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Autore: intersect    19/08/2013    1 recensioni
“Ci saranno Zayn e Liam con Amber e Jane, Jessie o Jennifer o come si chiama...” la interruppe lei. Kathleen sospirò alzando gli occhi verso il soffitto.
Capiva Hannah – da una parte – perché provava la stessa cosa, e nemmeno lei moriva dalla voglia di vedere Zayn con la sua nuova e sicuramente bellissima ragazza, ma dall'altra non voleva ridursi a fare la Bridget Jones di turno.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Hannah, sei quasi pronta?” le urlò Kathleen, stufa di fare zapping a vuoto poiché davano solo repliche di CSI o geordie shore.

L'amica non rispose e non era un buon segno, Kath decise di fare un sopralluogo.

“Perché sei ancora in pigiama?” le domandò, entrando in camera sua a passo di carica.

“Non vengo, Kath.- le rispose lei incrociando le braccia al petto.- Sarebbe da stupidi, davvero...”

Hannah pensava (quasi sempre) cento volte prima di fare qualcosa, e ci aveva pensato tutto il giorno in quel caso: andare a quella festa sarebbe stato semplicemente una tortura, peggio che obbligarla a guardare twilight o ascoltare Lana del Ray.

“Cosa?!- ribatté l'amica avvicinandosi.- Sarebbe da stupidi rimanere a casa di sabato sera quando ci hanno invitate ad una festa strafiga...”

“Ci saranno Zayn e Liam con Amber e Jane, Jessie o Jennifer o come si chiama...” la interruppe lei. Kathleen sospirò alzando gli occhi verso il soffitto.

Capiva Hannah – da una parte – perché provava la stessa cosa, e nemmeno lei moriva dalla voglia di vedere Zayn con la sua nuova e sicuramente bellissima ragazza, ma dall'altra non voleva ridursi a fare la Bridget Jones di turno.

“Lo so, e ce ne faremo una ragione, d'accordo?”

Hannah annuì poco convinta, non ascoltava mai le persone sopratutto quando credeva di avere ragione. Ancora non capiva come avrebbe fatto a farsene una ragione dato che avrebbe preferito tagliarsi le vene piuttosto che vedere Liam assieme alla sua nuova – e strafiga – ragazza, piuttosto che vedere Liam in generale a dire il vero.

“Adesso ti vesti, ti trucchi e sopratutto ti togli quella faccia...”

“Quale faccia?”

“Quella faccia da “ho appena seppellito il mio cane.”

Hannah annuì, si alzò dal letto e aprì pigramente l'armadio iniziando a tirare fuori cose a casaccio. Kathleen la guardava con le braccia incrociate al petto.

Hannah era una di quelle ragazze che non sarebbe mai rimasta chiusa in casa il sabato sera, era lei che la obbligava ad uscire, lei che la portava alle feste, lei che le aveva detto, una sera di parecchi mesi prima, “Zayn Malik non riesce a staccarti gli occhi di dosso” , e ora le sembrava alquanto strano doverla obbligare a mettere il naso fuori di casa.

***


 

“Credi che Hannah e Kath verranno stasera?” domandò Zayn all'orecchio di Liam per non farsi sentire. “Non lo so.- gli rispose alzando le spalle.- Non dovrebbe importarti, comunque.”

Zayn lo guardò – parlava con gli occhi Zayn, senza bisogno di troppe parole.

“D'accordo magari può anche importarti ma...”

A Liam si bloccarono le parole in gola appena alzò lo sguardo e vide Hannah e Kathleen entrare; cercò Zayn con lo sguardo e notò che anche lui sembrava pietrificato, non riusciva a a formulare una frase di senso compiuto, aveva la gola secca e le mani improvvisamente sudate.

Mentalmente stavano entrambi cercando di trovare un difetto alle due ragazze che erano appena entrate, almeno uno, anche piccolo, qualcosa che li convincesse che avevano fatto bene a lasciarle, che avevano fatto la scelta giusta... Ma non c'era.

Lo stomaco di Liam si stava contorcendo mentre la sua ex ragazza – che gli sembrava ancora più bella del solito, anche se erano solo due settimane che non la vedeva – si faceva largo tra la piccola folla di gente stipata stipata vicino a quello che era stato adibito a tavolo per gli alcolici.

“Dai, Liam andiamo...” disse Zayn, quasi leggendogli nel pensiero, prima che Hannah si accorgesse di loro – troppo tardi.

Hannah per tornare indietro quando arrivò Kathleen che – ignara di tutto – le fece segno di andare avanti. “Kath, ci sono Zayn e Liam...” le sussurrò l'amica all'orecchio, lo stomaco le si era chiuso e voleva sotterrarsi, avrebbe preferito essere ad una cena di famiglia con sua zia pettegola o a spaccare pietre ad alkatraz.

“C-cosa?” c'era una nota di panico nella sua voce, sopratutto quando si trovò Zayn a pochi metri da sé – non era ancora pronta ad una cosa del genere.

Respira, Kath – si disse – non è nulla di trascendentale.

