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Autore: Rota    21/08/2013    1 recensioni
[Il Libro della Giungla]
[Baloo/Bagheera - Gijinka]
Louis si sorregge a malapena sull'asta del microfono, lasciando penzolare una mano inerme e pesante oltre il manubrio sottile di plastica e quasi masticando contro la testa dell'oggetto che si preme contro la bocca, in un suono che fortunatamente le casse spente non diffondono nel locale ormai vuoto. È ubriaco e le labbra aperte, impastate di un rossetto bianco messo troppe ore fa, lasciano uscire un fortissimo odore di alcool, di cui l'uomo ha ampiamente abusato. Sorride a un'ombra, i suoi occhi brillano forse rapiti da un ricordo particolarmente felice, e torna a intonare la canzone preferita di una notte che non c'è più. Sotto voce, sottotono, con la gola che viene raschiata dagli ultimi residui di fiato e si apre a qualche grottesco e mal riuscito fischio gutturale.
Se non fosse per quell'antipatia persistente che nonostante gli anni passati prova ancora per lui, probabilmente Bagheera si alzerebbe dal proprio tavolo e gli farebbe compagnia – invece trova più interessante quella goccia scura di vino che rotola sul fondo del proprio bicchiere e che continua a far roteare con col movimento continuo del proprio polso.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Autore: Rota
*Titolo: My super star
*Fandom:
Il libro della giungla
*Personaggi: Baloo, Bagheera
*Generi: Sentimentale, Fluff
*Avvertimenti: What if...? AU, Slash, Gijinka
*Rating: Giallo
*Dedica:
Al mio fuco (L) e a Lusty, che una volta mi mise la pulce nell'orecchio su questi due (L)
*Note: Gijinka – versione umana di personaggi animali, in questo caso un orso, Baloo, e una pantera, Bagheera. È la prima volta che sperimento una cosa simile XD
Penso che nel mio cuore io abbia sempre considerato questi due una sorta di “coppia di fatto”, anche perché vengono a trovarsi in una situazione molto particolare dove entrambi svolgono il ruolo di educatori del medesimo ragazzino. Indi, come dire, “una delle coppie arcobaleno della Disney”.
Ma viaggi mentali a parte, ho pensato che potessero essere carini davvero, assieme.
Considerando che l'opera originale è ambientata in India, i personaggi di questa One shot sono indiani – pelle scura, occhi e capelli scuri, insomma, quella roba lì.
Spero sia una buona lettura (L)

 




 




 

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Louis si sorregge a malapena sull'asta del microfono, lasciando penzolare una mano inerme e pesante oltre il manubrio sottile di plastica e quasi masticando contro la testa dell'oggetto che si preme contro la bocca, in un suono che fortunatamente le casse spente non diffondono nel locale ormai vuoto. È ubriaco e le labbra aperte, impastate di un rossetto bianco messo troppe ore fa, lasciano uscire un fortissimo odore di alcool, di cui l'uomo ha ampiamente abusato. Sorride a un'ombra, i suoi occhi brillano forse rapiti da un ricordo particolarmente felice, e torna a intonare la canzone preferita di una notte che non c'è più. Sotto voce, sottotono, con la gola che viene raschiata dagli ultimi residui di fiato e si apre a qualche grottesco e mal riuscito fischio gutturale.

Se non fosse per quell'antipatia persistente che nonostante gli anni passati prova ancora per lui, probabilmente Bagheera si alzerebbe dal proprio tavolo e gli farebbe compagnia – invece trova più interessante quella goccia scura di vino che rotola sul fondo del proprio bicchiere e che continua a far roteare con col movimento continuo del proprio polso.

Le prime luci della nuova alba filtrano attraverso le finestre dai vetri colorati, accompagnando la scia biancastra più grossa che inizia da sopra il palco, ben in cima, e si allarga quasi su tutta la superficie della pista da ballo. Il locale rimane sempre colorato, nonostante il silenzio e nonostante siano rimasti solo i cantanti e i camerieri; persino Kaa, il responsabile del bar, si è ritirato nella cucina dietro il bancone, dopo aver svuotato dell'ultimo liquido le bottiglie rimaste aperte lungo la serata: c'è stato, per una buona decina di minuti, un rumore di scarico dell'acqua, lento e continuo. Bagheera è rimasto a fissare la propria mano e il vetro trasparente tra le proprie dita, badando a poco altro che alla stanchezza.

