Sally's
Diaries
“Klaus,
ti presento Sally”
Caroline
Forbes era sempre stata una ragazza fastidiosamente
determinata.
Klaus l'aveva capito subito, perdendosi per una
manciata di secondi nella risolutezza dei suoi occhi verdissimi. Gli
ricordavano i prati che l'avevano visto umano – e
fragilissimo – e l'autunno con le sue foglie ostinate.
Restavano appese al ramo, piccola oasi di pace, fino alla fine.
Resistevano.
E resisteva
Caroline, dando prova di un coraggio non indifferente, mentre si
incaponiva nel vano tentativo di ottenere da lui un “sì”
come risposta.
«È
la creatura più dolce di questo mondo, Klaus. Fai almeno un
tentativo.»
Poi sbatteva le lunghe ciglia con perizia e lui era sempre sul
punto di cedere.
«Ho
detto no, Caroline. Non cambierò idea.»
Era inutile
sbattere la porta. Caroline si attaccava al campanello e non avrebbe
smesso finché lui non avesse ceduto. Questa storia andava
avanti da quasi un'ora e Caroline pensò che fosse giunto il
momento di ricorrere all'artiglieria pesante. «Mi offri almeno
qualcosa da bere?», domandò con fare civettuolo.
Klaus
seppe di essersi cacciato in un tremendo pasticcio quando vide il
cortissimo vestito che lambiva le cosce lunghe e tornite di
Caroline.
«Posso sapere perché sei tanto
ostinato?»
Aveva accavallato le gambe e si era leggermente
sporta verso di lui, spingendosi persino a posare con disinvoltura
una mano sul suo ginocchio.
Sentiva qualcosa gonfiarsi
nei
suoi pantaloni e al contempo la sua lucidità vacillare. Si era
cacciato davvero in una brutta situazione. Non sapeva dire no a
quella ragazza. E lei lo sapeva bene.
«Sono allergico»,
mentì.
Caroline lo fissò per un istante con
espressione seria, poi scoppiò in una risata cristallina.
«Pensi davvero che me la beva? Noi non abbiamo allergie. E poi,
anche se fosse, è per una buona causa. Fallo per me.»
Era sempre più vicina.
«Ok, ci sto.» Neppure
lui riusciva a credere alle sue parole.
«Grandioso!»,
Caroline lo aveva ringraziato con un abbraccio strettissimo –
grazie al quale ebbe l'occasione di farsi un'idea precisa di certe
parti
di lei – ed era corsa fuori da casa sua. Era tornata un paio di
minuti dopo con un trasportino in una mano e una “guida al
benessere del tuo felino” nell'altra.
Da alcune aperture su
un lato del trasportino un minuscolo gattino bianco lo osservava
truce, sembrava quasi sfidarlo. Klaus pensò che la ragazza
dovesse aver esagerato un po', definendolo la “creatura più
dolce del mondo”.
«Klaus,
ti presento Sally.»
Caroline
aprì la porticina e prese la gattina; era grande quanto la sua
mano, eppure i suoi occhi blu continuavano a minacciarlo.
Lo posò
sulle sue gambe e sorrise soddisfatta.
Lo starnuto che ne
conseguì divenne quasi leggenda.
N.D.A.
Quanto
avete appena letto è nato un pomeriggio di qualche settimana
fa, mentre prendevo il sole ed ero terribilmente annoiata.
Fluff
e OOC, indubbiamente. Ma penso che queste due, di tanto in tanto, si
accostino bene alla Klaroline. È una flashfic senza pretese,
che penso sarà seguita da altre due (di cui per ora ho in
mente solo i titoli: “Apoteosi
del terzo incomodo”
e “Tutto
è bene quel che finisce bene”).
Se siete particolari amanti di questo pairing vi invito a leggere la
mia long, della quale pubblicherò entro domani il terzo
capitolo: Catch
me if you can – il suo posto nel mondo.
Vi ringrazio
infinitamente per l'attenzione e per le eventuali recensioni.
Un
bacio e a presto,
egoica