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Autore: Bell_Black    20/08/2013    3 recensioni
* tratto dal testo *
Aveva fatto tutto per me ed io non riuscivo neanche a essere minimamente sereno, oggi doveva essere un giorno fantastico e invece si è trasformato nel più orribile di tutti, nessuno pensava ai miei sentimenti o ai suoi bastava solo la felicità dei genitori e nient’altro.
L’amavo non potevo negare i miei sentimenti verso una persona così bella e ingenua, così dolce e fragile, disposta a tutto per aiutare chi le sta accanto ma avrei preferito la morte a tutto questo, quell’ipocrita di Stan aveva avuto anche la faccia tosta di telefonarmi sapendo la situazione mia e della bionda, è solo uno stupido cretino, non merita tutto ciò che sta per ricevere.
[...]
" scappiamo Zayn? " chiede la bionda sorridente con le lacrime agli occhi
" scappiamo Perrie! " concludo prendendola per mano...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Follow Your Love
 

Eravamo tutti a Londra il tempo non era dei migliori sembrava che anche il cielo fosse triste per l'accaduto, non dormivo ormai da due giorni i sensi di colpa mi si ammassavano in testa e quelle orribili immagini mi portavano un’angoscia unica e orribile che non vorrei più vivere ma che ogni notte mi sveglia impaurito.
Posteggiai la mia BMW a pochi passi dal luogo di incontro con tutti gli altri, mi sentivo una merda, era quasi da ipocriti essere qui dopo tutto quello che era successo con Perrie, sarei dovuto rimanere a casa ma poi me ne sarei pentito amaramente.
Aveva fatto tutto per me ed io non riuscivo neanche a essere minimamente sereno, oggi doveva essere un giorno fantastico e invece si è trasformato nel più orribile di tutti, nessuno pensava ai miei sentimenti o ai suoi bastava solo la felicità dei genitori e nient’altro.
L’amavo non potevo negare i miei sentimenti verso una persona così bella e ingenua, così dolce e fragile, disposta a tutto per aiutare chi le sta accanto ma avrei preferito la morte a tutto questo, quell’ipocrita di Stan aveva avuto anche la faccia tosta di telefonarmi sapendo la situazione mia e della bionda, è solo uno stupido cretino, non merita tutto ciò che sta per ricevere.
Lasciai cadere le braccia ai fianchi e appoggiai la testa sul manubrio dell’auto, dovevo scendere, dovevo affrontare tutto ciò solo per lei, lo avevo promesso ed io mantengo ogni promessa fatta specialmente al mio angelo biondo che stava per andare via da me solo per un patto, per salvarmi.
Feci un respiro profondo e alzai la testa per guardarmi nello specchietto, misi apposto il ciuffo e sistemai la cravatta leggermente spostata, ero impeccabile per una giornata che avrei preferito evitare di vivere ma che avrei portato a termine perché pazzo d’amore per una ragazza che non poteva appartenermi, avrei preferito tornare indietro nel tempo a quando l’avevo conosciuta per caso all’università, con i suoi occhiali neri e il viso dolce e rosso per colpa del freddo

10 Novembre 2010

La sveglia non aveva suonato un’altra volta, quando deciderò a cambiarla sarà troppo tardi, non posso permettermi di arrivare tardi anche oggi alla lezione di economia o la Smith mi avrebbe bocciato in tronco per le troppe assenze e non potevo permettermelo.
Ero in questa università grazie alla mia borsa di studio che avrebbero potuto togliermi con un solo voto basso ma non volevo perdere tutto adesso che ero così vicino al mio traguardo, non potevo dare alla mia famiglia una spesa così esagerata, non potevamo permetterci così tante spese ora che mio padre era  stato licenziato, la mia misera paga da cameriere non basterebbe neanche per sfamare le mie sorelle.
Corsi verso l’entrata della scuola rischiando di cadere un paio di volte per colpa della neve ghiacciata a terra, girai l’angolo trovando la porta della scuola chiusa, di solito quando sono in ritardo è sempre spalancata per colpa degli studenti che entravano e non la richiudevano.
Tolsi il cappello di lana nero passandomi una mano tra i capelli, non c’era una sola persona in giro ciò mi faceva intuire che la mia ora era arrivata, ero in serio ritardo e forse già stato bocciato in economia una delle materie per cui potevo studiare di meno vista la facilità ma per cui rischiavo la bocciatura per colpa della mia pigrizia.
Salii le scale due a due sperando solo che la Smith fosse assente, in ritardo, diventata improvvisamente cieca e sorda così da non potermi segnare l’assenza, slacciai anche il giubbino passando davanti alla biblioteca da cui stava uscendo qualcuno, cercai di evitarlo ma ci andai a sbattere contro facendogli cadere tutti i libri.
Non bastava il ritardo, anche la sfortuna stava passando da questa parte, avrei voluto lasciarlo li ma non potevo essere così scortese.
Mi abbassai e iniziai a raccogliere un po’ di libri da terra, erano quasi tutti sulla psicologia infantile, sicuramente per qualche tesi scolastica, nessuno credo prenda certi libri per puro divertimento ludico o rilassante.
“ scusami tanto amico, non ti avevo visto ” dissi porgendogli i libri, lui alzò la testa e mi accorsi che era una ragazza, aveva i capelli nascosti da un cappello grigio di cotone e una felpa forse il doppio della sua taglia normale e dei grandi occhiali neri.
“ scusami tu, con questi libri non ti avevo visto ” prese i libri dalle mie mani, facendomi un sorriso dolce e mostrandomi i suoi meravigliosi occhi azzurri contornati da della leggera matita nera e del mascara.
“ non hai lezione adesso?” le chiesi in modo invadente, non molti venivano all’università solo per dei libri, diciamo che era già tanto se ci andavi per le lezioni o gli esami.
“ sono nuova e poi manca ancora un’ora all’inizio delle lezioni se non ci hai fatto caso ” trattenne una risata alzandosi da terra con in mano i suoi libri sulla psicologia.
Quindi io avrei corso per un chilometro, pregato ogni cosa e persona esistente e sperando nella clemenza della professoressa, per poi scoprire da una completa sconosciuta in più nuova che mancava ancora un’ora all’inizio di una stupida lezione, forse avrei dovuto far controllare ogni singolo orologio del mio appartamento.
“ sono un abitudinario del ritardo e credevo di esserlo anche questa volta, non posso più permettermi di alzarmi tardi ” ammisi notando un libro a terra, raccolsi il piccolo fascicolo e tolsi un po’ di libri alla ragazza per aiutarla, visto che avevo un’ora libera era meglio sfruttarla.
“ comunque sono Zayn Malik, piacere ”
“ Perrie Edwards, il piacere è tutto mio, grazie dell’aiuto ” abbassò lo sguardo diventando leggermente rossa in viso, era veramente carina e mentre arrossiva sembrava che la sua bellezza triplicasse
“ di nulla, è il minimo dopo esserti venuto contro, da dove vieni? ” chiesi iniziando a camminare con lei per i corridoi della scuola, non avevo la minima idea di dove dovesse andare ma fare un po’ di conoscenza non mi avrebbe ucciso
“ sono stata quattro anni in spagna per imparare la lingua e studiare li ma da un paio di mesi mia madre mi ha voluta a Londra per sistemare degli affari, quindi mi sono iscritta qui, in cosa ti specializzi?” chiese lei sempre tenendo uno sguardo vago verso l’ambiente e mai su di me, la stavo veramente mettendo in imbarazzo.
“ storia dell’architettura… cose tipo, il Colosseo, il big bang, la torre pendete di Pisa, le torri gemelle, cose noiose ma terribilmente affascianti, tu? ” ricambiai la domanda puntando il mio sguardo sul suo viso che era completamente rosso.
“ psicologa infantile, amo i bambini e mi piacerebbe aiutarli, nulla a che vedere con l’architettura come te, sicuramente girerai molti paesi! ” uscimmo fuori dall’edificio trovandoci nei giardini dell’università, faceva veramente freddo e la neve aveva ripreso a scendere in modo candido e leggero.
“ in verità no, non mi sono mai mosso da Londra, neanche per andare a Manchester, tu mi sembri una invece che di viaggi ne ha fatti molti ” era da poco tornata dalla Spagna, non credo si sia risparmiata gli altri paesi.
“ in effetti prima di stabilirmi in Spagna ho girato il mondo e visitato molte capitali tra cui alcune nominate da te, ciò che tu studi sui libri io l’ho visto molto tempo fa, sono uno spettacolo da vedere, specialmente il Colosseo e le rovine di Agrigento e la cosa più bella in assoluto è il ponte di Brooklyn, uno spettacolo per gli occhi ” la bionda si era persa nei suoi ricordi e nelle sue felicità mentre io l’unico ricordo di viaggio che ho è quello dal big bang a casa mia, diciamo che non avevo molto tempo ne denaro per viaggiare ma andava bene così, sarebbe arrivato il mio momento.
“ ci credo, rimarrai qui per molto ho è solo una cosa momentanea? Mi piacerebbe conoscerti ” potevo sembrare invadente  ma ormai che avevamo preso confidenza perché non provarci, massimo avrei ricevuto il solito due di picche, non sarebbe stato il primo da una  così bella ragazza.
“ sinceramente non lo so ma anche a me farebbe piacere parlare con te.. quella è la mia auto ” mi indicò una Ford Capi vintage, rimasi a bocca aperta vedendola, era un’auto costosissima e molto bella, sicuramente non l’avrei usata per andare da casa a scuola, sarebbe stato il sinonimo di come sprecare una così bella macchina su cose inutili.
La bellezza della macchina mi aveva totalmente distratto da quello che mi aveva detto Perrie, voleva veramente vedermi, quindi non avevo capito male e per una volta mi ero evitato un rifiuto, doveva proprio essere una giornata fortunata o almeno lo speravo.
La bionda aprii la portiera e mi indicò di lasciare i libri sul sedile posteriore dell’auto, credo che più di così non potrei mai avvicinarmi ad un’auto tanto costosa, era stupenda e tenuta in ottimo stato, potrei chiamarla la mia auto dei sogni, non solo perché la desideravo ma anche perché potevo permettermela solo nei sogni più oscuri e profondi della mia fervida immaginazione.
“ grazie mille Zayn, sei stato gentilissimo, nessuno lo avrebbe fatto, come hai visto sono solo una nerd molto maldestra e per nulla estroversa, se mi sarei scontrata con qualcun altro credo che sarei stata più chiusa mentre con te mi sono sentita libera di parlare ” sistemò il seggiolino e si mise in auto pronta a partire, mi appoggiai con i gomiti alla portiera dell’auto e gli sorrisi, sicuramente avevo notato la sua timidezza visto che non smetteva di arrossire ma non capisco perché credeva che nessuno l’avrebbe aiutata, credo che i ragazzi della scuola avrebbero fatto a pugni per aiutarla, anche solo per farsi notare da lei.
“ ci si vede in giro allora, alla prossima Perrie ” la salutai alzandomi, lei mi fece un cenno con la mano e se ne andò via lasciandomi solo nel parcheggio dell’università, non avevo il suo numero, ne il suo indirizzo di casa ma sapevo nome e cognome e l’indirizzo di studi, non sarebbe stato difficile ritrovarla e non credo me la sarei fatta scappare.


