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Autore: NikyIn ChainS    26/02/2008    5 recensioni
Questa Fanfiction è incentrata sulla storia d'amore di Esme e Carlisle Cullen, (ovviamente ci saranno anche Edward, Alice, Jasper, Emmett e Rosalie, e forse anche Bella). Parte dal tentativo di suicidio di Esme e il conseguente salvataggio del suo futuro marito, il dottor Cullen; non sono ancora sicura sulla fine (forse finirò con l'arrivo di Bella a Forks, forse scriverò ciò che accade nella saga di Twilight). Il punto di vista è sempre quello di Esme, narrato in terza persona. Il rating scelto è romantico, ma il racconto avrà anche momenti introspettivi, d'azione, e anche di eros. Buon divertimento, e commentate in tanti!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Esme Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~ Risveglio

 

~ Risveglio

 

Esme si risvegliò, il dolore era ormai passato. Accanto a lei, seduti su un comodo divano, Edward e Carlisle, che parlavano fitto fitto tra loro e le gettavano sguardi fugaci, aspettandosi che si svegliasse da un momento all’altro. Le tende erano tirate per metà, cosicché in un assolato giorno primaverile donassero ombra alla stanza.

<<Buongiorno, Esme!>>, le augurò Carlisle, visibilmente allegro; Edward, invece, le rivolse un sorriso sghembo mozzafiato.

Esme si mise a sedere sul letto. Tutti quei piccoli gesti di gentilezza la lusingavano, ma era allo stesso tempo confusa: non riusciva a comprendere dove si trovasse, né se fosse viva o morta.

<<Come va, Esme? Tutto a posto? Il dolore è passato del tutto?>>, le chiese un preoccupato Carlisle.

<<Sì…sì, va tutto bene, non credo di esser mai stata meglio. Ma lei…lei si ricorda di me?>>, chiese Esme sorpresa. Carlisle si sedette sul letto, accanto a lei.

<<Dammi pure del tu, Esme. Certo che mi ricordo di quando ti ho curata. Eri veramente bella, dieci anni fa, e adesso lo sei ancora di più>>, le disse, guardandola tenero.

<<E lei…, disse Esme, emozionata da tante attenzioni- Tu, volevo dire, tu non sei cambiato per niente, sei giovane e bello come dieci anni fa! Ma come fai?>>, chiese poi, incuriosita e dubbiosa. Stava iniziando a prendere seriamente in considerazione di essere nell’aldilà. E che aldilà! Notò a malapena Edward, che li osservava con una piccola luce di malizia negli occhi dorati.

<<Ecco, Esme, è proprio ciò di cui volevo parlare, perché adesso è una cosa che riguarda anche te. Vedi, io fisicamente ho soltanto ventitrè anni. La cosa strana è che ventitrè anni li ho da molto tempo. Se qualcosa ti sfugge fermami, e io cercherò di spiegarmi ancora meglio. Purtroppo è un discorso difficile e perciò devo farti capire tutto e bene>>.

<<Fino qua tutto ok, puoi andare avanti>>, rispose Esme, che aveva valutato ogni singola parola uscita dalla meravigliosa bocca di Carlisle.

<<Bene. Allora, devi sapere che io, in realtà, ho duecentottantuno anni. Ho l’aspetto di un ventitreenne da duecentocinquantotto anni, perché da duecentocinquantotto anni non sono più umano. Perché sono stato trasformato in un essere sovrumano, in una creatura leggendaria, che popola gli incubi degli uomini fin dalla notte dei tempi>>.

<<…Ah…E, perciò, che genere di creatura saresti?>>, chiese Esme, confusa.

<<Esme, io sono un vampiro. E lo sei anche tu>>.

Esme spalancò i grandi occhi, inconsapevolmente rossi, incredula alla notizia.

<<Che cosa…?>>, cercò di domandare, ma era talmente sbalordita che la voce le si strozzò in gola.

<<Non ci credi? Toccami, Esme. Sentirai solo freddo e duro, come una roccia sotto la neve.>>, le propose il bellissimo vampiro che aveva davanti.

Esme, allora, poggiò una mano insicura sul petto scolpito di Carlisle: sembrava davvero un masso d’inverno. Inoltre, la sua manina emanava lo stesso gelo.

<<Guardai miei denti>>, le disse ancora Carlisle. Le ringhiò amichevolmente, mostrando i suoi canini più bianchi, lunghi, affilati del normale.

<<E adesso passati la lingua tra i denti>>, la incoraggiò poi col suo sorriso smagliante.

Infatti Esme, come le aveva detto Carlisle, sentì nella sua bocca quattro bei denti affilati.

