.
Dopotutto ero felice, felice per le sue parole.
Felice perché aveva capito chi ero davvero.