“Adesso andiamo da loro e li salutiamo, d'accordo?- disse cercando di darsi una calmata.- Come due persone civili.” “

Prima è meglio se prendiamo da bere, eh.” le disse Hannah che aveva notato il panico nella voce dell'amica. Con due vodka alla menta nella mano, e altre due o tre nello stomaco, si fecero un po' largo tra la gente che aveva iniziato a dimenarsi al ritmo delle musica assordante.

“Zayn a ore nove.” mormorò Hannah, ma Kathleen non era brava a capire quel sistema di comunicazione, così si girò dalla parte sbagliata finendogli addosso.

“Oh, scusa...- disse cercando di staccarsi di qualche centimetro anche se le risultava difficile.- Ciao ehm Zayn.”

La freddezza nella voce di Kathleen fece contorcere le budella di Zayn, il suo tono era così fintamente causale, quel “ciao” era un ciao che si diceva alla prozia antipatica o all'amica pettegola e lui non era ne l'uno né l'altro.

“Ciao Kath.”

Era – forse – più bella di come se la ricordasse, ed erano passate poche settimane.

Amava i suoi occhi, grandi, scuri, le ciglia lunghe e scure a loro volta e il modo in cui li faceva roteare per guardarsi intorno quando non sapeva cosa dire, come la prima volta che l'aveva conosciuta.

C'era un certo imbarazzo che aleggiava nell'aria, con tutta quella tensione avrebbero potuto prendere la scossa entrambi.

“Come va?” la solita domanda di finta cortesia che Kath faceva solo per educazione, e in quella circostanza neanche per quello.

“Tutto bene. Tu?”

“Così, ehm... Bene.”

Zayn era sul colmo della disperazione, sull'orlo del precipizio.

“Senti Kath, perché non evitiamo tutto questo teatrino?- le disse lui schietto e stufo.- Ci stiamo parlando come due che non si conoscono...”

Immediatamente Zayn si pentì di ciò che aveva detto, lui non era uno di quelli che parlano a vanvera, aveva paura di non dire le cose nel modo giusto, ma in quel caso quelle parole gli erano uscite prima che potesse fermarle.

“Oh, cosa vuoi che ti dica Zayn? Che va tutto bene? Che sono felice per te e per la tua nuova ragazza?- sbottò Kath arrabbiata.- Se preferisci una cosa così allora va bene...”


 

Hannah ci mise cinque minuti prima di trovare il coraggio di parlare a Liam, cinque minuti per finire la sua vodka alla menta e un minuto forse per dire addio alla sua dignità.

“Credevo fossi con la tua ragazza.” esordì spavalda, come non era mai, lei stava mezz'ora a pensare prima di parlare.

Liam abbassò gli occhi nello stesso momento in cui Hannah li alzò, corrucciata, quella sera c'erano pochi centimetri a separarli.

“Ehm, no, Jennifer non c'è.” le rispose semplicemente, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.

Trovale un difetto – si disse – anche uno piccolo, ma non c'era.

Si era messa il rossetto rosso, e aveva gli occhi poco truccati – come piaceva a lui – e i capelli lisci e lucenti, di nuovo come piacevano a lui

“Credevo non poteste stare separati.”

Sapeva un po' d'alcool.

Liam non era mai stato bravo a rispondere al sarcasmo di Hannah, lui era fatto così, proprio non ci riusciva a prendere in giro le persone, a comportarsi male.

Continuava a fissare Hannah negli occhi, quegli occhi azzurri che l'avevano fatto sentire un pesce in rete la prima sera che l'aveva vista, gli stessi occhi che lo avevano fatto sentire una merda quando, pieni di lacrime, gli chiedeva perché la stesse lasciando.

Stava per parlare il ragazzo, dire una minima cosa per risentire la sua voce o per trattenerla lì vicino a lei ma Kath, punta nel viso, si avvicinò alla ragazza e la trascinò via senza degnare né lui né tanto meno Zayn che se ne stava lì, impalato.

“Che faccia tosta.” borbottò Kathleen mentre si avventava sul tavolo degli alcolici alla ricerca di qualcosa di forte, qualcosa che le facesse dimenticare momentaneamente la grandissima testa di cazzo di Zayn Malik.

“Kath, vacci piano...” le sussurrò l'amica che si guardava ancora intorno.

Si sentiva osservata, sentiva che quegli occhi cioccolato le stavano perforando la schiena. Se li sentiva addosso.

Kathleen alzò le spalle tirando di colpo in gola qualcosa di decisamente forte e colorato.

Poi prese un altro bicchierino dall'odore invitante e lo ficcò tra le mani di una Hannah stranamente esitante.

“Marshall, fai vedere a Liam James Payne chi cazzo ha lasciato.”

Hannah la guardò accigliata mentre la vide buttare in gola altro alcool e poi dirigersi verso una mischia di ragazzi in calore.

Oh mio dio, ho creato un mostro! - Pensò Hannah ricordando la Kathleen di mesi prima che andava trascinata fuori casa con le catene.

Guardò il bicchiere dove un liquido rossastro tremava al bordo e dopo pochi secondi di esitazione lo bevve tutto d'un sorso poi poggiato il bicchierino sul tavolino cercò la testa dell'amica, vide i suoi capelli scuri muoversi accerchiata da un po' di ragazzi e sorrise.