<<Questo è un sogno, cos’altro può essere?>>, domandò retorica Esme, mentre i suoi dubbi, invece che dissolversi, aumentavano a dismisura.

<<No Esme, è la realtà!, le rispose Carlisle, col tono più convincente possibile- Non ti biasimo, capisco lo stato di confusione in cui ti trovi, ma è così, devi credermi!>>.

Esme non riusciva a crederci.

Carlisle allora la prese per mano, e la porto con forza davanti ad un’enorme specchiera posta alla parete della stanza.

<<I vampiri non dovrebbero vedersi allo specchio, no?>>, gli chiese Esme. Sperava vivamente che Carlisle, da un momento all’altro, le ridesse in faccia e le dicesse allegro che era tutto uno scherzo.

<<No, piccola ingenua, le rispose affettuosamente lui, dandole un buffetto sulla guancia-  Queste sono solo baggianate inventate dagli uomini. Sono solo leggende. Non è vero che non sopportiamo l’aglio e i crocifissi, né che appariamo invisibili allo specchio e nelle foto, né tantomeno che ci sciogliamo al sole.>>.

<<E allora perché i vampiri non si espongono alla luce del giorno?>>, domandò Esme con un sopracciglio alzato, indicando con un grazioso ditino la scura tenda tirata.

<<Lo scoprirai molto presto. Piuttosto, ti sembra di essere esattamente uguale a quando eri umana?>>, osservò Carlisle, con un leggero tono di sfida.

Esme osservò il suo riflesso nel grande specchio: dovette ammettere che Carlisle aveva ragione. Era sempre lei, Esme, ma era allo stesso tempo molto cambiata: la sua pelle era bianchissima, e la faceva sembrare irreale e non umana, come una statua di marmo. I suoi pazzi riccioli color caramello, che le donavano quell’ aria da bambina dolce e senza pensieri, erano soffici e luminosi come non erano mai stati. Aveva ancora il suo visino a forma di cuore, il suo nasino dritto e stretto, la sua boccuccia che riprendeva la morbidezza e la rotondità delle sue guance, i suoi grandi occhi da cerbiatta, anche se inspiegabilmente rossi; anche il suo fisico era quello di sempre: il suo seno pieno e non troppo grande, i suoi fianchi tondi, il suo sederino ritto, le sue gambe perfette, le sue caviglie sottili che terminavano in piedini graziosi. Era sempre lei, Esme, che adesso possedeva quella grazia perfetta che non aveva da viva. Era perfetta.

Esme ancora non si capacitava.

<<No…questo è un sogno, non riesco a credere che sia vero>>, mormorò. Dietro di lei, rassegnato, Carlisle sospirò rumorosamente.

<<Ora ti dimostro che sei sveglia>>.

Carlisle fece voltare Esme verso di sé, prese il suo visetto fra le mani decise e, prima che lei potesse capire, poggiò dolcemente la bocca sulle sue labbra carnose.

Inizialmente Carlisle era rigido e Esme non rispose al bacio, poi cominciò pian piano a baciarlo timidamente e lui, senza respirare, la baciò con slancio e passione.

Un accenno di tosse da parte di un perplesso Edward li riportò bruscamente alla realtà: Carlisle aveva spostato una mano sulla schiena liscia e l’altra sul sedere di Esme, mentre lei aveva preso il viso di lui tra le mani e aveva incrociato una gamba su quelle muscolose di lui, come una ballerina di tango. Si separarono, rapidissimi e aggraziati, e imbarazzati fino al midollo.

<<Ehm…Beh…Adesso ti sei sicuramente resa conto di essere sveglia…, borbottò Carlisle, cercando di ricomporsi e allo stesso tempo di sdrammatizzare- E’ ora di andare al lavoro, tornerò verso l’ora di cena. Edward, portala a mangiare, e sta attento che non sbrani nessun umano, anche se qui nei paraggi non dovrebbero essercene. A stasera, e buon divertimento>>.

Rivolse un ampio sorriso a entrambi -leggermente imbarazzato a Esme-, e uscì fiero dalla stanza.

 

 

Ancora mille mille grazie a tutti coloro che mi hanno commentato! 5 commenti sono sempre meglio di niente, anzi anche se pochi sono comunque buoni XD Spero che la ff non vi deluda se da più o meno subito iniziano i primi momenti romantici fra Carlisle ed Esme, è solo che non riesco a immaginarli diversamente. Se andate a leggere le loro storie sul sito di Twilighters (il link è citato anche sui libri di Twilight), vi dice che comunque hanno sempre provato un “qualcosa in più”, fin dalla prima volta che si sono visti, io amo alla follia le situazioni hot-romantiche, perciò…lasciatemi scatenare la fantasia!

 

  
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