Fu il giorno più bello e strano della mia vita, averla incontrata in quel modo totalmente da film ma non aver esagerato ne affrettato i tempi, eravamo due persone simili che volevano divertirsi e se lo facevano insieme si sentivano meglio, era questo il bello di noi due, fidanzati o meno stavamo bene l’uno insieme all’altro, senza bisogno di cose costose o grandi ricevimenti, una semplice tenda e le stelle ci bastavano.
Una lacrime scese sul mio volto ma subito la tolsi cercando di riprendere il controllo di me stesso, non dovevo piangere, dovevo essere forte per me e per lei, non potevo crollare ora, ero arrivato fino li con le unghie e con i denti, protestando con me stesso e sperando questa giornata venisse annullata ma ormai ero nel parcheggio della chiesa più bella di Londra, la preferita della mia bionda, pronto a morire dentro davanti a una scena a cui non avrei voluto assistere.
Il cellulare iniziò a vibrare nella tasca e subito lo tirai fuori, era un messaggio di Niall, sicuramente vorrà assicurarsi che sia presente, sa quanto ci teniamo entrambi ma che la situazione non è delle migliori, aprii il messaggio e iniziai a leggere a fatica con gli occhi appannati per colpa delle lacrime trattenute.


‘ spero per te che tu sia già arrivato, qui sono tutti con delle facce orribili, nessuno è felice tranne la madre, ti prego devi pensare a qualcosa non puoi lasciare che tutta questa tortura continui, io sono solo il migliore amico di Perrie, non posso fare nulla, devi essere tu ad intervenire, lei ti ama e lo sai bene perché tu provi le stesse cose, ti prego Zayn salva questa giornata’


Non potevo fare nulla per salvare la giornata, non era più fattibile una cosa del genere, lei aveva deciso di salvarmi ed io avevo promesso di non fare nulla per impedire tutto ciò, mi sentivo un codardo senza onore, non credo neanche riuscirò a guardarla quando entrerà.
Scesi dall’auto e sistemai la giacca nera del vestito, dovevo farmi forza, era il giorno più brutto della mia vita ma dovevo farmi forza solo per lei, vidi  in lontananza Jade e Liam mano nella mano, anche loro vestiti eleganti per l’occasione era stato grazie a loro se io e Perrie ci eravamo dati il primo bacio che non credo scorderò mai.
Liam si fermò a pochi metri da me e mi guardò rammaricato, sapeva quanto soffrivo ma non potevamo faci nulla, ormai era tutto pronto e gli invitati erano davanti alla chiesa aspettando che lei arrivasse, mentre io speravo solo fosse scappata come aveva confessato la notte di capodanno nella casa in montagna della famiglia di Liam .