Ha capito come dobbiamo comportarci stasera.

Poco più in là, seduti sui divanetti c'erano dei ragazzi che chiacchieravano, con in mano dei bicchieri e decise di puntare là Hannah – qualcosa sempre ci ricavo – si ripeté.

Si diresse a passo deciso sulla parte di pista davanti a quei ragazzetti e iniziò a muoversi a ritmo di I'm In Love.

“Zayn” borbottò Liam che scandagliava da parte a parte ogni singolo millimetro della pista alla ricerca delle due ragazze.

“Che c'è?” rispose annoiato l'altro, mentre appoggiava nuovamente le labbra sul bicchiere colmo di vodka alla pesca, o forse melone? in quel momento non riusciva proprio a capire al massimo.

“Ci sono tre o quattro bambini che si strusciano attorno a Kath” lo informò Liam, mentre cercava disperatamente Hannah.

Zayn scattò immediatamente dal lato dell'amico, assottigliando la vista.

Avrebbe riconosciuto le gambe di Kathleen anche in mezzo ad altre centomila gambe.

Fasciate in quei jeans chiari poi erano ancora più seducenti.

“Che devo fare?” “

“Niente Zayn, vuoi che ti faccia sentire una merda peggio di prima? Stai buono.”

Sbuffò Zayn, tracannando di colpo il contenuto del bicchiere e buttarsi su qualcosa di diverso, forte.

L'hai lasciata tu – si ripeté – non dovresti essere geloso – si disse ancora, ma avrebbe voluto tanto alzarsi, andare da quei ragazzi e urlargli di stare alla larga da Kath.

Liam individuò le scarpe alte di Hannah, le sue gambe che lei odiava così tanto ma che lui adorava, era circondava da un gruppetto di ragazzi visibilmente arrapati.

“A quanto vedo neanche Hannah ha perso tanto tempo” sussurrò Zayn, poggiandosi a Liam, a cui se fosse stato in un cartone, sarebbe uscito del fumo dalle orecchie.

Guardò per un attimo l'amico, poi si spostò davanti al tavolino degli alcolici e prese in mano la bottiglia di vodka alla menta, la guardò per pochi istanti, e poi la portò alla bocca.

“Liam!” lo richiamò Zayn, dandogli una gomitata nello stomaco.

“Lasciami perdere.” borbottò burbero prendendo un'altra generosa sorsata del liquido fresco e dolciastro.

Avrebbe preferito correre nudo per la strada piuttosto che guardare – senza poter fare nulla – come quei gruppo di ragazzini arrapati stesse facendo una radiografia ad Hannah, alla sua Hannah.

Fortuna che ho messo un paio di sneakers - pensò Kathleen fissandosi i piedi saldi nelle Platforms rosse.

Un ragazzo di circa 24 anni, di bell'aspetto e a quanto pareva simpatico la stava intrattenendo da più o meno una mezz'oretta, ballando con lei e sorridendole.

Si girò un po' verso sinistra e notò gli occhi scuri di Zayn puntati su di lei.

Ghignò, avvolgendo il collo di Mike O Mark? E si avvicinò a lui, ballandogli decisamente troppo vicino. Guarda che ti sei perso, stronzo.

Hannah aveva in circolo qualcosa come cinque o sei bicchieri d'alcool, e il caldo appiccicoso della festa incominciava a farsi sentire, avrebbe voluto uscire a prendere una boccata d'aria quando il più carino del gruppo, che aveva notato prima, si era fatto avanti con un sorriso strafottente sulle labbra.

Lei rideva, un po' brilla, mentre il ragazzo le spostava i capelli e le respirava sul collo, lasciandoci baci umidi e rumorosi, piegò la testa di lato, aprendo un po' gli occhi e vide Liam puntarla, con una bottiglia di vodka tra le mani e gli occhi lucidi.

Sei tu che hai lasciato me – pensò, sentiva il cuore affondare un po' – adesso soffri.

“Scusami, vado a prendere qualcosa da bere” si congedò Kathleen prima che il ragazzo allunasse ancora le mani e cercò Hannah.

Dopo averla trovata la trascinò via dal ragazzo, puntando agli alcolici.

“Zayn non ha fatto altro che guardarmi.” le sussurrò mentre mordicchiava il bordo del bicchiere di plastica.

“Liam si è scolato una bottiglia di Vodka alla menta, fatti due conti.”

“Dici che sono gelosi?” le chiese la mora, arrotolandosi i jeans alla caviglia.

“Mh, può darsi.”

“Se lo meritano.”

Fu l'ultima parola di Kath, prima di bere l'ennesimo alcolico, forse quello di troppo, che le fece completamente uscire di testa.

Kathleen e Hannah attraversarono la sala ridendo sguaiatamente reggendosi a vicenda.

“Fa caldo” piagnucolò Kathleen mentre slacciava i primi due bottoni della camicetta che aveva indossato. “Andiamo a fumarci una sigaretta?” biascicò Hannah, tastandosi le tasche.