Qualcuno sta passando l'ultima mano di scopa, lo sente alla sua destra, poco lontano, ma il giovane uomo alza gli occhi solo quando un'ombra corpulenta e massiccia gli si avvicina piano, di fianco.

Baloo sorride, con il viso lustro e ben pulito, il borsone con i vestiti da fata dentro e i ciuffi scuri dei capelli ancora in aria dopo essere stati compressi per ore da una parrucca bionda e lunghissima, piena di boccoli – Bagheera ha visto la sua collezione a casa e deve ammettere che, tra tutte quelle che il compagno possiede, di sicuro quella è la sua preferita in assoluto. Ha gli occhi assonnati ma uno sguardo ancora vispo, che lo tocca come in una carezza amorevole: è contento, lo è sempre, e Bagheera un poco si stupisce che continui ad accoglierlo con lo stesso sorriso e la stessa gioia ancora adesso.

Porta l'ultima volta il bicchiere alle labbra e lo svuota velocemente, alzandosi dalla sedia. Le sue gambe hanno un piccolo fremito, ricordandogli quella notte di venerdì passata a fare il suo lavoro, sempre ben piantato sui piedi, mentre le luci di una città già in festa gli correvano davanti agli occhi e lo lasciavano appena in disparte.

Non ha importanza, non quando sente di nuovo la presenza di lui dietro, pronto a seguirlo ovunque abbia intenzione di andare.

Louis alza il lungo braccio e li saluta con epiteti non volgari ma coloriti, vivaci, che non urla davvero ma che Bagheera sente lo stesso, memore di quel divertente soprannome che gli hanno affibbiato già la primissima volta che si è presentato al locale e che lui non è ancora riuscito a zittire, nonostante i borbottii rancorosi e le mezze parole ruggite in direzione di quei felloni.

Panterone”, “pantera nera”, “bel gattone” sono tutti risultati di occhi lanceolati e allungati ai bordi, che abbinati alla pelle scura e l'aria quasi esotica che l'uomo ha mantenuto gli danno un aspetto che lui non saprebbe attribuire e che i compagni, gli amici di Baloo non hanno proprio faticato a definire. Una condanna, insomma, dal primo all'ultimo dei suoi giorni.

 

Bagheera ha sentito, più di una volta, Baloo cantare, una delle sue solite serate – quando il lavoro non gli prende anche il weekend e lui può godersi una consumazione degna che gli permetta persino di sedersi in mezzo alla gente, in quei momenti densi in cui la notte è nel suo vivo; allora il resto sparisce e c'è solo la voce baritonale, piena e profonda del suo uomo, membro in quel gruppo di pazzi che amano vestirsi con gonne e parrucche, che si truccano e sono tutti colorati.

Stenta ancora a capire la logica di quegli omosessuali che, sentendosi uomini e apprezzando gli uomini, si vestono da donne, ma questo certo non gli impedisce di pretendere per sé il solista di spicco di tutti i pazzi, specialmente quando il sole sorge e non c'è più nessuno da intrattenere con balli, maschere e canzoni di finto amore.

Sapere di aver un letto in comune dentro il quale addormentarsi assieme è l'unica verità che a Bagheera serve, oltre l'assoluta certezza che nessuno, ma proprio nessuno, potrebbe mai sapere che sapore ha il rossetto color terra che Baloo tanto adora. E nel caso incredibilmente inverosimile ci fosse, provvederebbe volentieri a spaccargli la faccia. Ogni lembo di quel corpo è suo, per quanto sia in quantità che definire generosa è un eufemismo – lui una volta glielo ha anche detto, che quando la piccola macchina di loro proprietà è ferma e sono entrambi seduti, la vettura pende un poco dalla sua parte, ma Baloo ha sorriso e ha continuato a mangiare quello che le sue mani stringevano.