31 Dicembre 2010


Mancavano una manciata di minuti alla fine dell’anno, presto sarebbe iniziato il duemila e undici e con esso le novità, Perrie mi aveva aiutato a mettere un po’ di soldi da parte e presto avrei intrapreso il mio primo viaggio fuori dall’Inghilterra, destinazione… Roma, Italia posto più che adatto anche per approfondire i miei studi romani.
Mia madre e mio padre erano più che contenti che fossi riuscito a mettere dei soldi da parte ma la verità era che senza Perrie non sarei riuscito a risparmiare neanche un centesimo, ho le mani bucate e non riesco a non spendere i miei risparmi ma con molta pazienza la bionda era riuscita a farmi mettere da parte i soldi necessari ed anche qualcosa in più che ho usato per farle un regalo come ringraziamento dell’aiuto. 
Fuori la neve aveva smesso di scendere da pochissimo e i ragazzi erano usciti a preparare il necessario per festeggiare l’anno nuovo, Liam ci aveva invitati  tutti in montagna dove i suoi genitori gli avevano lasciato la villa libera mentre loro erano rimasti a Londra.
Presi un plaid dal divano e le sigarette del tavolino, avevo bisogno di fumare, questi due mesi non erano stati dei migliori, gli esami si facevano sempre più difficili, il lavoro più pesante ma per fortuna mio padre era stato assunto agli inizi di dicembre ed io ho potuto smettere di fare i doppi turni, solo stare con i miei amici mi ha veramente rilassato ,ero un po’ stressato ma ormai mancava poco all’inizio non solo di un nuovo anno ma anche di una nuova prospettiva.
Mi misi seduto sui gradini del portico a guardare le il cielo e la neve soffice appena caduta, faceva veramente freddo e il plaid non bastava per stare fuori.
Accessi la sigaretta riponendo il pacco di Marlboro nella tasca posteriore dei pantaloni, potevo sentire i ragazzi urlare e ridere nel retro mentre urlavano e le ragazze farfugliare qualcosa da dentro la casa, con questo silenzio si sentiva ogni minima parola detta dalle cinque, stavano convincendo Perrie a fare qualcosa mentre lei batteva i piedi per negare qualcosa.
Portai la sigaretta alla bocca e alle mie spalle la porta si aprii, subito mi girai verso di essa la ragazza era lievemente in imbarazzo con i capelli lunghi legati con una molletta in modo scombinato, le guance gli diventarono rosse e come al solito si portò le dita sulle labbra per mangiarsi le unghie dal nervoso, ormai la conoscevo abbastanza bene e quando era nervosa non si risparmiava le sue povere unghie.
Mi spostai di lato per fagli posto e lei esitante si mise seduta in parte a me e si sfregò le mani sulle braccia per il troppo freddo era vestita con un vestito nero aderente fino alla vita e più morbido sulle cosce, le spalle erano coperte solo da un fine scialle bianco.
“ tutto bene Zayn? ” chiese la ragazza con voce neutra guardando avanti a se, annuii alla sua domanda e mi avvicinai per avvolgerla nel plaid, stava letteralmente congelando poverina, Perrie mi ringraziò con lo sguardo e poggiò la testa sulla mia spalla stringendosi a me.
“ si sta morendo di freddo, non dovevi uscire, manca ancora molto alla mezzanotte” dissi guardando l’orologio da polso, mancavano una ventina di minuti alla fine di quest’anno stressante ma volevo godermi il tutto come se fosse stato il migliore, ricordandone solo le cose positive.
“ lo so benissimo ma ti ho visto solo a fumare e sono uscita per farti compagnia, se do fastidio..”
“ no, non dirlo neanche, tu non dai mai fastidio ” la interruppi subito tenendola per il braccio, Perrie non dava mai fastidio, era una ragazza così tranquilla, semplice e dolce che la sua sola presenza ti rasserenava di tutto, amavo anche solo stare in sua compagnia mentre studiavo o non si faceva nulla, perché lei non pretendeva molto, gli piaceva la tranquillità e la pace, stare con gli amici era la miglior cosa per lei e nessuno la respingeva, specialmente io.
“ cosa ti turba Zayn? Mi sembri pensieroso o sbaglio?!” la bionda alzò la testa dalla mia spalla donandomi il suo sguardo luminoso e fresco che aveva un delicato accenno di trucco che metteva in risalto i suoi stupendi occhi azzurri.
“ nulla che meriti attenzione, stavo solo facendo il resoconto dell’anno, diciamo che il tuo arrivo a sconvolto molte cose, ovviamente in positivo ” le parlai con franchezza, sapevo di poterlo fare con lei, non si offendeva ne prendeva tutto alla lettera, sapeva valutare con saggezza le parole che le venivano dette sia positive che negative.
Perrie sorrise e guardò ancora una volta avanti a se, anche lei non sembrava del tutto libera dai pensieri o dalle preoccupazione, quello era sicuramente un falso sorriso che nascondeva uno dei suoi tanti problemi di cui non parlava mai a nessuno.
“ anche tu mi sembri piena di pensieri, vuoi parlarne? ” chiesi a voce bassa avvicinandomi di più.
Sentii i suoi muscoli irrigidirsi al mio fianco e il viso prese un’espressione seria e cupa, quando si voleva parlare di lei era sempre così, diventava nervosa e sviava il discorso su altro pur di non parlarne ma non credo le faccia bene tenersi tutto dentro, rischiava di scoppiare da un momento all’altro.
“ si Zayn ho la testa piena di pensieri ma l’unica cosa che mi distrae da essi è il mondo, non sai quante volte vorrei scappare da qui, per quanto abbia amici fantastici come te, mia madre non è altrettanto socievole, c’è un motivo per il quale mi ha fatto tornare dalla spagna e quel motivo non è perché gli mancavo.” Sembrava veramente triste mentre ne parlava, aveva la testa china verso il pavimento e quelle poche volte che riuscivo a scorgere i suoi occhi erano lucidi e pieni di angoscia.
“ Perrie con me puoi parlare, sai che per te sono un libro aperto, non voglio tu stia male, qualsiasi cosa sia la si può affrontare insieme, come il resto ” la rassicurai dandole un abbraccio stretto, sentii il mio ed il suo cuore accelerare di colpo e la necessità di averla il più vicino possibile.
La porta alle nostre spalle si aprii e Jade ne fece la sua uscita senza dir parola, semplicemente rimanendo ferma vicino ad essa e fissandoci con sguardo sognante, non ci accorgemmo subito della sua presenza, quell’abbraccio era veramente rassicurante e diverso dagli altri, faticammo a staccarci l’uno dall’altra.
“ ragazzi è quasi mezzanotte, non vorrete perdere il conto alla rovescia ” esordii Cher balzando fuori dal nulla.
Jade la colpii con qualcosa in testa ed io e Perrie riuscimmo a staccarci, le due ragazze rientrarono lasciando la porta aperta e noi ci alzammo dai gradini leggermente bagnati, sistemai i jeans e porsi il plaid alla bionda infreddolita che accettò senza esitazioni.
“ un vecchio detto dice che: chi baci a capodanno baci tutto l’anno… non ho mai constatato se fosse vero ” dissi scherzando mentre  Perrie entrava in casa per raggiungere la porta che portava sul retro.
Tutti erano già fuori e pronti per il conto alla rovescia, mancavamo solo noi, strinsi la mano della bionda facendola uscire fuori mentre i ragazzi avevano iniziato il conto alla rovescia, mancavano pochi secondi e l’anno nuovo sarebbe stato nostro 
“ sette … sei … ”
“ Zayn com’era quel detto? ” chiese di fretta la ragazza mentre il conto alla rovescia volgeva al termine
“ chi baci a capodanno baci tutt…” non riuscii a finire la frase che lei mi saltò addosso baciandomi sulle labbra proprio mentre scoccava la mezzanotte.
Sentii il cuore accelerare e tutto sembrava confuso ed inaspettato, lei avvolse le braccia intorno al mio collo ed io alla sua vita portandola più vicina a me, era il bacio perfetto, non importava chi ci fosse intorno a noi o chi non gradisse, quel bacio era tutto nostro, speciale e molto diverso da quelli dati fino adesso alle altre ragazze.
 Lentamente staccai le mie labbra dalle sue godendomi ogni piccolo istante di ciò che stava accadendo intorno a noi, forse era per quello che prima era così nervosa o almeno ci speravo, dopo un bacio del genere è difficile rimanere comuni amici, avevo provato qualcosa di veramente forte che andava aldilà della semplice amicizia che c’era sempre stata tra me e lei.
“ spero che quel detto sia vero ” fu l’unica cosa che riuscii a dire quando le nostre labbra si divisero del tutto.
La bionda scoppiò a ridere e insieme alzammo gli occhi al cielo, i fuchi d’artificio erano fantastici di mille colori e forme diverse, avevano del tutto attirato l’attenzione dei nostri occhi ma non quella delle nostre menti, nella mia testa non c’era più posto per nulla, dentro di essa giravano continuamente le emozioni confuse ma uniche che avevo provato pochi secondi fa, quel bacio sarebbe stato il primo di una lunga serie, dopo oggi non avrei mollato la presa su di lei, ci avrei provato spudoratamente per averla.