“Dopo, adesso ho bisogno di sedermi...” Si buttarono sui primi divanetti che trovarono e chiusero gli occhi, distendendo le gambe.

Liam e Zayn barcollavano facendo avanti e indietro, ridacchiando per le stronzate che dicevano e ogni tanto fermandosi, per un eccessivo capogiro.

“Zay, Zay guarda! Kath...Kath e Hannah” ciancicò Liam, con la bocca impastata di alcool. “Andiamo...andiamo da loro.” fu la risposta definitiva di Zayn che preso Liam per il braccio lo trascinò verso le loro ex fidanzate

Forse Hannah e Kath avevano bevuto un po' troppo, forse entrambe rivolevano indietro i loro fidanzati e forse non erano poi così arrabbiate con loro, comunque, Kath non fece una piega quando Zayn le si sedette accanto, passandole – casualmente – un braccio attorno alla vita, e stringendola a sé; sapevano entrambi di alcool, Zayn sapeva anche di marlboro rosse, era quello il suo profumo, il suo marchio di fabbrica e Kath impazziva ogni volta; nemmeno Hannah fece una piega quando Liam – con una disinvoltura che nemmeno nei suoi wildest dream si sarebbe sognato – infilò una mano sotto la sua maglietta e un brivido le fece inarcare la schiena – le mani di Liam, quelle mani perfette che l'avevano toccata cento volte – la stavano sfiorando di nuovo.

“Perché non facciamo un gioco?” se ne uscì Kath facendo segno a Liam di passarle la sua bottiglia di vodka.

“Obbligo o verità!” disse Liam ad alta voce, con un sorrisetto metà ebete metà eccitato stampato in faccia.

“Prima dobbiamo svuotare la bottiglia.” disse Hannah, che la prese dalle mani di Liam e si bevve il contenuto verde acceso.

“Adesso possiamo iniziare.” esordì felice, poggiando la bottiglia per terra e facendola ruotare.

“Kath! -urlò Hannah e puntò l'indice verso di lei.- Obbligo o verità?”

“Ehm... Obbligo.” finse di pensarci.

“Allora, allora...- era un classico di Hannah ripetersi quando era ubriaca.- Devi fare un succhiotto a Zayn...”

Zayn ruotò la testa verso di lei, erano a pochi centimetri di distanza e poteva sentire il suo profumo mischiato al forte odore di alcool che impregnava i suoi capelli e vestiti.

In altre circostanze Kath sarebbe arrossita per lo meno, avrebbe protestato o si sarebbe rifiutata categoricamente di fare una cosa del genere ma quella volta, quella sera, si limitò a mordersi un labbro.

“Dove?” domandò alla sua migliore amica.

“Dove vuole lui.” le rispose Hannah accendendosi una sigaretta.

Kath si voltò verso Zayn, che – con un sorriso – lui che alle parole preferiva gli sguardi o i sorrisi, si alzò la maglietta e si slacciò appena la cintura che gli teneva su i jeans scuri.

Non ci fu bisogno di parlare.

Kath intravedeva l'addome piatto, asciutto, che conosceva a memoria e il suo tatuaggio a forma di cuore, che non trovava così bello a dire la verità; ma un succhiotto vicino ci sarebbe stato bene.

Kath si chinò su Zayn che era sdraiato sul divanetto, e quasi che l'aveva già duro e si stava chiedendo perché avesse lasciato una ragazza del genere.

Appoggiò le labbra vicino a quel cuore di inchiostro nero che giudicava inutile, gli lasciò un bacio umido che sapeva vagamente di alcool per poi premette con le labbra fino a lasciargli un inconfondibile segno rossastro-violaceo, voleva fargli fare per quanto poteva con un succhiotto.

Zayn si morse la lingua per non parlare, per non farsi sfuggire nemmeno un minuscolo suono onomatopeico dalla bocca mentre sentiva le labbra di Kath su di sé.

Avrebbe venduto la sua anima al diavolo – come il Faust di Goethe – per riaverla.

Kath si rimise a sedere soddisfatta, cercando dentro la parte di sé sobria – se c'era – un briciolo di dignità, se ma le era rimasta.

Hannah guardò con un briciolo di soddisfazione la faccia tra l'estasi e lo shock di Zayn e quella maliziosa e rilassata di una Kath completamente ubriaca.

La bottiglia vuota riprese a girare su sé stessa dopo che Zayn l'aveva ruotata.

Dopo un paio di giri a vuoto, arrestò la sua corsa puntando il tappino oro sulle gambe di Liam.

Zayn ghignò e puntò il suo sguardo sull'amico.

“Obbligo o verità?” chiese cortesemente, pur sapendo bene cosa avrebbe scelto l'amico.

“Obbligo.”

Zayn si grattò il mento e fissò le luci del soffitto, poi guardò Liam e poco dopo Hannah.

“Fai cinque flessioni... sopra Hannah.”

I due si guardarono, scambiandosi uno sguardo acquoso e ubriaco.

Hannah si slacciò le scarpe e si stese sul pavimento appiccicoso.

“Malik, la camicia me la lavi tu poi” biascicò prima che il corpo immenso e muscoloso di Liam le coprisse ogni visuale.