Anche in questo momento si abbuffa con le due ciambelle ripiene che Bagheera gli ha portato, come dono e omaggio, e continua a parlare, a parlare e ancora a parlare: Kaa che è stato isterico tutta la sera per colpa di diversi contrattempi che l'hanno tenuto impegnato, Louis che non ha aspettato neanche la mezzanotte per riversarsi sul palco completamente ubriaco, la sua meravigliosa performance accompagnata dal coro accorato del pubblico, e persino il ballo di coppia liscio che a un certo punto della serata, non si sa bene come, hanno iniziato tutti assieme. Oh, e la cartolina di quel frugoletto di Mowgli che è arrivata giusto quel pomeriggio, quando Bagheera era ancora in uno stato larvale e non cosciente, affondato tra le lenzuola del letto. Il giovane uomo si chiede spesso quando la sua voce abbia intenzione di esaurirsi, ma non ha mai trovato una vera risposta ai propri quesiti esistenziali. Che fosse rumore o melodia, riverbero o eco, ogni suono che gli ballava in testa aveva il tono della sua super star.

E mentre la città scorre in silenzio accanto a loro, attorno alla vettura colorata di rosso acceso, il sole erge l'inizio della propria circonferenza verso l'orizzonte, e l'arancio delle nuvole sparse si fa via via sempre più rosa e quindi cielo, alto e limpido.

-Una bella giornata, uh?

 

La prima cosa che entra, quando Baloo decide di abbassare il finestrino, è l'aria fresca e pulita che soffia come una leggera brezza. Poi c'è lo stormire di un gabbiano, di un secondo e di un terzo, lo sbattere delle ali di pennuto e infine l'incresparsi delle onde contro il molo.

Il porto, a quell'ora, è vuoto di navi e di gente – solo qualche traghetto bianco, lontano, da cui scendono alcuni marinai stanchi e carichi sulle spalle di borse bianche squadrate, una macchina grigia che sgomma con prepotenza infondata e la lunga scia degli scogli che taglia in due la linea che confonde mare e cielo, in tutto quell'azzurro densissimo.

Le dita di Baloo tengono l'ultimo pezzo di cibo rimasto e quando la mano si alza e si sporge di lato lo premono appena contro le labbra dell'altro uomo; Bagheera, guardando di sottecchi il proprio compagno e il suo sorriso incoraggiante, accetta d'essere imboccato senza aggiungere alcuna parola: è dolcissimo, d'altronde proprio come piace all'altro. Poi si distende meglio contro il proprio sedile, lasciando definitivamente il volante e rilassando le braccia ai fianchi. Socchiude gli occhi, con le palpebre ancora pesanti di stanchezza e sonnolenza. Di fianco, sul sedile del viaggiatore, Baloo fa la stessa cosa, e si vede tutto il suo grande corpo tornare morbido e rilassato, come nella sua forma perfetta e abituale.

Ha uno sguardo perso, che ricorda molto quello che Bagheera gli vede la mattina, quando lo trova sveglio a orari non soliti per lui. E tra quello e la voce, il giovane uomo ha ben due motivi per cui giustificare, in qualche modo, l'amore che prova per quella stramba creatura pigrona.

Pensa che, alla fine, se si ritrova a condividere con Baloo momenti come quello, probabilmente lo deve alla sua debolezza, che non è riuscita a vincere con la logica e il buon senso l'assurdo desiderio di lui di condividere non solo una casa e il futuro promesso assieme, magari non accontentandosi di potergli cucinare pochi pasti alla settimana, ma pure di avere momenti intimi per lui, sono con lui, tutti assieme a lui.

A Bagheera non è venuto in mente niente di meglio che quello, ma Baloo continua a sorridere così beato che sembra che basti davvero.

Chiude gli occhi, sente il suo profumo e la sua voce che si è fatta più calma e lenta, che parla a proposito della perfezione di una macchina isolata, per un momento, dalla giungla del mondo e di quanto sarà bello domani assieme a lui. Non lo sfiora se non con sillabe carezzevoli, forse perché ha i polpastrelli sporchi e non vuole riempirlo di zucchero sul volto.

L'istinto dice a Bagheera di assecondare il ritornello di una melodia conosciuta quando Baloo lo intona, sottilmente – canta anche nell'incoscienza del momento, dolcemente cullato da lui.








 

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