Fu il capodanno più bello della mia vita, per non parlare del bacio l’unico che abbia avuto un vero senso in tutta la mia vita da venticinquenne e Perrie era l’unica ragazza che era riuscita a rubarmi il cuore e portarlo via con se per sempre.
Mi appoggiai al cofano della macchina tenendo la testa china sull’asfalto grigio e caldo, era un giornata soleggiata, perfetta per un bagno al lago o una passeggiata in bicicletta, magari con la propria fidanzata ma io credo sarei rimasto solo per sempre dopo oggi, nessuno avrebbe mai potuto comparare la mia dolce e pazza bionda dai modi di fare spavaldi  e intraprendenti.
Sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla e due paia di scarpe ostruire la visione dell’asfalto che fino a pochi secondi prima stavo guardando a vuoto.
Alzai lentamente la testa scontrandomi con due occhi verdi e lucidi che mi guardavano sconvolti e caritatevoli, rimasi a fissarlo negli occhi qualche secondo per poi abbracciarlo forte, mi sentivo perso e lui era l’unico che mi aveva veramente aiutato in questo periodo, era l’unico che ci era passato più o meno e sapeva ciò che stavo provando.
“ dai Zayn fatti forza ” disse il riccio stringendomi più forte a se, a quelle parole non riuscii più a trattenermi e le lacrime iniziarono a scendere come in una fontana, non potevo farcela era troppo difficile per me poter varcare quella soglia e far finta che Perrie sia stata solo una delle tante, perché non lo era, l’amavo con tutto me stesso.
“ Harry io non posso, questo è troppo per me ” confessai staccandomi dalla sua spalla, anche sulla sua guancia erano comparse delle lacrime e ciò mi rendeva ancora più triste, anche Harry stava soffrendo per colpa mia.
Cher si avvicinò a noi poggiando una, mano sulla spalla di entrambi, anche lei poteva capirmi e visto che era una donna capiva ancora di più il mio stato d’animo ma non volevo si sentisse male per colpa mia, aveva ben altro a cui pensare.
“ come sta il piccolo Styles ?” chiesi guardando il pancione di Cher, il riccio riuscii a sorridere e abbracciò quella che ormai era sua moglie da un anno.
“ ormai dovrebbe nascere tra poco, abbiamo deciso di chiamarlo David ” l’unica cosa che mi rendeva felice era proprio l’arrivo del figlio di Harry, sia lui che la moglie erano al settimo cielo quando hanno scoperto che lei era incinta, mentre io non potevo dire lo stesso ma dovevo metterci una pietra sopra e concentrarmi su qualcosa che mi tenga la mente impegnata  su un argomento diverso da Perrie o qualcosa che la riguardi.
“ spero sia bello come la madre, perché se no poverino non avrà molta fortuna ” cercai di scherzare un po’ ed entrambi sembravano sollevati dal fatto che riuscissi a farlo dato che la giornata che mi aspettava era tutt’altro che scherzosa o lontanamente serena.
Il riccio mi diede un pugno sulla spalla e si mise a ridere con Cher, erano una coppia straordinaria fin da quando si erano conosciuti, molti dicono che gli amori giovanili sono destinati a spegnersi e invece il loro è durato senza intoppi per ben cinque anni, la loro coppia è da invidiare.
“ noi andiamo dentro Zayn, ti teniamo un posto davanti? ” chiese insicura Cher passando una mano sul mio braccio cercando di farmi mantenere il sorriso ma era quasi impossibile, mi limitai ad annuire e i due mi lasciarono solo entrando nella maestosa chiesa che iniziava a riempirsi di gente.
Avevo mezza idea di salire in auto e scappare via, cercare di tornare indietro nel tempo, usando il gira tempo di Hermione che avevo regalato a Perrie mentre eravamo a Roma in vacanza studio, sarei voluto tornare a quel maggio in cui tutto sembrava magico anche se con una piccola complicazione ma credo tutti ne abbiano, non esiste una vita senza sbagli da capire o non si potrebbe crescere e sinceramente sia io che Perrie avremmo preferito rimanere li in libertà ma si sa che le vacanze non sono eterne.
Iniziai a camminare lungo il marciapiede guardando i bambini correre e giocare nella piazza mentre le signore anziane sono sedute fuori casa a spettegolare e attendere l’arrivo della sconosciuta che tutti aspettano con esultanza e angoscia davanti alla chiesa.
Era tutto così finto, anche i sorrisi delle persone estranee erano falsi, io neanche ci provavo a sorridere sarebbe stato prendere in giro tutto ciò che provavo per lei, tutto ciò che c’era stato tra noi in questi anni, mi appoggiai al muro e mi misi a guardare l’arco che precedeva la chiesa, mi ricordava tanto i gironi passati a Roma io e lei soli, anche il tempo ci aveva sorriso, neanche un giorno di pioggia era stata la miglior settimana di vacanza studio che abbia mai fatto in vita mia, le successive erano state belle ma non altrettanto come quella.
Il Colosseo era stupendo, le sue rovine fantastiche, le persone erano tutte socievoli e simpatici, non c’erano questioni, stavamo bene insieme e stare tutto il giorno fra i musei e le mura storiche, eravamo più uniti e forse anche un po’ pazzi.