Aveva il viso di Liam vicino dopo settimane di lontananza, dopo settimane che se lo sognava e basta. Sentiva il suo respiro fresco e al gusto di menta sul viso, le sue braccia muscolose al lato e la sua bocca maledettamente vicino.

Liam prese a fare i piegamenti, lenti e instabili quasi.

Ogni volta che si piegava sfiorava volutamente le labbra di Hannah che se lo sentiva, prima della quinta flessione si sarebbe sentita male.

Liam aspettò un po' prima di fare il secondo piegamento e fissò Hannah, sudata e ansante sotto di sé e si chiese cosa gli era preso quando aveva deciso di lasciarla.

I capelli biondi erano sparsi sul pavimento, gli occhi celesti pieni di desiderio lo fissavano stanchi, con un po' del poco trucco a contornarli, il ragazzo si piegò di nuovo e Hannah portò istintivamente una mano sul suo bicipite, sfiorandolo piano con le dita.

Liam gemette piano nel suo orecchio mentre stavolta le sue labbra si poggiavano sul collo della ragazza e la sua erezione iniziava a gonfiarsi nei jeans stretti che si era messo quella sera.

Gli ultimi tre piegamenti furono uno scambio di sguardi, baci e carezze lascive, ad Hannah mancava terribilmente quel corpo, gli mancava Liam, gli mancavano le sue braccia che la mattina la stringevano. “Cinque!” esordì Zayn, che contava sulle dita.

Liam esitò ad alzarsi, rimanendo un paio di secondi in più steso sopra Hannah che respirava forte, cercando un briciolo di dignità, qualcosa che l'aiutasse a rialzarsi da quel pavimento sudicio.

Quando Liam si rimise a sedere le prese la mano e l'aiutò ad alzarsi, guardando come la maglietta le aderiva addosso, e facendolo eccitare inevitabilmente.

Mentre Hannah si sistemava, come poteva, i capelli e la camicia cercando di non pensare a quanti batteri doveva avere in corpo, Liam fece ruotare la bottiglia che dopo qualche minuto puntò verso Zayn.

Liam lo guardò, e il suo sguardo diceva “te la farò pagare amico”, mentre il suo cervello lento e assopito cercava di elaborare un obbligo che fosse all'altezza di ciò che gli aveva fatto fare lui.

Improvvisamente si sentì sfiorare il collo, era Hannah che gli sussurrava qualcosa all'orecchio.

“Zayn ti obbligo slacciare i jeans di Kath... Con la bocca.” disse soddisfatto poco dopo mentre Hannah guardava Kath che stava iniziando ad arrossire.

Zayn si alzò in piedi, la stanza oscillava attorno a lui, poi tese la mano a Kath che si alzò dal divanetto.

Per un attimo si fissarono negli occhi, quelli cioccolato di Zayn dalle ciglia lunghe e dalla forma un po' allungata stavano facendo un radiografia a Kath che reggeva a fatica il suo sguardo, non era mai riuscita a reggere uno degli sguardi di Zayn, lui che era capace di zittirla solo guardandola, di farla sorridere e persino di farle venire i brividi come in quell'esatto momento.

“Accomodati Malik.” gli disse, ostentando una certa, finta, sicurezza.

Zayn si inginocchiò davanti a lei, allungò le mani sul suo fondo schiena e la tirò più vicino a sé e alla sua bocca.

Senza staccare la mani, avvicinò la bocca al bottone dei jeans e Kath mentalmente stava recitando tutto il vangelo, ogni muscolo del suo corpo era teso nello sforzo di non lasciarsi scappare nemmeno un gemito.

Non ci riuscirà mai – pensò Kath (disperata).

“Niente mani Malik!” gli urlò Hannah, un'altra sigaretta in mano, seduta in braccio a Liam.

Zayn tolse – con qualche dispiacere – le mani dal culo di Kat, e con più fatica prese tra i denti la zip dei jeans.

Kath non riuscì a trattenersi, e si lasciò sfuggire un minuscolo gemito che ovviamente Zayn non poté ignorare.

“Cos'è sei già bagnata Kathy?” le domandò Zayn, un sorriso sghembo sulle labbra, gli occhi verso l'alto.

“Ti piacerebbe.” si limitò a rispondere lei mentre Zayn completava il suo lavoro, e slacciava completamente i jeans di Kath.

Si rialzò in piedi, mentre lei si riallacciava velocemente i jeans.

“Non perdere tempo a riallacciarli, Kath ” le sussurrò all'orecchio, le sue mani erano sulle sue, e le impedivano di riallacciarsi i jeans, Kathleen per la sorpresa sussultò.

“Ah no?” gli domandò lei fingendo di non capire.

“Sono stato bravo?” le domandò con tono infantile, e questa volta la sua bocca era quasi contro quella di Kath che sentiva distintamente il gusto di hashish e alcool invadere ogni singola parte di sé.

“Bravissimo.” gli rispose perdendosi nei suoi occhi marroni di cui conosceva la forma a memoria e lasciando che Zayn la baciasse.

“Direi che abbiamo finito.” urlò Liam dato che Zayn e Kath erano praticamente incollati assieme.

Kath si staccò dalle labbra di Zayn a fatica, poi prese a fissare Hannah.

“Ti piacerebbe Payne... Adesso tocca ad Hannah.”

La bionda fissò Kathleen e le sembrò di vedere le rotelle del suo cervello muoversi.

Kath si voltò verso Zayn e si avvicinò al suo orecchio, poi vide il moretto annuire e baciarle una guancia. Zayn si guardò intorno e si avvicinò ad una lampada, prese il centrino da sotto e lo diede ad Hannah.

"Che devo fare?" chiese la bionda, fissando il pezzo di tessuto.

“Devi mh... Spogliare Liam bendata." sentenziò Kathleen, grattando la guancia di Zayn.

"Wow." fu la risposta di Liam, che si alzava in piedi, dando una mano ad Hannah ad alzarsi.

Lei diede il pezzo di stoffa a Liam che, docile, glielo annodò attorno agli occhi, poi si avvicinò tentoni a Liam.

Gli sfiorò il petto sentendo sotto le dita la consistenza dei suoi pettorali, scivolò incerta verso il basso e trovato il bordo della tshirt lo tirò verso l'alto.

"Non aiutarla Payne!" urlò Zayn.

Hannah ridacchiò dondolando sul posto e poi poggiò entrambe le mani sul petto di Liam, scivolando verso il basso.

"Anche i jeans?" chiese, apparentemente al vuoto.

"Ovvio, vuoi perderti la parte più divertente?" rise Zayn, guardando Kath e stringendosela addosso.

Liam nel frattempo cercava di trattenersi, ma quando le mani di Hannah arrivarono alla patta dei jeans sentì la sua erezione crescere, le sue dita affusolate sbottonarono i jeans e sfiorarono la porzione di pancia sopra i boxer, Liam si lasciò sfuggire un gemito e Hannah rise.

"Scommetto che Jennifer queste cose non te le fa, nemmeno nei tuoi sogni.." gli sussurrò chinandosi e lasciando un bacio sul ventre di Liam, sentendo la sua erezione spingerle sotto il mento.

Il gemito di Liam si propagò per tutta la stanza, mentre tirava in piedi Hannah e la baciava, finalmente.

Erano tutto uno schiocco e labbra.

"Adesso direi che abbiamo finito." sussurrò Zayn, ma Liam svestito aveva già preso Hannah in braccio e fece segno a Zayn di fare lo stesso.

Senza opporre alcuna resistenza Kath si fece prendere in braccio da Zayn che seguì Liam fuori.

Appena Hannah vide il bordo della piscina – nonostante la sua mente non fosse esattamente lucida – iniziò a dimenarsi tra le braccia di Liam che tuttavia la tenevano stretta.

“Liam Payne! Non osare!- gli urlò aggrappandosi a lui – Ho il cellulare in tasca, e le sigarette, non puoi!” urlò ancora e Liam si premurò di togliere tutto prima di buttarla in piscina.

“No, Z-Zayn non avrai intenzione di...” mormorò Kath stringendo le braccia al collo di Zayn.

“Non ti va un bagnetto, Kathy?” le rispose lui scoppiando a ridere.

“Te la faccio pagare!” riuscì a dire prima di finire dritta in piscina.

L'acqua era ghiacciata ma nessuna delle due ragazze sembrava averlo notato, tutte e due erano troppo impegnate ad uscire dalla piscina e trascinare dentro i loro ex fidanzati.

“E' ora del bagnetto, Zayn!” gli disse all'orecchio Kath, completamente fradicia, i vestiti appiccicati alla pelle lasciavano poco all'immaginazione di Zayn.

“Sai che non so nuotare!” piagnucolò lui.

Kath lo tirò dentro, e lui le finì – casualmente – addosso, senza troppi complimenti le tolse i vestiti ormai fradici, e la spinse neanche troppo delicatamente contro il bordo della piscina, iniziò a baciarla e Kath iniziò a togliergli la maglietta, con qualche fatica dato che era praticamente appiccicata a Zayn mente le sue mani stavano già raggiungendo il gancio del suo reggiseno.

Sembrava un flashback della prima volta che l'aveva incontrata e dopo due ore erano a scopare nella sua camera d'albergo.

Hannah stava per uscire dalla piscina,era fradicia e aveva freddo, si sarebbe fatta volentieri un thé caldo quando sentì un braccio – immediatamente sapeva di chi fosse – stringersi attorno alla sua vita.

“Dove scappi?” le domandò Liam riportandola in acqua.

“Ho freddo.” gli disse e si strinse a lui, e in quel momento Liam capì definitivamente quanto le fosse mancata, quanto le fosse mancato stringerla tra le braccia, il suo profumo, i suoi capelli.

E Liam non se lo fece ripetere, la prese in braccio – di nuovo – e la fece sedere sul bordo della piscina, le baciò piano il collo mentre le sbottonava la camicia, e Hannah sentiva quella sensazione di vuoto nello stomaco, quella specie di mal di pancia che le veniva sempre quando Liam la sfiorava.