20 Maggio 2011


Erano gli ultimi due giorni che stavamo a Roma, non volevamo andare via, si stava così bene e gli amici erano così simpatici che non ci facevano pesare la distanza dai nostri vecchi amici che erano rimasti a Londra, uscii fuori dal museo mano nella mano con Perrie mettendomi gli occhiali da sole, avevo finito di raccogliere tutto ciò che mi serviva per la tesi e finalmente potevo godermi un’intera giornata di noia pura.
Camminammo in silenzio lungo le strade di Roma piene di gente che parlava ad alta voce mentre scherzava e rideva, era divertente ascoltare quella lingua tanto strana ma anche dolce e piena di cantilene nella pronuncia che ti facevano rilassare.
Arrivammo fino alla fontana di trevi e ci sedemmo ad ammirare ciò che ci circondava, lasciai la sua mano per avvolgerla in un abbraccio forte, ormai sono cinque  mesi che siamo insieme e le cose vanno abbastanza bene, come tutti ci sono delle divergenze ma riusciamo ad uscirne fuori insieme.
“ tutto questo sta per finire e fra meno di due giorni torneremo a Londra, sei pronto ? ” chiese la bionda guardando la fontana piena di turisti che ci lanciavano monetine per esprimere desideri di ogni genere.
“ non proprio, ma si sa che prima o poi si deve tornare, questa è stata la prima vacanza studio più bella di sempre ” dissi apertamente chinando la testa sulla sua, lei sorrise e si sistemò gli occhiali da sole tondi sul naso.
“ anche io, è stato anche meglio della prima volta che sono venuta, per fortuna sei riuscito a finire la tesi, credo che prenderai il massimo dei voti ”
“ beh anche tu hai potuto approfondire i tuoi studi da strizza cervelli ” la ragazza scoppiò a ridere di gusto alla mia solita affermazione, sapevo che la faceva ridere questo termine e quando potevo non perdevo tempo a dirlo, amavo la sua risata e ne ascoltavo ogni minimo suono dolce e ne osservavo  ogni piccolo movimento delle labbra così morbide e calde.
“ stasera hai voglia di andare in qualche pub ? ” chiese Perrie alzandosi in piedi e sistemando i leggins neri con su delle decorazioni bianche
“ certo, non ci andiamo da un po’ sarà divertente staccare la spina questi ultimi giorni, possiamo fare ciò che vogliamo ” anche io mi alzai in piedi e guardai l’orologio erano le cinque passate e il sole stava iniziando a calare su Roma.
Presi la mano della bionda e continuammo a camminare tranquillamente fino ad arrivare al nostro hotel, distava molto dalla fontana ma non ci pesava molto perché ci divertivamo sempre a commentare ciò che ci circondava e ci fermavamo nei vari negozi pieni di accessori o scarpe di marca.
Camminammo molto per perdere tempo, volevamo mangiare fuori per poi andare diretti in camera a prepararci per la serata nel solito pub dove incontravamo i nostri amici italiani.
“ Zayn io mi fido di te e sai che quando posso ti dico ciò che mi turba ”
“  ceto che lo so, ma perché lo dici?” chiesi sospettoso, quando iniziava il discorso in questo modo doveva dirmi qualcosa di serio, non era la prima volta ma il suo tono sembrava più seri e cupo.
“ sai che sono tornata dalla Spagna per mia madre, prima rimanevo perché costretta da lei, adesso ho un motivo, solo che non ti ho mai detto perché mi hanno costretta a rimanere ”era molto nervosa e come sempre si era portata le dita alla bocca iniziando a mangiarsi le unghie.
“ Perrie non sei costretta”
“ no voglio dirtelo, come sai la mia famiglia è molto ricca grazie al lavoro di mio nonno e solo che il denaro va a scarseggiare quando si spende ovviamente, mio padre guadagna molto ma a mia madre non basta e quindi vuole che frequenti Stan il figlio di una famiglia molto ricca per far in modo che i soldi tornino abbondanti. Io non vorrei farlo odio Stan è veramente odioso e del tutto deficiente, l’unica cosa di cui ama parlare è il denaro ma devo vederlo perché mia madre mi costringe ” rimasi spiazzato dalla confessione, non pensavo fosse questo il motivo, sinceramente credevo che sua madre stesse male o che la sua famiglia non potesse più permettersi il suo soggiorno in Spagna e non che sua madre la costringesse a vedere un ragazzo solo per avere il doppio dei soldi che già possiede.
Lei non andava fiera di quello che aveva confessato e non  riusciva neanche a guardarmi in faccia e le unghie forse non esistevano più sulle sue mani, mi misi seduto vicino a lei e gli tolsi la mano dalla bocca per evitare esagerasse.
“ quante volte lo devi vedere? ” non sapevo bene cosa chiedere, non mi ero mai trovato in una situazione del genere e non credevo mi ci sarei mai trovato, siamo nel duemila e undici, non esistono più i fidanzamenti forzati o almeno così credevo.
“ sono riuscita ad accorciare la pena ad una volta al mese per un’intera giornata, non credere lo faccia con piacere, quel tizio è un peso, vuole solo vantarsi della sua somma di denaro e di quanto si senta bello anche se un rospo è cento volte più affascinante di lui, non lo sopporto ” disse il tutto guardando a terra cercando dimettersi le dita in bocca ma io gli presi entrambe le mani per evitarlo, non sapevo che dire, le domande non servivano e non vedevo come confortarla, forse avevo capito del perché lo avesse confessato ma non volevo azzardare ipotesi.
“ Perrie, va bene così, se sei costretta però dovresti ribellarti e non soccombere a tua madre, sai che io ci sono e ti aiuterò per tutto, non sarai mai sola ” la rassicurai stringendola a me, sua madre era proprio una approfittatrice non potevo credere stesse facendo una cosa così schifosa.
“ io vorrei ma lei è capace di tutto, ho voluto dirtelo perché ci tengo a te Zayn con tutto il cuore, sei un fidanzato fantastico e non meriti tutto ciò ”
“ non dirlo neanche, per te farei qualsiasi cosa, anche affrontare tua madre ” dissi pienamente d’accordo con i miei pensieri, la storia tra me e Perrie si stava facendo serie e non l’avrei mandata in frantumi per una stupidaggine.
“ Zayn fai tutto quello che vuoi ma per favore non affrontare mia madre, lei è una donna con molto potere fra le mani e potrebbe rendere la tua vita un inferno ed io non voglio lo faccia ” le diedi un bacio sulle labbra per tranquillizzarla, più parlava di sua madre più si agitava e diventava nervosa, cupa, quasi spaventata , era strano vederla così, di solito quando si parla della propri madre a questa età ne si parla con rabbia o con amore, credo che nessun diciannovenne parlerebbe di sua madre come ne parla Perrie quasi come se ne avesse il terrore.