 

La mattina dopo, anzi il pomeriggio dopo dato che quando Hannah aprì a fatica gli occhi, per qualche secondo le ciglia appiccicate per via del poco mascara che le era rimasto, erano le due di pomeriggio anche se lei non lo sapeva, si ritrovò su un letto che non era sicuramente il suo e ancora, in una stanza che non aveva mai visto.

La testa le pesava con un macigno sulle spalle, aveva la bocca impastata e i crampi allo stomaco per la fame.

Cercò di girarsi su un fianco ma scoprì di avere il polso sinistro bloccato, con un enorme sforzo aprì di nuovo gli occhi e scoprì che il suo polso era ammanettato ad un altro polso.

Era un polso con un tatuaggio attorno, un polso che avrebbe riconosciuto tra altri cento.

Per un attimo si domandò cosa ci facesse in mutande e reggiseno, in un letto che non era il suo, ammanettata al suo ex ragazzo, poi, improvvisamente gli eventi della sera prima le rovinarono addosso come una valanga, uno tsunami e improvvisamente si ricordò di tutto ciò che era successo: lei e Kath che si scolavano diverse vodka, un ragazzo dal nome imprecisato che si strusciava contro di lei, Liam che gli lanciava occhiate assassine, e ancora Liam che la baciava, poi la buttava in piscina...

In sostanza i suoi ricordi erano flashback un po' annebbiati, come polaroid messe a casaccio sul muro, piene di Liam.

Non ebbe tempo di vergognarsi delle sue azioni perché Liam si svegliò in quel preciso istante.

Evidentemente anche lui ci mise qualche minuto a capire perché si trovava lì, perché per qualche minuto non parlo, continuando a fissarla.

Nessuno dei due aveva il coraggio di parlare, entrambi sapevano che i fatti della sera prima non sarebbero dovuti accadere, entrambi sapevano che non avrebbero dovuto trovarsi nello stesso letto, ammanettati assieme eppure eccolo lì, a guardarsi negli occhi come due perfetti idioti.

“Senti, quello che è successo ieri sera...” iniziò Liam incerto, la bocca impastata dal sonno e il cervello lento e assopito.

“Stai per dire: eravamo ubriachi, non sapevamo quel che facevamo eccetera... Io ho una ragazza, quindi dimentichiamoci tutto?” completò la frase Hannah, che sentiva dentro di sé il panico crescere.

“Sicuramente eravamo entrambi un po' fuori... Ma...- esitò un attimo cercando di mettersi a sedere.- Probabilmente se fossi stato sobrio non”

“Non mi avresti mai baciata?” lo interruppe di nuovo e Liam scosse la testa, prima di avvicinarsi e baciarla di nuovo, un bacio leggero e persino casto, che non aveva nulla a che vedere coi baci della notte prima.

“Contenta adesso?- le domandò prima di riprendere il discorso.- Probabilmente non avrei mai fatto delle flessioni sopra di te, non avremmo scopato in piscina e forse non avrei un polso ammanettato al tuo ma...

Hannah ti rivoglio indietro e me ne sono accorto ieri... Prima di essere ubriaco.- aggiunse in fretta.- Mi sono comportato come uno stupido, non ho mai voluto lasciarti, sul serio, ti volevo indietro un secondo dopo che te ne sei andata ma non avevo le palle per dirtelo e ho lasciato che gli altri scegliessero per me.”

Per prima cosa Hannah si chiese come avesse fatto Liam a produrre pensieri e a formulare frasi così complicate di prima mattina, poi si ricordò che non era mattina e pensò a ciò che Liam le aveva detto.

L'avrebbe perdonato anche senza tutto quel discorso, le era mancato dal momento in cui se n'era andata; lo aveva odiato per due settimane e le era bastata una sera per cancellare tutto quel presunto “odio” e tornare ad essere innamorata perdutamente di lui.

Hannah si avvicinò di più a Liam e senza dire nulla lo baciò, labbra contro labbra, di nuovo un bacio leggerlo, casto e puro quasi come se fossero due undicenni alle prime armi.

“Andiamo a cercare la chiave di queste manette eh...” disse facendo per alzarsi ma Liam la trattenne.

“C'è tempo...- mormorò Liam e le strinse il braccio libero attorno alla vita, baciandole piano il collo.- Non voglio che mi scappi ancora.”

Hannah scosse leggermente la testa e tornò a sdraiarsi accanto a lui.

Un torpore all'altezza delle mani fece svegliare Kathleen che stropicciati gli occhi, si rese conto di non essere in casa sua, successivamente si accorse di essere dentro una vasca da bagno, di un bagno che non era il suo, addosso al suo ex fidanzato, e di essere in intimo.

Continuò a guardarsi attorno cercando i suoi vestiti e quando li vide ammucchiati vicino al lavandino umidicci una tempesta di flashback le si scaraventò nel cervello.

Lei e Hannah che bevevano, un certo Mark con cui si era strusciata per buona parte della serata, Zayn che la fissava, Zayn che le slacciava i jeans con la bocca, poi scopavano in piscina.

Una fitta alla testa la fece ritornare improvvisamente sulla Terra e tutti quegli eventi le si racchiusero in testa con troppa forza.