All’inizio non pensavo sua madre fosse veramente così perfida come diceva lei ma a quanto pare mi ero fatto i conti sbagliati.
Mi trascino a fatica davanti alla gradinata della chiesa che a stento riesco a guardare, presto lei sarà li ed io sarò uno spettatore sofferente di questa farsa del cazzo, vorrei tanto urlare per sfogarmi della mia rabbia del mio dolore, ma se solo tossissi tutti mi guarderebbero con i loro sguardi costernati, felici e compassionevoli allo stesso tempo e lo odio.
Lentamente inizio a fare le scale cercando di rimettere in ordine le idee, mi sento un deficiente che non riesce a ragionare e come se tutto mi si stesse ammassando in testa per la prima volta, come se tutto ciò non fosse vero o fosse appena capitato, invece ho avuto molti mesi per assimilare la notizia ma potevo avere anni per capire che io e Perrie non saremmo durati a lungo come coppia e non per nostra scelta.
Mi misi seduto su una panchina libera appena vicina alle scale, eppure sembrava andare tutto così bene, più di quatto anni di fidanzamento e una proposta di matrimonio vera fatta con amore e non questa buffonata, la mia proposta di matrimonio veniva dal cuore, non era sfarzosa ma intima e composta da me e lei nessun’altro.
Sento le lacrime premere per poter uscire ma io le caccio dentro con tutta la forza che mi ritrovo, un piccolo bambino con i capelli alzati in una cresta mi si avvicina felice per abbracciarmi.
“ Zio Zayn ” urla il piccolo saltandomi in braccio, lo prendo al volo e gli do tanti piccoli bacini che lo fanno sorridere, quel bambino era stupendo e assomigliava moltissimo al padre.
“ George vieni qua, non scappare ” urla poco lontano da noi la voce allegra di Louis che deve avermi notato prendere in braccio suo figlio.
Mi metto dritto e faccio appoggiare George sulle mie spalle, per avere quattro anni pesava già abbastanza ma era bellissimo, il ritratto della felicità come il padre e la madre.
“ Zayn non ti vedo da mesi ormai, ti pensavamo tutti morto, tranne Harry ovviamente, ci sei mancato amico tanto ” mi avvolge un braccio intorno alle spalle e fa la linguaccia a suo figlio che contraccambia allo stesso modo, mi sento geloso di questa cosa, anche io avrei voluto dei figli ma non so se ne avrò uno ma in questo momento non sono la mia priorità.
“ anche voi mi siete mancati ma ho preferito tenermi lontano per la situazione che sto passando, eravate tutti amici di Perrie e questa cosa ci ha allontanati tutti da lei, sto cercando di rimettere insieme i pezzi della mia persona, ormai la mia vita è al capolinea ” ammetto con amarezza passeggiando avanti e indietro davanti alla chiesa, Perrie aveva chiesto a Louis di far fare a suo figlio il paggetto ma quel suo fidanzato di merda non ha voluto e ha iniziato ad allontanare i suoi amici per potersela tenere stretta.
Niall il suo migliore amico, con la sua fresca sposa gli faranno da testimoni, questo non hanno potuto impedirlo, spettava a lei questa decisione, ed era ovvio avrebbe scelto Niall e Cecilia i suoi due migliori amici e confidenti dopo di me.
“ non pensarla così Malik, ho avuto modo di parlare con Perrie ieri ovviamente il coglione del suo attuale fidanzato non ne sapeva nulla ma posso dire che non ci eravamo sbagliati quando avevamo definito Perrie una ragazza forte ti ha salvato da una cosa che non avevi fatto ma di cui volevano incolparti, ormai le accuse son o cadute e lei non è una tipa che si arrende, quindi la speranza è l’ultima a morire ” siamo davanti alla navata della chiesa quando Louis finisce di parlare, mi toglie suo figlio dalle spalle e se ne va verso uno dei tanti banchi già gremito di gente.
Non posso più tornare indietro ormai sono dentro la chiesa e i piedi sembrano essere comandati da soli, vado avanti senza rendermene conto mentre il mio cervello pensa a quello che ha detto Louis poco fa ‘lei non è una tipa che si arrende, quindi la speranza è l’ultima a morire ’ Louis era un burlone ma in certe situazioni non metteva mai le parole a caso, per dati speranza mette un messaggio in ciò che dice ma è difficile da decifrare, certe volte vorrei solo mi schiaffasse le cose in faccia senza tanti giri di parole.
Vedo la mano di Cher sventolarmi davanti in cenno di riconoscimento, subito aumento il passo e mi metto di fianco a lei sul secondo banco della grande chiesa, sono così vicino ed anche così lontano dall’altare tanto da sentirmi male per non essere io al posto di Stan, lei sarebbe arrivata col sorriso, piena di gioia mentre invece è già tanto se arriverà con gli occhi ben truccati senza sbavature per le lacrime di amarezza.
Mi ricordo quell’ultima sera assieme poco più di cinque mesi fa, successe tutto così in fretta e in una notte, come se qualcuno stesse mandando avanti veloce il nastro della mia vita, per saltare il momento migliore e mettere in evidenza quello peggiore.


6 febbraio 2015


Ero nervoso anzi credo che nervoso fosse solo una minima parte di come mi sentivo perché sudavo in modo esagerato, tremavo, avevo la lingua asciutta, per non parlare delle gambe molli e deboli, era finalmente arrivato il momento, dopo quattro anni avrei chiesto a Perrie di sposarmi, senza indugi o frivolezze, saremmo stati solo noi due, come ha sempre voluto che fosse.
Mi metto davanti allo specchio nervoso, cerco di sistemare la cravatta ma le mani mi tremano tanto che peggioro solamente le cose, mi sento un completo disastro, se a malapena riesco a stare in piedi non so come farò a chiedere a Perrie di sposarmi.
Mia madre arriva in mio soccorso sorridente e mi sistema per bene non solo la cravatta ma anche la camicia che non era messa nei migliori dei modi, mi abbracciò  forte per incoraggiamento, chiunque avrebbe potuto vedere la mia poca sicurezza del momento ma un suo abbracciò mi ha sempre tranquillizzato per qualsiasi cosa.
“ tesoro sei bellissimo, Perrie non potrà rifiutare e non credo ne abbia intenzione” scherza mia madre colpendomi amorevolmente il petto, le faccio un sorriso nervoso e mi volto verso lo specchio per sistemare il ciuffo, ci amavamo questo è vero ma non ero sicuro avrebbe accettato per via di Stan, voleva scappare questo è vero ma non so quanto le sue parole fossero veritiere.
Le mie sorelle spuntarono da dietro ancora più nervose di me, Waliyha mi diede delle raccomandazioni e Doniya trafficava con la mia giacca più nervosa di me , assicurandosi che l'anello fosse sempre al suo posto, inizio ad andare vero la porta mentre anche io controllo freneticamente le tasche per assicurarmi di non aver dimenticato nulla 
Feci un respiro profondo e salutai tutti per poi uscire velocemente di casa, estrassi le chiavi dalla tasca dei pantaloni e aprii la mia Audi nuova di zecca, sistemai il ciuffo e mi assicurai di non essere sporco per poi partire creso il luogo di incontro che mi aveva detto Perrie stamattina, non accendo neanche la radio, sono troppo nervoso, troppo felice per accorgermi dell'assenza di una melodia di sottofondo.
Parcheggiai la macchina poco distante dalla via che mi aveva dato la bionda e mi incamminai quasi saltellando per la gioia, salii le scale del vecchio magazzino due a due arrivando fino al tetto, lei ancora non era li ma non me ne preoccupavo era suo solito tardare di qualche munito.
Mi misi a guardare il panorama, il sole ormai era tramontato lasciando una piccola striscia di rosso e arancio all'orizzonte, troppo lontano da noi, una mano leggera mi si poggio sulla spalla e subito balzai in piedi sentendo l'adrenalina salire ancora.
" sei arrivata finalmente, come stai? " era stupenda, un semplice vestito verde smeraldo in tulle che le arrivava a metà coscia con un paio di tacchi neri semplici, era perfetta in tutti i sensi, le do un lungo bacio sulle labbra stringendola a me, non avevo mai un motivo per baciarla, lo facevo e basta perché l'amavo ma quel bacio era dettato dal nervosismo e dalla paura di un rifiuto.
" bene, scusa il ritardo ma mia madre era sospettosa e sono dovuta uscire dalla finestra " sorrise per non allarmarmi ma con poco successo la controllai da cima a fondo per essere si curo che non si fosse fatta male ma l'unica cosa che trovai era solo qualche foglia tra i capelli che la rendevano una ninfa bellissima.
" sei stupenda, una Dea "
" anche tu sei fantastico Zayn, ma non credo tu mi abbia invitato ad uscire solo per dirmi quanto sono bella " fece una piroetta e un inchino in modo ironico, riuscii finalmente a rilassarmi e mi feci scappare un risata.
La presi per mano e la feci mettere davanti a me, non mi ero preparato nulla e se anche lo avrei fatto adesso lo avrei dimenticato.
" si beh io ti ho voluta qui perché… Perrie siamo insieme ormai da molto, abbiamo riso e pianto assieme, ormai siamo una cosa sola, io senza te non esisto " feci una pausa per smettere di tremare
" lo stesso vale per me Zayn" alzò una mano verso il mio viso e lo carezzo leggermente facendomi sentire meglio.
" Perrie Edwards, ho bisogno di te più dell'aria che respiro, i fiori non bastano, neanche i palazzi da principessa perché tu sei la mia regina, nulla è troppo per te, ruberei Plutone per farti felice perché ormai la luna è troppo facile da raggiungere " avevo la voce tremante e la paura, mi misi in ginocchio tendo stretta la sua mano mentre i suoi occhi luccicavano per le lacrime che non voleva far uscire
" non importa dove sono i tuoi occhi sono la mia casa, le tue mani la mia sicurezza e i tuoi baci la mia risposta a tutti i ti amo mai detti, senza te e un infermo ma so che ormai non tu sei la mia vita, il mio sogno il mio mondo e per questo che ti chiedo… - lascio una delle sue mani per prendere il piccolo e modesto anello dalla tasca e metterglielo davanti- Perrie Louise Edwards vuoi sposarmi ? " lei scoppiò in lacrime vedendo l'anello e mosse freneticamente la testa per dirmi di si 
" si Zayn si, si, si " le metto a fatica l'anello e mi alzo da terra per baciarla, lei mi salta al collo e  sento le sue lacrime bagnare la mia guancia per la felicità .
" adesso calmati Pezz, ti ho solo fatto la proposta, non voglio sapere cosa farai quando saremo ufficialmente sposati " le strappo un sorriso e un secondo abbraccio, rimaniamo su quel tetto qualche ora ad ammirare Londra dall'alto godendoci ogni istante di felicità, non credevo dicesse di si, fra Stan e sua madre sinceramente era già tanto se eravamo fidanzati. 
Era quasi mezzanotte ormai e lei si stava praticamente addormentando tra le mie braccia, la strinsi forte a me e la presi in braccio senza preavviso facendola spaventare, si aggrappò velocemente al mio collo tenendosi stretta con gli occhi chiusi
" Deficiente mi hai fatto prendere uno spavento " disse lei dandomi un colpetto sul petto 
" scusami ma credo sia ora di tornare a casa è tardi " vedo sul suo viso un tratto di tristezza mischiata all'angoscia, succedeva spesso quando si parlava di casa o sua madre.
" perché sei triste, non vuoi tornare a casa? " chiesi insicuro mentre le carezzavo una guancia per tranquillizzarla 
" se torno a casa non potrò sposarti, sai come la pensa mia madre, lei non vuole l'amore ma le ricchezze… non voglio tornare li " mi si spezza il cuore a vederla così triste e fragile, non è da lei, questa non era la mia Perrie combattiva.
" allora scappa, ormai sei grande abbastanza per uscire da casa di tua madre hai ventidue anni, puoi benissimo andare via, venire con me, sai di piacere a mia madre e che ti accoglierà a braccia aperte " tolgo una lacrima dal suo viso e lei cerca di sorridere anche se era un po' angosciata.
" e se non fosse così? " la guardo silenzioso per poi baciarla, non doveva neanche pensarlo, io non l'avrei mai abbandonata.
" scapperemo entrambi, adesso andiamo a casa futura signora Malik " le avvolgo i fianchi con un braccio e scendiamo dal tetto del magazzino, per essere febbrai la serata non è molto fredda anzi è piacevole stare fuori, scendiamo gli ultimi gradini della scala in ferro e veniamo colti di sorpresa da uno Stan pieno di sangue che non gli apparteneva, subito nascondo la bionda alle mie spalle e lo guardo con rabbia e timore.
" tana per Zayn e Perrie, ci avrei messo la mano sul fuoco che ti avesse portato qui, non è un segreto che questo sia il suo posto preferito " la sua voce era così irritante e piena d'odio, non riuscivo neanche ad ascoltarla, se fossi stato da solo non mi sarei fatto scrupoli a picchiarlo ma non voglio allarmare Perrie.
" cosa vuoi, non credo di esserti debitore di nulla " il ragazzo fa qualche passo avanti e riesco a sentire la puzza di sangue mescolata a quella di alcool da poco ingerito.
" forse no ma non mi piace la gente che si diverte con la mia ragazza " ridacchia lui come se Perrie fosse mai stata veramente la sua ragazza 
" dovrebbe essere il contrario non credi? adesso devo andare lasciami passare " cerco di farlo spostare ma dai pantaloni tira fuori una pistola che mi punta alla tempia traballante 
" sai con questa stessa pistola poco fa ho ucciso una persona, non so bene chi era, so solo che mi dava fastidio e anche tu me ne stai dando tanto sai sue omicidi in una notte e poi far ricadere la colpa sul Pakistano drogato o pazzo che dopo aver ucciso una perso a si suicida… il delitto perfetto " la sua voce è così fredda e bass da farmi venire i brividi, un solo passo ed ero morto, una sola parola ed ero morto in qualsiasi caso quella pallottola sarebbe stata nel mio cervello.
" fermo Stan " urlò Perrie uscendo fuori dal nascondiglio che si era trovata alle mie spalle, subito lo psicopatico sposta la pistola su di lei e l'ansai aumenta, può fare del male a me ma non a lei .
" abbassa la pistola deficiente, Perrie non c'entra nulla " l'arma viene puntata di nuovo verso di me e di nuovo la paura si impossessa del mio corpo immobilizzandomi.
" bene buonasera Edwards finalmente ti fai vedere e solo per salvare il culo a questo poveraccio, cosa ci guadagni? vuoi vederlo morire davanti a te, il suoi occhi lasciare quella luce che illumina i tuoi occhi come dici sempre tu a tua madre… sei veramente così sadica Perrie ?! " spinge la punta della pistola ancora più forte contro la mia tempia e l'unica cosa che riesco a pensare e che Perrie diceva quelle cose così dolci su di me a sua madre, forse era l'unico pensiero a cui riuscivo ad aggrapparmi mentre andavo incontro alla morte imminente .
" cosa vuoi per lasciarlo in pace, non ti basta la tortura che devo subire con te?! " la bionda era in lacrime e non riuscivo a vederla in quelle condizioni, Stan sorride per poi abbassare lo sguardo verso un punto che non posso vedere per colpa della pistola alla tempia
"  veramente pensavi che sarebbe tutto finito con una fuga, non hai mai capito che non puoi sposarti con questo individuo… poi perché dovresti io ho tutto lui nulla " era disgustato da me e dalle parole che stava pronunciando, come se i soldi in amore servissero. sanno tutti che il denaro fa solo la felicità economica e non quella del cuore ma a quanto pare uno ricco non può capire.
" lasciala andare ce la sbrighiamo io e te " lo supplicai, non potevo metterla in pericolo il solo fatto che fosse così vicino a me mi metteva l'ansia che dopo avermi sparato sparasse anche a lei.
" no Zayn, non voglio ti faccia del male " Perrie azzarda dei passi e mi prende la mano, per fortuna Stan non si era mosso ma si limitò a guardare la bionda con gli occhi aperti quasi fuori dalle orbite,
Strinsi forte la sua mano come supporto anche se avrei voluto spingerla via, il pericolo era troppo e lei era a pochi passi dalla morte quanto me, il che mi faceva imbestialire ma sapevo che ogni mossa falsa equivaleva allo svantaggio su entrambi.
" visto che l'hai chiesto Edwards… voglio te, senza se e senza ma, rinuncia al matrimonio con Zayn, alla vostra vita felice per sposarti con me ed io farò in modo che la pallottola non lo sfiori, che la colpa del cadavere cada su un'altra persona che non abbia a che fare con il tuo amato Malik " Perrie mi guarda amareggiata, so che non rifiuterà la proposta ma vorrei lo facesse
" cosa mi dice che non farei del male e lei? " dissi in modo fermo senza far capire il mio dispiacere ma ormai era finita, il moro sorrise abbassando la pistola e pulendosi il viso dagli schizzi di sangue 
" caro Malik non gli farei mai del male fisicamente, mi basta quello che gli sto facendo in modo psicologico in questo momento - ridacchia mettendo via la pistola e dandoci le spalle - sarò buono Zayn, voglio vederti fuori dalla vita di Perrie entro domani a mezzanotte, quindi hai tutto il tempo per dirle addio " il ragazzo se ne va allontanandosi da noi, posso ancora sentire la puzza di sangue e alcool che lo seguiva e la paura che aveva riempito l'aria, quindi era ufficiale, io e Perrie non potevamo andare oltre avevamo chiuso e non per causa nostra.