“Oddio.” sussurrò voltandosi di scatto verso di Zayn steso dietro di lei, con il capo poggiato al bordo della piscina. Le sue braccia tatuate erano una appoggiata al bordo e una era stretta attorno alla sua vita.

La mano destra, che le stringeva delicatamente l'addome, riportò nella mente di Kath le carezze lascive e passionali che Zayn le aveva regalato in piscina, poi successivamente dentro quella piccola vasca da bagno.

Continuò a fissarlo e decise che era arrivato il momento di svegliarlo.

Doveva sapere. Doveva andarsene velocemente da lì.

Non voglio rimanerci bruciata di nuovo.

“Zayn, svegliati.”

Il ragazzo non si scompose minimamente, continuando a respirare riposato.

Kath si perse a guardarlo: aveva tagliato i capelli e non si faceva la barba da un paio di giorni, la pelle bronzea risplendeva sul bianco latte della vasca, e il petto liscio e sodo le faceva da cuscino. Il suo sguardo corse verso il basso, dove accanto al cuore tatuato un segno violaceo occupava una piccola porzione di pelle, sfiorò quel tondino di pelle e sorrise, quando lo sentì mugolare.

Zayn sentiva in testa tre carri armati, un esercito in marcia e la cassa di un concerto metal in prima fila. Tutto insieme.

Aprì piano gli occhi e dopo essersi guardato un attimo intorno abbassò lo sguardo e trovò Kathleen, in intimo, che lo fissava seria.

“Kath...”

“Ciao Zayn.” Il moro la fissò.

Aveva la matita sotto gli occhi e una striscia di mascara che le colava su una guancia per poi arrestarsi all'inizio del seno sinistro.

Ed era comunque bellissima.

“Senti Zayn, io davvero credo che abb..”

Zayn si sporse verso di lei e le tappò la bocca con le proprie labbra.

Sono sempre morbide pensò il ragazzo, mentre Kath poggiava le mani sul suo petto e lo spingeva lontano. “Zayn, abbiamo fatto una cazzata! Tu stai con un'altra, e io ti ho fatto un succhiotto sul ventre che sarà difficile spiegare ad Amber, e tu... e noi...”

Il ragazzo la prese per le spalle e la bloccò. “Kath, abbiamo fatto una cazzata. E' vero. E..”

“E quindi è meglio uscire da qui dentro e non rivederci Zayn, ci sono stata già troppo male...” Borbottò alzandosi in piedi ma Zayn la tirò per la mano e la ragazza atterrò sul suo grembo, a cavalcioni su di lui. “Guardami in faccia Kathleen. Probabilmente se fossi stato sobrio non avrei fatto un sacco di cose stasera. Non mi sarei buttato in piscina per esempio.”

“E...?”

“Non guardarmi così – sorrise lui, passandole le mani sulla schiena – se fossimo stati nella nostra stanza avrei fatto qualcos'altro dopo averti abbassato la zip con la bocca.”

Kath gli tirò un piccolo schiaffetto sul petto e lui sorrise, stringendosela addosso.

“Kath, rifarei tutto. E sono un coglione, perché non avrei dovuto lasciarti uscire da quella porta due settimane fa. Avrei dovuto rincorrerti per la strada. Avrei dovuto fermarti e dirti tante cose. Ma mi conosci, sai che sono un'orgogliosa testa di cazzo. Forse l'alcool stasera mi ha aiutato. Mi ha sbloccato.” Kath gli sorrise sincera, come forse non faceva da tempo.

Lo amava, era più forte di lei, gli avrebbe perdonato qualsiasi cosa, probabilmente.

E lei era una che non perdonava spesso, portava rancore ed era capace di farti sentire una merda per averla fatta soffrire, ma amava Zayn, amava quando la guardava negli occhi e lei non era in grado di sostenere il suo sguardo, lo amava quando la notte la stringeva a sé e le baciava piano il collo.

“L'alcool ti fa fare discorsoni, Malik.” sussurrò lei, chinandosi vicino al suo viso e baciandogli piano l'angolo della bocca.

“Che cos'era questo?” chiese il moro, correndo con le dita sulla sua schiena.

“Un bacio..?”
“Adesso ti faccio vedere io cos'è un bacio.” le bisbigliò prima di scivolare piano verso il fondo della vasca e stringersela sopra, mentre le mordeva piano le labbra e intrecciavano insieme le lingue.


 


Dovreste dare la colpa a _burntlungs perché è colpa sua. Sempre.
Non fa altro che darmi idee su WhatsApp e io la picchierò, sooner or later.
Questa volta non c'è stacco, abbiamo scritto tutto insieme.
La punizione di Liam e Hannah le ho scritte io, e lei quelle di Kathleen e Zayn.
Sono otto pagine piene di tante cose, e io spero vivamente possa piacervi perché questa oneshot facendo un rapido calcolo è nata in poco meno di un giorno, e tralasciando che io scrivo dimmerda, lei è bravissima e dolcissima e lei e Liam sono diventati il mio ennesimo OTP.
Amatela.

Mi congedo, perché ho mal di schiena, sete e devo asciugarmi i capelli.

Tanti baci a voi!

xx

 

   
 
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