Definirla la giornata più orribile della mia vita sarebbe una bugia perché comunque qualcosa di buono c'era stato mentre oggi era la resa dei conti, la vittoria ufficiale di Stan e di tutto il male che aveva fatto, ormai le accuse erano ricadute non so su chi e i suoi istinti omicidi sembravano svaniti nel nulla come la puzza di sangue e la dignità.
Tutti si alzano in piedi, la musica parte e le lacrime iniziano a battere per uscire fuori , non credo resisterò fino alla fine, sento la mano di Cher che mi tiene stretto per le spalle in forma di incoraggiamento ma ormai era inutile lei stava per entrare.
La musica parte e le damigelle iniziano ad entrare tutte vestite in rosa pallido con delle margherite in mano e tra i capelli come le coroncine che indossava sempre Perrie in estate, forse era meglio così io non avrei mai potuto offrire tutto questo a lei ne a nessun'altra.
Inizio ad intravederla alla porta, con i suoi lunghissimi capelli biondi che aveva alzato in una acconciatura meravigliosa, una coroncina di margherite da cui scendeva un lunghissimo velo con dei ricami poco accentai, il vestito è altrettanto stupendo indosso a lei ampio e con una coda lunghissima, lo scollo a cure appena visibile e la seta così bianca e perfetta che sembra rispecchiarla.
alzai lo sguardo sul suo viso che non era altrettante raggiante, delle lacrime nere scendevano sul suo viso per colpa del mascara, le labbra rosse non davano accenni di sorrisi e lo stesso valeva per il padre che era contrario a queste nozze ma erano tutti capitanati dalla madre che invece era trionfante vicino a Stan come se quello fosse suo figlio.
Odiavo vederla soffrire l'avevo sempre odiato preferivo stare male io ma non lei ma in questo momento non potevo fare molto, dovevo solo sopportare, lei alzò lo sguardo e subito i nostri occhi si scontrarono, cercai di trattenere le lacrime e l'unica cosa che mi fu d'aiuto fu il suo spontaneo sorriso nel vedermi.
Velocemente raggiunse l'altare e dovetti girarmi anche verso Stan che mi guardava con aria superiore, il mio odio per lui stava nettamente aumentando, non so cosa ci guadagnava a eseguire gli ordini di una vecchia decrepita, nessuno dei due sarebbe potuto essere felice neanche minimamente.
La cerimonia inizia ma non ne ascolto granché, non sono interessato a ciò che dicono ma alle loro espressioni, Perrie non stava lo sguardo dal mio ed io non stacco lo sguardo dal suo e nello stesso momento le parole di Louis si fanno di nuovo strada nella mia mente com se fosse un campanello dall'arme ‘lei non è una tipa che si arrende, quindi la speranza è l’ultima a morire ’ spero solo non faccia nulla di azzardato.
La cerimonia è ormai alla fine si posso dichiarare già sposati ormai e non riesco ad accettarlo anche se dovrei, non posso interrompere nulla  perché non so quale ripercussioni la cosa potrebbe avere su Perrie o sui miei amici.
" … Può baciare la sposa " le parole più dolorose che una persona potesse dire, vedo Stan allungarsi verso Perrie e lei che non oppone resistenza, le loro labbra sono vicinissime e le lacrime iniziarono ad uscire senza freno dai miei occhi gonfi e rossi.
Vidi le mani di Perrie tenere il vestito e prima che le sue labbra possano posarsi su quelle di Stan corre via da lui e subito intuisco le sue intenzioni, mi misi in mezzo alla navata e lei mi saltò in braccio baciandomi, la gente intorno a noi si sollevò in un grande applauso mentre la madre di Perrie svenne al fianco di Stan che aveva un'espressione più divertita che infastidita ma non mi importava era il primo bacio dopo mesi il migliore, unico, un po' inaspettato, magico e molto latro, finalmente potevo stringerla fra le mie braccia senza paura ne angoscia, nessun abbandono solo io e lei di nuovo insieme.
" scappiamo Zayn? " chiede la bionda sorridente con le lacrime agli occhi 
" scappiamo Perrie! " concludo prendendola per mano, sentiamo la madre di Perrie urlare qualcosa ma non ci facciamo caso, ormai siamo fuori dalla chiesa liberi di fare ciò che vogliamo, qualcosa mi fa intuire che Stan non ci impedirà nulla e i nostri amici non credo gli lasceranno far qualcosa ormai era finito tutto, eravamo liberi.


Qualche mese dopo


ormai l'estate era finita e l'autunno aveva preso il suo posto, non potrei essere più felice di così lei era li davanti a me con la sua solita corona di margherite e un semplice vestito bianco sobrio sembrava una vera Dea, semplice e sobria.
Un velo di trucco come piaceva a lei un vestito lungo e bianco che le metteva in evidenza il pancione, la sua felicità negli occhi era ciò che bastava per rendere questa giornata perfetta per entrambi al cospetto di un albero per celebrare il nostro matrimonio con pochi amici e famigliari.
Mia madre era in lacrime, le mie sorelle altrettanto mentre i miei migliori amici ci guardavano trionfanti, David finemente era nato portando una gioia doppia in questa celebrazione, la madre di Perrie non era presente ma a lei non importava, non voleva proprio vederla anche se io la spingevo sempre a perdonarla lei non voleva e potevo capirla dopo tutto quello che aveva dovuto passare ma in compenso suo padre c'era e raggiante abbastanza per compensare la sua assenza.
Per tutta la cerimonia non stacchiamo gli occhi l'uno dall'altro, siamo così felici che nulla ci può interrompere,  ormai la sofferenze sono finite e si inizierà a vivere una vita di alti e bassi come giusto che sia con i suoi momenti deboli ma anche felici, ecco cosa coronerà il nostro amore, il fatto di sostenerci l'uno con l'altro di amarci con o senza ricchezze, di essere sempre noi stessi in qualsiasi contesto senza nascondere o omettere nulla, perché era impossibile quando con la propria moglie si è una cosa sola.
" Può baciare la sposa " non me lo faccio ripetere due volte e la prendo tra le mie braccia baciandola in modo intenso e dolce, sentendone ogni minima emozione, questa era l'inizio di una nuova meta che non sarebbe stato facile concludere ma che mi avrebbe reso felice con mio figlio in arrivo e la felicità di chi mi sta intorno… da piccolo mia madre non mi leggeva molte storie ma posso dire che la mia aveva avuto il suo felice e contenti come una delle più belle favole della buonanotte.


Ecco una " piccolo " one shot su Zerrie, forse non vi piace la coppia ma non ci vuole nulla ha sostituire in nome col vostro mentre leggete no?!?!? ci ho messo il cuore veramente il mare mi ispira molto lo ammetto e vorrei rimanere qui solo per poter scrivere così spontaneamente.
Ma presto tornerò a casa :( quindi sto sfruttando tutto il tempo possibile per scrivere le cose che mi ispirarono i rumori del mare, non so se metterò altre one shot visto che ho anche delle fan fiction da continuare, spero vi sia piaciuta e che lasciate recensioni positive un bacione 
  
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